Ho gia' avuto modo di lamentare quanto fosse complesso e inefficiente il meccanismo che la Germania e la FIFA hanno messo in piedi per offrire i biglietti del mondiale di calcio. Ciononostante la perseveranza paga e ho avuto i biglietti per Italia-Ghana. Nella mia auto-accreditata veste di corrispondente per NoisefromAmerika.org al mondiale propongo alcune osservazioni sparse, la maggior parte banali (ma devo pur giustificare la diaria).
1) Quanto e' efficiente la Germania. Non sapranno usare sistemi di prezzo per coordinare l'allocazione dei biglietti (la 'mano invisibile' e' cosa 'sporca' nell'Europa tutta o quasi, evidentemente) ma i treni sono in orario a un livello tale che viene da sorridere (e non c'e' nemmeno 'lui') , ci sono bagni portatili puliti in ogni luogo in cui ci si puo' ragionevolmente aspettare una concentrazione maggiore di 10 persone (che poi in queste concentrazìoni la birra scorre e c'e' bisogno), ci sono tram e metropolitane in fila alla fine delle partite a portare la gente a casa (ammetto, in questo caso, estrapolo da un campione di 1 partita), e cosi' via. Sapete cosa intendo. Ma perche' noi non siamo capaci, ma sara' la cultura mediterranea che ci uccide, blah blah blah.
2) Ma perche' i tedeschi tifavano Ghana? Gli intellettuali snob che tifano per i perdenti, soprattutto se africani, ce li abbiamo anche noi, in Italia; su tutto lo spettro, dal direttore del Manifesto fino a (alcune del) le anime pensanti di questo sito. E poi chi non ci ha pensato quest'anno, viste la magra elevazione etica della squadra, a concentrare i propri interessi estivi sull'unica altra cosa che ci interessa oltre al calcio? Che poi se vinciamo si fa l'amnistia... Ma nel settore del Ghana allo stadio di Hannover (dove la FIFA mi ha relegato, evidentemente molti cognomi Ghanesi finiscono in 'n' come quelli veneti) erano tutti bianchi, alti, biondi, incazzatissimi, ubriachi di birra; non sembravano intellettuali altezzosi (ma non si sa mai) e parlavano una lingua non molto musicale, piena di 'k'. Non era tifo del tipo, 'ma a me che mi frega di Italia e Ghana, tengo per il piu' debole e simpatico'. Era tifo cattivo e organizzato. Io questa proprio non l'ho capita. Ma, con correttezza e professionalita' di cronista, riporto.
3) Che figura ragazzi! La Germania (beh, adesso estrapolo da un campione di 2 citta', Amburgo e Hannover) e' coperta di cartelloni pubblicitari con questa foto
Questa e' davvero una vergogna. In Germania non c'e' solo Fassbinder, ci sono anche milioni di belle bionde che una volta venivano giocose a Rimini. Rideranno di noi e del pacco di Gattuso. Dolce e Gabbana dovrebbero pagare i danni al popolo.
4) Che noia la Germania. Sara' la distruzione della guerra (tutto e' nuovo, ancora una volta ad Amburgo e Hannover, e le chiese gotiche sono cosi' nere che paio appena scampate non bene al fuoco), sara' la cultura popolare, ma la noia regna sovrana. Mi par peggio della Svizzera. Soprattutto le facce. Mio figlio dice che e' rimasto deluso dalla bellezza delle ragazze, che si aspettava meglio. Ma non e' che non son belle, e' che sono un po' tristi. Tutti sembrano tristi, non solo le ragazze. Passano dallo stadio triste a quello incazzato-ubriaco senza nessuna ebbrezza intermedia. Sembrano guardare i tifosi piu' allegri (italiani, brasiliani, angolani) con un misto di invidia, supponenza, alterigia, disperazione. Pero' si sforzano ad essere gentili, con notevole successo, devo ammettere.
5) Grande Pirlo!
6) Forse continua quando gli autori finiscono di guardare le partite ...
1)L'Italia, almeno quella calcistica, desta antipatia non solo in Germania. Nel 2002 ho visto Italia-Corea del Sud in un bar di Tolosa, erano tutti francesi e tutti ferocemente a favore dei coreani. Anche lí, legittimo stare per gli underdogs (anch'io ieri ero per il Messico e contro l'Argentina) ma lo spudorato favore arbitrale verso i coreani avrebbe dovuto essere sufficiente per ricredersi. Invece no, tutti a tifare contro l'Italia fino alla fine. A real 'Nino Manfredi' experience.
2)On the other hand, ammettiamolo, anche noi facciamo spesso e volentieri tifo antitedesco (e anche antifrancese, da quando ci hanno fregato l'europeo con quei quattro f*%#ti minuti di recupero e il loro golden goal della m#$%ia). Ricordo un bell'articolo di Michele Serra di introduzione ai Mondiali 94 (credo) che si concludeva con un 'vinca il migliore purché non sia la Germania'.
3) Ora il pezzo di pop-psychology. Non ho potuto fare a meno di notare che in inglese i calci di punizione si chiamano 'free kicks'. In altre parole, in italiano si prende automaticamente il punto di vista del perpetrator, mentre in inglese quello della vittima. Qualcuno ha voglia di trarre da questo importanti lezioni sulla qualità delle rispettive istituzioni politiche?