Nel post precedente ho spiegato quali sono a mio avvviso gli obiettivi plausibili degli elettori dei vari partiti e i dati empirici su cui dovrebbero basarsi le loro decisioni. È ora tempo di andare nel dettaglio analizzando il voto utile regione per regione. Lo farò solo per il Senato perché alla Camera sostanzialmente non ci sono opportunità di voto utile. A meno di strabilianti e improbabili rimonte veltroniane il primo partito sarà il PdL, che otterrà quindi i 340 seggi che garantiscono la maggioranza. Sia SA sia l'UDC dovrebbero passare senza problemi la soglia nazionale del 4%. La cosa migliore è quindi votare per il partito preferito: voto sincero e voto strategico coincidono.
Nell'analisi del voto utile al Senato farò riferimento soprattutto a due scenari. Il primo considera la ripartizione dei seggi regione per regione nel caso in cui il voto 2008 coincida con il voto 2006. Il secondo ipotizza "uniform national swing" e usa le percentuali date dall'ultima media di tocqueville.it (la metodologia è descritta in dettaglio qui). Chiamerò questa la "media sondaggi". Come ho detto nel post precedente cercherò di raggiungere conclusioni robuste e che non dipendono troppo dai numeri particolari dei sondaggi, e utilizzerò considerazioni addizionali basate sui sondaggi regionali e sul buonsenso. Bando agli indugi e passiamo all'analisi regione per regione.
Val d'Aosta. C'è un solo seggio che viene assegnato al partito con più voti. Il PD è dato vincente, un partito autonomista è secondo, i partiti del PdL sono separati e senza speranza. Direi che l'unica opportunità di voto utile è che gli elettori del PdL votino per il partito autonomista, sperando che sia malleabile in caso di Senato in bilico. Non ho idea però di quali siano i rapporti tra gli autonomisti e il centrodestra, quindi non sono sicuro che questa strategia abbia senso.
Piemonte. Sia il dato 2006 sia la media sondaggi danno il PdL in netto vantaggio; chiaro quindi che il premio andrà al PdL. La Sinistra Arcobaleno era ben sopra l'8% nel 2006 ma nella media sondaggi è all'8,13%, appena sopra la soglia. L'UDC era sotto la soglia nel 2006 e nella media sondaggi è a 5,66%. Non ha quindi alcuna speranza di superare l'8%. La verità però è che se SA fallisce la soglia nulla accade ai seggi del PdL, che resteranno comunque 13 (quelli del premio). Direi che in questa regione non ci sono opportunità di voto utile, ciascuno dovrebbe votare sinceramente per il proprio partito.
Lombardia. La Lombardia è di gran lunga la regione più interessante. Vale la pena di riportare in dettaglio i valori che abbiamo stimato per questa regione usando la media sondaggi e la metodolgia "uniform national swing".
Partito | Voti assoluti |
Percentuale voto totale |
Percentuale voti validi (solo partiti sopra soglia) | Numero seggi |
PdL | 3.085.509 | 53,14 | 65,17 | 31 |
PD | 1.649.100 | 28,40 | 34,83 | 16 |
SA | 443.977 | 7,65 | 0 | 0 |
UDC | 304.677 | 5,25 | 0 | 0 |
Come si vede, SA fallisce la soglia di poco. Siccome a quel punto solo PdL e PD partecipano alla ripartizione dei seggi, il 53,14% dei voti totali del PdL diventa il 65,17% dei voti validi (quelli dei partiti che superano l'8%). Con tale percentuale il premio diventa irrilevante e il PdL prende ben 31 seggi.
Supponiamo ora che 22000 voti (lo 0,38% del totale) passino dal PD alla SA. La nuova situazione è la seguente.
Partito | Voti assoluti |
Percentuale voto totale |
Percentuale voti validi (solo partiti sopra soglia) | Numero seggi |
PdL | 3.085.509 | 53,14 | 59,58 | 28 |
PD | 1.627.100 | 28,02 | 31,42 | 15 |
SA | 465.977 | 8,02 | 9,00 | 4 |
UDC | 304.677 | 5,25 | 0 | 0 |
Come si vede, questo spostamento di voti permette a SA di superare la soglia. Il PD perde un seggio ma ne fa perdere ben 3 al PdL. In questa elezione 3 seggi possono determinare se ci sarà o meno maggioranza al Senato. Mi pare quindi ovvio che il PD debba dirottare parte dei propri voti su SA: il sacrificio di un seggio vale bene la possibilità di ridurre di 3 seggi il bottino del PdL. Si noti inoltre che in questa regione non c'è rischio di perdere il premio se troppi elettori PD votano SA, è chiaro che comunque il primo partito sarà il PdL. Lo stesso ragionamento si applica agli elettori dell'UDC. Il loro partito in questa regione è ben lontano dalla soglia, e a differenza di alcune regione meridionali non c'è ragione di sperare che faccia meglio della media nazionale. Il voto utile per loro consiste nel votare SA in modo da aumentare la probabilità che tale partito raggiunga la soglia e sottragga seggi al PdL. Anche in questo caso il costo è minimo, dato che comunque UDC in Lombardia resterà sotto ll'8%.
Veneto. Il Veneto è un caso complicato. Ovvio che il PdL arriverà primo, ma il gioco delle soglie determinerà se prende 14 o 15 seggi. Nel 2006 SA prese l'8,72% mentre l'UDC prese il 7,88%, entrambe le forze quindi sono molto vicine alla soglia dell'8%. Se almeno una di queste due forze supera l'8% allora il PdL prenderà 14 seggi. Se entrambe lo falliscono allora il PdL prenderà 15 seggi. La media sondaggi dà SA al 5,65% mentre l'UDC al 7,01%. Questo però è ottenuto con "uniform national swing", non sono a conoscenza di sondaggi regionali ma a naso direi che le perdite di SA nel nord saranno almeno pari a quelle della media nazionale, se non maggiori. Direi quindi che chi vuole minimizzare i seggi PdL dovrebbe puntare sull'UDC, cercando di fargli superare la soglia. Se fossi un dirigente del PD veneto commissionerei discretamente qualche sondaggio e poi farei circolare altrettanto discretamente raccomandazioni di voto utile tra i militanti. Senza addizionale informazione, invece, credo abbia senso evitare il voto utile e votare sinceramente.
Trentino A-A. Del Trentino Alto Adige abbiamo discusso in questo post. Questa regione ha un sistema elettorale diverso dal porcellum, basato su collegi uninominali. La questione si pone seriamente solo nei collegi di Rovereto, Trento e Valsugana, dato che negli altri vincerà senza dubbio il candidato SVP. In questo collegi gli unici candidati che hanno possibilità sono o quelli del PdL o quelli del PD (alleato qui a forze autonomiste). La scelta è semplice: lasciate perdere tutti gli altri. Se volete la maggioranza del PdL al Senato votate per il PdL, se volete minimizzare i voti PdL allora non disperdete i voti e votate per il candidato del PD-autonomisti.
Friuli Venezia Giulia. La regione ha solo 7 seggi, quindi la soglia effettiva per ottenere seggi è più alta dell'8%. Finirà quasi certamente 4 al PdL e 3 al PD. Se siete elettori di SA o UDC particolarmente ottimisti e vogliosi di minimizzare i seggi PdL considerate il voto al PD. Ma direi che qua le opportunità di voto utile sono scarse.
Liguria. La Liguria è una delle regioni in cui il premio di maggioranza è in discussione. I dati della media sondaggi danno il PdL in vantaggio di 3,59% punti, ma un sondaggio regionale dava in vantaggio il PD al Senato. L'UDC prese il 6,04% nel 2006 e la media sondaggi dà percentuali ancora più basse. Direi quindi che l'elettore UDC che cerca di massimizzare il potere di negoziazione del propio partito dovrebbe votare PD. Il discorso è più complicato per SA, che in questa regione è probabile superi la soglia. I frontopopolari che odiano Berlusconi e sono disposti a rischiare un seggio dovrebbero votare PD, gli altri no.
Emilia Romagna. Qua è scontato che il premio vada al PD. Il voto utile consiste nell'aiutare la Sinistra Arcobaleno, che passerà quasi certamente la soglia dell'8%, a portare via seggi al PdL. Gli elettori dell'UDC possono votare per SA senza problemi, dato che comunque il loro partito non raggiungerà la soglia. Per gli elettori del PD c'è un problema, se usano in troppi il voto strategico allora il PD rischia di perdere il premio (questo invece non accade in Lombardia). Dato però che la distanza tra i due schieramenti fu nel 2006 (ed è secondo la media sondaggi) superiore al 10% non ci dovrebbero essere problemi a spostare un congruo numero di voti verso SA. Un pezzo recentemente apparso su l'Unità è un bell'esempio di come il PD si stia muovendo. Dice ufficialmente di non usare il voto disgiunto (non vuole che troppi elettori lo pratichino) ma segnala che personalità influenti e con credibilità nell'elettorato del centrosinistra, come Gianfranco Pasquino e Mauro Zani, useranno questa opzione.
Toscana. Situazione identica che in Emilia-Romagna: UDC sicuramente sotto la soglia, SA sicuramente sopra, premio sicuro al PD. Gli elettori dell'UDC dovrebbero votare SA. Quelli del PD anche, facendo attenzione a non esagerare.
Umbria. L'Umbria ha solo 7 seggi. È una regione rossa ma il margine del PD è più limitato che in Toscana ed Emilia-Romagna. Direi che qui non c'è opportunità di voto utile, ciascuno dovrebbe votare il suo partito.
Marche. Le Marche sono un altro caso complesso. Secondo la media sondaggi PD e PdL sono abbastanza vicini, con il PD in vantaggio. SA e UDC sono entrambe vicine alla soglia dell'8%, SA poco sopra e UDC poco sotto. Direi che è troppo complicato senza informazione addizionale, per cui lascerei perdere il voto utile.
Lazio. Se guardiamo alla media sondaggi con "uniform national swing" il Lazio va chiaramente al PdL. Almeno un sondaggio regionale però ha segnalato una situazione molto più vicina tra PD e PdL. È ragionevole pensare che in questa regione la Destra faccia nettamente meglio della media nazionale (Storace è stato a lungo governatore del Lazio), sottraendo voti principalmente al PdL. È anche possibile che Veltroni, sindaco uscente di Roma, faccia salire il PD più della media nazionale. Se il PdL perde il Lazio è quasi certo che non avrà la maggioranza in Senato. Qua il voto utile dovrebbe essere quello al PD da parte degli elettori di SA e UDC.
Abruzzi. Altra regione contesa, in cui PD e PdL vengono dati assai vicini. Sono solo 7 seggi, e secondo la media dei sondaggi sia l'UDC sia SA sono assai lontani dal poter ottenere un seggio. Come nel Lazio, il voto utile dovrebbe essere quello al PD da parte degli elettori di SA e UDC.
Molise. Niente storia qui. Un senatore andrà al PD, uno al PdL. Nessuna opportunità di voto strategico.
Campania. Questa è una regione in cui è legittimo sospettare che la metodologia dello "uniform national swing" non sia molto adatta. È quasi certo che il premio andrà al PdL, con un buon margine rispetto al PD che è stato probabilmente indebolito dalla vicenda spazzatura. Sulla carta l'UDC parte da un magro 5,33% nel 2006, ma potrebbe beneficiare della liquefazione dell'UDEUR (che in questa regione prese il 5,2% dei voti nel 2006) e dell'acquisto di De Mita. Questo mi fa pensare che il PdL abbia la possibiità di votare strategicamente UDC per portare via seggi al PD. Ma senza sondaggi regionali è difficile dire alcunché.
Puglia. Altra regione in cui il PdL è in netto vantaggio sul PD secondo la media sondaggi e l'UDC è appena sotto la soglia dell'8%. Il PdL può dirottare parte dei propri voti sull'UDC per sottrarre seggi al PD, stando attento a non esagerare per non pregiudicare il premio.
Basilicata. La Basilicata era inizialmente data per certa al PD, ma alcuni sondaggi regionali hanno mostrato una situazione più in equilibrio. I sondaggi sono ora oscurati ma avevano un alto tasso di non risposte e non so quanto fossero affidabili. Anche questa è regione complicata e impredicibile. L'UDEUR prese il 4,77% nel 2006, e non si sa dove andranno quei voti. Con tale incertezza credo che il voto sincero sia l'opzione più sensata.
Calabria. Stessa storia della Basilicata. Non è chiaro se la regione andrà al PD e PdL, non è chiaro cosa faranno i mastelliani che presero il 4,23% nel 2006. Anche qui il voto sincero appare l'opzione più sensata.
Sicilia. La Sicilia andrà al PdL con margine abbastanza largo, questo è quello che predice lo uniform national swing e questo è quanto confermano i sondaggi regionali. È l'unica regione in cui SA era sotto l'8% anche nel 2006, quindi direi che non c'è alcuna speranza che tale partito raggiunga la soglia. Questa dovrebbe invece essere comodamente raggiunta dall'UDC. Direi che l'unica opportunità di esercitare un voto utile è nelle mani degli elettori PdL, che dovrebbero in parte votare UDC per sottrarre seggi al PD.
Sardegna. La Sardegna è un'altra regione in cui non è chiaro chi prenderà il premio. Per complicare le cose sia UDC che SA danzano intorno all'8%, la media sondaggi dà SA poco sopra e UDC poco sotto. In principio SA e UDC (soprattutto quest'ultima) potrebbero cercare di aiutare il PD a ottenere il premio per minimizzare i seggi PdL, ma in assenza di buoni sondaggi regionali è veramente difficile dire.
Estero. All'estero è semplice. Gli unici candidati che hanno possibilità di essere eletti sono quelli di PD e PdL, tranne nel collegio Sudamerica dove Pallaro dovrebbe ottenere un seggio. Gli elettori che vogliono minimizzare i seggi del PdL dovrebbero votare PD, gli altri dovrebbero votare PdL. Gli elettori a cui piace Pallaro possono tranquillamente votare per il proprio beniamino.
Questo articolo è molto interessante, ma mi viene una domanda spontaneamente: come funziona questo benedetto "voto utile"? Quale criterio scegliere nel consigliare un voto a un altro partito? Come fare per ottenere in quantita "giusta" lo spostamento? La mia idea è che ci siano due possibilità principali per i candidati al "voto utile":
- criterio demografico. In questo caso, si indica tale voto alle categorie che più sono suscettibili di votare il "partito utile" come "second best". Nel caso del PD, vedo per esempio una possibile indicazione data ai giovani di votare SA.
- criterio geografico. Qui conta il posto dove si vota: per esempio in Puglia il PdL potrebbe indicare il voto utile tramite le sezioni locali di FI e AN in una provincia (per esempio quella di Foggia).
La difficoltà secondo me sta nelle dosi: ne troppo, ne troppo poco. E poi, non si sa quale partito controlli meglio i suoi "voti". Comunque esistono precedenti illustri, per esempio si sa che tanti giovani UMP francesi (sopratutto studenti universitari) votarono per Royal al primo turno delle elezioni del 2007 per impedire a Bayrou (dato per vincitore in un ipotetico duello contro Sarkozy) di finire secondo.
E voi cosa ne pensate?
C'e' un altro metodo, che ha due versioni, una astratta ed una empirica.
Un metodo astratto e' suggerire a tutti gli elettori di prendere un dado opportuno (se supponiamo di voler spostare il 2,5% dei propri voti si possono usare carte da briscola ecc.) ed invitare ogni singolo elettore ad un sorteggio. Se viene una certa cosa (ad es. l'asso di denari nell'estrazione dalle carte da briscola) si da' il voto utile altrimenti no. Cosi' si sposta circa il 2,5%.
Questa teoria ha una versione empirica. Ogni frase della campagna elettorale ha una certa influenza percentuale sui voti che i partiti sanno piu' o meno stimare. Quindi se ad esempio il PDL non attacca tutti i giorni l'UDC ma solo ogni 3 giorni puo' indirizzarvi mettiano l'1% del proprio elettorato ecc. cercando cosi' di realizzare empiricamente lo schema teorica detto sopra.
Oppure, come dice Brusco, si fa circolare il suggerimento solo con certi canali che si puo' presumere raggiungano una certa percentuale prefissata del proprio elettorato.