Dopo quello della settimana scorsa, propongo un altro sassolino nello stagno per cercare di capire cosa muove gli elettori del Movimento 5 Stelle. Anche in questo caso, pure e semplici correlazioni. Ci pensera' il dibattito a chiarire quanta informazione contengano o non contengano.
Correlando la % di voti ottenuti alle politiche del 2013 (Camera) e alle Europee 2014 con la fetta di cittadini stranieri presenti emergono due tendenze di segno diverso. La prima (leggermente più debole, R² = 0,12) indica che nelle province dove ci sono più stranieri i voti ai 5 stelle sono stati meno.
La seconda va nel segno opposto, e invece mostra (R² = 0,13) che nelle aree in cui gli stranieri sono aumentati più in fretta i voti ai grillini risultano in percentuale maggiore. La variazione parte dal 2007 perché quello è il primo anno per cui Istat mi ha girato i dati.
Mi sarebbe piaciuto fare questo lavoro usando il numero di foreign born, piuttosto che di persone senza la cittadinanza italiana, perché è forse meno influenzato dal variopinto e non sempre lineare processo di acquisizione dell'italianità, ma a questo livello di dettaglio purtroppo non credo esistano dati (o quanto meno Istat non ha saputo darmeli).
Dagli autori di due commenti al post precedente (che ringrazio!) aggiungo due osservazioni interessanti:
1) È possibile che la distribuzione geografica dei voti sia influenzata dalla presenza storica della Lega, che per certi aspetti ha un programma simile e ruberebbe voti ai 5 stelle nelle regioni del Nord. Ma, forse, questa osservazione vale più per l'economia che per l'immigrazione: nel 2013-14 il M5S credo fosse abbastanza meno anti-immigrati di quanto lo sia ora.
2) La regressione non tiene in conto che, in termini di popolazione, le province possono essere molto diverse fra loro: per fare calcoli più accurati bisognerebbe pesarle in modo diverso. Però questa è roba da statistici veri e non da smanettoni, per cui mi limito a segnalarvelo (e se volete mettervici fatemi sapere che vi giro i dati).
Come che sia, secondo voi esiste un legame fra le due variabili? E se sì, quale e perché?
Anche accettando l'equazione "M5S=populismo" che contiene un giudizio (se ne dovrebbe discutere, non solo perché non è neutra ma perché conduce ad accomunare il fenomeno a cose che gli sono opposte, come il fenomeno Trump per esempio, e quindi a non capirci nulla), e restando alle correlazioni per cercare di individuare "cosa muove gli elettori del movimento 5 stelle" con le tue parole, la correlazione che sbancherebbe sarebbe quella con l'incazzatura (ops: indignazione).
L'indignazione è una variabile difficile da misurare, ma forse si possono cercare indici indiretti. Potrai trovare una certa correlazione con il declassamento (la riduzione di reddito tra generazioni successive, più che il reddito assoluto) come qui ne trovi una piccola con l'aumento relativo di immigrati, più che col numero assoluto; ma saranno tutte correlazioni deboli e comunque spurie.
Cosa muove l'elettore del M5S è facile da capire: un quarto di secolo indecente di berlusconismo, culminato con il patto del nazareno voluto da Renzi, hanno portato una fetta consistente della popolazione a dire "mo' basta": fuori dai bal, e per sempre, questa classe politica squalificata e impresentabile, con tutto il suo codazzo; e quale che sia il prezzo da pagare lo pagheremo.
Qual'è il prezzo? Uscire dall'euro e fare default, tornare alla lira, o al sesterzio, ma pure al baratto, e finire a raccogliere monnezza per le strade? Tutto qui?
Forse ci sarà la guerra civile?
PAZIENZA. Va bene lo stesso. Fori dai bal.
:-)