Tra il bailamme mediatico, mi provo a semplificare. Il compito delle teorie è di esser insiemi di enunciati vari che abbiano un qualche uso, come dicono molti esse sono modelli.
Due fattori pesano sui motivi per cui una cappa di piombo sta calando sull'Europa. Mentro scrivo stanno contando i cinquemila bossoli sparati intorno a Saint Denis, (Paris nord) e i dispositivi di sicurezza si stanno indurendo, a fur et a' mesure di come i combattimenti si svolgono.
Un fattore è indubbiamente complicato ed è di ordine geopolitico. Chiunque non sia cretino vide che gli ordini e gli equilibri che seguirono la fine del Califfato Ottomano si sono rotti. Si sono rotti per i falimenti dei regimi secolari e nazional socialisti (di origine baathista) e per l'intrattabile questione, da regolare, tra l'Amministrazione Palestina e lo stato di Israele. Di questo fattore meglio non strologare su scemenze visto che se ne capisce poco.
Il fenomeno di DAECH è uno degli effetti mescolato in termini multifattoriali con la rottura shia-sunna e la fine del periodo di Al Qaeda, sezione Zarkawi. Qui le analisi sono complesse.
Vorrei solo suggerire quale sia a mio avviso la radice reale dello scontro, non dell'instabilità geopolitica. Le questioni religiose mettetele da parte per ragioni analitiche e non metafisiche. Lo scontro tra un gruppo di paesi, inclusivo di alcune alleanze militari, e un gruppo di paesi e quasi paesi è di fondo.
Uso un vocabolo che detesto e mi affido al buon cuore delle lettrici. Tal vocabolo è "NOI" che è non attaccato al genere grammaticale. Immagino almeno alcuno lettori siano parte dell'estensione semantica di "NOI".
NOI ci siamo stabilizzati su una convergenza precisa. La nozione di "persona umana" è di natura biologica (conta il DNA, i cani non contano, Salvini sì.) Questa è una convergenza che viene da secoli di combattimenti, dalle battaglie dei principi tanto citati del 1789, la principessa cosacca Kollontai e molti altri ed altre.
Crucialmente questo NON è un dato acquisito internazionalmente. Mentre NOI vediamo la nozione di persona umana come asessuata, un gruppo di tradizioni la vede come una nozione sessuata. Di qui le osservazioni di B.Lewis su uno dei motivi del non sviluppo, anche economico, di una buona parte del mondo del "vicino oriente" (per intendersi dall'Oceano Atlantico al sud della Spagna sino a Kabul.) Una delle radici è l'oppressione delle femmine e la loro esclusione dai rapporti di produzione, di commercio, di diritti legali, politici e civili. Il mio suggerimento è che non vi sia nulla da "negoziare" sul tema.
Qui ci sono poche "storie" e ciance. V'è uno scontro: per quanto si possa (forse si debba) reinterpretare il ruolo di Kadij'ah e Aicha (le mogli più famose del profeta, benedetto sia il nome suo) vi è una considerevole parte del mondo di tradizione islamica che discrimina puramente sulla base del sesso.
E qui, per quanto si potrà addivenire ad un modus vivendi con i nuovi stati che stanno sorgendo, NOI ci ritroveremo con un flusso di donne e i loro figli che vogliono emigrare ed immigrare dal Sude (vedasi, [NdR]) verso Trapani, Milano, Calais, Berlino, e Glasgow.
Il modesto suggerimento in questa nota è di non celare uno scontro vero, anche perché non è autoevidente che si possa per ragioni di ordine umanitario e di interesse economico ricacciare los Moros come fecero Isabella e Torquemada.
Qui ci sono questioni geopolitiche, economiche e storiche complicatissime da capire,non solo per me, come dimostra anche il benemerito sforzo che si sta cercando di fare qui. Limitandomi a considerazioni pratiche e molto semplici, alcune cose mi sembrano assodate:
1) il conflitto è in primo luogo all'interno del mondo arabo, e si trascina da secoli
2) l'occidente viene visto come un nemico per l'appoggio che potrebbe dare a parte del mondo arabo, e soprattutto per l'esempio negativo di laicità dello stato e di parità di diritti, anche tra uomo e donna. Le manifestazioni contro il terrorismo da parte degli arabi musulmani immigrati da noi, che per fortuna stanno timidamente cominciando a manifestarsi, sono temute e fanno danno all'ISIS più delle bombe alla cieca che facciamo piovere su di loro;
3) le vere ragioni del conflitto innescato dall'ISIS possono essere complicate da capire, ma il fanatismo religioso è essenziale per capire e non sottovalutare il seguito dell'ISIS presso migliaia di musulmani . Religione e stato confessionale implicano discriminazioni sessuali e assenza di democrazia, che sono le caratteristiche tipiche di tutte le religioni, anche della nostra;
5) sono molto preoccupato per la componente fanatica religiosa. Non siamo mai stati così vicini all'impiego di armi non convenzionali, nucleari incluse. L'unico ostacolo all'impiego di questi mezzi sarebbe la ritorsione nucleare sullo stesso stato dell'ISIS. Il fatto di essere un bersaglio localizzato è un handicap per ISIS che forse ci può salvare da questi scenari allucinanti. Ma forse non dobbiamo illuderci.
Non credo lo Stato Islamico possa avere paura di ritorsioni "nucleari", sarebbe totalmente irrealistico. Se volessero gli eserciti occidentali potrebbero fare terra bruciata di Raqqa, Mosul e tutte le altre citta' sotto il loro controllo nel giro di pochi giorni.
Ma non lo possono fare perche' nessun governo puo' prendersi la responsabilita' di uccidere milioni di civili "per ritorsione".