Due anni fa, in situazioni analoghe, fu praticamente la prima volta
che "andammo pubblici". Oggi siamo parecchio più pubblici (media di
lettori superiore ai 5000 al giorno negli ultimi giorni della settimana
scorsa) quindi qualche commento a caldo va fatto. Non molti, però, che
qui bisogna anche lavorare e domani è il 15 Aprile!
Partecipazione. Primo
risultato certo e, QED direbbe Sandro, è stata altissima. Scesa di 3-4
punti, certo, e quasi uniformemente sul territorio nazionale. Insomma, ai tre di noi che si sono astenuti ed a quello, in particolare, che l'astensione l'ha predicata, sembrano averci ascoltato in pochi. Bisognerà aumentare l'audience; convocare per mercoledì l'ufficio marketing e vendite. Vedremo più tardi se han fatto meglio gli altri tre.
Primi exit polls. Consortium per SkyTV dice 42% per PdL, 40% per PD e 5% circa UDC ed SA. Se è così, hanno vinto BS e VW e perso gli altri. Ma calma, che con il voto utile come nuova religione nazionale, molti di quelli che hanno votato UDC ed SA per affetto ideologico si saranno vergognati di ammetterlo. Ad ogni modo, se così è il caso è chiuso. Volevate il bi-partitismo? Ora lo avete, e grazie al porcellum!
L'angolo del cinico, che poi è Sandro. C'è un po di confusione sul dato di partecipazione. Il corriere dice 80,1% contro 84,3%. L'ultima volta che ho guardato i dati del ministero il dato 2006 era 83,6%. Vedo adesso che Repubblica ha dati più sensati: 81% nel 2008, 83,6% nel 2006. Nel 2001 fu 81,4%, direi che siamo lì. Adesso aspettiamo a vedere il risultato finale sui voti validi. Nel 2006 fu inusualmente alta, 81,2%. Nel 2001 fu 75,4%. Mi aspetto un dato vicino a quello del 2001.
È troppo presto per commentare i risultati, i primi exit polls è probabile non siano molto vicini al risultato finale. Lo stesso, ci sono due tendenze che sembrano delinearsi: 1) poco spostamento tra destra e sinistra. La Lega prende più voti, un po' a scapito del PdL un po' (meno) a scapito di Casini. Il PD fa il pieno, fregando i voti a SA e minimizzando i socialisti. Destra e sinistra, come blocchi identitari, non cambiano gran che; però aspettiamo di fare i conti a urne chiuse. 2) Ho schiaffato i risultati degli exit poll della Camera nel foglio di calcolo che genera i risultati in seggi del Senato. Ecco cosa salta fuori.
Percentuale | Seggi | |
PdL | 42 | 165 |
PD | 40 | 149 |
UDC | 5,5 | 0 |
SA | 4,5 | 0 |
Lasciate perdere i numeri esatti, che come ho detto prima possono cambiare. Il messaggio pincipale qua è che il risultato del Senato non sarà determinato dal gap PdL-PD, su cui invece continuano a menare il torrone tutti i media (in particolare, chi $%&% se ne frega se arriva primo il PD o il PdL?), ma dalla performance di SA e UDC. Se il PD prende meno voti al Senato , questa può essere un'ottima notizia per Veltroni: significa che è più probabile che SA passi la soglia nelle regioni rosse e porti via seggi al PdL.
Update 17:40. Direi che si mette bene per il PdL. I primi dati del Senato indicano che SA è praticamente wiped out (anche se continuo a restare perplesso: meno del 4% in Emilia Romagna, possibile?). Il porcellum aggiunge tra le sue tante gravissime colpe il fatto che non possa gioire di questa notizia. L'UDC sta pure facendo schifetto. La prospettiva di un Senato in cui l'unica opposizione è il PD diventa molto concreta. Se regge il boom della Lega, questo partito diventerà ago della bilancia; not sure what this implies.
Dipartimento lamentele sui sondaggi pre-elettorali (Sandro). Fino a questo punto direi che hanno fatto abbastanza bene per quanto riguarda i partiti grossi, almeno stando ai primi risultati; forse hanno un po' sottostimato il PD. Hanno completamente sbagliato le previsioni su SA, di cui prevedevano un calo sostanziale ma assolutamente non il crollo verticale che si sta rivelando nei primi dati scrutinati. Anche l'UDC è un po' sotto la quasi totalità dei sondaggi, ma in questo caso il gap è minore.
Almeno un dato positivo c'è. Ed è che Fausto Bertinotti sparirà, assieme ai vari cialtroni che gli fan corte, dalla scena politica nazionale. Visto quello che era possibile (ossia, molto poco) questo non sembra un brutto risultato. Sapere che la sinistra italiana si è finalmente liberata delle follie comuniste&radical-chic fa piacere. A chi lavora all'università, in particolare, farà un sottile piacere sapere dell'affossamento politico di quel pagliaccio che era, e rimane, il signor Mussi.
Però c'è anche un dato negativo. Ossia che la Lega raggiunge i suoi massimi storici (meglio, sembra raggiungerli) proprio quando ha abbandonato ogni ombra di federalismo e liberismo, e s'è trasformata in un partito xenofobo e poco più. Verrebbe voglia di fare il sociologo ed interpretare tutto questo semplicemente come la rabbia del Nord che lavora contro le disfunzioni, i crimini, il malaffare e, soprattutto, le tasse di VV e TSP. Una rabbia che non avendo altro canale attraverso cui manifestarsi, si esprime nel supporto alla Lega, che almeno tale rabbia canalizza e fornisce a questa gente un minimo di dignità politico e di struttura identitaria. E forse, per una volta, il sociologo non avrebbe torto.
L'angolo dell'ottimista. (Sandro). Queste elezioni avevano già raggiunto prima di svolgersi un buon risultato, la scomparsa politica di Mastella. Un altro sembra si stia aggiungendo, l'eliminazione dei (mica tanto post) comunisti. Sottile piacere la sconfitta di Mussi? Sottile un corno, è motivo di grande gioia. Tra l'altro, aspettiamo i dati definitivi ma non so se avete idea dell'entità esatta della disfatta di questi signori. I giornali, che hanno sempre difficoltà con le addizioni, comparano il dato 2008 con quello di Rifondazione, and it looks bad enough. Ma se sommiamo tutte le componenti di SA, questi avevano preso il 10,22% alla Camera nel 2006. Con metà del Senato scrutinato (dato 19:03) questi signori hanno il 3,3%. In altre parole hanno perso i due terzi dei loro voti, e questo senza neppure contare che Mussi e compagnia avrebbero dovuto portare qualcosa dai DS. In Veneto sono al 2,1%, con quasi tutti i voti contati.
L'effetto Fuda. (Sandro) Come previsto, Veltroni sta pagando cara la coraggiosa esclusione di Pietro Fuda dalle liste PD in Calabria. La regione passa nettamente al PdL. Non si materializza invece lo sfondamento della Destra nel Lazio; con 1700 sezioni scrutinate sul 5200 sono al 3,3%. Il Lazio sembra saldamente in mano al PdL.
They don't get it. (Sandro) I primi commenti degli esponenti di SA sono esilaranti. I verdi dicono che non sono stati abbastanza verdi. I comunisti del PdCI (ben diversi da quelli di Rifo, che diamine) che non sono stati abbastanza comunisti. Altri dicono che è tutta colpa del voto utile, della "trappola bipartitica". Nessuno che si pone la domanda essenziale: "e se avessimo perso perché diciamo una marea di cazzate?". Comunque, possono sempre emigrare in Nepal.
Previsioni sui seggi delle 20:10. (Sandro) Usando i dati parziali per la Camera e schiaffando nel solito foglio di calcolo mi viene questo.
Percentuale | Seggi | |
PdL | 45,4 | 172 |
PD | 38,9 | 142 |
UDC | 5,3 | 0 |
SA | 3,2 | 0 |
Repubblica fornisce numeri diversi per il PdL, 163 a 141. Visto che la somma fa 305 stanno escludendo i seggi esteri e qualcos'altro. Ovviamente non si sognano di spiegare da dove tirano fuori i loro numeri. Le nostre stime predicevano un risultato inferiore per il PdL ma la colpa è dei sondaggi che non hanno previsto il crollo di SA. In realtà la metodologia "uniform national swing" sembra aver funzionato abbastanza bene. Presto per dire comunque, ci ritorneremo.
They don't get it, part II. (Giorgio) Da Repubblica.it:
"La debacle di oggi dimostra senza ombra di dubbio l'errore clamoroso commesso rinunciando alla falce e al martello per inseguire un progetto effimero" taglia corto il deputato di Rifondazione Gianluigi Pegolo.
Minchia, addirittura la falce e il martello...! Resta da vedere cosa succederà al prossimo ciclo elettorale (che, come ripete Michele, questo è un gioco ripetuto). La speranza è che il PD si sposti su posizioni più liberiste in campo economico, ma il timore è che come reazione agli sfracelli che farà BS si sposti più a sinistra. Avendo scarsa fiducia nell'acume dei nostri politici, assegno una probabilità maggiore al 50% alla seconda ipotesi.
Possiamo già cominciare a tirare le somme (Michele). Non credo i dati finali cambieranno molto da quanto si vede al momento. Quindi:
- Berlusconi e Bossi hanno stravinto. Mi dispiace, perché non credo governeranno bene e temo faranno anche qualche disastro. Ma hanno stravinto ovunque e soprattutto nel Nord che lavora e che produce (e che include l'Emilia Romagna, la quale non è più "rossa". Nossignori, per niente: finito anche quello. A me pare bene, sia chiaro. La gente comincia a votare con le proprie tasche, e molto meno sulla base di ideologie. La natura identitaria-ideologica dell'appartenenza a dx o sx mi sembra diminuita, molto. Il totale dei voti di dx è MOLTO più alto di quello del 2006, se fate bene i conti. L'effetto Prodi-TPS-VV è chiarissimo, ed è negativo. Ovviamente non mi sorprende per nulla.
- Bertinotti ha straperso, Casini ha perso. Forse spariranno elettoralmente anche se non come organizzazioni, visto che in qualche maniera qualche soldo di finanziamento pubblico li terrà in piedi. Ma vedo grande campagna acquisti di BS&Bossi verso parlamentari di UDC, escluso Casini. Idem per il PD verso qualche "pentito" transfuga dal PDS. Casini si rallegrerà d'essersi ri-sposato bene, e sparirà dalla scena nazionale. Proverà forse a fare il sindaco di Bologna fra un paio d'anni, cosa per la quale ha qualche chance.
- Fini non ha vinto. Storace e la Santanché gli hanno portato via voti: il popolo di destra è fascista, anche se è un 3%, come il popolo comunista puro e duro. Ora Fini conta politicamente meno di Bossi anche perché Berlusconi non ha bisogno di lui nel Sud. Meglio si accontenti del posto che il suo sdoganatore gli ha offerto al Senato.
- Se BS riesce nel suo intento di farsi presidente della repubblica, avremo forse, fra qualche tempo, Tremonti primo ministro. Ma la vedo complicata in termini procedurali e di tempi tecnici. In ogni caso, tempi duri per nFA, viste tutte quelle che gli abbiamo detto contro da due anni a questa parte!
- VW ha perso, anche lui. Inutile provare a girarla: ha raccattato tutto quello che poteva raccattare a sinistra, e non passa la soglia del 40%. Ha perso soprattutto al centro-nrod e fra la gente che lavora, prego prendere nota. Sgovernare costa, tassare chi lavora è dannoso, e fare i furbetti trasformisti non paga. Anche se hai tutta la stampa nazionale (Corriere, Repubblica, Stampa, Sole, ...) che ti tirano la volata e ripetono le tue bugie, sembra che il ceto medio lavoratore non ci creda: in Veneto la Lega ha, da sola, più voti del PD! Neanche le Marianne capolista servono. Forse servirebbe essere liberali e democratici per davvero, invece che ex-comunisti, funzionari di partito riciclati a fare gli obama-de-roma. Farci su un serio pensierino, borghesia produttiva ed intellettuale del nord. Questa nota non è per i funzionari di partito romani, su quelli non ho mai risposto speranza alcuna. Questa nota è per la borghesia produttiva del centro-nord che non riesce a digerire il peronismo di BS&Bossi e vorrebbe avere un paese più europeo. Svegliarsi, e smetterla di fare la ruota di scorta della casta ex-comunista! Provare a mettersi in proprio e ad avere il coraggio delle proprie idee e dei propri interessi, anche! Fra 5 anni si vota di nuovo, non finisce tutto oggi. Nel frattempo, mutande di ghisa e pedalare. Avete sbagliato cavallo, ora allevatene un altro di credibile ed insegnategli a correre.
Ancora un po' di ottimismo (alberto).
1) Io la vedo così. I comunisti non ci sono più. Secondo me questa è una botta che resta. Un po' di loro in futuro non voteranno (come forse hanno fatto in queste elezioni) e un po' passeranno alla sinistra moderata. Hanno governato (con) Prodi, hanno fatto vedere la faccia un po' troppo in tv, e così hanno generato un riallineamento delle preferenze politiche italiane col mondo occidentale che ci voleva.
2) I buffoni (tipo cespugli fascisti) e i più svisceratamente attaccati ai privilegi di casta (da Mastella ancora prima delle elezioni a Casini) hanno preso una brutta botta, anche se ancora respirano. La Lega e Di Pietro - che fanno un po' meno casta, nell'immaginario collettivo - hanno fatto bene.
3) Il PD le ha prese. Chissà che sia il momento per un ripensamento vero. Su due fronti: i) un piacione simpatico che pare nuovo non è sufficiente (io ero convinto che ce l'avrebbe fatta, che quella che a me era parsa una buona campagna elettorale - con smottamenti vari - ma buona, lo avrebbe ripagato; non è stato così; ii) la sinistra, con questa posizione cautamente riformista, un po' liberale dove non conta, e statalista dove conta, non ha la maggioranza del paese; se la sinistra si comporta responsabilmente, cioé non aumenta la spesa aggregata, ma non tocca la spesa al Sud, perde il Nord e non ha la maggioranza. E chissà che non nasca un terremoto organizzativo all'interno del PD da cui nasca un Antonio Blairo per le prossime elezioni. Ne dubito ma è concepibile.
4) Vediamo come governa la destra con la Lega. Le probabilità sono basse ma non nulle che ci si avvii a un più spinto federalismo. Questo è un bene. Non ci rimane da sperare che in questo. Purtroppo le magliette e le scarpe costeranno di più (che Tremonti proteggerà l'industria del Nord a danno della Cina) e gli italiano ritorneranno a lavarsi da soli i panni e i bagni che le badanti saranno difficili da trovare e care come il fuoco. Per il federalismo, questo ed altro. E poi avremo la "grande Malpensa"; vuota ma grande.
Nessuna ragione d'ottimismo per chi ha votato PD "sperando" .... (Michele). Scusatemi, cari colleghi, ma proprio non posso trattenermi. Rileggetevi dichiarazioni e reazioni di costoro. Imbarazzanti. VW dichiara di aver vinto. Aveva 22 punti di distacco, dice lui. Come li abbia calcolati, lo sanno solo lui, Franceschini e la Madia, che forse s'occupa dell'ufficio econometrico nel "loft" (al PD sognano tutti di vivere a Soho e Tribeca). Hanno fatto la grande rimonta! Quale grande rimonta? Siamo (è, il PD) la più grande forza riformista! Basta definire "riformismo" adeguatamente ed anche io sono la più grande forza riformista! Ma neanche quando perdono riescono a dirsi la verità? Cognitive bias? Self denial? Potere obnubilante dell'ideologia secondo cui "siamo meglio noi"? Non uno che abbia detto: tasse, maledette tasse. Nessuno che abbia proposto di fare un %%$ così a VV e TPS, nessuno.
Il PdL in Lombardia e Veneto (Sandro). Un dato che è stato poco sottolineato è il disastro elettorale del PdL in Veneto, che si accompagna alla performance mediocre in Lombardia. In Veneto nel 2006 la somma FI e An dava il 36,1%. Il dato attuale è 28,3, senza la Lega avrebbe perso il premio di maggioranza contro la coalizione PD+IDV, che ha preso il 31,6% (chissà se lo sapevano e per questo hanno deciso di non andare divisi?). È il 26,1 della Lega in Veneto che fa la differenza. In Lombardia è andata un po' meglio, ma non bene. La somma di FI e AN nel 2006 era 38,8, ora è il 34,3. La forza di Berlusconi risiede sempre più nel centro-sud. Pienamente d'accordo con Michele sulla ridicolaggine delle dichiarazioni dei dirigenti del PD. È vero che hanno saccheggiato le altre forze di sinistra (non solo SA ma anche i socialisti; la loro scomparsa è ulteriore cosa da celebrare) e in questo modo hanno preso più voti che nel 2006, ma mentono in modo ridicolo se affermano di non aver perso alla grande. E nessuno, non un cristo di nessuno, che dica quello che è ovvio: non si può governare contro la parte del paese che produce, non si può risanare solo a base di aumenti delle tasse, non si può porre come pietra angolare dell'azione di politica economica l'abbassamento dell'età pensionabile. Al Nord il PD non ha perso contro Berlusconi, che in realtà ha perso pure lui, ma contro la Lega. Cosa significhi questa performance straordinaria della Lega è una cosa che andrà capita meglio, ma io azzardo una spiegazione: la gente ha giustamente punito Prodi per il suo malgoverno, e lo ha fatto dove il malgoverno più si è fatto sentire. E in questa parte del paese l'impresentabilità di Berlusconi inizia a diventare evidente. L'impresenatbilità della Lega meno, ma alla fine la gente preferisce votare per il male minore che astenersi.
In risposta a rectoscopy, che chiede cosa predice il foglio di calcolo sui seggi. Questo è quello che si ottiene inserendo gli ultimi dati della camera per predire i seggi del senato (54000 seggi su 61000).
Percentuale | Seggi | |
PdL | 46,5 | 174 |
PD | 37,8 | 140 |
UDC | 5,6 | 0 |
SA | 3,1 | 0 |
Il foglio non mi da i risultati disaggregati all'interno delle coalizioni. Comunque la Lega dovrebbe prendere poco meno della metà dei 31 seggi della Lombardia e dei 16 seggi del Veneto, più altri seggi nella altre regioni del Nord. Direi che la forza della Lega al Senato sarà sui 30 seggi, assolutamente determinanti per qualunque provvedimento serio. Dio mio, se solo fossero come i catalani di Convergencia i Unió...
Il disastro elettorale del PdL è il disastro di Fini (Michele). Sandro menziona il fatto che, se sommate le percentuali di FI ed AN nel 2006 e confrontate questo con la percentuale del PdL nel 2008, ottenete un risultato piatto in Piemonte ed Emilia Romagna (-0.qualcosa %), leggermente negativo (-3%, circa) in Lombardia, abbastanza negativo in Friuli (-4%), molto negativo (-8%, circa) in Veneto [non ho tempo per controllare Trentino, Aosta, Liguria]. Occorre stare attenti ad interpretare questo fatto come una sconfitta di Berlusconi, non lo è per nulla. È Fini che perde, mentre Bossi (l'alleato più fedele di BS) stravince e BS vince. Storicamente mi aveva sempre sorpreso la presenza d'un voto di AN nel Veneto fra ceti sociali potenzialmente "leghisti". Ne conoscevo molta di questa gente e non capivo, visto che AN è il partito di Alemanno e dei trasferimenti al Sud ed a Roma. La ragione mi era sempre sembrata che da un lato molta parte del Nord non aveva ancora colto alla radice la gravità del problema fiscale (grazie, VV&TPS, per aver eliminato a tutti questo dubbio!) ed il ruolo che Roma ed il Sud giocano nell'operazione "trasfusione del sangue" e che, dall'altra, la posizione xenofoba di AN fosse ancor più attraente di quella della Lega che rivendicava un'identità culturale "padana" dagli imprecisi contorni. Ora, credo, questi due fattori sono saltati. Al Nord la centralità del problema fiscale è nella mente di tutti, così come la sua relazione con il Sud e con la casta romana. Bassolino e l'immondizia campana a questo sono serviti, indeed. Ed i trasferimenti fiscali di Prodi&Co hanno avuto l'effetto desiderato: far incazzare in modo definitivo i donatori di sangue. La Lega ha anche preso una posizione molto più dura su immigrazione clandestina e criminalità - forse vi sorprenderà, o forse meno, ma io non la trovo una posizione così folle! La trovo semplicistica, volgare, mal articolata ed esagerata. Ma non folle: ha una base reale solida e risponde ad esigenze vere e sacrosante ... quando ho tempo mi spiego meglio, incazzatevi e stracciatevi le vesti nel frattempo. Perdippiù, la creazione de La Destra ha portato via a Fini i fedeli fascisti, che sono andati con Storace. Così lui ha preso una botta bestiale nel Nord.
Credo anche che, se ritornate alla fase pre-elettorale, lo scontro chiarissimo fra BS e Fini (e Casini) per la supremazia nel centro-destra abbia contato. BS ha vinto, Fini ha dovuto andare con lui, Casini si è suicidato sperando (inutilmente) che la CEI lo salvasse. Ma BS non dimentica e sa che Fini, entrando nel PdL, ha giocato la sua ultima carta per diventare leader della destra: succedere a BS quando a questi verrà il coccolone. Se capisco bene il personaggio BS, egli ama i fedeli lacché (che lui, nella sua strana visione dell'universo e del suo ruolo in esso, considera amici e compagnoni d'una grande avventura contro il mondo e le sue stupide leggi e regole; tipo Confalonieri, Dell'Utri e, negli anni più recenti, il Bossi). Fini ha avuto troppe volte la tentazione di fargli le scarpe. A BS questo non è piaciuto, anche perché Fini lo sdoganò lui nel 1993, e Fini deve a BS tutto il potere che ha avuto dal 1994 in poi. L'ultimo tentativo di tradimento, a mio avviso, è stato quello decisivo.
Insomma, dietro alla crescita di voti della Lega nel Lombardo-Veneto c'è anche l'approvazione di BS e della sua macchina televisivo-mediatica. A lui questo va benissimo: Fini, il 15 aprile 2008, conterà molto poco nel PdL. Molto di meno di quanto contasse il 12 Aprile 2008, ed infinitamente meno di quanto lui sperasse di contare quanto ha deciso di accettare l'invito di BS a sciogliere AN nel PdL. Oramai è fatta e, a mio avviso, è finito. Diventerà il presidente del Senato, e defunta ivi. Ma, ripeto, okkio ad interpretare il risultato del Lombardo-Veneto come una sconfitta di BS: in realtà è una sua vittoria politica. Completa la vittoria del Nord incazzato e che s'e' stancato di pagar tasse per tutti: ammetto senza remore che mi fa un sottile, anche se leggermente masochistico, piacere. Mai sopportato i fascisti, ed ancor meno i loro contemporanei e ridicoli epigoni.
Le prime proiezioni (non exit polls) danno una vittoria più netta al Senato per PdL + Lega. Si ignorano i dati regionali, che sono gli unici che contano.
a lume di naso si tratta di una discreta randellata....poi è chiaro che a me può far persino piacere che la Sinistra Arcobaleno sia stata un flop (ma immagino lo sgomento di Bruno Vespa...).
Ma se riflettiamo su quello che sembra un vero e proprio boom della Lega, c'è da prendersi paura.....