La giornata era iniziata normalmente.
Grazie a Facebook, questa mattina mi viene ricordata una notizia vecchia di più di una settimana (viene da El Pais del 24/10) ed allegramente ignorata dal solito teatrino mediatico italico. Il notiziario web rassegna.it ricordava (perché La Repubblica aveva finalmente ripreso la notizia da El Pais ...) che il Fondo Monetario Internazionale collocava l'Italia al 179º posto (penultima in tutto il mondo, prima solo alla terremotata Haiti) come crescita decennale del PIL per-capita. Durante l'ultimo decennio, intendo, non tra il 1620 ed il 1630 ... Un patetico 2,43% di crescita in dieci anni. E questo perché probabilmente includono un anomalo 3,7% registrato nel 2000, ma se partivano dal 2001 la media decennale è ancora peggio (è negativa, infatti, ma meglio dirlo che non ci stia leggendo un qualche ministro e manchi d'intenderlo ...) . Per farsi un'idea, di cosa voglia dire essere ultimi al mondo (meno Haiti, meglio?), vale la pena paragonarci con gli altri paesi europei: Portogallo 6,47%; Germania 8,68%, Francia 12,53%, UK 15,41%; Spagna 22,43%, Grecia 28,09%, e così via.
In effetti ripetere che l'economia italiana è ferma e non cresce da più di 10 anni non fa più notizia. Non ho nemmeno premuto su "like" ("mi piace") e non l'ho condiviso per il resto della giornata con nessuno. Una banalità che conosciamo da tempo, ho pensato.
Purtroppo, sempre per colpa di Facebook, può capitare di vedere spezzoni di programmi che, altrimenti, non guarderesti mai. Così, verso sera mi sono imbattuto nel seguente spezzone di Studio Aperto (riportato, ho poi notato, anche in un commento di un altro post di nFA):
La mia prima prima impressione è stata che questa gente, già famigerata per fare spesso copia e incolla da Youtube, è talmente spavalda da cercar di rivoltare la pessima notizia del Fondo Monetario prendendosi gioco dell'intelligenza dei loro telespettatori. Perché fare "-5 + 1 = +6" mi sembrava troppo esagerato anche per gente del genere.
Però, quasi subito, mi è venuto il presentimento che queste qua, in realtà, intendevano davvero dirci che, se un anno decresci del 5% e l'anno dopo cresci dell'1%, allora c'è stata una crescita di +6% ... nell'ultimo anno! Ed allora mi ha assalito un profondo senso di pena nei loro confronti e nei confronti dei loro telespettatori, gli italiani.
Ora, io lo so che, in media, i lettori di nFA non sono dei minus habens ed hanno già colto l'assurdo della frase profferita dalla signorina ma, siccome mi hanno detto che ultimamente la readership è aumentata, non voglio correre rischi. Chissà, magari ci leggono anche le "giornaliste" di Italia 1 ...
Voglio quindi spiegare loro, utilizzando i grafici di ISTAT, la differenza tra i dati sulla crescita (primo grafico) e sul livello del PIL (secondo grafico):
Insomma, che se fai un tonfo di -5 e dopo cresci di +1, arrotondando ti trovi a -4 non a +6! Per i lenti: 100 - 5 = 95; 95 +0.01x95=95.95 ... altro che 10!. Chiaro? Speriamo che sì ... oppure no? Temo che, per parecchi, la risposta sia "oppure no", e mi spiego.
Il fatto è che, subito dopo aver visto quel video, ho cliccato (per ragioni di lavoro) su un altro link che mi ha condotto a qualcosa di molto, ma molto peggio. Qualcosa che mi ha fatto dimenticare le due "giornaliste" di Studio Aperto e che, io credo, aiuta a spiegare anche la penultima posizione mondiale dello stato italiano per quanto riguarda la crescita del PIl durante l'ultimo decennio. Ho scoperto, terrorizzato, che non sono solo le giornaliste di Italia 1 che non capiscono cosa sia la crescita e confondono variazioni percentuali con valori assoluti. No, gli stessi errori li fanno anche i Ministri in carica che si auto-proclamano "economisti" e "potenziali premi Nobel" (non metto i video, per carità di patria ...).
Ho fatto print screen perché sicuramente verrà cancellata (almeno spero):
In mezzo al mare di baggianate sparate da Renato Brunetta in quell'intervista (niente di nuovo: le spara in ogni intervista!) c'è anche quell'inverosimile affermazione. Oltre al fatto che questo sarebbe professore di economia, oltre al fatto che questo sarebbe un ministro (qualcuno lì ce lo ha messo), oltre al fatto che Augias non appare essersi accorto dell'assurdità (ok, è un giornalista dite voi ... sì, è vero, è un giornalista ...) c'è il fatto, sconcertante, che dozzine di persone in quel ministero hanno collaborato a pubblicare una cosa del genere senza battere ciglio! Ed è lì da circa due anni, ad occhio e croce, perché l'intervista con Augias non è dell'altro giorno ma del 2008 e Brunetta, quando dice "anno scorso" si riferisce al 2007 (nel 2009, altro che crescita ... come anche a Studio Aperto sanno, nel 2009 abbiamo fatto -5(e qualcosa)%!).
È veramente allucinante ma, perlomeno, questo aiuta a capire perché lo stato italiano sia il penultimo al mondo come tassi di crescita!
Altro che articoli d'approfondimento di nFA, questa gente sembra saltata fuori da una lezione di mate del professor Dindiot:
:) risoamaro.
Come dire che la matematica al tempo (e ritmo) del bunga-bunga è un'opinione. that is. grazie per la piacevole lezione.