Il libro scritto da Sylvia Nasar "il genio dei numeri" - A beautiful mind mi ha davvero entusiasmato e mi ha reso edotta su lanti aspetti della storia accademica internazionale che ingnoravo, suscitando e nel contempo esaudendo la mia curiosità, senza alcun affaticamento nella lettura. Infatti, il testo è ricco di descrizioni sui luoghi che lasciano spazio all'immaginazione figurata, di aneddoti su illustri personaggi, quali Einstein o von Neumann…la cadenza delle vicende umane è frammischiata all’offerta di contratti per cervelli fuori misura al servizio della guerra fredda.
Lo definirei un romanzo storico contemporaneo, la chiave romanzesca sta nell’interpretazione psicologica delle dinamiche familiari dello scienziato, nel suggerire come determinate scelte di vita possano essere dipese da elementi caratteriali, a loro volta influenzati dall’ambiente , dalle circostanze e dalla mentalità di quegli anni.
Il libro comincia con la narrazione dell’infanzia, articolandola sul ruolo dei genitori e su alcuni aspetti salienti che mandano una traccia interpretativa sulla possibile predisposizione alla malattia mentale di Nash; poi si dipana, dopo il breve intermezzo degli anni all’università per il conseguimento della laurea, la vita vissuta a Princeton, proprio nel periodo d’oro del centro universitario, luogo di accentramento delle più brillanti menti matematiche del secolo scorso.
Poi, si introduce una spiegazione scientifica, oltre che personale, della malattia di John Nash, cioè la schizofrenia, e qui il racconto è un intervallarsi di periodi dolorosi di ricadute, accompagnate anche dal dilemma di individuare la cura più giusta, a momenti di geniali intuizioni, dalla risoluzione di problemi di matematica applicata a disquisizioni, di rigore scientifico ineccepibile, sulla matematica pura.
Infine, l'ultima parte parla della procedura di assegnazione del premio Nobel per l'economia, dei suoi protagonisti, del momento, non scevro da misteri, della scelta di John Nash.
Insomma, anche se formato da più di 400 pagine, il libro si legge d'un fiato!
I libro e' bello (abbastanza), forse troppo mieloso, visto che Nash is mad as a hat
(imho, dopo un unico incontro in tempi non sospetti.)