Rispetto alle norme del ddl sicurezza che riguardano specificamente gli stranieri residenti in Italia, la chiara strategia del governo è fare terra bruciata attorno agli irregolari, introducendo ostacoli ad attività di primaria importanza. Così era stato fatto con l'idea di richiedere ai medici di
denunciare i pazienti privi di permesso di soggiorno, poi sparita dal testo approvato in via definitiva la settimana scorsa perché tanto non avrebbe funzionato. Così si fa nel ddl richiedendo di fatto a chi effettua trasferimenti monetari di controllare la regolarità del trasferente, e prevedendo addirittura il carcere da 6 mesi a tre anni per chi alloggia o affitta a uno straniero senza permesso di soggiorno.
Di questa strategia colpiscono due cose -- al di là della questione semantica riflessa nell'associazione tra criminalità e immigrazione irregolare senza distinzione alcuna. Primo, l'assurdità. In base allo stesso principio infatti si potrebbe imporre al panettiere di controllare il permesso di soggiorno di chi compra il pane, al barista il permesso di soggiorno di chi ordina un caffé, e al cassiere del supermercato il permesso di soggiorno di chi compra un paio di mutande (pulite, per carita'!). Quale sarebbe la differenza? L'assurdità (oltre alla vigliaccheria, ma questo è un giudizio morale e soggettivo) sta nel voler constrastare la clandestinità aspettando lo straniero ad ogni possibile varco, con l'unico possibile risultato di moltiplicare i margini di clandestinità: almeno fino alla settimana scorsa gli irregolari potevano alloggiare e fare rimesse in maniera legale.
Secondo, colpisce la macroscopica assenza. Cioé si vuole punire chi cura, chi dà alloggio, e chi trasferisce denaro per gli irregolari, ma non chi li assume (naturalmente in maniera irregolare) alle proprie dipendenze. Se pago un affitto e trasferisco denaro è perché ho un reddito e quindi, nella maggioranza dei casi, lavoro per qualcuno. Quindi da un lato si vogliono contrastare con ogni mezzo (anche quelli più assurdi, appunto) gli stranieri irregolari. Dall'altro si riconosce implicitamente che i datori di lavoro (incluse le famiglie) ne hanno bisogno. Se il governo fosse coerente rispetto agli obiettivi dichiarati si concentrerebbe su chi, probabilmente, dall'irregolarità beneficia maggiormente nella forma di manodopera e servizi a basso costo. Questo, ad esempio, è l'approccio dell'amministrazione Obama.
Altro segno rivelatore di questa schizofrenia rispetto allo status lavorativo degli irregolari è il fatto che poi si accorgono che il ddl sicurezza potrebbe avere conseguenze socialmente indesiderabili e iniziano a parlare di sanatorie per questa o quella categoria. Secondo il prode Capezzone il problema non sussiste dato che, a nome del PdL, si è precipitato a precisare che
Come sanno tutti, un reato penale non è mai retroattivo. E quindi anche il reato penale di immigrazione clandestina non potrà certo applicarsi a chi oggi è in Italia e lavora come colf o badante, anche se il suo ingresso fu irregolare. Il Governo non si sogna di mettere in difficoltà colf e badanti.
Non sono un giurista (e invito i giuristi a chiarire il punto) ma per quanto ne capisco l'irretroattività si applica al reato commesso prima dell'entrata in vigore delle nuove norme. Ora, il ddl sicurezza penalizza lo status di irregolarità, non l'ingresso da irregolari: chi era irregolare in Italia prima del ddl lo sarà anche dopo e quindi sarà perseguibile. Ma anche se così non fosse dubito che possa esserci un significativo effetto di deterrenza sui possibili nuovi irregolari: infatti il principale canale di immigrazione illegale nei paesi occidentali è la scandenza di un regolare permesso di soggiorno che non viene rinnovato (avevo visto dati a sostegno di questa affermazione, ma al momento non riesco a ritrovarli: me ne scuso e cercherò di rimediare).
In ultima analisi, l'estensione dell'irregolarità dipende molto dalle regole, naturalmente. Perché non iniziare da queste ultime, rendendo più facile la presenza regolare degli stranieri che vengono in Italia per lavorare, così come delle loro famiglie? Ad iniziare, simbolicamente, dalla sostituzione dello ius sanguinis con lo ius soli -- non trovate assurdo che il pronipote di un perugino emigrato a Buenos Aires nel 1913 e mai più tornato in Italia possa facilmente diventare cittadino italiano e il figlio di uno straniero che nasce in Italia no? Con un tasso di fertilità (il numero medio di figli per donna nell'arco della propria vita) di circa 1,4 l'Italia ha bisogno di immigrati regolari per produrre beni e servizi e per pagare pensioni. Inoltre, i regolari pagano le tasse, gli irregolari no e per di più comportano aggravi di spesa pubblica perché tenerli fuori, inseguirli, tenerli nei "centri di identificazione ed espulsione" e respingerli costa. Da sempre ciò che spinge la gente ad emigrare è più forte di qualunque tentativo di respingerla.
Perché non contrastare l'irregolarità espandendo la regolarità, quindi? Chi crede nei valori liberali liberalizzi, no? Il motivo è semplice, e questo governo lo ha spiegato chiaramente: loro non vogliono l'Italia multietnica. Ho raccontato questa storia a un collega californiano che ha commentato: "that's why Italy is backward." Dovrei offendermi? Fascismo, xenofobia e leggi razziali nostrane maturarono infatti, allora, in un paese culturalmente ed economicamente arretrato. Oggi questo governo non perde occasione per rappresentare al meglio questo medesimo stato di cose. Verosimilmente con i medesimi e deleteri effetti.
P.S.: dimenticavo la chicca finale. In mezzo alle norme di contrasto all'immigrazione clandestina appare la reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale:
Chiunque, in luogo pubblico o aperto al pubblico e in presenza di piu` persone, offende l’onore ed il prestigio di un pubblico ufficiale mentre compie un atto d’ufficio ed a causa o nell’esercizio delle sue funzioni e` punito con la reclusione fino a tre anni. La pena e` aumentata se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato. Se la verita` del fatto e` provata o se per esso l’ufficiale a cui il fatto e` attribuito e` condannato dopo l’attribuzione del fatto medesimo, l’autore dell’offesa non e` punibile.
Ma che c'azzecca? Che BS voglia ricorrere alla soluzione finale contro fischiatori e contestatori?
Ecco qui:
www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200905articoli/43824girata.asp
Erano uscite ai tempi dei cosiddetti "respingimenti" tanto utili alla Lega (per le Europee) quanto inutili a risolvere i problemi veri.
Molte altre info e considerazioni interessanti si trovano su lavoce.info, che raccomando:
www.lavoce.info/articoli/-immigrazione/pagina1001178.html
www.lavoce.info/articoli/-immigrazione/
ciao
c.