Questa settimana: Lega Nord:sempre peggio; consigli culinari per avvocati; sul declino americano; la battaglia di (via) Solferino; l'affaire Unipol-Ligresti; ancora privatizzazioni finte?.
Buona lettura e buon fine settimana.
- Forse non fa più notizia vedere la Lega che si comporta in modo assurdo, ma a me pare che la situazione stia veramente peggiorando. Questa settimana abbiamo un simpatico articolo de la Padania in cui ci viene spiegato che l'Italia è stretta da una tenaglia in cui una ganascia è il governo Monti e l'altra è il ''mondialismo finanziario massonico'' (grazie a Phastidio per la segnalazione). L'altra notizia è che in consiglio regionale lombardo la Lega ha fatto approvare una mozione antiliberalizzazioni, in concreto impegnando la regione a presentare ricorso alla Corte Costituzionale contro la libertà di orario per i negozi. Mozione peraltro votata da tutti partiti, centrosinistra compreso. Credit where it's due: Pippo Civati e Franco Mirabelli, entrambi del PD, hanno votato contro, mentre Stefano Maullu, assessore al commercio del PdL, si è astenuto.
- D'accordo, è solo un errore di stumpa, ma a me la ricetta delle ''arringhe'' al limone ha fatto proprio ridere.
- Su The New Republic, Robert Kagan discute le tesi che vedono la potenza americana in declino, trovandole abbastanza deboli. In sostanza, secondo Kagan tali tesi tendono a sopravvalutare la potenza americana nei decenni appena trascorsi e a sottovalutare la potenza attuale. Kagan è un advisor di Mitt Romney, ma pare che le sue tesi piacciano anche a Obama.
- C'è maretta al Corriere a causa di un progetto di trasferire la tipografia e parte della redazione in provincia di Milano. Il Post ripubblica il comunicato dei giornalisti, in cui ci viene spiegato che ''la tecnologia consente di comporre un giornale «bionico», le cui parti vengono costruite in luoghi diversi e poi assemblate con escamotage informatici'' ma se vogliamo un giornale di alta qualità questo è ottenibile ''solo attraverso la stretta e continua collaborazione con la componente poligrafica del giornale, la cosiddetta tipografia: cambiamenti in corsa, aggiunte, miglioramenti, inserimenti delle novità o delle immagini o di grafici dell’ultimo momento. Fianco a fianco, fino a notte''. Lasciamo pure perdere il fatto che i giornalisti del Corriere sembrano avere una considerazione della qualità del proprio prodotto che non tutti condividono ma, insomma, questa immagine del giornalista in bretelle e sigaro che va dal tipografo alle due di notte e fa cambiare la prima pagina sembra un po' datata. Ma io che ne so? Dopotutto sono solo un blogger che assembla contenuti ''con escamotage informatici''. Comunque, leggete i commenti dei lettori del Post: anche loro non paiono molto convinti.
- Nel suo blog su Il Fatto. Marco Onado disseziona l'affaraccio brutto Unipol-Ligresti e le manovre per espropriare gli azionisti di minoranza, compensando invece in modo principesco i Ligresti. Particolarmente efficace questa immagine: ''a ciascuno dei componenti della bella famigliola viene concessa una buonuscita per 5 anni pari a 700 mila euro l’anno pudicamente travestita da “patto di non concorrenza”, cioè un compenso per uscire dal business che hanno devastato: come pagare Schettino per non salire più sulla plancia di una nave.''
- Non solo Voltremont, si potrebbe dire. Giulio nostro ebbe all'inizio del millennio l'idea di trasferire attivi e passivi dello Stato alla Cassa Depositi e Prestiti (un'entità controllata al 70% dal Ministero dell'Economia), tanto per raccontare che il nostro debito non è poi tanto alto e che si è privatizzato qualcosa. Le cattive idee, come la gramigna, attecchiscono ovunque. Vediamo come andrà a finire, ma questo articolo di Massimo Mucchetti sul Corriere riguardo ai piani del ministro Passera fa abbastanza paura.
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e i leghisti, maroniti o cerchisti, non disdegnano la prima ganascia, anzi