Avatar

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Un film che farà epoca.

Mentre guardavo Avatar, nella sconvolgente grandiosità della versione 3D mi riaffiorava a sprazzi il saggio che Umberto Eco scrisse tanti anni fa su Casablanca (chi se ne volesse sciroppare alcuni pezzi salienti li trova quihttp://andrewswebsite.net/books/eco_casablanca.html). Eco in sostanza asseriva che Casablanca, pur essendo un film dall'impianto mediocre e dalla sceneggiatura approssimativa (che infatti venne scritta ''a mozzichi e bocconi'' mentre si girava), doveva il suo status di cult epocale al melange (non si sa quanto conscio) di grandi temi classici, amicizia, tradimento, guerra, triangolo amoroso (con un twist perché i rivali in realtà si ammirano), attesa, salvezza, riscossa. La vibrazione di questi archetipi (così li definiva Eco) nell'inconscio dello spettatore conferisce a Casablanca il suo fascino sempiterno.

Avatar è un gorgo impetuoso di archetipi. Ma non tanto di quelli classici del romanzo di appendice che costituivano il sostrato di Casablanca. Il genio dello sceneggiatore scompone e ricompone almeno una dozzina (per quello che ho potuto cogliere io, ma ogni spettatore potrebbe individuarne tanti altri) di elementi visivi e mentali di film culto degli ultimi tre o quattro decenni, dei video games e di internet. Volendo semplificare Avatar intreccia Matrix con Transformer, Second Life con Guerre Stellari, Pocahontas con Mortal Kombat, Jurassic Park con Wall Street; Balla coi Lupi si fonde con Apocalypse Now (anche se non parte la Cavalcata delle Valchirie quando gli elicotteri attaccano), Soldato Blu si trasforma in Top Gun (in effetti le citazioni dai western sono quelle più nitide, almeno per me). C'è persino una spruzzatina di 2001 Odissea Nello Spazio proprio all'inizio, ma tanti altri archetipi probabilmente a me sono sfuggiti.  Le fauci di alcune belve feroci simil-preistoriche sono di chiara derivazione Alien, il che, combinato alla presenza di Sigourney Weaver (qui scienziata e non guerriera) è una evidente strizzatina d'occhio anche allo spettatore meno sofisticato o di memoria più labile. Assente qualsiasi forma di comicità. Impercettibili le tracce di Harry Potter e Rambo. Manca un'autocitazione di Titanic.

Tutto l'impasto è tenuto da due collanti: il tema della guerra, anzi della guerra giusta vista dalla parte di chi la subisce e il tema ambientale (che di questi tempi rende bene anche al botteghino, non solo in politica o in accademia).

Il risultato di questo sconcertante ibrido è spettacolare, per la storia in sé, ma soprattutto per le immagini. Sulla prima non dirò molto per non guastarvi la sorpresa. Io ho visto il film senza sapere nemmeno vagamente di cosa si trattasse e ne sono felice perché in questo modo ho gustato appieno tutti i colpi di scena. Mi limiterò a dire che all'inizio un ex marine finito sulla sedia a rotelle, viene reclutato da una società (gestita, manco a dirlo, da gente con pochi scrupoli) che estrae un metallo prezioso (venti milioni di dollari al chilo per essere precisi) in un pianeta chiamato Pandora. Il pianeta è abitato da una popolazione dai tratti abbastanza umani, però alti circa il doppio dei terrestri, longilinei come una statua di Giacometti, e di carnagione (?) azzurra (nessun riferimento a Forza Italia, presumo) che, guarda un po' il caso, vive sul più grosso giacimento di questo metallo in comunione spirituale con la natura (fauna e flora) del pianeta e adorando una divinità chiamata Ewa, una corrente di energia che pervade tutto Pandora (sto usando termini molto approssimativi, ne sono conscio, quindi non mi saltate addosso nei commenti).

Il marine viene “collegato”, anzi dovrei dire incarnato, in un corpo artificialmente generato e adattato al suo DNA, del tutto simile a quello dei nativi di Pandora (attraverso un sistema vagamente à la Matrix, con la differenza che il corpo è reale, non virtuale). Con questo innesto comincia la sua avventura per convincere i nativi a spostarsi pacificamente dal loro territorio. Ma prima deve conquistare la loro fiducia,con la sua mente umana che abita un corpo alieno. Almeno all'inizio, è fortunato: la prima pandoriana (evitate spiritose analogie con dolci natalizi) in cui si imbatte parla un discreto inglese ed è una tosta, come direbbe Verdone, nonché figlia del capo tribù (soggiaccio un po' al lessico da John Wayne).

Sulla grafica invece ci sarebbe da dilungarsi parecchio perché Avatar è un tripudio di effetti speciali straordinari, almeno per chi ama il genere. Il regista ha speso anni a mettere a punto le 197 cineprese usate simultaneamente per le riprese. Per chi ama i dettagli, informo che il film utilizza la tecnica cosiddetta «e-motion capturing», per registrare i tratti emotivi e la recitazione di attori umani per poi trasporle in animazione digitale. Ma le descrizioni nulla possono per evocare ciò che scorre sullo schermo. Le immagini sono stupefacenti (senza bisogno di psichedelici). Visto quello che deve essere costato (si è parlato di 500 milioni di dollari ma la cifra è stata ridimensionata a “solo” 200 milioni) e i 4 anni di lavorazione ciò non dovrebbe sorprendere, ma il risultato è comunque enormemente al di sopra delle (mie) aspettative.

Le sequenze mozzafiato, le invenzioni di genere, le fantasie realizzate sulla fauna e la flora di Pandora, la risoluzione, sono a dei livelli che sarà difficile superare nel prossimo futuro. Un piccolo assaggio lo trovate su questo sito.http://www.mymovies.it/film/2009/avatar/news/inseguimentothanador/

Nella versione 3D si rivela appieno il balzo in avanti della tecnologia che ha entusiasmato persino Spielberg. Lo spettatore non vede più il film, vive il film. In Italia purtroppo esiste un unico cinema 3D vicino Torino, stando a quanto informa la Dolby, ma forse vale la pena fare un viaggetto.

Fino a pochi anni fa esistevano solo dei cortometraggi in 3D. Da circa un anno i film disponibili in versione 3D sono sempre più diffusi, insieme alle sale attrezzate in America, mentre in Europa si contano sulla punta delle dita. Prevedo che proprio grazie a film come Avatar fra qualche anno l'industria cinematografica di Hollywood farà il salto di qualità decisivo verso il 3D che quindi diventerà lo standard a cui il resto del mondo dovrà adeguarsi, come già accadde per il sonoro ed il colore. Non fosse altro perché il duello con la televisione impone un'innovazione profonda per riportare al cinema gli spettatori impigriti dal DVD player.

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Commenti

Ci sono 18 commenti

La situazione è molto molto meno grave di quanto si possa temere. Nella sola Padova ci sono due cinema attrezzati con la tecnologia 3D, operativi, tant'è che quest'estate mi sono visto ad esempio Coraline con gli occhialini. Non temiate per noi italiani, appena arriva il 15 gennaio saremo anche noi a guardarcelo come si deve :-D

Allora devo pensare che i dati citati nel post sono vecchi. Li avevo presi dal sito della Dolby, che forse non e' aggiornato. Oppure si riferisce solo ai cinema che hanno adottato la tecnologia 3D Dolby. Comunque sono contento che non ci sia bisogno di andare in trasferta a Torino per vedere la versione 3D.

Tra l'altro c'e' anche un altro motivo che indurra' Hollywood ad accelerare la transizione al 3D: la lotta alla pirateria.

 

Sul breve periodo funzionerà di sicuro, come strategia. Però val la pena di notare che sul mercato sono già presenti prodotti high-end per visualizzare home-video in 3D, e le schede grafiche in circolazione adesso per il mercato casalingo-gamers sono perfettamente in grado di fornire il 3d anche in casa.

Al momento il costo è proibitivo (credo si parli tranquillamente di un €2000 per schermo più scheda più vario hw necssario), ma entro un 5 anni potremmo vedere un'esplosione di questi prodotti anche per la casa, se i prezzi si abbassano.

 

Chi lo sa, magari questo innescherà un'ulteriore rincorsa tecnologica, a beneficio di noi consumatori :-D

Che c'entra il 3d con la lotta alla pirateria?

Migliaia di smanettoni, tra cui due miei amici ingegneri bresciani, smanettano con tecnologie 3d semiamatoriali da decenni, con risultati più che rispettabili.E i video pirata usano la stessa tecnologia MPEG di DVD/blu ray/HDTV.Certo, magari i tool di ricompressione non supportano bene i formati 3d, il che potrebbe causare una moratoria i 15/20 giorni, ma non credo valga lo sforzo.

L' unico vero ostacolo alla diffusione del 3d domestico è la diffusione degli schermi piatti progressivi.

Che io sappia ci sono 3 tecniche per vedere immagini 3d su uno schermo (in ogni caso l' idea è quella di mostrare due immagini diverse ai due occhi):

  1. occhialini bicolore: funziona con qualunque schermo ma distorce i colori
  2. occhialini a lenti polarizzate: ottima resa cromatica e fluidità, richiede proiezione su schermi metallici, che mi risulta esistono solo prototipi di monitor in grado di visualizzarle.E' la migliore IMO, e quella usata da IMAX 3d (e quindi da Avatar).Non sono sicuro al 100% che ogni sala che lo proietta in 3d abbia l'attrezzatura giusta, magari qualcuna usa i vecchi sistemi bicolore in voga negli anni '50 .
  3. occhialini ad otturatore: le TV tradizionali visualizzano 50 (60 in USA) semiquadri al secondo, uno con le linee pari ed uno con le linee dispari; con occhialini particolari sincronizzati col video è possibile vedere un semiquadro con l' occhio destro ed uno col sinistro.E' la migliore tecnica per la TV (i miei amici realizzavano video VHS 3d 10 anni fa, e funzionavano perfettamente) ma non funziona (o funziona male) con TV LCD/plasma/LED: di solito son progressive, e comunque hanno una latenza maggiore dei CRT.Forse coi led si può fare, non ho studiato bene l' argomento

Ci sarebbero anche i SIRDS,che son più una curiosità, gli ologrammi  ed altra roba più esoterica, ma dubito siano praticamente implementabili nel breve periodo.

Bottom line: sui display di oggi (LCD/plasma) il 3d va solo coi colori distorti, buoni come curiosità.Può darsi che puntino a realizzare display polarizzati da casa o a portare più gente al cinema perchè a casa vedono solo il 2d.

Non l'ho visto e al 90% non lo vedrò ma ne aprofitto per fare gli auguri a tutto il "cast" di NFA di un buon natale e di un 2010 sereno per voi ma all'arrambaggio sul blog

 

Ho visto il film (in imax), ma proprio non mi convince. Grandi effetti speciali e buona l'idea dell'avatar, ma per il resto, mi vien da dire: già visto.

Solo che questa volta te l'aspetti e se ti immagini come andrà a finire dopo 20 minuti, difficile non addormentarsi anche se le liane ti sembrano sfiorare la faccia.

Una domanda: quando passerà il senso di colpa degli americani verso i nativi?

 

Io ho visto Casablanca per la prima volta molto recentemente. L'ho trovato molto moderno nella rapidita' del montaggio: le scene si susseguono con un ritmo impensabile nei film anche solo di 20 anni fa. Poi ci sono immagini memorabili, il primissimo piano di Ingrid Bergman, chi se lo scorda un viso cosi'? Insomma, ci sara' anche il melange di Eco ma non e' tutto. 

visto oggi in un attacco di insonnia e di caldo esplosivo (dentro il paese e' secchissimo e ci sono 35 gradi, 40 a Kimberley, sul mare ce sono 36 al 100% di umidita' sono al mare al momento sulla costa orientale)

mah... tutto bene e simpatici i draghi che hanno la telepatia. ma e' esattamente un "uomo chiamato cavallo" + scemenze sugli ufficiali dei marines che hanno il collo rosso, cicatrici in perfetta simmetria.

Il senso di colpa c'entra meno del membro del sottoscritto, quel che e' decisivo e' che "dio e' mamma", che tutti hanno uno spirito, che gli spiriti si esprimono in tutto dai funghi al dinosauro e famiglia che salva la battaglia, in breve, forse avevano ragioni alcuni vecchi figuri che notarono "c'est tragique mais pas grave" quando si smette di credere in dio, il problema e' che si credono tutti i generi di scemenze alla moda (si veda il dialogo della scienziata sulla base di dati tenuta dagli alberi che i locali accedono per via dei capelli)

 

Invece di guardare i cavalli draghi, e' molto, ma molto meglio "hurt locker" (della moglie di avatar.)

Ha un grande pregio: non e' una storia d'amore.

avatar, yes, but of Job's book. Did you watch "A serious man"?

instructive

Cohen brothers do really have a dark sense of humor.

Sinceramente l'ho trovato alquanto noioso, non ho visto altro che una favoletta buonista con buoni effetti speciali.

"A serious man" mi manca, ma provvedo subito: adoro i Cohen :)

di che ne pensi, quando lo hai visto (a serious man)