Riassumo il rapporto, che comprende circa 800 istituzioni di istruzione superiore americana, sia private sia pubbliche, di tutti i livelli: nel 2009-10 la crescita mediana dei salari dei docenti è stata nulla, e cioé almeno la metà dei docenti al più non ha ricevuto alcun aumento in termini nominali. Un terzo dei docenti ha visto invece il proprio salario diminuire. Il salario (lordo) medio di un full professor è di circa $92,000, quello di un associate è di $71,000 e quello di un assistant di $51,000. Nella tabella disaggregata si osservano rilevanti differenze per disciplina, con i salari più alti percepiti dai docenti di legge e discipline di economia aziendale, e quelli più bassi percepiti dai docenti di inglese.
Passiamo alla morale. Premetto che nulla di quanto dico è nuovo, mi limito semplicemente a ribadire punti fatti altrove, magari separatamente.
1) I salari non devono per forza aumentare. Gli scatti automatici contrattuali non fanno necessariamente bene alla salute economica del paese (nel caso specifico, dell'università).
2) I salari - nominali - possono anche diminuire. Di questo fatto elementare ci si dimentica spesso, perché in Italia è vero il contrario, non so se per legge ma certo per prassi contrattuale.
3) I salari non devono essere uguali per tutti. Le distorsioni che questo provoca nell'università italiana sono così evidenti che non vale la pena commentarle. Il fatto è già stato ampiamente sollevato sia su questo blog che altrove, ma è opportuno ribadire.
4) I salari medi dei docenti statunitensi, soprattutto a livello di full professor, non sono più alti di quelli dei docenti italiani. Questo fatto è già stato evidenziato anche da altri (vedi Gagliarducci, Ichino, Peri e Perotti, e per completezza le tabelle delle retribuzioni di Alberto Pagliarini). I nostri amici in Italia hanno una visione distorta perché si confrontano con gli amici/colleghi economisti all'estero. I docenti americani, nella stragrande maggioranza, non insegnano in università top-20 e non insegnano economia. Questi docenti percepiscono salari ben inferiori, e, aggiungo, insegnano molto di più (da 4 a 6 corsi semestrali l'anno o anche di più) dei loro colleghi italiani. Anche di questo si è gia parlato su nFA, e anche questo va ribadito. Quanti dipartimenti italiani sono equivalenti ad una top-20 USA?
Infine, il punto per i macro-economisti, specie se di orientamento neo-post-etc-keynesiano (un grazie a Michele per avermelo ricordato/sottolineato):
5) Ma da dove viene l'idea che i salari sono rigidi verso il basso? Un terzo dei lavoratori di un settore non insignificante ha visto il proprio salario diminuire in misura significativa in un periodo di crisi. Se il fatto venisse confermato con altri settori cosa ne resta del fondamento empirico delle vostre teorie? Ho provato velocemente a confermare il dato con dati Current Population Survey, e mi pare che a livello preliminare la cosa tenga. Mi riservo comunque di guardare meglio i dati, visto che per motivi tecnici è difficile fare il matching in anni diversi a livello individuale con i CPS.
Ringrazio l'autore per questo articolo, e colgo l'occasione per ri-segnalare una tabella stipendiale completa relativa all'Università di Pisa, ma virtualmente identica per tutte le Università italiane, giusta la determinazione per legge dello status e del salario.
Sui salari USA ho due domande ingenue: (1) come devo considerare (a) tasse (b) contributi pensionistici (c) contributi medici, nel salario "lordo" indicato nella survey? (2) C'è dentro "tutto" il salario in questa survey, o vi possono essere elementi "non considerati" (intendo dire: grant personali, altri benefit, ecc.)?
Sulla morale, sono sostanzialmente d'accordo, ma in Europa non penso che funzionerebbe, prese come idee a se stanti per l'Università. Come punto raggiungibile, mi accontenterei di avere progressioni non automatiche degli scatti. Peraltro i dati in oggetto dimostrano che la rigidità (italica) paga, soprattutto per i più anziani. Che continueranno a negare l'evidenza, e a voler lavorare fino a 72 anni. E ad opporsi ad ogni cambiamento strutturale. D'altra parte loro si confrontano con le "doctoral-granting Universities", mica con le altre!!!
RR