Approfittiamo dunque per commentare l'intervista di Emma Marcegaglia che, guarda caso, si è ora accorta che qualche mala lingua parla di conflitto d'interessi e ci spiega che così non è.
Dice EM:
ribatte a quanti in questi giorni hanno criticato la scelta per 'conflitto di interessì e anticipa che non avrà "nessun tipo di ruolo" nella nuova società.
Signora, avrà dei capitali investiti che pagheranno profitti, non le sembra abbastanza?
Oggi si è di fronte a due sole alternative. Lasciare effettivamente che l'azienda fallisca, con conseguenze drammatiche per migliaia di lavoratori e per la gestione immediata dei collegamenti interni ed internazionali, fondamentali per il Paese. Può sembrare, in teoria, una soluzione più netta e magari esteticamente più interessante. Ma comporterebbe nel breve e forse anche nel medio termine risvolti molto pesanti per il sistema Italia.
Balle. Basta mettere in vendita l'Alitalia con la tecnica dello spezzatino, che è stata discussa in tempi antichi anche su questo sito. Funziona, in soldoni, così: "Rotta Milano-Roma, offriamo i primi 5 voli giornalieri e tre aerei (con o senza equipaggio) al miglior offerente. Rotta Venezia-Milano, offriamo 2 voli giornalieri ed un aereo (con o senza equipaggio) al miglior offerente." E via così, sino all'esaurimento di quanto è vendibile. Quanto non è vendibile, e non crediamo sia molto se il package si fa appropriatamente, lo lasciamo alla scatola vuota che Alitalia sarebbe una volta terminate le aste. A quel punto può anche tranquillamente fallire ed al trasporto aereo italiano, interno ed internazionale, non succede un beato piffero. Bastava iniziare anche solo a Febbraio, quando fallì la trattativa con AF. Ma si può iniziare anche ora, a dire il vero. Basta volerlo.
Stendiamo ovviamente un velo pietoso sull'eroica descrizione dell'altra alternativa, quella a cui la signora EM partecipa senza nessun tipo di ruolo.
Qualcuno dice che come presidente di Confindustria non avrei dovuto far parte della cordata. Credo che ciò non sia vero. E proprio il mio ruolo in Confindustria rafforza il carattere puramente simbolico della mia partecipazione al fianco di un gruppo di imprenditori che crede in un progetto difficile e importante per il futuro del nostro paese«.
Ma che fa, umoreggia? Quanto ha contribuito? Un euro? Dieci euro? No, perché se simbolica deve essere dieci euro bastano ed avanzano. Sa com'è, nelle società per azioni i dividendi sono proporzionali al capitale investito. Se solo voleva fare un atto simbolico e guadagnarci nulla, dieci euro bastavano.
Ma non basta. Quelli, come noi, che han detto che non era opportuno che lei partecipasse, hanno dato degli argomenti. Lei, signora EM, che fa? Dice solo che lei crede che non sia vero! Potrebbe spiegarci PERCHÉ? Potrebbe controbattere agli argomenti, dimostrando la loro inconsistenza? Che fa, parla per scienza rivelata?
Anche l'onorevole Matteo Colaninno ha detto la sua. In un dibattito organizzato dal suo partito ha sentenziato quanto segue
“Critico fortemente il percorso che il governo Berlusconi ha deciso di seguire per il salvataggio di Alitalia, ma non posso biasimare una scelta imprenditoriale, né imprenditori che si comportano come tali. Detto questo con la scelta di mio padre io non c’entro nulla, e le interviste molto differenti tra loro che abbiamo rilasciato al Corriere della Sera stanno lì a dimostrarlo. Io ho lasciato le mie imprese e Confindustria per diventare deputato del Partito Democratico”. Questione chiusa, dunque.
No, non è chiusa per niente. Cosa ha "lasciato", onorevole Colaninno? Potrebbe dirci dove e come è investito il suo patrimonio personale? E dell'eredità del Colaninno Sr., cosa pensa di farne, onorevole? Donarla ai viaggiatori italiani che verrano massacrati dai prezzi da monopolio della CAI? Ma che fa, umoreggia pure lei?
Lasciamo stare i soldini di famiglia, parliamo di logica. Ci può spiegare come sia possibile biasimare l'operazione che il governo del BS ha organizzato e non biasimare la scelta imprenditoriale che la definisce? Lei se la prende per lo schiaffo in faccia agli italiani ma non per la mano che lo dà? Davvero, abbiamo difficoltà a capire.
Però ci proviamo. Il suo argomento funziona così. Il BS ha fatto fallire per ragioni elettorali e di populismo spicciolo tutte le soluzioni precedenti. OK, so far. Ora, all'ultimo minuto, se ne esce con una soluzione peronista-puzzona che più schifo di così è difficile (suggerimento, si può: Veronica for hostess on the Milano-Casablanca flight!). La soluzione peronista-puzzona del BS ha un elemento chiave: lo stato (ossia, chi paga le tasse) si accolla tutte le perdite mentre a un gruppo di imprenditori "patriottici" diamo tutti gli assets ed il monopolio sui voli interni, così riescono a far soldi pur gestendo la compagnia aerea più ridicola del mondo. Questo fa danno all'economia nazionale, turismo incluso, ed ovviamente ai consumi degli italiani ma basta continuare a soffiare la tromba dell'onor patrio e non se ne accorgeranno. D'altra parte, se non gli diamo la compagnia patriottica allora gli italiani rischiano d'incazzarsi per quanto BS ha fatto.
Di fronte all'offerta che BS loro fa, questi coraggiosi imprenditori schumpeteriani ragionano così: il BS sta facendo una cosa orrenda, che farà danno al paese. Lo fa perché pensa che così prende voti, o tiene buono Fini che è l'eroe di Fiumicino; sia l'uno, sia l'altro, a noi non importa un accidente. Per farlo ha bisogno di dare a qualcuno una valanga di soldi, perché ha bisogno che qualcuno gli faccia volare degli aerei con il tricolore bianco-rosso-verde. Approfittiamone: ci dà quasi gratis tutto il capitale buono di Alitalia e ci dà anche il monopolio sui voli interni. Inoltre, convince una bella grande banca nazional-popolare a prestarci quello che non abbiamo, ovviamente ad un tasso da miseria. Noi mettiamo due lire, il resto lo prendiamo a prestito, e facciamo una bella compagnia monopolistica. Il popolo italiano, che elegge il figlio di uno di noi, paga la bolletta: stracazzi sua. Si svegliasse, una volta tanto. Qui c'è un'opportunità profittevole per chi ha i numeri di telefono giusti. Tutti in barca ragazzi, che pagano i proletari lombardo-veneti con le loro tasse e le partite IVA, quando viaggiano, con i prezzi esorbitanti dei biglietti!
E questi signori, onorevole Colaninno, sarebbero i moderni e socialmente utili imprenditori a cui lei si ispira? Lei davvero pensa che "el malo de la película" in tutto questo, è solo il signor BS? Suvvia, onorevole imprenditore, non ci faccia così fessi.
Magari è la volta buona che i lettori dei giornali italiani scoprono che che c'è ancora qualcuno che parla (anzi scrive, visto il contesto) come mangia.
Grazie e avanti cosi', fino alla presa del Palazzo d'Inverno :)