Il “governo delle banche" sembra dimenticare che la diminuzione delle spese di tenuta del conto si attua in un solo modo: aumentando la concorrenzialità del sistema bancario. Mandati e imposizioni di prezzo, invece, sono una pessima idea, senza alcun fondamento.
Primo, perché il mandato potrebbe essere inutile, almeno in parte: le banche reagiranno (comprensibilmente) al forzato azzeramento di una commissione con l’aumento di un'altra commissione, magari sulle stesse tipologie di conto. Insomma, il mandato finirà per gravare sui pensionati che dovessero effettuare operazioni bancarie non previste dall’emendamento, o sugli altri detentori di conti correnti, aggiungendo un ulteriore balzello gravante su chi lavora e produce.
Secondo, perché il mandato è inefficiente. Oppure è efficiente, e allora andrebbe esteso a tutti. Ci sarà un motivo per cui le banche impongono commissioni sui servizi offerti, pagando interessi sui depositi. Alterare queste decisioni significa forzare le banche a scelte inefficienti. Oppure le banche stanno facendo politiche di prezzo sbagliate - in quel caso perché non azzerare per legge i costi di tutti i conti, anziché solo quelli dei pensionati ''under 1500''? Oppure le banche stanno applicando prezzi esageratamente alti perché costituiscono un odioso oligopolio. Anche in quel caso, imporre prezzi più bassi -per tutti- sarebbe la misura efficiente - salvo la possibilità per le banche di neutralizzarla attuando aumenti di commissioni per operazioni non esenti. L’unica soluzione veramente efficace consiste in misure generalizzate che garantiscano la concorrenza dell’intero settore.
Terzo, perché il mandato è ingiusto. Le origini del mandato vengono dal nuovo divieto alla pubblica amministrazione di effettuare pagamenti superiori ai 1000 euro in contanti. Questo forza i pensionati abituati a riscuotere la pensione mensilmente alle poste ad aprire un conto corrente e pagarne le spese. Certamente ingiusto per i poveri pensionati, ma che dire dei ricchi pensionati con basse pensioni? La misura forse non grava anche sui poveri giovani lavoratori?
Insomma, ad un mandato che limita la libera scelta degli individui con l’imposizione di un costo monetario si provvede con un altro mandato che limita la libera scelta dell’imprenditore di operare politiche di prezzo che ritiene efficienti. Il provvedimento, inserito in un pacchetto legislativo curiosamente denominato “decreto liberalizzazioni” denota l’ennesima mancanza di cultura economica di parlamento e governo che pretedono di imporre l’efficienza per decreto, con misure ad hoc imposte dall’alto, piuttosto che facilitando l’entrata e la concorrenza nel settore bancario.
Qui
"Non è chiaro se questa sia stata un’idea di qualche senatore o se l’emendamento sia stato proposto dal Migliore Governo della Storia Repubblicana. Certo è che il governo non sembra, per ora, dare segnali di vita su un provvedimento che denota la solita mancanza di cultura economica"
Considerando che l'azione legislativa è prerogativa del Parlamento, cosa dovrebbe fare in pratica il Governo? A me pare il tipico emendamento acchiappavoti di qualche parlamentare buono per farsi pubblicità da Vespa.