A differenza dell'ultima uscita, che occupava sette pagine dell'organo del sindacato collaterale, questa dura quattro pagine (nella versione on line) del giornale di partito ed è scritta e firmata di proprio pugno.
Di pura propaganda elettorale si tratta; se sia servita a qualcosa lo sapremo stasera. Vista la qualità di ciò che dice, verrebbe da augurarsi di no ... senonché, ad un certo punto della lettura, m'ha colpito allo stomaco, per l'ennesima volta, la verità che vi ho anticipato nel sommario.
L'incipit è Voltremont d'annata: il Ministro dell'Economia dell'ennesimo sgovernicchio berlusconiano (quello del tanto dire e poco fare 'ché tra il dire ed il fare ci son di mezzo minorenni d'acquisire, trasmissioni da censurare e processi da impedire) ci rispiega le sue grandiose teorie ed i suoi progetti per lo sviluppo economico italiano. Il risultato è prevedibile: fanfan-peronismo, incoerente sul piano logico e straccione su quello empirico. http://www.youtube.com/watch?v=3UUS65a1c6Y
Voltremont, anzitutto, rimanda al mittente l'accusa di immobilismo:
in questi 22 mesi di governo Berlusconi sono state discusse due leggi finanziarie e 12 specifici provvedimenti economici. Si può dire che non è stato fatto abbastanza, ma davvero non si può dire che non è stato fatto niente e dire che tutto è stato fatto male, come mi sembra sia stato detto, mi pare oggettivamente eccessivo, politicamente massimalista e statisticamente fallace.
Cosa c'entri la statistica lo sa solo lui perché non c'è niente di casuale in tutto questo; sarà per impressionare Brunetta ... Due finanziarie: ne devi fare una all'anno per legge e son due anni che sei in carica! Potresti averne anche preso 112 di provvedimenti economici: se son tutti irrilevanti come quelli che elenchi hai comunque fatto niente, Signor Voltremont. Ma, oramai lo sappiamo, la laurea in legge inclina alla sofistica, procediamo e veniamo alla lista della spesa, che è più divertente perché PROVA che davvero ha fatto il niente, pur agitandosi tanto e parlando ancor di più. La numerazione è mia.
(1) abbiamo garantito i depositi bancari nel pieno della crisi;
Visto che non c'era alcun rischio, né segnale, di un "run on the banks", avete perso tempo ad emettere una garanzia inutile che ha, probabilmente, solo alimentato panico. Ossia, avete fatto meno di niente.
(2) abbiamo ammesso l'intervento dello Stato nel capitale delle banche a tutela dei risparmiatori;
La seconda parte (tutela) è un non-sequitur logico ed una bestemmia empirica (quando lo stato è entrato nelle banche, in Italia ed altrove, è quasi sempre stato per tassare i risparmiatori). Inoltre, siccome il vostro capitale (graziaddio) non l'ha voluto nessuno (e te la sei presa perché non volevano farsi controllare da te) avete perso tempo producendo una "ammissibilità inutile". Insomma, di nuovo meno di niente.
(3) abbiamo permesso la garanzia dello Stato sulle obbligazioni bancarie;
idem con patatine fritte ...
(4) abbiamo emesso strumenti ibridi di patrimonializzazione per 4 miliardi;
qui invece idem con patate al forno.
(5) abbiamo potenziato da 300 milioni a 2 miliardi ed esteso agli artigiani il Fondo centrale di garanzia;
ossia, aggiungendo una riga ad una dotazione avete aumentato di 1,8 la spesa pubblica potenziale. È servito a qualcosa?
(6) abbiamo ampliato l'emissione della Cassa depositi e prestiti, portando a 8 miliardi il plafond per i finanziamenti a medio e a lungo termine delle piccole e medie imprese;
sulla Cassa DD.PP. abbiamo già detto nel libro. Qui Voltremont conferma di volerla sempre più utilizzare per intervenire surretiziamente nella struttura industriale italiana, violando sia lo spirito delle direttive UE sia la lettera delle funzioni che della Cassa DD. PP. dovrebbero essere proprie.
(7) abbiamo incrementato per 18 miliardi le autorizzazioni di cassa per il pagamento dei residui passivi, residui accumulati da chissà chi;
ossia, avete fatto una minuscola parte del vostro dovere.
(8) abbiamo attivato il fondo di garanzia per le opere pubbliche;
daahh?!
(9) abbiamo creato la Cassa depositi e prestiti e Sace e un nuovo sistema di export-banca;
ma ha scritto davero così? Che ha "creato" la Cassa DDPP e la SACE? Oh signur! Cosa sia il "nuovo sistema" ve lo lascio indovinare, anche perché sembra essere solo una delle tante balle - oops: fantasie - voltremontiane.
(10) abbiamo simulato fino a 8 miliardi la moratoria sui crediti;
ha scritto davvero "simulato"? Fa provvedimenti "simulati" e pensa siano reali ... chi gli ha comprato il video gioco?
(11) abbiamo introdotto la carta acquisti; abbiamo potenziato gli ammortizzatori sociali e autorizzato gli ammortizzatori in deroga;
Ecco, questo l'hanno fatto. La rilevanza del tutto è nota.
(12) abbiamo detassato il salario di produttività;
peccato che, vista la caduta della produzione, questo non abbia ridotto le imposte per nessuno. Basta, non ce la faccio più, le altre le metto tutte assieme:
(13) abbiamo ridotto il peso dell'Irap; abbiamo agevolato le ristrutturazioni edilizie; abbiamo eliminato l'Ici sulla prima casa; abbiamo introdotto il bonus per l'acquisto di auto ed altri beni di consumo; abbiamo potenziato il credito di imposta per le spese di ricerca; abbiamo reintrodotto il premio fiscale per le concentrazioni di aumenti di capitale; abbiamo detassato gli utili reinvestiti nei beni strumentali delle imprese.
ma vi prego di notare sia la qualità (è fiero d'aver eliminato l'ICI sulla prima casa, l'unica imposta 'local-federalistà del paese!) che la rilevanza dei provvedimenti.
Questi sono i provvedimenti "congiunturali". Poi elenca quelli strutturali:
Provvedimenti strutturali (quelli che si chiamano riforme): abbiamo impostato ed avviato la riforma della pubblica amministrazione, della scuola, dell'università, del lavoro e della previdenza. Il sistema di previdenza italiano è in questo momento tra i più stabili d'Europa ed è la base su cui si può riflettere per il futuro. [...] Poi, l'avvio del nucleare, fondamentale per la nostra economia.
Ossia, una sequenza di bufale: la riforma della PA sarebbe quella di Brunetta? E quella della scuola e dell'università sarebbero i provvedimenti della Gelmini? Quella del lavoro e della previdenza sarebbe il libro scolorito di Sacconi che ha speso i suoi due anni al ministero perseguitando i malati terminali che vogliono morire in pace o le donne che vogliono abortire gravidanze indesiderate? Sofistica e vuota retorica, sempre e comunque.
Ometto le delizie intermedie - dove argomenta, in soldoni, che siccome gli altri non han fatto riforme strutturali (è una bugia ma non importa) la sua inerzia è giustificata pure - e vengo al cuore della teoria voltremontiana. Che si riassume in queste frasi:
Il differenziale di cambio euro-dollaro colpisce di più chi esporta rispetto a chi non esporta. La crescita del prezzo del petrolio colpisce di più chi non ha risorse energetiche come il nucleare. Anche le statistiche sulla produttività e sul costo dei servizi non dicono nulla, se non si considerano le cause che hanno causato i differenziali negativi di produttività e di competitività in Italia. Si tratta delle patologie delle privatizzazioni realizzate nel decennio passato, dai telefoni all'energia, alle autostrade. Chissà chi le ha fatte!
Un uno-due magistrale: (i) la crisi italiana si deve alla crescita dell'euro perché l'Italia è un paese che esporta. (ii) I differenziali, negativi, di produttività italiana dipendono dalle privatizzazioni di alcuni servizi. Come discutere affermazioni del genere? Non hanno sostanza teorica e non si basano su alcun dato: sono del tutto apodittiche. Ad esse vanno quindi contrapposte affermazioni altrettanto "apodittiche", ossia demenziali. (i) Ha ragione lei, ministro Voltremont: infatti la Germania, che non esporta, viene chiamata a tenere in piedi l'Europa per quello. Non solo, quando l'euro era debole, nei primi anni del decennio scorso, l'Italia cresceva a razzo! (ii) Anche qui ha ragione lei, Oscuro Signore, i servizi telefonici ed elettrici, per non parlare delle autostrade, erano migliori quando li gestivano i boiardi di stato: abbiamo tutti una grande nostalgia della SIP, infatti.
A fronte di tanti voli pindarici, me ne permetto anch'io uno nelle mie citazioni. Prima d'arrivare al punto fondamentale (che nel testo del nostro è appunto fra quanto discusso poc'anzi e quanto segue) vorrei ancora sbertucciare (semplicemente citandolo, che si sbertuccia da solo) il piano voltremontiano per il futuro nazionale. Eccolo qui:
La settimana scorsa ha iniziato il suo cammino la Banca del Mezzogiorno; a cominciare dalle Poste inizierà presto anche la raccolta e la canalizzazione fiscalmente favorita del risparmio da tutto il Paese a beneficio del Sud; domani prenderà forma il Fondo italiano di investimento. In tre mesi è stata organizzata e lanciata la più grande operazione di capitale di rischio fatta in Italia, coinvolgendo la Cassa depositi e il sistema bancario italiano. Il capitale che sarà raccolto è molto alto, la leva che sarà utilizzabile è altissima. Nei prossimi giorni partirà il Fondo per l'edilizia privata sociale, con due miliardi e mezzo provvisti dalla Cassa depositi e prestiti, da fondazioni bancarie, banche e assicurazioni e fondi previdenziali privati, con la capacità di costruire circa 50mila alloggi in cinque anni, e così via.
Notate, fra le altre delizie, quel "la leva che sarà utilizzabile è altissima": il vizio della finanza allegra non lo perde mai, alla faccia delle prediche sui banchieri mercatisti che s'indebitavano pericolosamente ... Niente di nuovo, comunque: il Fanfan-peronismo di sempre - anzi, "Fanfani al quadrato", che i più giovani probabilmente non sanno né chi era Amintore Fanfani, né che fu un entusiasta "economista" fascista prima d'esserlo democristiano, né che le prime case d'edilizia "popolare" in Italia si chiamavano "case Fanfani" ... - ma di questo abbiamo già detto così tanto, noi ed altri, ch'è stucchevole insistere. Questo è quello che passa il convento economico del PdL oggi, figlioli: il fanfan-peronismo regna e Voltremont è il suo profeta. Fine.
La parte rilevante sta nel mezzo, viene annunciata da una battuta voltremontiana ch'è, involontariamente, autoreferenziale
Siamo un Paese che non si può governare con il «piccolo chimico».
A questa fa seguito, e non cito più perché questo post è lungo abbastanza ed il testo lo potete leggere da soli, la tragica verità. Ossia, cosa avevano proposto "gli altri"? Avevano proposto di spendere di più, spendere tanto, spendere a caso. E qui Voltremont vince a man bassa. Perché ricorda - non a noi economisti mercatisti, che contiamo come il due di coppe con briscola a bastoni, ma all'opposizione reale - che loro avevano chiesto ed ancora chiedono, semplicemente di spendere di più, alla faccia del debito, alla faccia delle riforme strutturali, alla faccia delle tasse stellari che tale debito devono pagare.
Perché niente altro hanno proposto, in questi due anni, né PD né IDV (che all'UDC non voglio nemmeno pensare!). Non hanno proposto nessuna riforma del mercato del lavoro vera, a fronte di quelle che Sacconi proclama e non fa. Non hanno proposto alcuna riforma della PA vera, a fronte delle boiate di Brunetta. Nè hanno detto come far ritornare la scuola e l'università italiana nel mondo del XXI secolo, a fronte dei contraddittori ed inutili provvedimenti della Gelmini. Non hanno proposto alcuna riforma fiscale degna d'attenzione, a fronte delle promesse voltremontiane. Nè hanno contrapposto, alla Banca del Mezzogiorno, un federalismo per il Sud che dia speranza a quella landa desolata. Nemmeno delle pensioni hanno parlato, questa spada di damocle insana che massacra i redditi dei lavoratori e delle imprese italiane ... e via enumerando assenze, vuoti e follie demagogiche. Nulla hanno proposto, nulla hanno detto, nulla hanno elaborato. Hanno solo difeso il demenziale esistente e chiesto spese, sussidi, sprechi, riempendosi la bocca di keynesismo d'accatto ed economie tanto poco alternative quanto altamente demenziali.
Questa la realtà, ragazzi. A fronte di tanto folle opposizione ha facile gioco Voltremont a ricordare: signori, abbiamo il debito ereditato dal passato! Non è spendendo, spandendo e tassando che si esce da qui! Ed è lì - nel puro negativo che sembra essere l'unico gioco servitoci in questa mano di poker mortale che è diventata la politica italiana - che vince lui: vince Voltremont, perché nella sua retorica insulsaggine è meno folle, molto meno folle, dei Bersani, dei D'Alema e dei poveretti che, a turni alterni, elaborano le loro bischerate pseudo-economiche!
Certo: non sarà con le sue banche del mezzogiorno, con le sue casse depositi (pochi) e prestiti (tanti) che il paese ripartirà. Certo: il fanfan-peronismo di Voltremont è inutile e probabilmente dannoso. Ma le follie di Fassina, Bersani e compagnia sono peggio ancora, sono il suicidio immediato, stile Grecia! Questa è la terribile verità con cui mi sono scontrato a metà del mio commento. L'alternativa politica a Voltremont, almeno sul piano della politica economica, è MOLTO peggio di lui!
Ed allora? Allora solo questo mi viene da dire oggi, prima che andiate (spero) a lavorare invece che votare per la padella o le braci: povera patria.
Buona notte a me e buon giorno a voi. Cedere, mai: non cambia, ma cambierà.
... ed ho sognato. Ho sognato che nel Lazio vinceva la Bonino, la quale ha dichiarato nei giorni scorsi che l'esperienza della campagna elettorale nel Lazio le è piaciuta molto, lei era abituato alle campagne elettorali "radicali", di movimento e provocazione, invece è rimasta molto impressionata dalla macchina organizzativa del PD, che fa una campagna elettorale diversa, ma molto incisiva, da grande partito di massa.
Il mio sogno diceva che, dopo due anni di governo Bonino, con la fine delle clientele nella sanità, un piano di liberalizzazioni nei servizi pubblici locali (tranne l'acqua: la Bonino si è più volte dichiarata a favore dell'acqua pubblica) ed un governo trasparente della cosa pubblica il PD decideva che nelle prossime elezioni politiche nazionali avrebbe appoggiato il candidato premier del partito radicale (ormai, sembra, l'unico partito più o meno liberista rimasto in Italia), dando al suddetto candidato tutto l'appoggio della macchina organizzativa del PD, ma senza mettere nemmeno uno dei suoi capi in lista.
Lo so, il cinghiale di domenica sera fa male, ma che ci volete fare...
Mi sono fatto un giro più approfondito, ed ho scoperto che non sono l'unico a mangiare cinghiale la domenica..
.... Marco caro, sogni. Del tutto irrealizzabili: rileggiti il vangelo secondo San Fassina, e piangi ......
per la verità, stando all'analisi di Chicagoblog, il programma della Bonino sarebbe perfino peggio di quello della Polverini...