È lo sciacallaggio, baby: a tribute to Bob Marley

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Notizia da Repubblica, qui. Il linguaggio è interessante. Permette di capire come i giornalisti intendono la concorrenza. In corsivo (tra parentesi) la traduzione dell'articolo.

Titolo del giornale

'<h' . (('1') + 1) . '>'Sciacallaggio ai danni di Toyota
Super offerte ai vecchi clienti'</h' . (('1') + 1) . '>'

(l'autore si è chiaramente ispirato a Burnin' and Lootin' del grande Bob)

La concorrenza non conosce limiti e pudore (quella svergognata) soprattutto negli Usa dove in questi giorni si moltiplicano (ti pareva, solo in quel postaccio) offerte dirette senza mezzi termini ai clienti Toyota (vanno dritti al sodo). A quelli cioé che hanno ordinato una macchina, in questo caso li si invita a disdire i contratti, (ma che diamine il contratto...) a quelli che aspettano la consegna idem, ma in questo caso gli si offre il rimborso della caparra ... (perfino i soldi gli danno per farli venire da loro) e a quelli che invece ce l'hanno in garage super offerta sull'usato, così com'è (anche quando la macchina è un catorcio da buttare via. E gli incentivi allora...).

Mosse scorrette che però non spaventano più di tanto gli americani, (scorrettissimo e gli americani che fanno? mica si spaventano quelli là) al punto che giornali e riviste specializzate negli Usa pubblicano - senza remore - messaggi pubblicitari che spiegano nel dettaglio come passare da una Toyota a un'altra marca. (Ci si mettono pure i giornali: pubblicano senza remore - capito senza remore! - e ti spiegano perfino come fare, non come da noi ...)

I richiami, va detto, sono una cosa normale per una casa automobilistica, ma in questo caso le dimensioni del fenomeno - 9 milioni di vetture - costituiscono un caso a parte, e prestano il fianco ad accuse di ogni tipo (Sono degli ignobili sciacalli, ecco cosa sono, aveva ragione Bob Marley quando cantava

All that we got, it seems we have lost;
We must have really paid the cost.
(that's why we gonna be)
.....
Burnin and a-lootin tonight;
We gonna be burning and a-looting tonight;
(to survive, yeah!)
Burning and a-looting tonight;
(save your baby lives)...

 


P.S. Redazionale.

La decisione di pubblicare questo ignobile esempio di sciacallaggio giornalistico (quello di ne'elam a spese del povero giornalista di Repubblica, intendiamo dire) è stata presa attraverso una serie di emails, il cui testo pare opportuno alla redazione rendere pubblico. Questo permetterà ai lettori di rendersi in conto quanto siano caduti in basso questi neoliberisti amerikani marginalizzati dalla storia, oltre che inguaribilmente maleducati:

From: Andrea Moro
to: ne'elam, redattori

1:00 PM (4 hours ago)

bello. ... primo commento: chi sono gli sfigati che "aspettano la consegna" della macchina in usa? Qui si va dal venditore, si guarda, si fa un giretto, si paga (o si chiede credito), si fa una telefonata all'assicuratore, e ti danno le chiavi. Al massimo se sei pignolo e vuoi l'accessorio strano devi aspettare mezza giornata.

From: ne'elam
to: redattori

1:01 PM (4 hours ago)

Sull'idea mitologica di cosa sia la concorrenza i pennivendoli danno il meglio di se. Ignorano i fatti materiali, costruiscono improbabili considerazioni generali su una rappresentazione parziale e distorta. A me ricordano quelli che alle superiori scrivevano i componimenti di italiano e ci piazzavano sempre un finale edificante o una morale. Le insegnanti (non tutte, ma parecchie sì) apprezzavano.

From Michele Boldrin
to: ne'elam, Andrea, redattori

dovreste pubblicare queste tre emails, così come sono
titolo: la concorrenza, quella vera e quella immaginaria

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Commenti

Ci sono 27 commenti

Qualcuno ha idea di chi sia il signor v.bo. che firma l'articolo di Repubblica? Sarebbe utile a sapersi per meglio regolarsi nel futuro (la responsabilità individuale è un'altra di quelle idee bizzarre che circolano in amerika, land of the cut-throat competition).

Sempre sul tema ''giornalisti patetici'', segnalo il sempre ottimo Phastidio che coglie Giovanna Botteri del Tg3 a discettare sulla terrificante crisi che sta scuotendo la Cina. Mica come da noi, che abbiamo il mare e la pizza. Poi tanto il PdL ci assicura che ci sarà crescita nel futuro. Il PdL capite? Gente del popolo, come noi, di cui si può aver fiducia. Mica quegli illuminati che stanno al Fondo Monetario, all'OCSE o magari perfino alla Banca d'Italia.

 

Qualcuno ha idea di chi sia il signor v.bo. che firma l'articolo di Repubblica?

 

si é vincenzo borgomeo. Sui blog é stato già preso in castagna...

 

Grazie! Mi avete tirato su il morale. Avevo letto il pezzo su Repubblica e mi erano venuta una punta di depressione. Possibile avere un'idea così distorta della concorrenza e del mercato? Possibile che il consociativismo sia entrato così profondamente nella mentalità italiana ? Evidentemente sì. Fortuna ci siete voi (e Phastidio) a non farci sentire degli alieni. Get up, stand up (sarete mica antiproibizionisti !? ;-) )   

messaggi pubblicitari che spiegano nel dettaglio come passare da una Toyota a un'altra marca

Ma cosa si é fumato?!

Beh! E cosa c'è di strano nell'articolo di Repubblica? Si regola su quanto di normale accade in Italiettistan dove la concorrenza se la fanno intorno ad un tavolo imbandito i top manager dei competitori sul mercato. E poi il cattolicesimo! vuoi mettere!

... che non dovrebbe essere fra quelle che saranno richiamate, ma se al momento di acquistare l'auto fosse uscito una cosa del genere mi sarei sicuramente rivolto alla concorrenza. Che ha comunque i suoi scheletri nell'armadio, ma al di là di tutto il "giornalaio" non parla a me o a ne'elam, o Nfa come insieme, ma parla ai lettori di Repubblica, che sono intellettualmente rivolti a sinistra (quale non si sa, ma lì guardano), che possono anche essere snob (mio Dio, uno ha un guaio e gli altri se ne approfittano ?, no, non si fa...), ma soprattutto temono il mercato e le sue conseguenze.

La conseguenza è che se fabbrichi roba difettosa i consumatori e la concorrenza ti mangiano, ma questo ai lettori di Repubblica deve sembrare sciacallaggio, quindi si deve formare una coscienza dello sciacallaggio, etc., etc...

Comunque grazie ne'elam per averci fatto notare l'ennnesima pirla perla del giornalismo italiano...

Incredibile. Mi sembra che Repubblica abbia preso a cuore il fatto che notoriamente il "liberismo è di sinistra"...

[Btw, grazie ne'elam. Sempre il mio contributore di nfa preferito. La tua ampiezza di bagaglio culturale è fenomenale]

 

Voglio provare a offrire un'interpretazione alternativa. Forse l'attitudine del giornalista di Repubblica e' un sintomo di un altro tipo di errore; non subconscio consociativismo, ma romanticismo: vedere la concorrenza tra imprese come un gioco a somma zero - che so, qualcosa di simile a un torneo cavalleresco o, piu' modernamente, una partita di calcio (si, lo so che questi non sono esattamente a somma zero, ma e' una buona approssimazione).

Se si accetta questa visione diviene normale trovare maramaldesco il comportamento dei concorrenti di Toyota (la differenza, ovvia per i lettori di nFA, e' che gli spettatori di un torneo cavalleresco volevano vedere una "fair fight", mentre i consumatori vogliono prezzi bassi e qualita' alta; hmm, l'esempio degli spettatori di una partita di calcio forse non funziona tanto bene).

Ma non e' forse lo stesso errore che offre una giustificazione alla difesa di certe imprese come "campioni nazionali", alla visione del commercio internazionale come una competizione tra stati, etc.? 

E forse questa mancanza di immaginazione (yes, Virginia, there are also non-zero-sum games!) contribuisca a rendere attraente il consociativismo anti-mercato: la concorrenza e' guerra, la guerra e' brutta, quindi teniamo a bada la concorrenza!?

P.S.

Happy Chinese New Year!

Trovo l'interpretazione alternativa affascinante e convincente. Ora devo decidere se sia più preoccupante pensare alla maggior parte dei miei connazionali come amanti del consociativismo e della pastetta o come idealisti che immaginano la vita come un torneo cavalleresco con il suo fair play e non come una lotta dove bisogna rimboccarsi le maniche e "mors tua vita mea". Buon capodanno cinese (anche a Londra c'è via Paolo Sarpi ?)

Credo che la visione espressa dall'articolista sia un esempio di quello che Tremonti vuole indicare come modello di "mercato sociale" (o come lo chiama lui).

Per i produttori esistenti e' vantaggioso, per i consumatori e per chi ha prodotti nuovi da proporre e' una fregatura.

 

Se capisco il tuo punto, il giornalista (e molti in italia...) é portatore di una visione "cavalleresca" della competizione: non si da addosso a chi é in difficoltà, si solidarizza. Non lo so se é così. A me sembra che gli italiani, nella pratica quotidiana, siano più simili ad Alberto Sordi quando qui (alla fine minuto 6:45 in poi) dice la memorabile frase

 

E si eravamo in tre, te menavamo in tre, te menavamo!

 

Ma forse questo dipende dal fatto che vivo a Roma, chissà...

Sarebbe interessante vedere cosa v.bo. ha aggiunto di suo nella traduzione (perche' non ditemi che ha ricercato la notizia di suo - questo al massimo e' un medley di due articoli originali).

Metto qui di corsa, perché al peggio non c'è mai fine.

Questa mi sembra ancor peggiore: il "precariato" (ossia, la tenure track!) porta alle stragi, suggerisce il Corriere!

 

Alabama: Docente precaria spara. Tre morti

 

era il titolo in prima pagina ...

Negli ultimi venti anni ho rischiato la vita alcune dozzine di volte, e non lo sapevo!

Che paese impazzito, e non parlo degli USA!

 

Negli ultimi venti anni ho rischiato la vita alcune dozzine di volte

 

Ti hanno trombato 10 volte nelle tenure track ;-) ?

Questo articolo sul Corriere fa il paio, anche se e' un po' piu' pacato e non mi pare faccia un discorso moralistico. Pero' e' interessante il concetto di "concorrenza spietata":

 

Se esistesse un Bauman degli odontoiatri avrebbe già scritto «La solitudine del dentista globale». Perché quella che per decenni in Italia è stata una professione d’oro, ora deve fare i conti con una concorrenza spietata. Ecco i fatti. Ha già aperto 60 cliniche— e raggiungerà quota 100 entro quest’anno— Vitaldent, una catena di franchising a capitale spagnolo. Gli studi di Croazia, Serbia, Albania ma soprattutto Romania e Ungheria si sono organizzati alla grande per attrarre clientela dalla penisola.

C’è addirittura una agenzia di viaggi, la Noa Holidays, specializzata in turismo odontoiatrico all’Est.