'<h' . (('2') + 1) . '>'Premessa. Non è bello ciò che è bello…'</h' . (('2') + 1) . '>'
George Clooney è decisamente bello. Quanto del successo nella carriera di attore sia dovuto alle sue capacità di recitazione e quanto alla sua avvenenza non ci è dato sapere. Conoscendo la natura umana, è probabile che i maschietti tendano a sovrastimare la seconda componente, ma questa è un’altra storia (si chiama invidia). Per ora concentriamoci sul fatto che la bellezza è un privilegio individuale, una condizione determinata dalle caratteristiche del singolo. Un privilegio collettivo è invece non pagare il biglietto del treno perché sei stato eletto in parlamento (una volta valeva anche per i figli dei ferrovieri, oggi non saprei). I beneficiari di un privilegio individuale possono competere tra loro (pensate a due attrici che si contendono un ruolo) quelli di un privilegio collettivo generalmente no (pensate a due parlamentari che brindano col prosecco offerto da Trenitalia a nostre spese).
'<h' . (('2') + 1) . '>'On the air.'</h' . (('2') + 1) . '>'
Nel suo ultimo film George Clooney interpreta un personaggio che viaggia molto per lavoro. Il tema principale del film sono i rapporti umani e l’uso del lavoro come scudo per non averne, per cui non è determinante per quale motivo il protagonista vada in giro. Per una nota di attualità e per conferire alla storia una sfumatura dissacrante la scelta è caduta su un mestiere inusuale e poco conosciuto: Ryan Bingham va in giro per gli USA a licenziare la gente. A questo punto, mentre la moglie o fidanzata segue la trama del film1, nella mente dell’italiano medio2 che le siede accanto, alcune “certezze” vacillano: si vedono persone traumatizzate dalla notizia del proprio licenziamento, gente che si dispera perché lavorava da una vita per la stessa impresa, una addirittura minaccia il suicidio (non dico se lo mette in pratica per non svelare troppo).
Certezza 1: Ma gli americani non avevano il licenziamento nel DNA?
Certezza 2: Ma non cambiavano lavoro, vita, città come si cambia d'abito?
Certezza 3: Ma il comandamento liberista “Licenziare liberamente è cosa buona e giusta” non sarà una boiata che rende il mondo meno bello?
Certezza 4: Ma il tanto vituperato art.18 dello statuto dei lavoratori non sarà una cosa che è meglio avere anzichenò?
Certezza 5: E se smettessi di leggere nFA e iniziassi a guardare i reality?
A questo punto un dispositivo ideato dalle menti diaboliche dei webmaster3 avvia un meccanismo di auto-cancellazione per l’articolo. Per cui prima di venire al punto disinnesco l’allarme: la flessibilità nel mercato del lavoro produce benessere per la collettività; gli economisti sanno spiegarlo con grafici e formule ottimi per rendere astruso quello che è semplice e che più banalmente ci insegna la storia. Il punto è che l’esistenza di privilegi collettivi (tipo appartenere ad una categoria i cui membri non possono essere licenziati) può distorcere il modo in cui la realtà viene percepita. Più variegato e ampio è l'insieme delle classi4 che beneficiano di privilegi, più la situazione si ingarbuglia.
'<h' . (('2') + 1) . '>'In Italia si sta bene (anzichenò)'</h' . (('2') + 1) . '>'
La concorrenza è una cosa buona se devi comprare tecnologia commerciale cinese o auto giapponesi. Se ti mettono in discussione l’Art.18 è tutta un’altra storia. Perché? Perché se provi ad attaccare il privilegio dei dipendenti ‘protetti’, ti si può rinfacciare il privilegio dei commercianti e degli imprenditori (l’evasione); quello dei notai e dei farmacisti (limitazione dell’accesso alla professione); quello degli agricoltori e degli allevatori (sussidi da parte dello stato); quello dei dipendenti pubblici (assenza di controlli sulla produttività) e tanti altri ancora. Se l’interlocutore è anche un filino tignoso ti rinfaccerà che nella platea dei privilegiati, in media i beneficiari dell’art 18 sono tra quelli che al netto si mettono in tasca di meno.
E quindi che si fa? A ognuno il suo privilegio e bentornati nel medioevo? Sarebbe comodo, ma la via più comoda non è necessariamente la migliore (un ottimo esempio è descritto qui).
Quindi? Quindi se è troppo difficile sradicare i privilegi, si potrebbe provare a fare in modo che non si tramandino in modo che sia il tempo a farli venire meno:
Spunto 1: Modificare le regole per i nuovi entranti, facendo salvo chi è già dentro.
- Non si può introdurre un nuovo tipo di contratto a tempo indeterminato, con maggiore libertà di licenziare e metterlo in concorrenza con le tipologie contrattuali esistenti?
- Nel breve periodo i contratti a tempo determinato li farebbe fuori (effetto più formale che sostanziale).
- Nel medio termine il contratto “con protezione” sarebbe appannaggio di quei lavoratori che hanno sufficiente potere contrattuale da ottenerlo.
Spunto 2: Aprire i mercati chiusi a nuovi competitor
- Si può consentire anche agli avvocati di fare un po’ delle cose che oggi fanno solo i notai? (utili spunti qui)
- Concedere al noleggio con conducente (liberalizzato, se non lo è già) le stesse prerogative dei taxisti?
Spunto 3: Limitare almeno i privilegi che si reggono sulla prassi e non sono difesi dalla legge
- In merito all'evasione fiscale
- Sappiamo che non si può eliminarla tutta e che è concentrata in alcune regioni e che altre addirittura sono nella media europea.
- Sappiamo che ai livelli attuali di pressione fiscale sarebbe estremamente depressivo per l'economia perseguirla seriamente ed intere aree del territorio potrebbero finire in dissesto.
- Ma è troppo chiedere di fare quel paio di controlli incrociati che tutti sanno applicando semplicemente la legge esistente?
- Per attenuarne gli effetti recessivi si può sempre ridurre la pressione fiscale e aprire alla concorrenza i mercati protetti.
- In merito al settore pubblico
- L'assenza di meccanismi di controllo sulla produttività è scritta in qualche tavola delle leggi?
- Sarebbe troppo chiedere un livello di efficienza almeno pari a quello delle grandi imprese nostrane (che già non sono chissà che)?
'<h' . (('2') + 1) . '>'Conclusioni'</h' . (('2') + 1) . '>'
Belle parole ok, ma si realizzerà mai qualcosa di concreto? Se poi non cambia niente, le chiacchiere a cosa servono? Un proverbio napoletano dice:
Chiacchiere e tabacchere 'e lignamme 'o Banco 'e Napule nun 'e 'impegna.
Se di tanto in tanto avete dubbi sull'utilità di fare le pulci e quel che dicono i politici e vi viene da pensare che ripetere che il re è nudo non serve (pare che lo sappiano tutti da tempo e che non importi granché ad alcuno) consiglio una lettura sempre attuale.
Sto esagerando? Ultimamente mi è capitato di rileggere un certo passaggio:
The messages he had received referred to articles or news items which for one reason or another it was thought necessary to alter, or, as the official phrase had it, to rectify. For example, it appeared from the Times of the seventeenth of March that Big Brother, in his speech of the previous day, had predicted that the South Indian front would remain quiet but that a Eurasian offensive would shortly be launched in North Africa. As it happened, the Eurasian Higher Command had launched its offensive in South India and left North Africa alone. It was therefore necessary to rewrite a paragraph of Big Brother's speech, in such a way as to make him predict the thing that had actually happened. (...)
This process of continuous alteration was applied not only to newspapers, but to books, periodicals, pamphlets, posters, leaflets, films, sound-tracks, cartoons, photographs -- to every kind of literature or documentation which might conceivably hold any political or ideological significance. Day by day and almost minute by minute the past was brought up to date. In this way every prediction made by the Party could be shown by documentary evidence to have been correct, nor was any item of news, or any expression of opinion, which conflicted with the needs of the moment, ever allowed to remain on record5. (qui il testo integrale)
Dico, vi viene in mente qualcosa? Se necessario qualche altro spunto date un occhiata qui, qui, qui e qui. Notate riferimenti al nostro presente? Io sono sempre più convinto del piccolo contributo versato in favore di un certo sito: indovinate quale? [La Redazione ringrazia e ricorda: cacciate la grana! NdR]
Note
1Se il punto di vista maschilista vi infastidisce tornate a leggere i romanzi Harmony ;-P
2Per compensare il tocco di maschilismo precedente potete visualizzare una nuvoletta con pensieri in stile Homer Simpson.
3Prima che qualcuno corregga aggiungendo una ‘s’ finale: in italiano i sostantivi stranieri sono indeclinabili
4Vogliamo dire ‘casta’ che fa più trendy? Piaccia o non piaccia a lorsignori (come usa dire una persona molto simpatica) fanno parte della casta anche la miriade di piccoli privilegiati che, pur non beneficiando di un auto blu, possono vivere al riparo dalla concorrenza.
5Provo a tradurre:
Il messaggio ricevuto si riferiva ad articoli o notizie che, per un motivo o per un altro, si riteneva fosse opportuno modificare o, nella terminoliga ufficiale, 'rettificaré. Per esempio, il Times del 17 marzo riportando un discorso del grande fratello del giorno precedente, aveva previsto che l'Eurasia avrebbe sferrato a breve la sua offensiva sul fronte Nordafricano tralasciando quello Sud-Indiano. Era in realtà accaduto che l'alto comando Eurasiatico avesse deciso di lasciare la sua offensiva nel Sud dell'India ignorando il Nord Africa. Era pertanto necessario riscrivere un paragrafo del discorso del grande fratelo, per fare in modo che predicesse quelle che poi è veramente accaduto.
(...)
Questo processo di alterazione continua non era applicato unicamente ai giornali, ma anche ai libri, alle riviste, alle pubblicazioni di qualsiasi genere, ai manifesti, ai film, alle colonne sonore, ai cartoni animati, alle fotografia a qualsiasi genere di letteratura o documentazione che potesse ragionevolmente contenere un qualche significato politico o ideologico. Giorno dopo giorno, e praticamente, minuto dopo minuto, il passato veniva aggiornato.In questo modo, per ogni previsione fatta dal partito, veniva realizzata una una prova documentale che ne confermasse la correttezza; d'altro canto, non si permetteva che alcuna notizia o manifestazione di un'opinione che fosse in conflitto con le esigenze del momento, di rimanere in qualche archivio.
Bene, mancano giusto alcune norme in più, alle migliaia che gà compongono l'ordinamento italiota: guai lasciare agli individui qualche grado di libertà, chissà che conseguenze devastanti ......
Già che ci siamo, perché non stabilire la frequenza delle minzioni durante l'orario di lavoro, il numero di virgole ammissibili in una comunicazione - rigorosamente scritta - tra le parti, le graduatoria inderogabile delle assunzioni, or whatever?
Non voglio prendermela con te - ci mancherebbe, non ne ho motivo - ma davvero non ti rendi conto che è proprio questa iperegolamentazione, di cui abbiamo luminosi esempi, uno dei grandi problemi di questa landa desolata? E non ti pare ovvio che il regolatore di turno ne sappia meno - di default - rispetto a chi è coinvolto nelle singole realtà e, dunque, che sia molto probabile non renda un buon servizio a ciò che vuole normare?