7:40, Madrid, Puerta de Atocha, binario 4. L’AVE 3081 per Barcelona Sants, delle 8:00 (sono in anticipo: meno traffico del previsto tra casa e stazione) è già al binario. Controllo di sicurezza dei bagagli effettuato con grande efficienza, idem per biglietto, salgo a bordo: carrozza 3, sedile 13C. Treno pulitissimo e perfetto, niente di rotto, tutto sembra nuovo oltre che elegante, a cominciare dalle porte a vetro che si aprono davvero quando arrivi e non dopo 5 secondi di sosta. La stazione che mi lascio alle spalle era pulita, aveva negozi, bar ed edicole aperti e, cosa incredibile in Spagna, non era rumorosa. Non era nemmeno popolata da torme più o meno assortite di non viaggiatori ivi stazionanti, nessuno mi ha offerto questo o quello, chiesto l’elemosina, proposto l’acquisto di accendini multicolori. Nonostante la svegliataccia (ieri sera ho fatto tardino in buona compagnia) la cosa mi mette di buon umore.
Il mio sedile è di classe “preferente”, il biglietto costa 310 euro andata e ritorno; include l’uso dei “trenes de cercanias” sia nell’area di Madrid che in quella di Barcelona. Ovvero, se venissi da Parla (circa 40 Km al sud di Madrid) ed invece di andare alla Casa de la Pedrera, in Carrer de Provenca nel centro di Barcellona, dovessi andare all’UAB in Bellaterra, le andate e i ritorni sui treni locali sarebbero incluse. In turistica il biglietto mi sarebbe costato la metà o meno. Se invece di attendere l'ultimo momento avessi acquistato il biglietto in anticipo il prezzo sarebbe stato di molto inferiore, sotto ai 100 euro per l'andata e ritorno in turistica.
Sedile ottimo, spazio per le gambe e presa elettrica individuale, per cui posso accendere il laptop senza timore di trovarmi senza batteria all’arrivo alla conferenza. È quest’ultimo fatto che mi spinge a prendere queste note.
La distanza ferroviaria fra Madrid e Barcelona è di Km 660 circa. Teoricamente dovremmo essere a Sants alle 10:43. Il sito di Renfe dove ieri ho acquistato il biglietto (sito mediocre, relativamente al resto; software chiaramente difettoso e sequenza di acquisto inutilmente complicata) riporta i dati sulla puntualità: 99,14 % in orario. Se un AVE arriva con 16-30 minuti di ritardo si ha diritto al rimborso del 50% del prezzo del biglietto che diventa del 100% per ritardi maggiori; sulla Madrid-Sevilla, è il 100% per ritardi superiori ai 5 minuti, quella di Barcellona è ancora una linea in rodaggio!
8:23 Partiti in orario viaggiamo tranquilli a 300 Km/h (così almeno dice la lavagna luminosa, che indica anche temperatura interna, ed altri dati del treno), alla TV interna danno un film e, piacevole sorpresa, una signorina mi ha appena consegnato il menù della colazione. Posso scegliere fra dolce e salato ed una notevole varietà di bibite. Andrò dolce che c’è lo yogurt, le marmellate ...
8:42 Una volta di più mi rendo conto che la campagna spagnola è molto più vuota, ed ai miei occhi più bella per i suoi colori e le sue ondulazioni, dell’italiana. Non che quest'ultima sia brutta, sia chiaro! Sapevo che avevano scelto di costruire la linea per Barcelona cercando di evitare al massimo le zone abitate (è una linea completamente nuova, con protezioni laterali abbastanza impressionanti) ma rimango sorpreso dal paesaggio che - se non fosse per i fili elettrici della linea del treno e le nuove foreste "ecologiche" dei mulini a vento per la generazione dell’energia elettrica – sarebbe quasi medievale. Quasi, perché i campi sono arati troppo bene, le linee di demarcazione sono troppo rette, i filari di viti pure e gli olivi troppi e troppo ben allineati. I marroni, che variano in tonalità dallo scuro dell’appena arato al quasi rosso delle zone rocciose, i gialli, del grano e delle erbe secche, ed i molti verdi di tutto il resto, si combinano in un patchwork che non può non ricordarmi le immagini di Machado in Campos de Castilla. Ma tralasciamo la poesia, anche se ne raccomando la lettura.
8:47 Prima sequenza di gallerie. Niente dolore alle orecchie, per quanto si senta un po’ di effetto quando il treno si inclina in curva (esperti: perché?). Velocità 292 Km/h, temperatura 19 C.
8:54 Noto che, di tanto in tanto, vi sono piazzole di cemento nuove di zecca accanto alla linea: per elicottero, in caso di emergenza.
9:24 Nel frattempo mi è stata servita la colazione, che ho consumato. Gli addetti non gridavano, né giravano con carellini dotati di rumorosi campanelli. In compenso sono passati più volte offrendo repliche di questo e di quello, senza chiacchierare ad alta voce tra di loro ma occupandosi, invece, di servire i passeggeri con notevole premura.
9:58 Noto che la connessione del cellulare non cade quando si entra in galleria. In compenso, quello davanti a me si agita troppo e parla troppo forte al telefono. Che sia italiano? No, risulta essere catalano. Mi sovviene che, mi raccontava mio figlio, van dos hijos de putas por la calle y le dice el ...
10:27 In stazione. Con 16 miunuti d’anticipo. La stazione di Sants è ancora più moderna, pulita, efficiente, confortevole di quella di Atocha. E la fila dei taxi che mi attendono mi permette di prenderne uno istantaneamente. Costo del taxi: 7 euro a Madrid, per circa 12 minuti, e 9 a Barcelona, per circa 18 minuti.
Niente da dire, però il Nozumi è un po' più veloce ed abbastanza più stabile ...
Premessa. A me leggere queste cose fa un po' male. E' un po' come quando guardo Report...sempre questi paragoni che vedono l'Italia...beh, si, si è capito: le cose sono esattamente come le leggiamo e però mi dispiace lo stesso.
Io ho viaggiato per oltre un anno in treno, per andare al lavoro. Era un buon proposito: evitare la macchina, il traffico e così via.
La tratta era regionale, e quindi non certo commensurabile alla linea e ai servizi descritti da Michele...ma ho viaggiato sull'Eurostar diverse volte, e anche lì non ho visto quello che descrive M.
Ovviamente ho rinunciato a proseguire in treno. Brevemente e con riferimento ai treni regionali.
1) Ritardi a non finire per le ragioni più svariate. In Sardegna, appena c'è qualcosa che non va, la gente si sdraia sui binari...solo che poi interrompono la circolazione dei treni. Minatori, metalmeccanici...alle volte, le stazioni sembrano sempre uno scorcio di qualche tela di Pellizza da Volpedo: c'è sempre qualcuno, in massa, che rivendica qualche suo diritto, a spese di quelli dei viaggiatori.
2) L'ultimo periodo della mia esperienza ferroviaria è stato lo sciopero delle ditte di pulizia dei treni. Premesso che gli effetti di interruzione sul servizio di pulizia non erano affatto visibili, dal momento che i treni avevano le sembianze di sempre, devo dire che in quell'occasione ho visto veramente di tutto. I lavoratori dell'azienda esterna a FS hanno per oltre due mesi preso possesso della stazione (di Cagliari) e hanno modificato l'arredo interno per le loro finalità di sciopero: hanno spostato le panche, messe a quadrato per dare l'impressione dell'assemblea permanente, e poi hanno appeso bandiere, strisicioni e volantini ovunque. I treni non partivano in orario, oppure erano direttamente soppressi. I funzionari della Polfer, interpellati sul perchè si permettesse una tale evidente interruzione di pubblico servizio, rispondevano: "non saremo certo noi a denunciarli, del resto scioperano per il lavoro". Alla fine i pendolari, esasperati, facevano quello che si fa in questi casi: occupari i binari e la stazione! Come è detto è una strategia consolidata e magari anche divertente. In quel caso, si bloccavano alla partenza i treni che riuscivano a partire. FS non ha mai garantito nessun servizio sostitutivo.
3) La pulizia dei treni lascia molto a desiderare. A parte che, dalla cintola in giù, secondo me, manco li puliscono i treni regionali...prendiamo come livello il portacenere scassato e sverniciato, quello che devi forzare per aprire col rischio che poi ti si rovesci la rumenta addosso. Ecco, da lì in poi le tinte si fanno più scure e la parte bassa del vagone è regolarmente schizzata di macchie derivanti, presumo, dalle maldestre operazioni di pulizia, che si riducono inesorabilmente nell'impastare lo sporco pregresso all'umido dello straccio, provvedendo in seguito ad una sua più omogenea distribuzione. Mi è capitato di assistere alle operazioni della cosiddetta pulizia: uno straccio stile mocio vileda trascinato senza risciacquo nelle zone dove lo sporco è più evidente. Non aggiungo molto sui sedili, la cui tapezzeria fa pensare alla Sindone...
4) Non parliamo dei bagni. Carta inesistente, sapone assente, carta igienica non pervenuta...il cesso regolarmente zebrato con vista sulle traversine, l'acqua del rubinetto alle volte ridotta a un rivolo.
5) Le porte di comunicazione fra vagoni, poi sono fantastiche. In genere consistono di due ante scorrevoli pesantissime, che emettono in continuazione un fischio stile pentola a pressione pronta a saltare, e si richiudono anche al passaggio dei viaggiatori. (Sul treno Leonardo da Vinci che collega Fiumicino a Roma, quello che costa 11 euro e che se lo vedesse Leonardo chiederebbe i danni di immagine, queste porte fanno saltare i nervi a più di un passeggero, anche se non si devono spingere ma si chiudono quando c... va bene a loro; e in quel treno, i bagni sono esattamente come nei treni regionali della più remota provincia...solo che quello è il primo treno che vedono i turisti appena arrivano in Italia).
PS: una cosa che ho notato alcune volte. Il personale di Trenitalia che indossava la spillina CGIL sulla divisa in orario di lavoro.
Anche in Francia occupano e bloccano i trasporti ma i treni sono niente male e puliti. Non c'è correlazione dunque.
Ultimamente ho visto la metro di Torino e mi è piaciuta molto. Almeno una cosa che non sfigura c'è
Una curiosità: il Leonardo da Vinci costa così tanto perchè, che ci crediate o no, è solamente di prima classe.
Essendo un po' più fortunato, io posso prendere il treno anche dalla stazione Tiburtina. Fiumicino-Tiburtina è un semplice regionale che trotterella più lentamente del Leonardo (45 min invece di 30 per raggiungere Roma) ma che costa 5 euro. Con i sei euro di differenza ci faccio pranzo alla pizzeria/tavola calda proprio di fronte alla stazione, compresa birra e caffè.
Sui treni dei pendolari, ancora qui.
Da quello che leggo, sembra che lo sfascio dei treni sia abbastanza omogeneo, dalla Sardegna (che ho sperimentato) alla Lombardia (per quello che leggo).