Nell'ormai lontano novembre del 2006, scrissi una breve ''avvelenata'' contro un provvedimento dell'allora recentemente insediato governo di centrosinistra. Ne riporto alcuni pezzi.
Nella finanziaria 2005 il centrodestra approvò una norma che regalò 1000 euro una tantum a ogni famiglia in cui nascesse un bambino. [... ] I soldi venivano dati ai bambini nati nel 2005, prima della decisione di erogare il sussidio. Tutti capirono senza bisogno di grosse spiegazioni che le poche, banali, chiacchiere sul sostegno alla famiglia servivano solo a mascherare malamente la motivazione spudoratamente elettorale del provvedimento.
La lettera alle famiglie, mandata nei pochi mesi antecedenti alla tornata elettorale, è un capolavoro di untuosa ipocrisia, con quel 'grosso bacio' firmato di suo pugno dal nostro Silvio. La vicenda ebbe anche una coda tragicomica, se possibile ancora più stomachevole. Tremonti si accorse a un certo punto che quei soldi erano stati dati anche ad alcuni immigrati senza cittadinanza italiana; visto che non servivano a comprar voti ne chiese quindi la restituzione, e per aggiungere insulto all'ingiuria chiese pure gli interessi legali. [...]
In questi giorni i sedicenni di tutta Italia stanno ricevendo una lettera [che si] apre con il seguente paragrafo:
a te che nel 2006 compi sedici anni vanno i nostri migliori auguri. Per festeggiare il tuo compleanno e quello dei tuoi coetanei abbiamo pensato a un regalo che premi la creatività e la curiosità della vostra generazione: un bonus di 175 Euro per acquistare un pc predisposto per il collegamento a internet.
Che dire? L'untuosità è decisamente berlusconiana, con una spruzzatina di vago giovanilismo sinistrorso. Ci viene risparmiato almeno il 'grosso bacio' alla fine della lettera? Si, ma solo per sostituirlo con questa chiusura:
I giovani sono la nostra grande risorsa. Perciò ancora auguri per i tuoi sedici anni e, soprattutto, per il tuo (e il nostro) futuro.
Qui il giovanilismo accattone smette di essere vago. Forse il grosso bacio era meglio. La lettera è firmata dalla Melandri, che già si è distinta per l'uso oculato del denaro pubblico, e da Luigi Nicolais, ministro per 'le Riforme e l'innovazione nella pubblica amministrazione', un nome dal sapore sempre più orwelliano.
Anche se non è bello autocitarsi, mi pare che le parole di allora si applichino in pieno al regalo di 500 euro ai diciottenni annunciato da Renzi, ultimo elemento della strategia di acquisto del consenso a mezzo di fondi pubblici. Però un paio di parole in più forse si possono dire. Vado per punti.
1) Il pensiero unico delle classi dominanti italiane esiste, e non è il turboliberismo come sostengono gli ideologi che hanno un rapporto problematico con la realtà. L'acquisto del consenso a suon di sussidi fa parte integrante di tale pensiero unico, del modus operandi della nostra classe politica.
2) La spudoratezza e l'ipocrisia con cui i regali elettorali vengono confezionati con finte nobili intenzioni è probabilmente l'aspetto più stomachevole della vicenda. Il bonus bebe dei fascioclericali de noantri doveva promuovere la famiglia, la natalità e l'ammmore. I soldini ai nuovi elettori servono a promuovere la qultura, naturalmente. Oh, e naturalmente gli 80 euro mensili in più ai poliziotti non servono a comprarne la benevolenza, anche elettorale, ma ad aumentare la sicurezza.
3) Renzi si dimostra assai più astuto dei suoi antecedenti di centrosinistra, che infatti restarono al governo un paio d'anni e poi crollarono. I soldi sa dove metterli per massimizzare l'impatto elettorale. Diciottenni, cari miei, non sedicenni. La Melandri non capiva nemmeno a che età la gente iniziava a votare.
4) Restiamo in attesa di vedere se il bonus lo daranno anche ai diciottenni stranieri, ci sarà da ridere. Ovviamente a Renzi non piace spendere soldi che non fruttino voti, quindi ne farebbe volentieri a meno. Ma se esclude gli stranieri farà incazzare la sinistra del partito, quella fetta di gente che non è mai stata capace di vincere ma è sicuramente in grado di perdere e di farlo perdere. Se li include farà incazzare gli elettori di centrodestra, quelli che è sempre colpa dei zingheri e degli immigrati, e di cui cerca il voto. Potrebbe essere uno spettacolo divertente.
5) Renzi va ringraziato per essere stato più esplicito dei fascioclericali de noantri sul costo della manovra. Il bonus lo finanzia rimandando il taglio dell'Ires, ossia de facto aumentando la pressione fiscale e tassando le imprese. Way to go, vien da dire, è così che si crea lavoro e sviluppo. Perfettamente in linea con l'aumento dei contributi sociali sui nuovi assunti per finanziare l'abolizione delle tasse sulla casa. Ma ripeto, grazie a Renzi per essere esplicito su questo, e non sono ironico. I fascioclericali, in linea con il pensiero unico delle classi dominanti italiane, facevano esattamente lo stesso ma raccontavano che facevano il contrario.
in altre parole: se io sono nato nel 1996 e mi faccio un culo così per andare all'università perché mio padre è cassintegrato non prendo un euro. se io sono un rampollo della famiglia agnelli nato nel 1998 e non faccio un cazzo a giornate prendo i 500 euro di bonus e nel 2016 ci vado al cinema a vedere l'ultimo di boldi e de sica.
è corretta la mia interpretazione?
Vedremo. Come al solito Renzi fa prima l'annuncio e poi, a spizzichi e bocconi, farà conoscere i dettagli del provvedimento. Magari qualcuno farà notare che regalar soldi ai figli di papà non è buona idea, e visto che è anche poco redditizio dal punto di vista elettorale farà una parziale inversione di marcia come ha fatto per l'IMU sui castelli.
Però, tanto che ci sono, fammi fare un punto addizionale che nel post principale non è entrato. L'idea che i 500 euro verranno spesi in ''cultura'' largamente intesa (includendo per esempio i cinepanettoni) è fallace. Facciamo un esempio semplice semplice da modello superfisso. Supponiamo che ogni anno io spenda 2000 euro per i miei bisogni, ripartiti in 500 euro per film di boldi/desica, 500 euro di vitto e 1000 di alloggio. Tutto il resto del mio reddito lo risparmo per lasciarlo ai miei eredi. Ora supponiamo che mi venga dato un bonus X da spendere in qultura. Come cambia la mia spesa? La risposta è che se X è minore uguale a 500 non cambia assolutamente. Uso il bonus per pagare X di qultura e pago il restante 500-X con i miei soldi. Risultato: continuo a spendere 500 di cultura, 500 di vitto e 1000 di alloggio. Il bonus serve ad aumentare il mio risparmio di X. Tutto questo senza trucco e senza inganno: il bonus lo spendo veramente in film di boldi/desica, come vuole il presdelcons. È solo che quei soldi li avrei spesi comunque, quindi ora che ho il bonus risparmio quelli che avrei speso.
L'esempio è estremo, sappiamo tutti che il modello superfisso è caricaturale. Ma è assai probabile che un effetto di sostituzione ci sia, per cui buona parte di quel bonus di 500 euro verrà speso in cose che si sarebbero comprate comunque. Per cui, la spesa per qultura aumenterà meno del valore dei bonus erogati.
E va bene così, perché lo stantio odore paternalista del provvedimento è già insopportabile.