Contrordine compagni! Di banda larga ce n'è già anche troppa!

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O almeno cosí dice il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta, in un convegno tenuto al "Future center Telecom" di Venezia (chissà perché ora tutto deve avere un nome che contiene "futuro").

La domanda numero 1 è come mai si siano accorti solo ora che l'Art. 7 della Legge Pisanu è un'idiozia, ma transeat, meglio tardi che mai. Sulla banda larga, il Nobel mancato dice:

«È inutile pensare agli 800 milioni che mancano per la banda larga in Italia – spiega il ministro – quando il suo livello attuale di utilizzo è inferiore al 50%».

Misurato come? Mah... Ma poi, non era lui che li chiedeva, 'sti 800 milioni?

In un momento di finanza restrittiva – è la tesi – senza aumenti di spesa, entro pochi mesi, potrebbero avvantaggiarsi di un aumento di produttività e di efficienza la sanità, l'istruzione, la giustizia: «È un problema di cultura, non di rete: tutte le scuole italiane sono già collegate via internet, fra loro, con il ministero e con il mondo esterno, ma la quantità di contenuti che viene fatta circolare è praticamente nulla».

Perché voi dovete sapere che scuole e pubblica amministrazione non dipendono dal governo, di cui lui fa parte, ma da... uhm... Vabbeh, comunque ora vedrete, dopo che Brunetta glie le ha cantate chiare.

Dal canto suo, Bernabè (che deve abbozzare sulla perdita di lucrativi ordini) ha deciso che bisogna diffondere l'innovazione... con la forza:

«Occorre prendere l'innovazione che già esiste e diffonderla nel sistema, attraverso un insieme di regole, di incentivi, ma anche di obblighi».

Con questa classe dirigente che ci ritroviamo, prepariamoci a un Grande Balzo in Avanti...

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Commenti

Ci sono 83 commenti

A parte l'assurdità di ogni singola affermazione di Brunetta che non merita nessun commento, la dichiarazione di Bernabè mi fa pensare 2 cose:

«Occorre prendere l'innovazione che già esiste* e diffonderla nel sistema, attraverso un insieme di regole, di incentivi, ma anche di obblighi**».

1*) pochi se non quasi nulli ampliamenti della banda larga via cavo, quindi avanti di chiavette.
2**) Hanno già reso obbligatoria la posta certificata per le aziende, quindi il prossimo passo potrebbe essere l'obbligo per le partite iva di possesso di una connessione a banda larga e quindi avanti di chiavette.

Sotto con gli spot della Belen!

 

Se mi passate la battuta oserei dire che l'unica banda che abbonda in Italia è la Banda Bassotti (e nel caso di Brunetta mai termine fu più appropriato...)

Errore

 

Darioooo! Hai sbagliato post... E hai fatto un pezzo di satira impensabile: parlare di sesso anale e banda larga è bellissimo .-)

Quale può essere l’interesse di un plutocrate che fonda il proprio successo sia politico che industriale sul quasi completo controllo - diretto o indiretto - dei mass media in Italia, nel voler accelerare un processo per mezzo del quale vedrebbe verosimilmente ridimensionato questo potere?


Sarò io pessimista, ma le cose potrebbero pure peggiorare: l’atteggiamento potrebbe passare dall’attuale benaltrismo e distaccata indifferenza ad una malcelata ostilità a progetti di innovazione in questo settore.

Mi sembrano osservazioni sensate e di tutta evidenza.

La banda larga, nelle menti del Ministro dello Sviluppo Economico (Romani) e suo principale sono:

1) le antenne TV,

2) il decoder per il digitale terrestre con le smart card.

Con quelle due vie c'è tutta la banda che vogliono i nostri pedagoghi

Sono molto scettico sulle chiavette e cellulari (al massimo interessano a Bernabè) e poi si da il caso che i cellulari possono essere intercettati. E voi sapete da chi ormai.

Non ho capito bene, quindi senza banda larga dovremmo essere più controllati e quindi più ignoranti e pilotati?

Mi sembra poco coerente visto che  l'accusa generale è che ci fa il lavaggio del cervello con le sue informazioni video, anzi dovrebbe favorire la banda larga per poterci inondare ancora di più.

Ogni tanto, pensare che non sia colpa di SB si può!!

 

 

 

È un problema di cultura, non di rete: tutte le scuole italiane sono già collegate via internet, fra loro, con il ministero e con il mondo esterno, ma la quantità di contenuti che viene fatta circolare è praticamente nulla

 

E' fantastico come nemmeno lo sfiori l'idea che sia tra i suoi compiti far sviluppare questa cultura imponendo l'uso di mezzi e procedure. 

OK ragazzi,

 

Mettiamo un pò d'ordine nel mucchio e ...evitiamo di sparare senza ritegno.

La banda larga nel Veneto è sotto dimensionata rispetto alle altre regioni maggiori Piemonte, Lombardia e Lazio.

La TV via internet è disponibile in Francia, UK e Germania da almeno 10 anni, quando ci spacciavano le prese ISDN a cui collegare l'ADSL per intenderci (fatto salvo riconoscere l'inutilità tecnica del montaggio e...lasciar perdere con le scemenze dell'Internet a prezzi folli (2 abbonamenti in pratica per uno) e capacità da miseri... e quindi, provate ad indovinare quanto riescono a beccare in questi paesi? 20 MB, mica nominali eh...

 

Quindi la storia delle scuole collegate tra loro è verissima...però se c'è solo il pc dell'amministrazione della scuola ad essere collegato col mondo esterno, fammi capire, gli alunni come fanno a sfruttarlo? va beh, verifico cosa va e non va in questo ambito nell'Istituto 3 di VI nei prossimi giorni...

 

Brunetta è indifendibile, tuttavia che della rete venga fatto d aparte della P.A. un pessimo uso è innegabile.

Da un Ministro che si occupa di P.A. ci sarebbe per es. da attendersi una qualche direttiva tecnica sull'impostazione dei siti degli Enti Pubblici, territoriali e non solo.Specifiche che dicano come deve essere strutturata l'informazione presente sul sito (e quale debba essere).

Invece l'anarchia è totale, e molto spesso (ci sono anche eccezioni, ma sono rare) i siti degli Enti sono delle mere vetrine pubblicitarie, la cui visita è del tutto inutile (e fonte di perdita di tempo) per chi necessita di info o contatti.

Abbiamo oltre 8mila comuni, ciascuno si è fatto il suo sito a suo gusto (spesso costruito da piccole ditte locali, talvolta manifestamente incapaci, a giudicare dai risultati) e ci mette quello che vuole, strutturandolo con criteri talvolta di difficile interpretazione. E dando magari la precedenza alle sagre locali...

Uno penserebbe, dovendo comunicare con un Ente, di poter trovare rapidamente il nome, la qualifica, il tel. o l'e-mail del personaggio che vuole contattare. Invece, salvo rari casi, numeri tel. e indirizzi e-mail sono segreti accuratamente custoditi, noti solo dal passaparola.

Mi è capitato (e non una volta, giuro) di dover telefonare al centralino di un Comune per sapere il codice fiscale del Comune stesso, dopo averlo inutilmente cercato sul sito...

E non so se qualcuno ricorda il software prodotto dall'Agenzia delle Entrate per la comunicazione degli elenchi dei clienti e fornitori, era un incubo. E l'orientamento all'interno del sisetma Docfa (procedura di comunicazione catastale urbana) per tacere del Pregeo (per i terreni) richiede un corso universitario.

A questo dovrebbe pensare seriamente Brunetta.

GD

 

 

 

Sono utente dell'osservatorio open source del CNIPA, progetto lentamente abbandonato dal recente governo. L'ultima new pubblicata sul sito risale al 2008, l'ultimo caso di studio al 2007, la rilevazione continua non mi è più accessibile. Anche il sito del CNIPA stesso non se la passa bene. Questo è Brunetta: chiacchiere tante, fatti pochi.

E' carino brunettolo, l'ottavo nano. Ci sono zone del paese, alcune zone del Friuli ad esempio dove non c'è neppure l'ADSL. Ma questo poco conta. Se Telecom ed altri hanno cominciato con il cloud computing e per caso il servizio si diffondesse, forse si capirebbe che la banda larga serve e magari in fibra. In aggiunta, leggevo ma non ricordo dove, che l'espansione degli smartphone e dei collegamenti via cellulare richiede investimenti di rete. Forse merita il Nobel brunettolo pensando che gli investimenti in corso in Francia e Germania ed Inghilterra per reti ad alta celocità incece che un fattore cruciale di sviluppo sia uno spreco di quattrini anche se quei paesi da un pezzo come reti, utenti e diffusione del web sono davanti a noi. Dimenticavo. Circa l'abolizione dell'art. 7 della legge Pisanu, diversi parlamentari trasversalmente ne hanno chiesto l'abolizione. Molti altri, tra cui un tecnico raffinato come Borghezio, sono contrari: serve controllare.

 

Scusa non ho capito bene, stai dicendo che se si utilizza il cloud computing serve la banda larga, ma come utilizzatore dei servizi erogati da applicazioni del cloud o altro?

Fermo restando che quando Brunetta parlava di "banda larga ce ne è già troppa" forse pensava alla cricca e i suoi addentellati nelle istituzioni, ovviamente parlava "a schiovere" (continuo a pensare che RB veramente non sa di quel che parla, vedi Innovazione) spiego un attimo come funziona la banda in Italia: abbiamo delle dorsali niente male, sono state soprattutto le Università a collegarsi fra loro, ovviamente i cavi sono materialmente posati da altri, queste dorsali poi sono riaffittate fra utenti e fornitori di banda.

La Backbone principale ad altissima velocità che collega una parte della penisola è attualmente utilizzata al 50% (in verità di più, ma i dati sul traffico aggiornati non ci sono), qui c'è il funzionamento attuale della rete in Italia, aggiornato al 2004 ( ma si sa che in informatica 6 anni non sono niente, le innovazioni arrivano nell'arco dei 15 anni. C'è qualcuno che vuole un Commodore 64?), gli apparati nelle centrali principali sono i Cisco 12016. Del 2004.

Dov'è l'intoppo ? Dalle centrali principali dislocate in Italia (Roma e Milano) non si arriva da nessuna parte: l'utente dell'Eur continua ad avere 7mbit di banda massima perchè gli apparati in centrale quello prevedono, e se sulla centrale Sub Eur sono disponibili solo 60Gigabit, perchè c'è un solo Cisco, quelli sono e quelli rimangono: da dividere per tutti gli abitanti dell'Eur.

Allora la dorsale è magnifica (mmm, tutte i miglioramenti dal 2004 in poi sono dovuti a Enti come le Università), ma non porta da nessuna parte perchè l'ammodernamento delle centrali di zona costerebbe 800 milioni (molto di più in verità, ma facciamogliela buona).

Sono proprio curioso di sapere come "obbligare" a un maggiore utilizzo della backbone, ma davvero, sentirei l'idea del Nobel mancato.

Sul Wi-Max vi ricordo semplicemente che la massima parte delle licenze le ha vinte la società di un israeliano (la Ariadsl), che Mediaset concorreva quasi dappertutto ed ha perso ovunque. Da allora sono cominciati i problemi per il Wi-Max. Ma chi dice che in Italia c'è il conflitto di interessi è un sacripante.

Se poi qualcuno crede nel miracolo delle chiavette (le avete provate? Quante volte vi cade la connessione?) avrei una fontana in centro a Roma da vendere...

 

aggiornato al 2004 ( ma si sa che in informatica 6 anni non sono niente, le innovazioni arrivano nell'arco dei 15 anni. C'è qualcuno che vuole un Commodore 64?

In questo caso però è rilevante, non per grandi innovazioni tecnologiche intervenute nel frattempo, ma perché proprio sei anni fa cominciava il boom delle connessioni senza fili. Da allora la connettività internet offerta durante i viaggi (stazioni, aeroporti, hotel) e la diffusione ultima dei dispositivi ultraportatili hanno aumentato tantissimo la domanda di accesso alla rete, potenzialmente in qualsiasi momento e in qualsiasi posto (non devo aspettare che aprano gli uffici del comune e non è necessario che io mi trovi lì per consultare la mia pratica X, lo faccio dall'iphone mentre aspetto che parta il mio mezzo di trasporto).

 

la massima parte delle licenze le ha vinte la società di un israeliano (la Ariadsl), che Mediaset concorreva quasi dappertutto ed ha perso ovunque

Conosco la società in questione, in realtà è umbro-israeliana, nel senso che è una startup/idea umbra che ha poi trovato fortunatamente l'interesse di un imprenditore israeliano, il quale l'ha rilevata.
Conosco anche le loro "difficoltà" nell'espandersi, che dipendono più che altro da amministrazioni locali poco collaborative. Per fare il solito paragone con la Francia, qui i dipartimenti che si trovano in "zones blanches" sovvenzionano la connessione wimax per le famiglie che non hanno accesso alla banda larga. Questione culturale: dipende tutto da come i poteri pubblici percepiscono l'esigenza di connettività e il problema del digital divide. Prioritario o rimandabile.

nulla di sarcastico e mi scuso con il dottor Orsoni di cui tutto si potra' dir meno che compagno.

Per chi lavora nel settore, questo spezzone e`un cult...

Chiavette chiavate? non importa tanto vendono (anche perché non c'è alternativa per molti):

L'ultimo rapporto Assinform conferma il successo del Mobile Internet. Gli italiani che navigano in questa modalità hanno raggiunto quota 11 milioni. 

L'aspetto interessante è che "l’utente non accede ad Internet dal cellulare solo in mobilità, anzi il 31% degli utenti che navigano dichiara di accedere principalmente da casa". 

11 000 000 * 31% = 3 410 000 utenti che probabilmente usano sul pc fisso l'UMTS

http://www.tomshw.it/cont/news/mobile-internet-italiano-boom-da-11-milioni-di-utenti/27662/1.html

Come detto da me in un post precedente ho il sospetto che non si voglia far crescere la banda larga via cavo ma via UMTS, evidentemente più redditizia e di immediato ritorno economico.

Inoltre tutte le utenze raggiunte dall'ADSL possono liberarsi dal sistema telefonico PSTN (che genera per qualcuno ottimi ricavi grazie al canone fisso e ai costi esorbitanti delle chiamate) e adottare sistemi basati su VOIP (es. quello della "station" di totti) che riducono i costi per l'utente ma farebbero mancare alla solita compagnia telco una bella vacca dal quale mungere.

IMHO e volendo pensar male...

 

Il riferimento al grande balzo in avanti (Cina)è sbagliato.

Siamo sul'orlo del baratro, e questa classe dirigente ci farà fare un DECISIVO BALZO IN AVANTI.

E' questo che ci aspetta, purtroppo.

 

 

 

Non ho trovato nell'articolo il numero di linee adsl attive rispetto alle linee telefoniche totali,quelle in fibra(fastweb o altro)attive rispetto alle linee telefoniche magari confrontate con altri paesi del mondo.

Sarebbe interessante discutere poi del contrasto fra ti da una parte e teletu,vodafone,infostrada et altri dall'altra riguardo la costruzione dell' infrastruttura e soprattutto dell'ultimo miglio in comune fra operatori.

 

Volevo solo comunicarvi che la sinistra e' la missione di un paese, e' il destino di un continente.

 

Secondo le acute disanime di tale Vendola

Intanto in Corea del Sud dichiarano di voler arrivare al Gigabit nelle case.

news.bbc.co.uk/2/hi/programmes/click_online/9093991.stm

 

Brunetta ha sbagliato progetto.

Doveva occuparsi delle Nanotecnologie...la si che faceva l'en-plein e beccava pure il nobel!!!

Ohhh, ecco che finalmente che escono fuori le vere basi che stanno dietro l'articolo e i commenti, sempre le stesse non è una novità.