Letture per il fine settimana, 12-10-2013

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Questa settimana: correlation IS NOT causation; l'emendamento PD sull'IMU e l'incompetenza; il Sole 24 Ore e Alitalia: Dr. Jekyll e Mr. Hyde; ritorno al proporzionale?; sul debt ceiling;

Buona lettura e buon fine settimana.

  • Nuove frontiere della correlazione spuria: dopo la teoria secondo cui i corsi azionari dipendono dalla lunghezza delle gonne, il livello dei tassi di interesse dipende dalla statura dei presidenti della Fed. Statura nel senso di centimetri (o piedi e pollici), non statura intellettuale o morale. Comunque, più seriamente, ecco un articolo del Wall Street Journal sulla Yellen.
  • Su lavoce.info Gilberto Muraro discute la stupida incompetenza del famoso emendamento PD sull'IMU prima casa, quello che appariva e scompariva con la stessa velocità e frequenza con cui il PdL cambiava opinione sulla fiducia al governo Letta.  Sostanzialmente, l'emendamento prevedeva che una rendita catastale di 749 euro portasse a un pagamento di zero mentre una rendita di 750 generava un congruo pagamento. Un metodo demenziale che, come ben spiega Muraro, porta all'inversione dell'ordinamento tra redditi lordi e redditi netti. Ci piacerebbe poter dire che siamo stupiti da tanta inettitudine. Purtroppo, lo stupore è finito ormai parecchio tempo fa.
  • Chi ha guardato l'edizione online del 10 ottobre del Sole 24 Ore si è trovato di fronte a due articoli appaiati su Alitalia. Uno grondava buonsenso e chiedeva di porre immediatamente termine all'agonia. Per soprannumero, musica per le nostre orecchie, chiedeva di riservare lo stesso trattamento alla Rai. Il secondo, firmato Alessandro Plateroti, era invece un ridicola raccolta di farneticazioni (esempio: ''[p]er quanto l'ipotesi Ferrovie appaia rischiosa, ha il potenziale per creare un nuovo modello di impresa nei trasporti.''). Evidentemente in Confindustria l'influenza dei ''capitani coraggiosi'' si sente ancora.
  • Un po' vecchiotte per gli standard della cronaca, ma le riflessioni di Roberto D'Alimonte sulle conseguenza del nuovo scenario post-fiducia sulla riforma elettorale meritano di essere lette. La mia modesta previsione è questa. Se il PdL si spacca allora è molto probabile il ritorno al proporzionale. In caso contrario ci terremo il porcellum. Niente di buono in entrambi i casi. Spero vivamente di sbagliarmi.
  • Qual è il presidente che più frequentemente ha chiesto di alzare il debt ceiling? La risposta è (rullo di tamburi): Ronald Reagan. Ma, per favore, non inferite troppo da questo, a parte il fatto che Reagan ha governato per due terms e in un periodo in cui, almeno nel primo term, l'inflazione era relativamente alta. In ogni caso l'articolo di Morgan House fornisce utili informazioni in attesa della prossima battaglia sul debt ceiling. Leggete anche l'articolo di Catherine Rampell sul New York Times, che spiega che, yes indeed, in alcune occasioni nel passato gli Stati Uniti hanno fatto default.
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Commenti

Ci sono 22 commenti

e' perche' e' un Federal Holiday e stai a casa dall'Universita' che ti sei dato una mossa? :) grazie

mi tocca insegnare pure lunedì che è Columbus Day. Manco l'eccezione per gli ethnic Italians fanno, miseriaccia :-)

http://www.roars.it/online/il-nobel-dei-baroni/

Su come, secondo le metriche usate per ridurre l'attivita' universitaria a un numero, Higgs non avrebbe mai meritato il Nobel (ovviamente, l'articolo e' ironico)

Baccini si dimentica di un piccolo particolare: Higgs lavorava in un'altra epoca (è andato in pensione circa vent'anni fa). 

Sul sito NationalReview, un articolo che dice che i Repubblicani dovrebbero raccontare quello che è successo a Detroit per colpa dei democratici per evitare che succeda nel resto del Paese

http://www.nationalreview.com/article/360788/dont-detroit-america-lee-habeeb-mike-leven

"It wasn’t conservatives who betrayed the people of Detroit; it was that city’s liberal leaders, who made false promises to their own people; and the UAW, which drove auto plants south; and the public-employee unions, which treated that once-great city like an ATM, and kept withdrawing money until there was no more money left to withdraw."

C'e questo:

www.theguardian.com/commentisfree/2013/jul/23/detroit-decline-distinctively-capitalist-failure e questo:

www.nytimes.com/2013/07/22/opinion/krugman-detroit-the-new-greece.html

Sembra che i paragoni con la Grecia, siano bipartisan, ma le conclusioni del tutto diverse. Comunque qualcuno dovrebbe ricordarsi i discorsi sulla Detroit che rinasce del "genio" Marchionne.

Non sapevo che quelli di Accelerare il Declino adesso scrivono anche sul Sole24ore.

Vai a vedere cosa scriveva il Sole 24 Ore nell'agosto-settembre 2008, quando la porcata Alitalia era in pieno svolgimento. Con la lodevole eccezione di Gianni Dragoni era tutto un inneggiare alla grande operazione di sistema. Come servizio alla memoria, consiglio a tutti la rilettura di questo articolo. Il declino, dalle parti di Confindustria,  hanno cominciato ad accelerarlo parecchio tempo fa.

Però vorrei dire che nella roulette Alitalia c'è un altro il cui numero esce sempre : Carlo Toto, l'ex patron di Air One. Carlo Toto, in combutta con Banca Intesa ha prima rifilato a noi risparmiatori le perdite della sua AirOne (circa 500 mln di € di debiti privati divenuti debiti a carico dei contribuenti), adesso è il propietario dellaAircraft Purchase Fleet, che è la società di leasing di cui si serve l'Alitalia per acquistare i suoi aerei ( c'è da dire che, a dispetto di una capacità sovradimensionata, Alitalia ne ha acquistati un bel pò, aumentando i suoi costi e i debiti...), nonchè socio minoritario in Alitalia, di cui però (sembra) non partecipi agli aumenti di capitale di questi giorni. Il Signor Toto è anche il gestore dell'autostrada A24-A25.
Vediamo allora: è socio, ma anche fornitore di Alitalia (è che il conflitto di interessi in Italia diviene sempre comunanza di interessi), è, come i Benetton, gestore di un'autostrada pubblica in concessione, direi quindi un tipico capitalista italiano: profitti privati (possibilmente in monopolio) e perdite pubbliche. Con i 75 mln di Poste noi stiamo dando un altro pò dei nostri soldi a un tipo del genere.
E nessuno fiata.

Ennesimo episodio della serie "Quanto l'Italia NON sta cambiando".

Prevedo ancora 2-3 legislature in questa direzione, nonostante possa andare all'esecutivo il movimento di Grillo che però quanto a demagogia e labili proposte non è da meno rispetto ai partiti principali (forse peggio in certe questioni).

La strada per Fare è ancora lunga e difficile da percorrere, lo sapevamo da molto questo. Tuttavia non bisogna disunirsi e lasciarsi andare in inutili diatribe, come quelle post-elezioni.

C'e una compagnia anche peggiore, nel senso che prende piu soldo pubblici do aiuto.

Sapere quale? La Ryanair proprio la concorrente dell'alitalia additata a esempio do compagnia modello competivita e mercato.

m.repubblica.it/mobile/r/wrap/economia/2013/10/15/news/al_gran_bazar_degli_aiuti_di_stato_ryanair_batte_alitalia_100_a_75-68645209/

 

Solo si fa pagare dalle regioni e da ai sussidi che riceve nomi piu politically correct di "sussidi". Puo darsi che i soldi dati a Ryanair "rendano" alle regioni, ma in tal caso perche non aiutare anche Alitalia, nelle stesse ottiche di sviluppo regionale?

E sopratutto, perche non contare il welfare per gli imprebditori con lo stesso metro?

 

e non è in grado di portare passeggeri, anzi ha preteso tratte riservate perchè lì la concorrenza l'avrebbe uccisa subito.

sarebbe anzi interessante dividere gli aiuti per il numero di passeggeri. chi credi che risulterebbe più assistita, alitalia o ryanair?

Non è proprio la stessa cosa. Ryanair compete con gli altri vettori per  quei fondi, che sono stanziati a priori, magari per motivi sbagliati, ma che sono disponibili potenzialmente a tutte le linee. Alitalia invece è spesso stata aiutata, ex-post, quando ci si accorgeva che era sull'orlo del fallimento. 

Quanto al trattamento "sub-par" dello staff di cui parli nell'altro commento, è certamente legittimo segnalare e sensibilizzare i viaggiatori verso i vettori che trattano meglio  i propri dipendenti. Sta poi  però ai viaggiatori fare la scelta sullo scambio prezzo biglietto - hostess felice. Lo stato può e deve mettere paletti sulle condizioni lavorative, ma finché le leggi sono rispettate, intervenire falsando il mercato con aiuti diretti finisce per ledere gli interessi della collettivita'

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/17/roma-lavori-della-metro-c-fermi-per-reperti-archeologici-comune-paghera-stesso/739639/

 

Nell’accordo strappato da Caltagirone e soci al sindaco Ignazio Marino è stato di fatto cancellato il rischio d'impresa. Tradotto: il Campidoglio staccherà assegni in caso di eventuali altre modifiche al tracciato, di nuove norme procedurali, di ritardi nel rilascio delle autorizzazioni e, soprattutto, di potenziali ritrovamenti archeologici.

Ora, io sono il sommo ignorante in economia, ma mi pare evidente che, in assenza di un simile accordo, semplicemente Caltagirone & C. (o chiunque altro) avrebbero chiesto un prezzo maggiore, scaricando su di esso il rischio di modifiche, ritrovamenti archeologici e simili (se non altro per pagarsi l'assicurazione contro tali rischi).

Si puo' discutere se sia convenuto o meno al Comune questa scelta o se sia frutto di collusioni o iulleciti, ma in se non mi pare uno scandalo. O nella mia ignoranza mi perdo qualcosa?

P.S.: a proposito delle "modifiche al tracciato", mi sembra ovvio che, se richieste dal committente, siano pagate a parte. O l'articolista pensa che se contatta un muratore per farsi buttare giu una parete, e poi si fa anche spostare tutti i termosifoni di casa, la seconda cosa non la paga? Se funziona, mi dicesse il nome del suo muratore, che ho una piccola parete da ritinteggiare; gli pago anche la trasferta, se serve ...