Ora, non è chiaro se Mario Capanna consideri nFA e me stesso come "propalatori" o meno della lettera dell'ANBI per il fatto che, seppure non fosse stata citata nel precedente articolo, era stata linkata in un commento; comunque ora l'ho linkata addirittura nel sommario, quindi presumo che siamo diventati "propalatori" a tutti gli effetti, al di là di ogni ragionevole dubbio, e quindi meritevoli di pubblica (civile e penale) reprimenda, ma al tempo stesso titolati per rispondere nel merito (a noi piace farlo, dottor Capanna, ci scusi) di ciò che Capanna rimprovera. Andiamo per ordine:
La FDG non ha mai “annunciato di avere raccolto 20 milioni di euro attraverso 7 ministeri e altre istituzioni statali”.
Ha semplicemente comunicato che, per il progetto GenEticaMente, l’investimento previsto è di 20 milioni per il quinquennio 2011-15, somma da reperire da fonti private e pubbliche che lo condividano.
Effettivamente non disponiamo di molte informazioni su come sia stato finanziato il progetto in questione, e tutte le notizie che abbiamo provengono (e sono state fornite alla stampa) dalla stessa Fondazione di cui Capanna è presidente. Per esempio il comunicato che appare sul sito della fondazione recita:
“E’ nota, purtroppo, la scarsità di investimenti dell’Italia nel campo della ricerca: vi dedichiamo appena l’1 per cento del PIL, a fronte, per esempio, del 2,3 della Francia e del 2,5 della Germania – ha spiegato Capanna. “Con un investimento nel progetto di 20 milioni di euro nel periodo 2011-15, la Fondazione Diritti Genetici vuole invece operare concretamente per invertire questa tendenza”.
Tra i sostenitori di GenEticamente ci sono la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sette Ministeri, Coop-Italia, Regione Lazio, Comune di Roma, Regione Puglia.
“E’ molto importante l’impegno dimostrato in proposito dal governo – ha aggiunto il Presidente della Fondazione Diritti Genetici – in particolare dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta, senza il quale non sarebbe stato possibile siglare il Protocollo di intesa tra la Fondazione, i ministeri per i Beni Culturali, Istruzione, Università e Ricerca, Ambiente, Politiche Agricole, Sviluppo Economico, Affari Esteri, Politiche Europee.”
Presumo, quindi, che Mario Capanna pretenda le nostre scuse per non aver citato anche Coop Italia tra i partners dell'iniziativa. Non avevo citato Coop perché mi sembrava marginale, in quanto un privato può usare i suoi soldi come meglio crede, mentre l'articolo intendeva criticare quello che, a mio avviso ed a ragion ben veduta, considero uno spreco di risorse pubbliche. Ma se Mario Capanna ci vorrà far sapere a quanto ammonta la donazione di Coop (e di altri privati, se ve ne sono), saremmo ben lieti di stornarla dal conto dei venti milioni (fornito da lui) e di fornire ai nostri lettori una stima più corretta del denaro pubblico di cui la fondazione può disporre per perseguire i suoi scopi e le sue finalità. Nel frattempo rivolgiamo ai dirigenti di Coop Italia le nostre più sentite scuse per non aver citato anche loro tra i sostenitori dell'iniziativa. Ma andiamo avanti:
Il Suo pressappochismo è dilagante: scrive che “il Sottosegretario Gianni Letta ha tenuto a battesimo, a Ladispoli vicino a Roma, il progetto GenEticaMente”.
Ridicolo: la conferenza stampa del 25 gennaio si è svolta a Roma, nella sede della FDG, come moltissimi media hanno documentato.
Ha perfettamente ragione, dottor Capanna. Confondere Roma con Ladispoli è un errore assolutamente imperdonabile, che poteva compiere solo qualcuno che ha la testa sempre immersa tra le provette. Noi, in questa sede, questo errore non l'avevamo commesso, ma condividiamo tutto il suo sdegno e la sua indignazione. Per questo (in qualità di "propalatori") rivolgiamo le nostre scuse più sincere ai romani, che non meritavano che la loro città venisse confusa con un paesotto del litorale (o forse le scuse vanno rivolte ai cittadini di Ladispoli che non meritavano eccetera? A tutti e due? Faccia lei, dottor Capanna). E poi:
Tutto il resto dei Suoi “argomenti” (noterà la generosità dell’eufemismo) attinge al repertorio ideologico, trito e ritrito, della lobby ultra-filo-ogm, che in nome di una tecnologia bocciata da 3 europei su 4, da anni è l’ostacolo allo sviluppo condiviso della ricerca genetica in Italia e in Europa : dunque non entro nel merito dato che, come sosteneva Leonardo, “chi poco pensa, molto erra”.
Non è una novità che Capanna e i membri della sua fondazione non entrino nel merito. Non lo fa neanche Fabrizio Fabbri, che della Fondazione è direttore scientifico e che nei commenti a questo blog non entra nel merito e invoca per chi non ragiona come loro sugli Ogm (quindi pressocché per tutto il mondo scientifico) nientemeno che il "perdono divino". Sorge il sospetto che non amino entrare nel merito perché non possono entrare nel merito. Ma noi che invece, nel merito ci entriamo per abitudine, siamo a questo punto costretti a citare i passi più significativi della lettera dell'ANBI, diventandone "propalatori" all'ennesima potenza:
Tale iniziativa suscita profonda perplessità e preoccupazione per almeno i seguenti tre ordini di motivi:
- Competenza. La tecnologia MAS, proposta erroneamente dalla Fondazione Diritti Genetici come innovativa e contrapposta a quella che porta alla produzione di OGM, risulta già applicata da anni con successo nel nostro paese da diverse decine di Università, Centri e Fondazioni di Ricerca con pubblicazioni scientifiche sulle più prestigiose riviste internazionali e il rilascio di nuove varietà di interesse agronomico. La Fondazione di Mario Capanna non rientra tra questi.
- Uso delle risorse. La quantità di risorse da investire nel progetto, 20 milioni di €, è pari ad 1/5 dell’intero fondo PRIN che l’Italia dedica alla ricerca “libera” in tutti i settori del sapere. Affidare una tale quantità di denaro pubblico, senza criteri di merito o sistemi di valutazione della fattibilità tecnico-scientifica del progetto, ad una Fondazione privata che non presenta alcuna competenza nel campo di ricerca per il quale tali fondi sono stati erogati, oltre che uno schiaffo ai Centri che da anni si occupano di MAS, è una garanzia di insuccesso.
- Finalità politiche. Accanto alle attività di ricerca sono previste, dal progetto della Fondazione Diritti Genetici, attività di comunicazione e formazione. Anche in questi ambiti tale istituzione si è in questi anni distinta per essere portatrice di una visione di parte profondamente ascientifica. Nella sue campagne contro gli OGM ha peraltro ignorato tutti i pareri espressi dalle Società Scientifiche italiane attraverso Consensus Document e tutti i pronunciamenti delle diverse Accademie delle Scienze arrivando inoltre, per voce del suo Presidente, anche a dileggiare pubblicamente stimati ricercatori del settore perché non allineati alla posizione della Fondazione.
Tralasciando la cifra di 20 milioni di euro, dalla quale va correttamente stornata, come detto, la cifra donata da Coop Italia, le questioni poste dall'ANBI restano tutte sul tavolo e attendono risposta.
Non sono domande da poco, perché la somma misteriosa (20 milioni meno X) viene (verrà? anche sui tempi Capanna potrebbe essere più chiaro) messa a disposizione di qualcuno che si è vantato, in televisione, di aver assaggiato la fragola-pesce, o che, più recentemente, sempre in televisione, ha detto che le colture geneticamente modificate renderebbero fino al 10% in meno di quelle convenzionali (dando a intendere che gli agricoltori che scelgono di farne uso siano a dir poco degli allocchi).
Ovvero, verranno messi a disposizione (i 20 milioni meno X) di qualcuno che usa ogni pulpito che si trovi sotto i piedi per dire e propagandare stupidaggini senza alcun fondamento scientifico. È chiaro che queste domande non le rivolgiamo a Mario Capanna, ma è più che legittimo porle, e ci sembra corretto che l'ANBI l'abbia fatto, alle istituzioni che Mario Capanna ha detto essere coinvolte nell'iniziativa, dato che i soldi che useranno per finanziarla sono (anche) soldi nostri. Tra l'altro non solo l'ANBI si fa queste domande: ci sono altre 14 istituzioni scientifiche che nutrono esattamente le stesse perplessità (e che forse hanno già ricevuto una letterina da Mario Capanna).
Ma c'è un aspetto dei ragionamenti (noterà la generosità dell’eufemismo, cit.) di Capanna che mi sembra da approfondire, laddove dice che
la lobby ultra-filo-ogm, che in nome di una tecnologia bocciata da 3 europei su 4, da anni è l’ostacolo allo sviluppo condiviso della ricerca genetica in Italia e in Europa.
Lasciamo perdere la storia della lobby ultra-filo-ogm che sarebbe d'ostacolo alla ricerca genetica in Italia e in Europa: è palesemente un controsenso e non credo ci sia bisogno di spiegare perché. Quello che mi sta più a cuore è la parola "condiviso". Che significa? Arrivo a capire che l'applicazione pratica di una tecnologia sia influenzata dal consenso dell'opinione pubblica o dal gradimento del mercato. Per queste ragioni, benché non esista evidenza scientifica che dimostri che gli Ogm oggi sul mercato siano in qualche misura dannosi per la salute umana o per l'ambiente (a proposito, dottor Capanna, piantiamola con questa storia del mondo scientifico spaccato a metà), l'uso degli OGM continua ad essere oggetto di discussione, di dibattito e di decisioni contraddittorie sia tra i policy makers che tra gli stessi operatori di mercato (produttori di sementi, agricoltori e consumatori). Ma cosa vuol dire "sviluppo condiviso della ricerca scientifica"? Che anche la ricerca scientifica deve essere orientata e pilotata dalla politica e dagli strumenti dei quali la politica si dota per intercettare e accumulare consenso? Quindi, nel caso delle biotecnologie, dal dottore in filosofia Mario Capanna e dalla sua Fondazione? Mi sembra un programma tutto politico e poco scientifico, un programma piuttosto pericoloso. E poi:
Lei è così affetto da pregiudizio da non accorgersi che gli investimenti della FDG vanno proprio a favore dell’incremento dei fondi alla ricerca scientifica complessiva in Italia.
Beh, qui è Capanna a dover venire in nostro aiuto, chiarendo se i fondi (20 milioni meno X) sono parte di quelli già stanziati per la ricerca (nel qual caso sarebbero all'incirca il 20% del PRIN), o se sono un sovrappiù. In ogni caso, se vanno a favore dell'incremento dei fondi alla ricerca scientifica sono soldi pubblici, non ci piove. Resta da stabilire cosa abbia a che fare la fondazione di Capanna con la ricerca scientifica finanziata da denaro pubblico: per questo vale la domanda fatta dall'ANBI sui criteri utilizzati per l'assegnazione di queste risorse. In genere si valutano (si dovrebbero valutare) le pubblicazioni su riviste scientifiche peer review, per esempio, ma su questo punto la fondazione glissa, e non capisco perché: di solito gli scienziati si vantano di ciò che producono. Comunque Capanna così conclude:
Ciò premesso, spero che Lei abbia la dignità morale di scusarsi per le Sue affermazioni infondate.
Se a sette giorni a partire da oggi – dunque entro il 9 febbraio – non arriveranno le Sue scuse formali, la FDG adirà le vie legali, in sede civile e penale, per i reati derivanti dalle Sue infondatezze diffamatorie, anche verso tutti coloro che propaleranno la Sua risibile lettera.
Spero d'essere venuto ragionevolmente incontro alle richieste del dottor Capanna: ben prima della scadenza del termine perentorio di sette giorni, in qualità di "propalatore", ho rivolto le nostre scuse a tutti coloro che in qualche misura le meritavano. Ho dimenticato qualcuno? Non mi pare.
P.S. Mi sembra doveroso, per la cronaca e per farsi due risate, un link al commento di Michele.
Non è che Coop sia più in grado di finanziare Capanna anche perché, forse, paga meno tasse, per esempio, di Esselunga?
...O potrebbe essere semplicemente che ESSELUNGA non vuole prendere il rischio di farsi coinvolgere in un progetto scientificamente lacunoso e quindi... pericoloso per la propria reputazione !!!