Sindacato o morte. Leggo su “Io Donna”, settimanale allegato al Corriere, un’intervista a Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della FIOM - il sindacato metalmeccanici. Dice una quantità di cose veramente illuminanti sullo stato delle cose in Italia. Ad esempio, secondo lui Rifondazione Comunista è stata troppo disinvolta nel passare dalla rottura con Prodi all’accordo a tutti i costi (nel 2003). Ed è stata troppo pedissequa nell’accettare l’ultima Finanziaria, che chiaramente “è stata negativa per l’elettorato di Rifondazione”. Quando gli viene chiesto cosa pensa di Padoa Schioppa, dice che in qualsiasi altro paese europeo starebbe con la destra, e che la sua politica economica “è la stessa che farà il ministro del Tesoro di Sarkozy in Francia ed è identica a quella di Blair in Gran Bretagna”. Magari, penso leggendo... L’ultima perla: quando gli viene chiesto della riforma delle pensioni, dice testualmente “Mi auguro che vada a finire con uno scontro sociale. Padoa Schioppa [...] lo ha lasciato intendere chiaramente: meglio che si rompa il sindacato piuttosto che il governo. Per me è meglio il contrario: che si rompa il governo e non il sindacato.” Veramente illuminante: chi se ne frega se il paese va a rotoli, l’importante è che sopravviva il sindacato.
Il turismo sessuale e i voli low cost. Sempre su “Io Donna”, trovo una colonna di Beppe Severgnini che scrive di turismo sessuale dall’aeroporto di Riga, in Lettonia. Dice che gli affezionati dell’amore itinerante sono delusi, a Riga, perché ormai non riescono più a conquistare una bella figliola con una semplice cena. Commenta Severgnini che ormai le ragazze lettoni, estoni, rumene e bulgare sono “troppo abili o troppo normali”, e comunque sono cittadine UE, libere di andare dove vogliono. “Non hanno più bisogno di trovarsi un uomo, per vedere Venezia. Per arrivare in Italia, basta un volo low-cost.” Già, le compagnie low-cost. Secondo me sono un vero fattore di mobilità ed integrazione europea. In questo breve viaggio ho fatto tappa a Milano, Lisbona, Madrid e di nuovo Milano per meno di 200 Euro. E se non avessi avuto vincoli di date avrei speso ancora di meno. (Costa di più, fra l’altro, farsi portare in taxi da Malpensa a Milano centro che volare da Milano a Lisbona! ...Evito i facili commenti) Su questi voli low-cost incontri la gente più varia, la studentessa vicentina che va a trovare il fidanzato che studia all’estero, gli imprenditori spagnoli che vengono a Milano per lavoro, il gruppo musicale etnico che va a fare un giro di concerti in Portogallo. Viva il mercato, viva la mobilita'!
La moschea e l’integrazione. Sul Corriere del 26 maggio (quello allegato a “Io Donna”) compare un’intervista a Ralph Giordano, scrittore ebreo tedesco, che ha ricevuto di recente diverse minacce di morte per aver criticato il progetto di costruire una nuova moschea a Colonia, con tanto di minareti alti 55 metri. Sostiene Giordano che un tempio islamico presuppone un alto livello di integrazione che al momento attuale non esiste, in Germania. Anzi, esiste una società parallela, un “mondo a parte” costruito dagli immigrati musulmani dentro la Germania, “con i suoi ghetti ai quali nessun altro ha accesso”. Le dichiarazioni di Giordano ovviamente hanno sollevato un vespaio enorme (anche perché in un dibattito televisivo ha criticato l’Islam per la sua misoginia, dicendo fra l’altro “che la vista delle donne musulmane vestite come pinguini umani disturba il suo senso estetico”), al punto che un gruppo neo-nazista tedesco ha lodato Giordano per il suo NO ai minareti - cosa che allo stesso Giordano è parsa abbastanza ironica visto che questi qui “se potessero, mi manderebbero alle camere a gas”. Comunque, mi ha colpito questa nota sulla mancanza di integrazione degli immigrati musulmani in Europa. Anche perché la stessa osservazione mi è stata fatta da due maestre inglesi di East London che ho incontrato in un bar a Madrid. Esse sostenevano che i loro studenti di origini pakistane o arabe (ad esempio) vivono completamente separati dalla società inglese; le ragazze sono costrette ad indossare veli e burkas contro la propria volontà; i ragazzi perpetuano quello che vedono fare ai propri padri e zii, e se mostrano segni di cedimento vengono rispediti nei paesi di origine e mandati in scuole islamiche; durante le ore di religione, nelle scuole pubbliche inglesi, compaiono certi figuri poco raccomandabili, che non si sa esattamente cosa predichino ai ragazzini musulmani. Le due maestrine, entrambe dichiaratamente di sinistra e progressiste, ammettevano a malincuore che vi è una totale assenza di integrazione, apertura o assimilazione nelle comunità islamiche che hanno modo di osservare da vicino. Domanda da nerd: qual è il tasso di assimilazione dei musulmani in Europa? E come diavolo la definiamo e poi misuriamo l'assimilazione? Basta far si che trovino lavoro e possano andare a guardare le partite di cricket e football, o ci vuole altro?
Il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici. Sempre sul Corriere del 26 maggio leggo che Prodi ha convocato i sindacati per cercare di trovare un accordo sul rinnovo del contratto per tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici. I sindacati rivendicano un aumento medio di 101 euro al mese che interessi tutti i dpendenti pubblici (così almeno pare di capire dal Corriere), il governo dice che forse si possono trovare i soldi ma solo in cambio di qualche contropartita (meno male, penso io), come ad esempio l’allungamento del contratto a tre anni (e sarebbe questa la contropartita??, reagisco allibito). Per fortuna che perfino nelle fila della maggioranza si levano delle critiche: l’ex ministro della Funzione pubblica, Angelo Piazza (SDI) dichiara che “è gravissimo che la trattativa riguardi solo l’entità degli aumenti e non le modalità con cui premiare capacità, merito e impegno dei dipendenti pubblici”. I sindacati sono pessimisti, e ritengono che la vertenza potrà durare a lungo (ovviamente...). E intanto preparano due scioperi generali. La notizia mi fa pensare al ritratto della situazione portoghese offertomi da alcuni colleghi di Lisbona: crescita economica a zero negli ultimi sette anni, assunzioni generalizzate di dipendenti pubblici senza che vi sia alcuna possibilità di licenziarli per eventuale mancanza di rendimento; settore pubblico che "produce" (si far per dire, mangia sarebbe piu' appropriato) più del 50% del PIL del Portogallo... È proprio vero che al peggio non vi è mai fine: magra consolazione, però.
Qualche novità? La lettura dei giornali offre anche qualche spiraglio interessante (tralascio qui le altre notizie desolanti, come la vicenda Visco-Speciale, il degrado di Taranto, la virata di 180 gradi della Rosy Bindi sui DiCo, e l’errore da pollo di Raikkonen nelle qualifiche del Gran Premio di Monaco). Ad esempio, perfino uno come Giampaolo Pansa sull'Espresso dice che il governo Prodi è finito, spappolato da un’alleanza-baraccone, che sia la sinistra che la destra sono in sfacelo, e che le vecchie categorie sono superate (dice, ad esempio, che “se dovessi misurarli con le vecchie regole, allora direi che è di sinistra Montezemolo ed è di destra Bertinotti. Destra estrema, destra conservatrice”). E allora? Beh, evidentemente legge nFA, in particolare il pezzo di Alberto e Michele sul cavaliere bianco, perchè aggiunge che 1) occorre fare una nuova legge elettorale che garantisca un bipolarismo forte; 2) occorre un Sarkozy italiano, perché ci vogliono delle personalita’ individuali nuove per dare una scossa a questo sistema agonizzante. E che nomi gli vengono in mente? Mario Draghi (bene), Montezemolo (ok...), e Padoa-Schioppa (vabbé, nessuno è perfetto). Parla anche di tecnici, come Monti, Giavazzi, Boeri, Ichino, Ceccanti, e di politici-tecnici locali come Chiamparino, Cofferati, Illy, Soru, Mercedes Bresso. Il commento di Pansa viene poi ripreso in prima pagina sul Corriere del 27 maggio.
Insomma, forse, qualche timidissimo accenno di movimento c’è. Il problema è che fino adesso si sentono solo parole: quanto dobbiamo affondare nella spazzatura fetida prima che cambi davvero qualcosa?
Ma no, per accontentare i sindacati i soldi si trovano sempre, anche se non e' ancora chiaro dove:
(AGI) - Roma, 29 mag - "Per raggiungere la cifra di 101 euro,
il Governo ha aggiunto 6 euro per un ammontare complessivo
aggiuntivo di 600 milioni di euro"
. Lo rende noto il ministro
della Funzione Pubblica, Luigi Nicolais, dopo l'accordo
raggiunto a Palazzo Chigi sul pubblico impiego.[...] Alla
domanda se nell'accordo sia indicato dove il Governo abbia
reperito i 600 milioni aggiuntivi, Nicolais risponde: "Non c'e'
una indicazione precisa".
E poi si sorprendono se la CdL vince le elezioni. Mi raccomando, voi nel Belpaese: attenti a tenere una mano sul portafoglio...