Il buon giorno si vede dal mattino?

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In tutte le prime pagine spicca il punto più evidente del programma del governo Letta: l'abolizione dell'IMU sulla prima casa. Ricordiamo, per chi si fosse perso un mio post di qualche mese fa, perché si tratta di una pessima scelta nell'elenco delle priorità. 

Ridurre le tasse è indubbiamente prioritario, ma come ho spiegato poco più di due mesi fa, quel che conta per le famiglie non è QUALI tasse si pagano, ma quanti soldi rimangono in tasca dopo averle pagate. Per rilanciare l'economia invece è meglio tagliare certe tasse piuttosto che altre. Da questo punto di vista prima di tagliare l'IMU sarebbbe meglio ridurre le tasse sul reddito, che disincentivano il lavoro, e l'IRAP, che disincentiva sia il lavoro che l'innovazione e l'impresa. Sarebbe possibile tagliare queste imposte con identiche consequenze sul portafoglio dei lavoratori del taglio dell'IMU, ma con benefici maggiori nel medio-lungo periodo. 

Ci sono poi conseguenze distributive. L'IMU colpisce solo i proprietari di case, escludendo la fascia più povera della popolazione, che vive in affitto. Inoltre, l'importo è proporzionale al  valore catastale della casa ed in genere i contribuenti più ricchi hanno prime case di più alto valore. Abolire l'IMU prevalentemente beneficia dunque i contribuenti più ricchi. Si potrebbe modulare la percentuale IMU a seconda del valore delle case, ma mi pare che si stia proponendo un'abolizione indiscriminata sulla prima casa. Al contrario le imposte sul reddito sono progressive, ed è possibile modularle beneficiando diversamente i percettori di redditi bassi e alti. Ma ciò che è importante è che anche se  tagliando le imposte sui redditi si benificiassero di più i redditi alti, si favorirebbero le persone più produttive e innovative beneficiando indirettamente l'economia (e potenzialmente anche i percettori di redditi più bassi). Al contrario, abolendo l'IMU indiscriminatamente, si favorisce solo il possesso di case più grandi, senza alcun effetto per chi non le possiede. 

Un ultima considerazione. Possedere la casa è un traguardo per molte persone, ma non è chiaro che al margine sia una cosa positiva per la collettività. In generale possedere la casa di residenza rende più difficile spostarsi. È invece importante, specie in periodi di crisi, che persone ed imprese possano riallocarsi non solo fra settori, ma anche geograficamente. Una crisi è spesso l'accumulo di persone che fanno la cosa sbagliata/nel posto sbagliato. Ogni iniziativa che rende questa riallocazione più costosa finisce per penalizzare proprio chi subisce la crisi.

Tutte le tasse sono brutte (per chi deve pagarle) ma al margine alcune fanno meno danni di altre. L'IMU certamente contiene delle storture che vanno corrette, ma privilegiarne l'abolizione rispetto alla riduzione di altre tasse è un esercizio di demagogia da quattro soldi. 

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Commenti

Ci sono 61 commenti

Scommetto che BS ha fatto un sondaggio nel suo elettorato potenziale per capire quale fosse la tassa più odiata, e poi ci ha fatto sopra la campagna elettorale ( non so se le letterine del rimborso sono arrivate anche all' estero ). Ha voluto identificare la sua immagine con questa questione, l' ha posta come imprescindibile per appoggiare il governo di grandi intese, e ha vinto. Si è creato paravento di credibilità col quale nascondere 20 anni di balle, e incasserà tutto alla prossima tornata elettorale che adesso per quanto lo riguarda può arrivare senza problemi in qualsiasi momento.

L' aver posto in una simile situazione come non negoziabile la questione IMU dà benissimo l' idea della serietà, del senso di responsabilità e della lungimiranza con cui il PDL si appresta a governare.

A questo si aggiungono ovviamente i vari equilibrismi ( pesi e contrappesi, le spalle le mettiamo noi ) da rispettare per tenere unita l' inedita maggioranza.

Conclusione: limite di questo governo sarà il non poter agire contro le varie cricche/clientele/incrostature/potentati vari che ne sono la vera ossatura reggente ( primo esempio un ciellino alle infrastrutture e trasporti a due annii dall' expo ).

Non so quante riforme incisive possano esser fatte al netto di ciò. Previsione per il giorno: nebbia.

 

La cosa preoccupante è che non credo che sarebbe potuta andar meglio a questo punto, l' occasione che poteva far saltare davvero il tappo con effetti a catena sull' intero panorama politico si è persa a novembre.

Effettivamente la situazione e' abbastanza sconfortante. E' vero che, rispetto alla gestione Monti, SB non ha piu' il controllo diretto delle camere, tuttavia nell'assetto attuale puo' tenere il PD sotto ricatto (con la minaccia di andare alle urne).

L'analisi di floris mi pare perfetta.

Cioè: senza l'IMU il contribuente non gli arriva in casa il bollettino da pagare, se invece diminusici l'IRAP il contribuente come se ne accorge?

 

E' poco razionale, ma il contribuente italiano diventa più felice con l'abolizione dell'IMU. Magari poi c'ha più voglia di lavorare e si lamenta di meno.

Credo che ad Andrea Moro sia perfettamente chiaro il "perchè" si sia scelto di agire sull'IMU. Proprio il fatto che si sia scelto di agire su una tassa dallo scarso valore "pratico" ma dall'alto valore emotivo viene stigmatizzato nell'articolo. Insomma: il nuovo governo sta facendo del "populismo" che questo piaccia (o possa piacere) a molti italiani è implicito, altrimenti non si tratterebbe di populismo. Ora: che la "massa" non veda più in là del proprio naso (anzi del proprio nasino alla francese) ci può anche stare,  il problema è: questo governo è in grado di andare oltre a mosse populiste per affrontare i blocchi che frenano la crescita o si limiterà a chiedere "alla Merkel" la possibilità di indebitarsi ?

Non fingiamo di non capire: l'IMU è molto difficile da evadere o eludere, l'IVA si può evadere ma è rischioso, mentre le tasse sul reddito, beh lo sappiamo...

Mi pare abbastanza chiario quali interessi difenda, e abbia sempre difeso, il PDL.

E' vero che l'IMU non è l'imposta più sbagliata, ma è una delle più identificabili e che raggiunge una platea più vasta di persone. L'80 e passa percento delle famiglie sono proprietari di casa e hanno materialmente pagato l'IMU.

A meno di non abolirla tutta, una riduzione analoga dell'IRAP non ha lo stesso effetto. Non tutti la pagano (materialmente intendo, non annegata nella busta paga) e comunque non sparisce del tutto, limitando di molto la "soddisfazione" per la mancata spesa.

La prima operazione che farei io è l'abolizione del sostituto d'imposta. In questo modo TUTTI si accorgono di quali e quante tasse pagano. Allora sì che una riduzione anche modesta di IRPEF e compagnia verrà apprezzata. 

 

La prima operazione che farei io è l'abolizione del sostituto d'imposta.

 

Il ragionamento non è sbagliato, il problema è che molto probabilmente l'incentivo all'evasione fiscale diventerebbe ancor più elevato, se non si cambia il sistema tributario e di riscossione e lo si lascia così com'è.

 

Condivido pienamente la prima parte dell'articolo. E' ovvio che l'abolizione dell'IMU sia solo un futuro spot elettorale. Però non è possibile sostenere la tesi per la quale avere una casa di proprietà sia un problema per l'economia perché limita gli spostamenti. Dal punto di vista teorico nulla da eccepire, è pienamente corretto, ma bisogna essere un minimo realisti, non vedere la realtà per come, a volte, la spacciano gli economisti! Le persone hanno anche bisogno di stabilità e le teorie economiche, soprattutto ultimamente – vedi Austerity – vengono, fortunatamente, confutate.

 

Anche a me piace la casa di proprieta'. La questione che ponevo era se avesse senso se questo naturale desiderio fosse incentivato dallo stato. Ora questo non significa che bisogni per forza disincentivarlo con le tasse, ma dal punto di vista economico se lo stato e' costretto a tassare e puo' scegliere fra forme di tassazione una motivazoine esiste. 

 

L'IMU colpisce solo i proprietari di case, escludendo la fascia più povera della popolazione, che vive in affitto.

 

Come mi ha insegnato una volta Sandro Brusco su nFA, "le tasse non vivono nel vuoto pneumatico": chi è in affitto finirà comunque per pagare anche lui la sua parte di IMU (tutta o in parte?).

Come mai Andrea Moro sostiene il contrario?

 l'affittuario paga (parte) dell'IMU sulla casa che affitta, che  (salvo casi eccezionali di natura truffaldina) è definita seconda o terza o quarta casa. Il dibattito riguarda l'abolizione dell'IMU sulla prima casa, dove abitano i proprietari . Credo che neppure  Berlusconi nei suoi momenti di esaltazione pensi all'abolizione dell'IMU sulle seconde case.

Comunque correggo per rendere ancora più chiaro

... del 150% rispetto alla prima casa, qualcuno crede che almeno in parte non venga trasferita almeno in parte agli inquilini? E' questione di tempo ma nel corso di 4 anni, ossia la durata media residua dei contratti abitativi in essere, i canoni verranno aggiornati.

In ogni caso sulle case affittate l'ICI è sempre stata pagata.

Per i casi che conosco l'IMU vale ca. il 20-25% del canone (era il 10% ca. con l'ICI), anche di più con l'attuale contrazione dei canoni.

Probabilmente nel frattempo i proprietari risparmieranno sulle manutenzioni e infatti molte ditte artigiane chiudono o non hanno lavoro.

 

Personalmente, anche se l'IMU mi crea un dolore quasi fisico, la vedo come Andrea: l'abolizione dell'IMU sulla prima casa non può essere la priorità in un paese in scarsità di risorse finanziarie come il nostro, l'IRAP è una tassa distorsiva per le aziende, le aziende sono quelle che creano lavoro, che poi diventa posibilità di acquistare una casa  e pagare l'IMU, scegliere la parte finale di una catena non mi sembra il miglior modo di cominciare, se proprio si vuole parlare di IMU si può parlare di "sforbiciata" per i redditi medio-basi, l'errore è stata l'abolizione dell'ICI, non l'introduzione dell'IMU.

Ovvero, il ragionamento generale è: prima si creano le opportunità per generare reddito e impresa, poi vedo quali tasse far pagare. 

 

 

Personalmente, anche se l'IMU mi crea un dolore quasi fisico, la vedo come Andrea

 

purtroppo, come ben conosce BS, la maggior parte degli italiani si limita alla prima sensazione. Non importa se altre imposte sono assai più dannose dell'IMU: nella mente (pancia) di troppi elettori la prima casa è sacra e non va toccata. A molti non è ben chiaro che non esiste 'ricchezza' senza 'reddito' ovvero senza 'produzione'.

Ovviamente per BS il problema dell'inefficienza dell'imposizione fiscale è una questione irrilevante rispetto a  quella dei voti che si possono raggranellare titillando la pancia degli italiani.  Ma non è solo: oltre al solito Grillo parlante sembra che perfino madama Camusso abbia espresso il desiderio di veder cancellata (almeno in parte) l'IMU sulla prima casa.

PS:  Giova ricordare che il genio italico ha partorito una circolare dell'Agenzia delle Entrate di ca 70 pg per definire ciò che si intende per prima casa (abitazione di residenza)...

 

E' uscito un articolo qui su IMU vs. Irap, su cui non sono d'accordo, l'ho commentato su facebook così:


No, scusate, non ci siamo proprio. Allegrini scrive:

 


"In questi giorni stiamo assistendo a nette prese di posizione da parte di fondatori del movimento (Boldrin, Moro e Stagnaro) e di altri aderenti e simpatizzanti a favore del mantenimento dell’IMU, mettendo questa imposta in chiara contrapposizione all’IRAP."

 



Laddove Brusco & Stagnaro parlano di IMU prima casa contrapposta all'IRAP, che è il DIBATTITO POLITICO ATTUALE, forse se gli si chiedesse se preferiscono IRAP o IMU sulle aziende potrebbero cambiare le loro preferenze, ma loro parlano della scelta fra A e B, invece Allegrini forza la loro posizione (che, ripeto, è quella del dibattito politico attuale) affermando:

 


Tuttavia, la contrapposizione tra le due tipologie di imposta sta assumendo sempre più i connotati di una battaglia ideologica. L’IMU (SULLA PRIMACASA) viene presentata come l’imposta desiderabile, l’IRAP come il mostro da eliminare.

 


Ho aggiunto il maiuscolo in quanto la distinzione non era evidente.
Adesso parliamo di costi per le aziende: l'IMU la paghi a prescindere (se hai il capannone/uffici) di proprietà, ovvero non riguarda il profitto, però era una tassa già esistente come ICI, ed è solo aumentata, non è (ri)apparsa all'improvviso, possiamo pensare che chi ha acquistato/costruito ne ha anche tratto un beneficio economico, tipicamente l'immobile si acquista in leasing per discorsi di ammortamento, e non con un mutuo, comunque tale tassa NON RIGUARDA il 100% delle aziende italiane. L'IRAP sì.
Allora la scelta sarebbe fra chi ha acquistato un capannone, magari per motivi fiscali (vogliamo parlare anche dei lease-back?), e che rappresenta un sottoinsieme delle aziende italiane, mentre l'IRAP riguarda il 100 % delle aziende italiane.
Quindi abbiamo 100% vs. sottoinsieme.  E perchè chi ha acquistato un capannone, magari per motivi fiscali, deve avere un privilegio rispetto alle altre aziende , che magari sono innovative e non hanno i soldi per comprarsi da subito un ufficio/capannone, ma investono in R & S ?
Boh. Sarà una nuova teoria economica.

Non ricordo chi fu ad affermare che "la proprietà privata è il motore delle attività umane".

Ma so che, da quando (1992) quella immobiliare è stata messa in discussione dal nuovo potere statale di imporvi imposte e balzelli sempre maggiori e senza alcun limite, il mercato immobiliare ha rallentato fino all'attuale crisi.

Ma non si tratta solo del "mercato immobiliare".   Si tratta del primo bene che ha tradizionalmente incentivato i cittadini di questo paese a rimboccarsi le maniche.

Ora non più.

Non è esattamente così, basta guardare questo studio. 

Il mercato è stato in crescita da metà anni 90. Il calo drastico è avvenuto recentemente, nel 2007 circa, praticamente in concomitanza con la rimozione dell' ICI :-)

 

I richiami ideal-filosofici alla sacra intangibilità della casa che vanno tanto di moda ultimamente per giustificare nel dibattito politico l' abolizione dell' IMU non avranno alcun senso fino a che qualcuno non dimostrerà che i soldi delle tasse sulla casa sono più proprietà privata dei soldi delle tasse sul lavoro, sul cibo, sull' acqua, sul conto corrente o sulla benzina.

E fino ad allora non sarei nemmeno così certo che le tasse sulla casa disincentivino il lavoro ( il rimboccarsi le maniche ) più delle tasse che in pratica sono sul lavoro stesso.

Credo che il deficit di popolarità dell' IMU provenga dal fatto che sia la tassa che più persone pagano "attivamente" ( forse assieme al canone, di assai minore entità però ) e non attraverso detrazioni su stipendi o maggiorazioni sui beni. Non ammantiamo però questa naturale ma irrazionale reazione con improbabili coperture etiche o inesistenti teorie economiche.

 

e' un prelievo meno subdolo di tanti altri: trattenute sullo stipendio, aumento dell'iva, aumento accise sui carburanti (e rincari annessi e connessi), rincari dei servizi locali...

 

Proprio per il fatto di essere meno subdolo di altri prelievi e perché è tra le poche forme riconosciute di imposta locale, che quindi consente un controllo più diretto del contribuente sull'uso dell'imposta da parte dell'amministrazione pubblica, merita miglior considerazione di altri balzelli.

P.S. Parere disinteressato il mio, con 70 mq di appartamento in provincia di Milano ed una figlia a carico sono esente IMU, mentre pagavo qualcosina di ICI. Come Libero professionista verso oltre 4000 Euro di IRAP ogni anno. Quanti elettori pagano l'IMU, e quanti l'IRAP?

Nota: se paghi l'IRAP, significa che sei un libero professionista con dipendenti.

Se non li hai, il tuo commercialista ti ha consigliato male, e puoi chiedere il rimborso degli ultimi 5 anni (che ti verrà rimborsato tra altri 5 se sei fortunato).