Il giorno della sconfitta
E' un triste Oscar Giannino, quello che ci accoglie nella sede nazionale di Fare per Fermare il Declino. Indossa una camicia color malva, intonata alla perfezione con i festoni inneggianti alla vittoria che penzolano tristi da pareti nelle quali si intravedono, quà e la, macchie di muffa. I risultati sono sotto gli occhi di tutti; in tutta Italia la lista ha ottenuto 24 voti. Lo stesso numero di lettori che sornionamente si attribuiva il Manzoni, senza tuttavia crederci. Carlo Stagnaro continua a soffiare nella lingua di menelicche che ha in bocca; dagli sguardi che gli rivolgono si capisce che tutti i presenti vorrebbero fargliela ingoiare. Michele Boldrin lancia improperi irriferibili rivolti, con equanimità e senza particolari distinzioni, ad umani e divinità. Alberto Bisin, sprofondato in un sofà, legge il Wall Street Journal ed è incerto se sgranocchiare pistacchi o aprire una confezione di datteri che ha appena adocchiato. Sandro Brusco, poco più in là, piange sommessamente e ripete in continuazione "Non è possibile, non è possibile, eppure i sondaggi...". Andrea Moro per cercare di consolarlo gli sussurra "Dai, vediamo i numeri più in dettaglio, magari dai risultati circoscrizione per circoscrizione...". Ma Brusco lo fulmina con lo sguardo: ''li ho già guardati, comune per comune; zero voti a Buccinasco. Neanche la mamma, capisci? Neanche la mamma!''.
Luigi Zingales, che indossa un batik giavanese, splendido anche se non particolarmente adatto ai rigori della stagione, si mordicchia le dita e guarda la televisione dove scorrono i risultati, oramai definitivi, di questa tornata elettorale. Franco Bocchini ripete senza requie "Datemi un bazooka, so io come utilizzarlo...", ma nessuno gli da retta. Marco Esposito gira con un vassoio pieno di bicchierini di plastica con il suo limoncello temperatura ambiente e sollecita i presenti ad assaggiare la mozzarella che ha portato da casa. Alessandro de Nicola ne afferra una intera e, tra un morso e l'altro, dice "Beh a questo punto a me è venuta fame, che ne dite di andare a mangiare un boccone?" Alberto Bisin viene trattenuto a stento mentre cerca di picchiarlo la dove fa più male, ma poi si accascia nuovamente sul sofà. Oscar Giannino, a questo punto, attacca una vecchia canzone di Bobby Solo e tutti, abbracciandosi, cantano assieme a lui.
Il giorno della vittoria
Nessuno ci avrebbe mai creduto solo sei mesi fa, eppure il primo governo Giannino è oggi realtà. Dopo la clamorosa vittoria alle elezioni di febbraio, che ha visto la lista Fare per Fermare il Declino raggiungere il 43% dei consensi, ottenendo così la maggioranza assoluta alla Camera e al Senato, Oscar Giannino, ottenuto l’incarico dal Presidente Napolitano, ha oggi giurato al Quirinale assieme ai suoi ministri. Il neo primo ministro, che indossava un sobrio abito fucsia, era visibilmente emozionato e quasi commosso quando ha letto la formula di rito. “dedico questo giorno a tutti i militanti che hanno reso possibile questo miracolo” ha poi dichiarato Giannino “senza di loro nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile”. Molto più freddo e misurato il Ministro dell’economia, Michele Boldrin, con uno sfavillante brillante all’orecchio sinistro, il quale ha brevemente commentato: “no gavemo schei, but we’ll do our best”. Il ministro dello sviluppo economico, Luigi Zingales ha invece giurato in video conferenza da Chicago, a causa di più pressanti ed importanti impegni presso quella università , affermando "è un'indecenza!", ma nessuno ha capito a cosa si riferisse, se al collegamento ADSL Alice Mega che gli avevano rifilato, o al volo Alitalia cancellato per lo sciopero dei piloti , mentre il ministro della pubblica istruzione,Andrea Moro, non ha potuto giurare a causa di un problema nel collegamento audio da Nashville. Il guardiasigilli Alberto Bisin, arrivato da Napolitano in moto e tuta in pelle, si è subito messo al lavoro, promettendo la rapida attuazione del programma giustizia di Fermare il Declino, dichiarando "Axel, mi ricordi che devo dire ?", ma sbagliando Bisignano ha chiesto al fratello che invece intonava "Bandiera Rossa la trionferà" ripetuta quindi anche dal neo-ministro. Ha fatto scalpore la presenza del neo-ministro alle Politiche Agricole, Giordano Masini, arrivato sul suo nuovo sfavillante trattore rosso, mentre ha creato non pochi problemi la mucca che aveva al traino e che Giordano, perennemente in ritardo, aveva dimenticato di sganciare quando è partito dalla sua fattoria.Il sottosegretario alla Difesa Gilberto Bonaga ha invece preteso e ottenuto, dopo rapido sguardo di intesa con i corazzieri, di giurare sul suo anfibio Schwimmwagen, residuato bellico della seconda guerra mondiale, equipaggiato con due mitragliatrici da 75 mm. Maligni mormoravano che non si capiva chi era più vecchio se lui o il mezzo, al che il Gibbo con triplo salto mortale avvitato atterrava sul piazzale, spegnendo una sigaretta in testa a un corazziere. Il fumo fa male! affermava il neo sottosegretario. Dopo il giuramento, il Presidente del Consiglio, accompagnato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Stagnaro, ha fatto una visita di cortesia al Presidente della Camera, Sandro Brusco (detto la testa più lucida di FID) ed a quello del Senato, Alessandro De Nicola. La giornata si è conclusa con una cena a casa del capogruppo del Senato, il veneto Franco Bocchini, che ha offerto un amarone dicendo "è un vino da degustazione", prontamente rintuzzato dal capogruppo alla Camera, Marco Esposito, che forte dell'esperienza pregressa, aveva scaricato nottetempo due TIR di Falanghina e uno di limoncello, grazie a due "guaglioni" reclutati al tempo delle elezioni. La serata si concludeva con una mega rissa generale quando il Presidente della Commissione Affari Costituzionali, Sabino Patruno, ha preteso di leggere ad alta voce tutti gli eletti e gli elettori della "Lista Fermare il Declino", scatenando le ire dei commensali.
Non aggiungo altro. Solo di condividere il link, se possibile.
Garde meurt ne se rend pas
G. P. Cambronne