Littell (pere, Littell fils è l'autore di "Benevole" edito in Italia da Giulio Einaudi nel 2007 e pluri-decorato persino da Goncourt, cosa rara per un non francese) scrive e riscrive lo stesso romanzo. Visto dagli occhi di un americano assai "scafato" come J. Jesus Angleton (per i lettori italiani è la persona che inventò la DC sul lato atlantico, che si chiamasse come Cristo è un caso illuminante) l' "affaire" Philby è assai tedioso. Un cretino, figlio di uno dei tanti sognatori ad occhi aperti, divenne il capo del controspionaggio inglese avendo come titolo ufficiale quello di colonnello di Nkvd. Il nome del primo è H.A.R. Philby, al secolo "Kim" per il nome dato al protagonista della novella di Kipling. Il secondo Harry Saint John Bridger Philby, convertito al sacro islam e consigliere non tra i minori del primo re (di quella che ora viene chiamata con un nome di famiglia, Arabia Saudita. ' al Saud' essendo il nome del padre del fondatore.) Il riferimento agli "occhi aperti" viene da
All men dream: but nor equally, Those who dream by night in the dusty recesses oftheir minds wake in the day to find that it was vanity: but the dreamers of the day are dangerous men, for they may act their dream with open eyes, to make it possible.
(The Seven Pillars of Wisdom, di Thomas E. Lawrence, cap. 1,
Tutti sognano, ma non allo stesso modo. Chi, nottetempo, sogna tra gli angoli impolverati della sua mente si sveglia al mattino e vede il vano nulla immaginato: ma chi sogna di giorno è uomo pericoloso, perché può metter in atto il sogno suo ad occhi aperti, per renderlo possibile (tr. mia)
Bene, finite le presentazioni, Littell immagina (ma a chi legge il libro, vedasi per prima l'ultima sezione che si svolge nel 2000 a Gerusalemme) che in verità, in verità dietro al famoso scandalo della infingarda posizione doppio-giochista di Blunt, Burgess, Cairncross, Maclean, e Philby vi sia la mano lunga e armata di araba draghinassa di Philby d'Arabia e che il doppio gioco si trasformi in quadruplo aggeggio di mittelEuropea barocca oscurità.
Non sto qui a discutere. Due particolari: in due casi i corto circuiti sono divertenti. In uno il, poi celeberrimo, Sigmund Freud appare come Sigismud S. Freud, in un altro in uno dei vari passaggi dubbi appare la ragione (o una delle ragioni, mi disse V. Dedjer) del nome di J. Broz (passato al secolo come Tito, il qual nome non era il suo nome di guerra). È molto consigliabile a coloro a cui piace guardare all'Europa come la vedevano i colonnelli di Nkvd, ed al modo in cui persino gli aramaroli della Val Trompia hanno un ruolo nella vanità strana di Stalin. Vi è pure un errore di date (in un momento in cui Litzi si intrattiene con "Walter" si sa per ragioni indipendenti che Walter era in carcere. Per i curiosi e/o i pignoli trattasi del soggiorno quinquennale di J. Broz a Lepoglava. È oltremodo probabile che A. Orlov (felbin) abbia avuto nulla a che fare con le convulse vicende in cui gli allegri giovanotti accademici cantabrigensi si misero a giocare un gioco più grande di loro.
Giudicare della possibilità di un estremo colpo da saltimbanco di Kim Philby (dopo tutto era davvero lo stadio finale dell'onesta dissimulazione ed accettò di morire tra il ludibrio del pubblico occidentale come un personaggio da cabaret tra vecchie checche e vecchi assassini) è a me impossibile. È divertente prendere, e forse non si riesce a tradurne la difficoltà in Italiano quanto sia cambiato l'inglese sia parlato che scritto tra i primi quaranta anni del secolo scorso ed oggi. Chi altro potrebbe avere l'orecchio a distinguere nel biscottificio del linguaggio tra i "cookies" e i "biscuits"? Uno solo dei due è in grado di esser tosto.
Esite pure in traduzione in Italiano (presso Fanucci Editore) e per incuriosire la lettrice, uscì prima tradotto che in originale.
per gli interessati la versione di kim
Errata corrige, nel testo originale i 'boos' sono books. e il nome di Freud e' Sigismund, qunato qusto avesse a che fare con Turm e "La vita e' sogno", forse e' meglio non aprire.
secondariamente il volume di Philby 'kim' e' in Italia edito da Mondadori.
Per chi ama le curiosita', Philby, il figlio, e' colui che determino' la nascita di Cornwell come scrittore, avendo rivelato e "quindi" distrutto il suo "travestimento", la persona finta del funzonario rivelatasi esser uno degli spioni, ergo inutile come agente di intelligenza. Tra i meriti non minori del colonnello Philby aver prodotto il testo di un bel film.