Ringrazio Paolo Buonanno e Giulio Zanella per aver dato un contributo statistico (e non ideologico) al confronto sul rapporto fra immigrazione e criminalità.
Utile chiarire ai lettori i veri motivi delle discrepanze fra i loro risultati e quelli di cui do conto nel mio intervento su lavoce.info.
PRIMO MOTIVO
I dati che ho usato sono quelli su "delitti e persone denunciate per cui l'autorità giudiziaria ha iniziato l'azione penale", sono disponibili qui e sono fermi al 2005 (s veda, ad esempio, la tavola 1)
Buonanno e Zanella invece usano i delitti denunciati dalle forze dell'ordine, disponibili qui. La serie è simile (sono poche le denunce che non passano dalle forze dell'ordine), è effettivamente aggiornata al 2007, ma i dati pre- e post-2003 non sono comparabili. Infatti sono presentati in 2 tavole separate, pre-2003 e post-2003. Il motivo dell'incongruenza è spiegato in questa nota. Quindi meglio non fare correlazioni mettendo insieme i due periodi con questa serie
SECONDO MOTIVO
Io facevo un ragionamento sulla scala dei due fenomeni. Il grafico nel mio intervento voleva semplicemente mettere in luce che se l'immigrazione quintuplica e la criminalità rimane più o meno stabile è difficile ipotizzare una relazione tra le due variabili. Questo è vero anche prolungando fino al 2008 le due serie. Solo che Buonanno e Zanella usano 2 scale diverse per crimini e immigrati (sarebbe stato meglio prendersi la cura di allertare il lettore...)
TERZO MOTIVO
Io avevo guardato a correlazioni fra due variabili pesate per la popolazione. Le correlazioni di cui all'articolo di Buonanno e Zanella, da quanto leggo, sono sulle variabili in valori assoluti (non scalano permessi e crimini per la popolazione, nè controllano per questa). Ora, a parità di tassi, ogni incremento nella popolazione muove sia il numero assoluto di crimini che di immigrati nella stessa direzione, aumentando quindi la correlazione (spuria!) tra le due variabili
Infine un suggerimento. Tratterei con attenzione i dati del 2008 perchè i permessi in scadenza per i rumeni (1/5 dell'immigrazione totale nel 2007) non sono stati rinnovati per l'anno successivo in quanto i rumeni avevano ottenuto la libera circolazione, il che certo non significa che l'immigrazione è diminuita.
Sia io sia Paolo siamo molto grati a Tito per queste osservazioni. Replichiamo ai suoi tre punti seguendo l'ordine col quale li ha illustrati.
1. SUI DATI
Sulla misura del crimine usata c'e' stato un fraintendimento. L'articolo su LaVoce parlava infatti di "crimini denunciati all'autorita' giudiziaria". Anoi questa dicitura ha fatto presumere che si trattasse della serie ISTAT "delitti denunciati dalle Forze dell'Ordine all'autorita' giudiziaria" piuttosto che della serie "delitti per i quali l'A.G. ha iniziato l'azione penale", una definizione piu' lontana da quanto riportato nel testo. Ci assumiamo comunque la responsabilita' di non aver chiesto un chiarimento, nel dubbio.
A noi sembra comunque piu' appropriato utilizzare i delitti denunciati, perche' l'azione penale puo' o non iniziare affatto se l'autore del reato e' ignoto, oppure iniziare in ritardo, sia a causa dei ritardi burocratici sia a causa del fatto che autori ignoti possono essere arrestati dopo diverso tempo, anche anni.
In ogni caso il nostro punto e' che esiste una correlazione positiva tra una importante misura di crimine in un dato anno e la presenza extracomunitaria e piu' in generale straniera in quell'anno. Abbiamo poi spiegato che da un lato questa correlazione e' probabilmente e in buona parte dovuta alle differenze socioeconomiche tra stranieri e italiani e che, dall'altro, anche se persistesse a parita' di queste condizioni, non implicherebbe nulla di causale.
Sull'interruzione della serie, grazie per aver diretto la nostra attenzione alla seguente nota, che non avevamo considerato:
In effetti le serie sono non confrontabili prima del 2004 e dal 2004 in poi. E' comunque ragionevole pensare che il grosso dei crimini passi da polizia, carabinieri, e guardia di finanza--quest'ultima soprattutto per quel che riguarda il traffico di droga. La diversa definizione dei delitti e' invece
irrilevante perche' guardiamo al totale dei crimini. Infatti se ripetiamo l'analisi che abbiamo fatto a livello regionale per il periodo 2004-2008 otteniamo un risultato analogo, pur ottenendo una stima meno precisa a causa delle minori osservazioni:
Standard error robusti in parentesi
** significativo all'1%
+ significativo al 10%
2. SULLE DIVERSE SCALE NELLA FUGURA
Nella nostra figura, e' vero, abbiamo riportato le due variabili su scale diverse per "drammatizzare" la correlazione, ossia rendere evidente che le due serie non si muovono insieme. Non l'abbiamo specificato e questa e' una nostra omissione che siamo andati a rimediare (ce l'hanno fatto notare altri lettori nei loro commenti). Tuttavia noi poi la correlazione la calcoliamo anche numericamente, cioe' confermiamo con un numero l'impressione visiva che si vuole dare. Questo numero, naturalmente, non dipende dalle diverse scale che si possono usare nello stesso grafico per rappresentare la serie delle variabili. Questo e' probabilmente vero anche per il grafico riportato nel tuo articolo: per il periodo 1992-2005 calcoliamo una correlazione
relativamente bassa (0.4) utilizzando la nostra misura di crimine.
3. PESARE PER LA POPOLAZIONE
Come riportiamo nella tabella sotto, le correlazioni che abbiamo riportato non cambiano di molto se ridefiniamo tutte le variabili in relazione alla popolazione. Questo e' intuitivo: si pesa per la popolazione ma si usa esattamente lo stesso peso per le varibili di interesse in un dato anno e
(per i dati regionali) in una data regione, quindi la direzione della correlazione e' invariata. E' vero che pesando si riduce la correlazione, ma le tabelle sotto mostrano che in pratica l'effetto e' minimo. In risposta a un commento al nostro post abbiamo anche mostrato questo fatto per i crimini disaggregati per tipologia.
Standard error robusti in parentesi
** significativo all'1%
inserendo una variabile interazione tra la variabile permessi di soggiorno e il periodo post-2003 (e una dummy per il periodo post-2003) si controlla per l'eterogeneita' statistica dei dati pre- e post-2003 senza preoccuparsi di dividere il campione.