Pare che i presunti di cui sopra ce l'avessero con Pietro Ichino per aver sostenuto, ad esempio, «l'idea che non è tutto oro quello che luccica, nè nel diritto sindacale nè in quello del lavoro. Molte norme - afferma [Ichino] - possono trasformarsi in fonte di rendita e in un ostacolo al progresso. Questo implica una capacità di riflettere e di discutere che nel movimento operaio ha fatto difetto». Oppure per aver scritto un saggio dal titolo "A cosa serve il sindacato - le follie di un sistema bloccato e la scommessa contro il declino", o ancora per aver sostenuto, in tempi recenti, che bisognerebbe licenziare i dipendenti pubblici improduttivi.
Perché ce l'avessero con Berlusconi e con Libero ognuno se lo può immaginare: simboli nazionali del capitalismo selvaggio (o forse dello stato imperialista delle multinazionali, occorrerà attendere la pubblicazione dei soliti opuscoli per leggere le scemenze esatte) e della sua ristrutturazione (secondo le BR il capitalismo è in ristrutturazione eterna, ed egualmente eterna crisi) tesa ad attaccare la "classe operaia", indebolirne l'avanguardia politica rivoluzionaria ed eliminarne le conquiste. Per quanto riguarda i dirigenti ex Breda le cose non son chiare, ma pare trattarsi di "punizione" per loro colpe nella gestione della fabbrica e nell'uso dell'amianto che avrebbero portato alla morte di un operaio.
Ma il punto non è, ovviamente, quali fossero le ragioni puntuali per cui costoro si stavano addestrando a sparare e piazzar bombe per ammazzare i loro "nemici". Il punto è che costoro esistono ancora. Perché? Forse vale la pena chiederselo, visto che negli ultimi 5 anni hanno ucciso due persone e questa è la terza (o quarta?) "colonna" delle BR che viene "smantellata".
A caldo, colpiscono varie cose,
- L'Italia è l'UNICO paese europeo in cui il terrorismo di stampo comunista-rivoluzionario continua a risorgere, ad uccidere, a trovare proseliti. I temi su cui gira sono gli stessi, l'ideologia la stessa, i riferimenti politico-sociali gli stessi. Fatta eccezione per ETA, per la quale l'ideologia comunista oramai nulla conta mentre domina quella ferocemente nazionalista, zombies del genere non appaiono in nessun paese europeo. Le analogie e le differenze con ETA, comunque, vanno ponderate.
- In quasi quarant'anni i terroristi di estrema sinistra in Italia non si sono spostati di una virgola. Dopo i "simboli del capitale monopolistico", l'altro obiettivo primario è costituito sempre e comunque dagli individui che si propongono di sbloccare il mercato del lavoro o di ridurre l'influenza dei sindacati. "Disarticolare il piano del capitale colpendo i suoi lacche'" rimane la consegna nella fase di ritirata tattica del partito rivoluzionario.
- Mentre negli anni '70 e primi anni '80 i terroristi vivevano al bordo del sindacato, cercando di screpolarlo e di attrarne delle frangie, ora ci sono entrati dentro a pieno, e pare che ci sguazzino. Sono ai livelli bassi, almeno quelli che han preso sino ad ora, ma son dentro. Questo rende opportuno rileggere certe discussioni fatte ai tempi dell'omicidio Biagi.
- Fanno sul serio, nel senso che li guida una cosa che essi chiamano "odio di classe" e che noi non sappiamo bene come chiamare, ma percepiamo per ciò che è. Un odio letale, simile a quello di ETA per il "non abertzale", un odio che uccide senza remora alcuna, e che Pietro Ichino ben catturava nella coraggiosa lettera di quasi quattro anni fa.
- Dopo gli episodi di violenza nel calcio, e soprattutto dopo le varie manifestazioni di odio verso le forze di polizia e verso chiunque sembri "normale" a cui abbiamo assistito giusto domenica scorsa, l'emergere di un altro spezzone di "società antagonista" fa abbastanza impressione. Nel frattempo ci si prepara ad un altro week end di paura a Vicenza, dove tra una gramigna e l'altra qualcuno si prepara a far "casotto". Un pezzo non piccolo di Italia ha tanta voglia di fracassare la testa o perlomeno bruciare le macchine del resto del paese. Chiamiamolo "odio antagonista", se non di classe, ma odio abbastanza profondo ed anomalo sembra essere.
- Alcuni cattivi maestri tali rimangono, nella loro totale e cieca irresponsabilità: le parole sono pietre, ed anche pallottole. All'improvviso, le cialtronate verbali di Edoardo Sanguineti appaiono molto meno divertenti di quanto egli argomentasse giorni fa, citando a vanvera dei morti più intelligenti di lui. Lo stesso vale, eccome, per i Negri e per gli Scalzone (che s'appresta a tornare libero in Italia) ma anche per i Fo e le di loro consorti affascinate dagli assassini in libertà, i petulanti Caruso che vogliono schedare i poliziotti, ed i vari pseudo intellettuali o politici "irriducibili" che pascolano per le piazze d'Italia, e siedono su alti scranni nelle sue aule parlamentari.
- Simili rilievi d'irresponsabilità politica e morale valgono anche per molta stampa. Senza voler fare "d'ogni erba un fascio", e sottolineando la differenza sostanziale fra i testi degli uni e degli altri, bastano gli ultimi due giorni per trovare esempi. Da Liberazione, la cui terrificante prima pagina di ieri (11/2/2007) trovate alla fine dell'articolo, a il Manifesto che, sempre ieri, propinava questo bell'editoriale da guerra civile ai propri creduli lettori, per finire (saltando alcuni passaggi intermedi) con Repubblica che da settimane "commemora", con poco spirito critico e molte foto "militanti" se non "inneggianti", la stagione in cui tutto brucio'. Il link a quest'ultima saggia iniziativa storico-culturale, che campeggiava da settimane sulla prima pagina del portale internet, oggi pomeriggio è improvvisamente sparito ... che sia per caso? Per chi non ci crede che le parole possono essere pallottole, o non ha memoria, consigliamo la rapida lettura di Insurrezione Armata, per poi continuare con altri testi del tempo che saremo lieti di consigliare su richiesta.
- Il tutto, ovviamente, produce una terrificante sensazione di "paese bloccato" nel passato. Un paese che sembra ancora vivere (o una parte sostanziale del quale sembra vivere) nelle ideologie, violenze, divisioni, subculture, politiche, organizzazioni, obiettivi, valori, e chi più ne ha più ne metta, che si svilupparono nel periodo 1966-1970 e che caratterizzarono il decennio 1970-1980. Questo vale per le sempre risorgenti BR, ma vale anche, e soprattutto, per le molte altre cose che definiscono il presente politico, sociale ed economico dell'Italia.
- Tout se tient, le BR fanno parte di questo equilibrio del vivere guardando indietro e con la testa nel passato. È patetico far finta che continuamente riappaiano per puro caso, o per qualche oscura trama del nemico. No, non appaiono per caso e non sono per nulla "Fuori stagione", come titola, persistendo nella sua storica ed arrogante ambiguità, il Manifesto di oggi. È il Manifesto, assieme ad una fetta sostanziale del paese, che e'completamente "fuori stagione" o, come si dice nelle campagne venete, "andà in semenza".
1) Non è purtroppo vero che questi zombies appaiono solo in Italia. In Spagna continuano a operare i Grapo, il cui ultimo omicidio risale a circa un anno fa. Si tratta di un gruppo molto simile alle BR, e molto differente da ETA.
2) Scalzone non si appresta a tornare ma in Italia c'è già, e ha già ripreso a vomitare le solite pericolose idiozie.