Tra le norme dell'ultima manovra di risanamento dei conti pubblici appena approvata, ce ne sono alcune dedicate al recupero dell'evasione fiscale, quella cosa che il governo ha finalmente scoperto essere brutta, sporca e cattiva. Uno di questi provvedimenti mira a ridurre le frodi e le evasioni connesse alle ristrutturazioni edilizie che godono del credito di imposta del 36%, prevedendo che le banche, attraverso le quali devono obbligatoriamente passare i pagamenti per le imprese che eseguono tali lavori, trattengano e versino allo Stato, come sostituti di imposta, il 10% dei compensi indicati in fattura. Le indagini della Guardia di Finanza, infatti, hanno accertato che i compensi lordi non dichiarati in questo settore, sfiorano probabilmente il miliardo di euro.
La nuova norma va nella giusta direzione, ma non è di questo che oggi voglio parlare, anche perché la novità è contenuta in un decreto legge e quindi, prima di qualsiasi valutazione definitiva, occorre vedere come il decreto sarà convertito in legge, dato che frequentemente il passaggio parlamentare stravolge in maniera sostanziale ciò che esce da Palazzo Chigi. Ciò che invece proverò ad analizzare sono i dati regionali sull'evasione in questo settore.
Sono stati infatti pubblicati di recente sui giornali, i risultati dell'operazione "Pandora 4" condotta dalla Guardia di Finanza che, in quattro anni di accertamenti, ha fotografato l'evasione nel settore delle ristrutturazioni edilizie, scovando 619 evasori totali, facendo 1.045 indagini e accertando una base imponibile da recuperare di €. 279.710.669.
Ecco come sono andate le cose in Italia, regione per regione
Regione | Indagini eseguite | base imponibile da recuperare |
Abruzzo | 18 | 10.687.264 |
Basilicata | 10 | 4.236.606 |
Calabria | 19 | 3.659.954 |
Campania | 44 | 11.843.438 |
Emilia Romagna | 97 | 25.778.023 |
Friuli Venezia Giuia | 24 | 527.203 |
Lazio | 121 | 31.303.619 |
Liguria | 40 | 6.120.434 |
Lombardia | 252 | 83.489.792 |
Marche | 20 | 6.499.812 |
Molise | 5 | 1.584.992 |
Piemonte | 98 | 15.733.271 |
Puglia | 52 | 13.570.206 |
Sardegna | 15 | 2.487.900 |
Sicilia | 71 | 19.367.709 |
Toscana | 65 | 18.924.869 |
Trentino Alto Adige | 31 | 10.276.838 |
Umbria | 7 | 507.443 |
Valle d'Aosta | 2 | 284.817 |
Veneto | 54 | 7.463.377 |
Insomma, la solita Lombardia sembra essere la regione con maggiore evasione, ma - soprattutto - il Nord sembra essere maggiormente soggetto a verifiche fiscali rispetto alle altre aree italiane. La questione della diffusione territoriale dell'evasione e del presunto accanimento dei controlli verso il Nord, genera periodiche discussioni anche su questo sito. Prendiamo per esempio quanto affermano, da ultimo, Alberto Lusiani e Giulio Zanella, nella discussione sviluppatasi a seguito dell'articolo di Michele Boldrin e Lodovico Pizzati sulla manovra-Tremonti:
La mia opinione personale è che a Sud la GdF pur stipendiando più addetti, lavori molto molto poco, per diversi motivi: 1) la minore produttività del pubblico impiego a Sud 2) ordini politici da Roma e dalle autorità locali di lasciar correre l'evasione fiscale a Sud per non ridurre il consenso 3) il fatto che i militi della GdF tendono a Sud ad essere paesani del luogo di lavoro e quindi legati da parentele e amicizie alle persone che devono controllare, all'opposto di quanto accade nel Nord (Alberto)
Sei troppo politically correct a definirla opinione, perché questo è un fatto che si inferisce proprio da quei dati: se fossero produttivi quanto i loro colleghi nelle altre regioni l'evasione al sud sarebbe più bassa: i livelli di evasione dipendono primariamente dal livello e dall'efficacia dei controlli.
Certo, questo ragionamento andrebbe fatto dopo aver aggiustato per la diversa struttura industriale nord-sud. Un agricoltore evade più facilmente di una piccola impresa in un distretto industriale, ad esempio. Io credo che anche pesando per dimensione dei vari settori le cose non cambiano. (Giulio)
Proviamo dunque a "pesare" i dati forniti dalla GdF.
Diciamo subito che la materia in esame - le ristrutturazioni edilizie - consente un confronto abbastanza omogeneo tra la varie realtà territoriali, dato che si tratta, prevalentemente, di operazioni imponibili poste in essere da privati cittadini con appalti concessi a imprese edili di medio-piccole dimensioni: è quindi interessante verificare se a fronte di identiche condizioni di partenza, possano o meno verificarsi differenti comportamenti tributari. Cominciamo dunque ad analizzare i dati.
In primo luogo, dall'analisi dell'Agenzia delle Entrate apprendiamo che le richieste di accesso al beneficio del 36% sono concentrate molto più al nord che nel centro-sud. Non deve dunque destare meraviglia che i controlli si concentrino al nord, dato che è da quest'area che provengono la maggior parte delle richieste di detrazione fiscale.
Le ragioni di questa concentrazione sono molteplici. In primo luogo, il patrimonio edilizio italiano è per il 50% situato al nord (qui i dati ISTAT) ed i cittadini del nord hanno anche un maggior reddito disponibile che può venire utilizzato per le ristrutturazioni immobiliari e sono quindi più stimolati ad ottenere gli sconti fiscali. Un'altra causa può poi essere ricercata nell'economia sommersa, prevalente al sud, che offre molte più imprese disposte a lavorare in nero e quindi totalmente estranee al meccanismo dei benefici del 36%. Questa considerazione, tuttavia, può forse giustificare il fatto che ci siano meno richieste di sconti fiscali al sud, ma a nulla rileva per quanto attiene l'efficienza e l'incidenza dei controlli della GdF sulle ristrutturazioni conosciute al fisco.
Proviamo dunque a misurare l'efficienza dei controlli ed in primo luogo verifichiamo se il fisco si accanisce sulle imprese del nord, dimenticandosi di quelle centro-meridionali.
Per questa valutazione ho preso in considerazione, ripartendole per regione, le ristrutturazioni comunicate alla Agenzia delle Entrate nel quadriennio 2005/2008, che è il periodo oggetto dell'operazione Pandora 4 i cui dati ho sopra riportato (qui il pdf), dividendo poi il dato per i controlli effettuati in ciascuna regione.
Ne viene fuori questa tabella
Regione | ristrutturazioni | controlli/ristrutturazioni |
Abruzzo | 23.686 | 1/1.315 |
Basilicata | 4.315 | 1/431 |
Calabria | 10.128 | 1/1.446 |
Campania | 27.476 | 1/624 |
Emilia Romagna | 231.908 | 1/2390 |
Friuli Venezia Giulia | 69.640 | 1/290 |
Lazio | 89.886 | 1/742 |
Liguria | 68.454 | 1/1711 |
Lombardia | 337.577 | 1/1339 |
Marche | 42.013 | 1/2100 |
Molise | 3.634 | 1/726 |
Piemonte | 131.628 | 1/1343 |
Puglia | 39.3331 | 1/756 |
Sardegna | 22.238 | 1/1482 |
Sicilia | 33.095 | 1/466 |
Toscana | 92.745 | 1/1426 |
Trentino A. Adige | 55.602 | 1/1793 |
Umbria | 23.594 | 1/3370 |
Valle d'Aosta | 5.150 | 1/2575 |
Veneto | 195.779 | 1/3625 |
I dati sembrano mostrare che i controlli sono maggiori al Sud che non al Nord: per esempio in Sicilia c'è una verifica ogni 466 ristrutturazioni, contro il dato veneto di una verifica ogni 3.625, la Puglia (1/756) è controllata quasi il doppio del Piemonte (1/1343) e della Toscana (1/1482), la Campania (1/624) più del doppio della Lombardia (1/1339). Insomma, non mi pare proprio che ci siano gli estremi per affermare che al Sud la Guardia di Finanza si dimentichi del proprio dovere e volga lo sguardo da un'altra parte, anzi.
Il numero delle verifiche, isolatamente considerato, tuttavia, può essere poco indicativo, dato che occorre incrociare questi numeri con la profittabilità delle singole verifiche, ossia con quanto maggior imponibile queste sono state capaci di recuperare. Potrebbe darsi, infatti, che reparti della GdF apparentemente molto attivi, si siano limitati ad acchiappare pesci piccoli, così come l'imponibile medio recuperato per regione potrebbe suggerire dove approfondire le indagini per ricercare il malloppo.
Ecco cosa ne viene fuori
Regioni | controlli | imponibile per controllo |
Abruzzo | 18 | 593.736 |
Basilicata | 10 | 423.660 |
Calabria | 19 | 192.629 |
Campania | 44 | 269.629 |
Emilia Romagna | 97 | 265.752 |
Friuli Venezia Giulia | 24 | 24.966 |
Lazio | 121 | 258.707 |
Liguria | 40 | 153.010 |
Lombardia | 252 | 351.150 |
Marche | 20 | 324.990 |
Molise | 5 | 316.998 |
Piemonte | 98 | 160.543 |
Puglia | 52 | 260.965 |
Sardegna | 15 | 165.860 |
Sicilia | 71 | 272.784 |
Toscana | 65 | 291.151 |
Trentino A. Adige | 31 | 331.510 |
Umbria | 7 | 72.491 |
Valle d'Aosta | 2 | 142.408 |
Veneto | 54 | 138.210 |
Qui il quadro è un po' più vario, senza una precisa ripartizione territoriale. Con l'eccezione dell'Abruzzo e della Basilicata da un lato e dell'Umbria e del Friuli dall'altro, tra Nord, Centro e Sud l'evasione pare attraversare trasversalmente le varie regioni, con le verifiche in Puglia e Campania che recuperano imponibile più o meno tanto quanto le verifiche in Toscana ed Emilia Romagna, la Sardegna e la Liguria più o meno sullo stesso piano, la Lombardia e il Trentino una spanna sopra le altre.
Insomma, contrariamente ad altre operazioni anti-evasione delle quali si è già occupata nFA, i dati forniti dalla GdF non sembrano evidenziare un'area particolare dove indirizzare primariamente i controlli per un miglior rendimento marginale. I dati suggeriscono invece che, a parità di attività economica (ristrutturazioni edilizie, con committenti privati e piccole imprese coinvolte), l'evasione è omogeneamente praticata da Bolzano a Porto Empedocle.
Sabino io sono il primo a contestare il mainstream sull'evasione (difatti di seguito al thread di AL e GZ da te evidenziato ci sono le mie obiezioni) che vede il nord solo e indifeso contro un Sud evasore e incontrollato.
Eppure, secondo me, è proprio sull'edilizia che il Sud scantona alla grande, secondo Legambiente oltre il 75% degli abusi edilizi avviene al Sud, con punte da record in Sicilia e Campania, e sono opere che difficilmente (?) sono realizzate con il meccanismo del 36% di detrazione Irpef, credo quindi che i dati siano falsati dalla totale mancanza di dati sull'abusivismo, fenomeno di cui l'evasione fiscale è solo uno degli aspetti (l'abusivismo è un reato penale, pensare solo all'evasione è come pensare ai borseggiatori di Bolzano che non pagano le tasse sui soldi ciulati ai napoletani in vacanza).
Sta di fatto che anche quando l'immobile è sequestrato per abusivismo non scattano mai gli accertamenti per evasione fiscale, anche per uno strabismo investigativo, nè gli accertamenti per la sicurezza sul lavoro.
Da questo punto di vista (l'edilizia residenziale privata) pur essendo contento che ci siano dati che smentiscono opinioni personali altrui, non mi sento di condividere in pieno le conclusioni: sull'edilizia come fenomeno di evasione al Sud si potrebbe fare molto, molto meglio, non credo sia possibile altrettanto al Nord.
Marco, penso tu abbia ragione. L'abusivismo è dominante, e non so se vi sono controlli efficaci in tal senso. Mi è capitato di assistere a due tesi sui dissesti idrogeologici (Sarno e Messina). In entrambi i casi fra le ragioni principali del disastro orginato da piogge torrenziali, disastro anche in termini di vite umane, era dovuto al fatto che le case sono state costruite al di fuori di ogni regola, in luoghi non adatti alla costruzione di case residenziali, e senza rispettare i piani edilizi.
Il relatore della tesi è tornato sui luoghi recentemente ed ha constatato che le case sono state ricostruite esattamente dov'erano, sempre in una zona ad alto rischio. Questo mi fa pensare che tale costruzioni sono completamente al di fuori della logica del 36% e della normativa...
Marco, non ho affatto dimenticato l'abusivismo e l'economia sommersa in generale, che anzi ipotizzo essere una delle ragioni per le quali al sud c'è minore richiesta di agevolazione del 36%:
tuttavia
Le evasioni considerate dalla GdF nella operazioni Pandora 4 sono però molto vicine alla economia sommersa e/o criminale, dato che erano attinenti a lavori fatturati da imprese inesistenti o da imprese che pur avendo fatturato i lavori, avevano del tutto omesso di versare l'iva o di registrare le fatture. E' questa la ragione per la quale Tremonti, con una mossa degna di Visco, ha deciso di tassare alla fonte i bonifici, trasformando le banche in sostituti di imposta
Detto questo, è ovvio a tutti che al sud non c'è che l'imbarazzo della scelta sulle cose da controllare e perseguire. Devo dire che forse lo sa anche la Guardia di finanza, dato che sulle ristrutturazioni ha controllato (in proporzione) più al sud che al nord.