Il volume, che vi suggerisco di leggere, è leggero e scritto da due non professionisti: David Olusoga è un giornalista nigeriano e Caspar W. Erichsen è al momento una persona che si occupa di organizzazioni non governative (in Namibia).
I due scrissero "The Kaiser's Holocaust" (Faber & Faber, London, 2010) in cui presentano la storia, non banale, iniziata nel 1883 in Südwestafrika, con l'alzabandiera guglielmino. Il Kaiser volle terre e spazio vitale e i suoi scagnozzi gliele procurarono, con un metodo eterodosso anche tra le cosidette potenze coloniali del tempo.
I Nama e Herero non si fecero abbindolare più che tanto e non amarono molto l'idea di dare ai teutoni la terra e tutto il resto.
Furono sterminati. Non avendo nessun Nevsky a combattere persero tutte le guerre.
Il fenomeno, se si lascia passare il vocabolo, è che tutte le scemenze che furono poi celebri vennero dette e scritte inizialmente qui, "quasi" a casa, dai medesimi figuri che divennero poi celebri in Europa (dottori, universitari, militari, e ammenicoli) tra cui il papà di Goering.
Sembra proprio che la civiltà europea, appena dopo l'89, il risorgimento e le glorie del codice di Bonaparte si sia sbizzarrita in partibus infidelium a massacrare innocenti.
Per chi di voi, aduso ad Angelina Jolie, va in vacanza tra le dune, forse da rammentare quanto sangue esse celino.
Più o meno lo stesso periodo durante il quale avveniva il genocidio congolese di Leopoldo II...