John Nash è autore di alcuni risultati che fanno parte del linguaggio corrente di ogni economista (e non solo), e vengono da diversi anni insegnati anche a livello undergraduate o, dove si insegna un po' di economia, nelle scuole superiori. Dopo un periodo estremamente produttivo all'inizio degli anni '50, la vita di Nash è stata segnata da una malattia mentale che lo ha escluso dal mondo accademico e ha ritardato il conseguimento del premio Nobel, avvenuto nel 1994. È stato reso famoso al grande pubblico dopo la pubblicazione della sua biografia "A Beautiful Mind", di Sylvia Nasar, adattata qualche anno fa per il grande schermo.
La teoria dei giochi, nome accattivante dato allo studio delle interazioni strategiche fra individui (o imprese) era stata inventata negli anni '40 da John Von Neumann e Oskar Morgenstern, ma i loro studi si erano limitati allo studio dei "giochi a somma zero fra due persone", cioé nei casi in cui la perdita di una persona equivale al guadagno di un'altra. Il contributo di Nash fu quello di: (a) estendere la teoria al caso in cui l'interazione fra individui possa dare esiti vantaggiosi per tutti (o dannosi per tutti); (b) distinguere lo studio dei giochi non-cooperativi da quelli cooperativi, fondando essenzialmente due filoni di ricerca separati; (c) inventare un concetto di soluzione per ciascuno di questi filoni, dimostrando l'esistenza sotto condizioni abbastanza generali: l'"Equilibrio di Nash" e la "Soluzione cooperativa di Nash"; (d) ipotizzare un collegamento fra queste due branche (il "Nash Program"), un progetto di ricerca che venne poi esplorato da altri ricercatori soprattutto negli anni '70 e '80.
Tutto questo in una tesi di Phd del 1950 e tre articoli pubblicati dal 1950 al 1953, 31 pagine complessive che pesano come macigni nella scienza economica moderna anche per il loro contributo indiretto, sia tecnico sia sostanziale. Nash fu uno dei primi ad introdurre in economia l'uso del teorema del punto fisso di Kakutani (1941), tecnica che venne poco dopo adattata da McKenzie e da Arrow-Debreu per dimostrare l'esistenza dell'equilibrio generale (inizialmente Debreu pensò di sfruttare direttamente il teorema di Nash modellando l'equilibrio generale come un gioco e di pensando al banditore come al giocatore che sceglie i prezzi, poi scelse un'altra strada).
La dimostrazione dell'esistenza dell'equilibrio di Nash contribuì a popolarizzare lo studio delle interazioni fra individui nei campi più disparati. Lentamente, la scienza economica si trasformò dallo studio dell'allocazione delle risorse scarse allo studio delle interazioni fra agenti e della loro aggregazione in esiti che chiamiamo "di equilibrio". Per questo motivo e anche grazie alla popolarità conseguita dalla teoria dei giochi, chi si definisce "economista" oggigiorno studia non solo fenomeni strettamente "economici", ma spesso sfora in campi tradizionalmente ambito di psicologi, sociologi, scienziati politici, linguisti, giuristi, biologi, e così via...
Concludo citando i suoi tre articoli rilevanti per l'economia:
- The bargaining problem. Econometrica 18: 155 - 162, 1950
- Non-cooperative games. Annals of Mathematics 54: 286 - 295, 1951
- Two-person cooperative games. Econometrica 21: 128 - 140, 1953
Pover'uomo ha passato una vita a combattere contro una terribile malattia che poi ha colpito anche suo figlio.