L'idea e' che se la generosita' dei docenti fosse la stessa, ci aspetteremmo da diplomati simili risultati simili al momento della laurea. Ci interessa pertanto rispondere ad una domanda di questo tipo: c'è differenza nel voto di laurea fra un lombardo diplomato con 92 in un liceo scientifico e almeno un genitore laureato ed un calabrese con le stesse caratteristiche che hanno portato a termine gli studi nello stesso dipartimento (es. economia a Padova)? Se queste differenze ci fossero potremmo rigettare l'ipotesi ormai nota come "ipotesi Fioroni" di omogeneità degli standard di valutazione tra regioni.
I dati
Per compiere il mio esercizio di valutazione utilizzo i microdati per la ricerca messi a disposizione da Almalaurea, che raccoglie informazioni su tutti gli studenti laureati nelle università appartenenti al consorzio. In particolare utilizzo un campione di quasi 94000 laureati di secondo livello (lauree specialistiche e a ciclo unico) negli anni 2008 e 2009. Nel periodo analizzato 48 università appartenevano ad Almalaurea, distribuite su quasi tutto il territorio nazionale.
Strategia di stima
La strategia consiste nello stimare un modello di regressione in cui valuto l'effetto sul voto finale di laurea di diverse variabili di controllo che comprendono il dipartimento dal quale è stata ottenuta la laurea (si vogliono catturare diversi 'standard' che ci potrebbero essere tra discipline ed atenei differenti), informazioni sulla carriera scolastica (come voto diploma e tipo di scuola superiore frequentata) ed accademica (durata degli studi, frequenza alle lezioni ecc.), sul background familiare (es. istruzione dei genitori) e sulla regione di provenienza del laureato.
Se gli standard di valutazione della scuola fossero omogenei tra regioni, persone con la stessa carriera scolastica e identico background familiare dovrebbero laurearsi, i media, all'incirca con lo stesso voto nello stesso dipartimento a prescindere dalla regione di provenienza.
Risultati
Emerge invece un effetto sul voto positivo per la maggior parte delle regioni settentrionali e negativo (e statisticamente significativo) al sud, con gli effetti più grandi in Calabria e Puglia (guarda a caso tra le regioni con voti più inflazionati alla maturità). Per esempio uno studente calabrese ottiene, secondo le mie stime, un voto di laurea circa 3 punti inferiore al suo collega lombardo o trentino laureato nello stesso dipartimento e con lo stesso background. Il grafico che segue riporta gli effetti stimati per tutte le regioni di provenienza (il Piemonte è preso come riferimento per le altre regioni).
Per valutare la grandezza di queste differenze, si consideri che l'effetto di un aumento di 10 punti del voto di maturita' e' di aumentare il voto di laurea di 1.7 punti. In altre parole, l'effetto di diplomarsi in Calabria rispetto alle migliori regioni del nord corrisponde circa all'effetto di diplomarsi con 18 punti in meno alla maturità.
Ci tengo a sottolineare che queste stime non hanno valore causale, perche' potrebbero esserci fattori che condizionano il voto di laurea non riportati nei miei dati che influenzano i risultati. Sarebbe quindi un po' incauto affermare, basandosi esclusivamente su questi risultati, che un 72 alla maturità in Lombardia equivale ad un 90 in Calabria. Ma il grande numero di controlli inserito e la dimensione dell'effetto suggeriscono che anche i valori 'verì dei parametri darebbero la stessa indicazione.
Per controllare se gli effetti trovati sono diversi al variare del voto di diploma inserisco al posto delle dummies regionali interazioni tra macroarea di provenienza e 5 classi di voto (60-69,70-79,...,100). Si nota che il gap fra Nord e Sud è presente in tutte le classi ma si allarga all'aumentare del voto di maturità raggiungendo un massimo per i diplomati nelle ultime 2 classi (voti maggiore o uguale a 90). L'effetto ridotto nelle prime 2 classi potrebbe essere dovuto in parte al fatto che i diplomati del sud con voti medio-bassi, avendo una preparazione peggiore, abbandonano l'università più facilmente dei diplomati con gli stessi voti al nord.
È infine interessante notare che le differenze negli standard di valutazione presenti nella scuola secondaria sul territorio nazionale vengono spesso reiterate a livello universitario. Se guardiamo gli effetti sul voto finale di iscriversi in un certo dipartimento si notano infatti differenze consistenti. Per esempio gli iscritti a economia a Padova o Reggio Emilia si laureano in media con un voto finale di circa 9 punti più basso rispetto ai loro colleghi con le stesse caratteristiche a Bari, Lecce o Catanzaro.
Ci sarebbe una soluzione rapida ed efficace: abolizione del valore legale del titolo di studio