Letture per il fine settimana, 15-6-2013

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Questa settimana: il PD rimedia a un errore; il piano Fassina-Brunetta per scongiurare l'aumento IVA; repressione in Russia; proteste in Turchia for dummies; go, Irish, go!.

Buona lettura e buon fine settimana.

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Commenti

Ci sono 14 commenti

Oggi sulla Turchia ho pubblicato questo: http://istanbulavrupa.wordpress.com/2013/06/15/tayyippuccio-scelebano-e-parricidi-tayyippisti-di-alessandro-riolo

Riporto integralmente:

Tayyippuccio Scelebano e parricidi Tayyippisti

Analogamente agli eventi che si stanno svolgendo correntemente in Turchia, anche in Italia, nel dodicesimo anno della Repubblica e di potere democristiano, ci furono grandi proteste in tutte le città, che iniziarono da Genova e si estesero in tutto il paese. La scintilla fu ovviamente molto diversa, ma il problema di fondo era simile, una grande parte della società italiana, non una maggioranza ma numericamente consistente, riteneva, non a torto, che i democristiani governassero contro di loro, ed incapacitati dai risultati elettorali e dalle dinamiche politiche, ad un certo punto, magari non del tutto motu proprio, portarono in strada ed in piazza le loro rimostranze. I capoccia democristiani in quel frangente (Gronchi e Tambroni da un lato, ma soprattutto Andreotti, Spataro, Gonella, Scalfaro e tanti altri nel segno di Scelba dall’altro) mandarono loro contro la polizia Scelbana, o dovremmo dire Scelebana, ed i carabinieri, probabilmente altrettanto Scelebani se non peggio, ed il risultato furono morti e feriti in quantità per un paio di settimane, morti e feriti che portarono alle dimissioni del governo, ed influenzarono sensibilmente le dinamiche politiche precedentemente in atto, anche se fu un processo lento, tant’è che sul breve Scelba ritornò al Viminale, da dove riuscì a vedere addirittura sloggiare il suo capo nominale, Fanfani, che il 29 Marzo del 1961 se ne andò a casa dei Chigi, portandosi dietro baracca e burattini e spedendo definitivamente le feluche alla Farnesina.

Ma Recep Tayyip Erdoğan non è soltanto un Mario Scelba, perché anche se il Siciliano di ferro ha avuto una notevole influenza nel plasmare la società italiana del dopoguerra, la magnitudine di questa influenza non è paragonabile all’impatto che l’Istanbulita di Kasımpaşa sta avendo sui Turchi contemporanei.

Nella vicenda del Parco di Ghezi, a mio avviso, Erdoğan per un po’ ha perso la Trebisonda (confermando per una volta ad alcuni i propri stereotipi ingiusti e ingiustificabilmente razzisti nel vederlo come uno stupido Laz dannatamente fortunato), e visti i suoi stessi commenti su Mubarak e Assad, ha chiaramente fatto una malafiura cosmica, tra l’altro abbastanza gratuita nello specifico, perché quando il vertice esecutivo di un paese enorme come la Turchia rischia di appendersi per le palle impuntandosi su quello che fondamentalmente è un problema locale, uno si domanda giustamente se tutte le rotelle siano a posto, o se dare conto alle voci che insistono nel sostenere un suo tornaconto personale nella tentata speculazione immobiliare. Questo detto, a me ad oggi Tayyippuccio, se non Scelba, più che Mussolini o Hitler, ricorda la Thatcher, un capo del governo che prendendo decisioni e rischi importanti, ha cambiato un grande paese, ma che sul lungo andare si fece abbattere non dalle urne, ma dai suoi stessi commilitanti, perché il potere le aveva chiaramente dato alla testa. A vostra scelta “cumannari è megghiu chi futtiri”, o anche “the strongest poison ever known came from Caesar’s laurel crown”. Se i Turchi fossero come gli Italiani degli anni ’50 (quelli di oggi no, incapaci di gettare tra le macerie un monumento al fallimento come Berlusconi), i coltelli affilati sarebbero fuori da un pezzo, ma l’AKP riuscirà a compiere un parricidio rituale? Dopo aver visto Deniz Baykal portare a casa le cuoia dopo aver perso 4 elezioni, ne dubito, ma chissà, magari qualcuno mi vorrà sorprendere. Riusciranno i Tayyippisti a compiere quel parricidio, si spera ovviamente soltanto rituale, che i Kemalisti non sono mai riusciti a mettere in atto?

 

Alessandro, grazie mille del contributo. Ma secondo te adesso che succede? Per restare agli esempi che fai tu, la stagione dellle proteste e dei moti di piazza in Italia sfociò nell'alleanza DC-PSI (anche se, come sempre, è difficile stabilire i nessi di causalità) e pure la Thatcher perse il potere dopo i riots sulla poll tax. Erdogan resterà in sella saldo o sarà disarcionato?

come tutti i neoliberali, che sono in verita' vetero azionisti, che e' quasi peggio.

il partito nella sua corrente fare-la-pipi fece giganteschi passi avanti, e non due indietro come dite voi, leninisti untorelli.

Exempli gratia dopo l'uso arguto della nozione di last but not least, spezzarono una o due lance per la difesa del koala, una specie quasi estinta dell'emisfero meridionale. Infatti nessuno al mondo pensava di chiamare l'alfa di alfano e la zeta di zanonato la groβe Koalition. Mi dicono sia per ragioni ecologiche, e voi untorelli del Missouri andate a cercar le pulci su chi metter i numeri alle pagein-- siamo indignati, scocciati abbiamo inviato una protesta e vicostringeremo a leggere tutte le opere di zangheri al prossimo fine settimana. a chi rompe di nuovo i coglioni viene comminata la storia del paesaggio agrario italiano di Sereni e diari di Guido Gonella.

Se ammetto di aver letto da bambino i libri di Ragionieri, posso ottenere uno sconto sulle opere di Zangheri?

La storia del paesaggio agrario di Emilio Sereni è bellissima. Sicuramente a Sandro piacerebbe.

uno finisce di ridere o di piangere (diceva un cattivo maestro di ridere, mai, di piangere, mai, di biasimare, meno ancora che mai, e di lodare, assolutamente mai..) 

uno si domanda davvero a qual punto la cupidigia di queste figure di moretti, fassina, giuntella, dell'aringa, a qual punto la cupidigai li spinga ad esporsi con idiozie flatulente (rifare, riconnettere sono i termini dovuti, vanno mischiati a una specie di "inglese" della facolta' di giornalismo e bene culturale di forli'), e' terrificante che in un periodo in cui l'europa affonda, questi abbiano l'unico pensiero di portare a casa il --lauto- stipendio e di presentarsi a "cazzo a cazzo" "porta a porta" "da un cesso all'altro: discussioni sul make-up" e nelle varei sedi televisive. Si salva in parte la rivoluzione conservatrice di Barca, che almeno ha un futuro tra Gysi e Sparwasser. Gli altri sono degli affascinanti fenomeni, che trovo indici e sintomi del ritardo culturale di un posto dove nessuno sa nulla, tutti blaterano senza nessuna compassione per i neuroni sopiti ed affaticati del pubblico, che comunque medita molto sul ritorno in auge di m. venier e il declino relativo di V. Risi, giusto per star in veneto...

La proposta di Fassina prevede un abbellimento fittizio dei conti per finanziare il rinvio di un aumento di imposte, anche al costo di appesantire il fabbisogno finanziario. Il principale problema non è la stupidità o la mancanza di coperture effettive del piano, ma il fatto che normative e trattati europei incentivino queste idiozie: l'obiettivo è uscire da una procedura di infrazione per deficit eccessivo (anche sfruttando le anomalie contabili a quanto pare). Paradossalmente la proposta di Bisin sugli esodati (http://noisefromamerika.org/articolo/esodati-matematica) è disincentivata dal trattato di Maastricht, perché pur rispettando i vincoli di bilancio inter-temporali peggiorava il deficit a breve, invece questo colpo di genio di Tremonti (http://noisefromamerika.org/articolo/crack) è incoraggiato da altre normative.

Morale della favola: i politici rispondono agli incentivi.

 I politici rispondono agli incentivi che si sono imposti e che sono idioti!!

o come diavolo si chiama colpisce anche le elette menti dei redattori, in preda ad un delirio collettivo ... del resto, come Palma insegna, l'imprinting leninista a volte riaffiora dalle profondità e stravolge le coscienze ... con quali riflessi sul Fare (verbo sostantivato, ormai di uso comune dopo il flop elettorale)?