A chi stanno a cuore i precari?

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Non ai sindacati, nonostante alcuni tra di essi fossero in testa a diverse delle manifestazioni di ieri. In questo post fornisco una prova. Il post è un passaparola perché racconta un misfatto degno di nota. Starebbe bene però in una sezione che ancora non abbiamo: nfLeaks.

L'antefatto. Con la Legge 4 novembre 2010, n. 183 (il cosiddetto "collegato lavoro"), il governo aveva fissato al 23 gennaio 2011 il termine entro il quale lavoratori con un contratto a termine scaduto e non rinnovato potevano presentare ricorso contro quello che avessero ritenuto, di fatto, un licenziamento illegittimo.

Facciamo un esempio. Se voglio licenziare un lavoratore a tempo determinato basta che aspetti qualche mese: il contratto scade e io sono libero di non rinnovarlo. Se però non lo rinnovo perché ho scoperto che il lavoratore in questione ha un orientamento sessuale, politico o religioso che non mi piace e lo rimpiazzo con un altro lavoratore che ha un orientamento che invece mi piace, sto chiaramente violando un diritto costituzionale del primo lavoratore. Fine dell'esempio.

Un emendamento del PD al "decreto milleproroghe", approvato dal parlamento (con il parere favorevole del governo) a inizio febbraio, ha reso inapplicabile questa norma per tutto il 2011. Detto altrimenti, ha esteso il termine dal 23 gennaio a, almeno, il 31 dicembre, 2011. Molti precari hanno in questo modo (almeno per quest'anno) una tutela equivalente a quella dei non precari contro licenziamenti senza giusta causa. Qui trovate un riassunto più dettagliato.

Il fatto. Questo emendamento deve aver turbato i sonni di più di un amministratore pubblico. Molte amministrazioni pubbliche, si sa, usano i contratti a tempo determinato a manetta. In questo modo basta un decreto per tagliare il costo del lavoro nella PA: gli ultimi arrivati (tendenzialmente giovani e più istruiti) se la prendono in saccoccia, quelli assunti quando i governi della "Milano da bere" gestivano con nonchalance bilanci pubblici in deficit per il 10% del prodotto interno lordo (tendenzialmente vecchi e meno istruiti) continuano a godere la propria rendita. Niente di sorprendente: solo una manifestazione del dannoso dualismo che da anni caratterizza il mercato del lavoro italiano.

Qual è il fatto, dunque? Il fatto è che il FormezPA (un ente che è parte integrante del Dipartimento della Funzione Pubblica e che quindi fa in ultima istanza capo a Renato Brunetta) ha ben pensato di correre ai ripari, facendo ciò che non poté la maggioranza di fronte all'emendamento del PD. Ovvero ha preso carta e penna e ha vergato una dichiarazione di rinuncia al diritto di ricorrere contro un "licenziamento" illegittimo (e già che c'erano hanno aggiunto qualcosa nello spirito di "e anche a tutti gli altri eventuali diritti di cui ora non ci ricordiamo") da far firmare ai propri dipendenti a tempo determinato e collaboratori a progetto prima di accordare il rinnovo del contratto. La scena non è difficile da immaginare: in una mano il contratto, nell'altra la dichiarazione di rinuncia a questi diritti; due firme, bellezza, e potrai continuare a portare a casa la miseria che ti paghiamo.

Il misfatto. Il misfatto è già evidente dal fatto, ma c'è un misfatto ancora più misfatto in questa vicenda: alla suddescritta scena parteciperebbero in modo tutt'altro che passivo diverse sigle sindacali. La dichiarazione di rinuncia si chiama infatti ufficialmente "verbale di conciliazione sindacale" e sarebbe già stato sottoscritto in svariate occasioni nelle passate settimane da UIL-PA, CISL-FP e UGL-Intesa. Pare che la FP-CGIL si sia fin qui rifiutata di sottoscrivere questi verbali. Per i miei standard, rifiutarsi di sottoscrivere senza denunciare pubblicamente (perché è impossibile che la FP-CGIL non sia al corrente della vicenda) l'evidente misfatto delle altre sigle implica una responsabilità solo di poco inferiore a quella di chi sottoscrive.

Dice bene il vecchio adagio: non credere a quello che la gente dice, credi solo a quello che fa. Per i sindacati che si riempiono la bocca di parole a difesa dei precari e contro il precariato, questa vicenda è quantomeno imbarazzante. Se si tratta di un ammutinamento di rappresentanti locali, i leader nazionali dovrebbero prendere provvedimenti contro l'avallo di quella che è di fatto una vessazione di un gruppo di lavoratori deboli. E sarebbe bene che qualche provvedimento lo prendesse anche il Ministro Brunetta.

Per me questa è solo la conferma che tutti quei lavoratori che classifichiamo come "precari" non sono rappresentati dai sindacati. I bassi salari percepiti dai lavoratori a tempo determinato sono per me il riflesso di questa mancanza di rappresentanza. Se no non si spiega come, a parità di altre caratteristiche, un gruppo di lavoratori che si assume un rischio in più (il rischio che il contratto non venga rinnovato vs. la sicurezza del posto a tempo indeterminato) possa avere uno stipendio più basso di chi non corre questo rischio.

La prova. Come faccio a sapere queste cose? Beh, me le ha raccontate un gruppo di "deep throats", persone che da diverso tempo lavorano in forma precaria al FormezPA. Mi hanno mandato una copia del "verbale di conciliazione sindacale" che devono firmare per avere il rinnovo del contratto. Lo riproduco qui sotto assieme al racconto che mi hanno inviato.

verbale di conciliazione sindacale

 

 

Il FormezPA è un ente in house del Dipartimento della Funzione Pubblica nato negli anni ’60 per assistere le PA del mezzogiorno e tornato recentemente alla ribalta grazie ad alcune iniziative sponsorizzate dal Ministro Renato Brunetta sulla promozione della trasparenza e dell’efficienza nella pubblica amministrazione (ultima in ordine di tempo è la rete “Linea Amica” che connette gli URP ed i Contact Center delle PA italiane).

Il FormezPA, come tutte le PA e gli enti parastatali del bel paese, si avvale da tempo massicciamente per le sue attività istituzionali di lavoratori precari e atipici (soprattutto di Dipendenti a tempo determinato e collaboratori a progetto – CTD e COCOPRO).

Nelle ultime settimane i lavoratori atipici che si sono trovati a rinnovare i loro contratti di lavoro hanno fatto una brutta scoperta.  Il FormezPA  ha infatti introdotto una nuova prassi che subordina la firma del contratto alla sottoscrizione preliminare di un cosiddetto “verbale di conciliazione sindacale”. Con tale verbale si chiede al lavoratore, sia esso collaboratore o CTD, di accettare transattivamente il nuovo incarico rinunciando a qualsiasi diritto o pretesa relativi ai precedenti rapporti di lavoro con l’Istituto: in questo modo, in cambio di un incarico – che nella maggior parte dei casi non ha durata superiore a sei mesi – viene chiesto di rinunciare a diritti maturati in anni di lavoro!

Ma la cosa più grave è che, nonostante il palese carattere vessatorio del verbale nei confronti dei lavoratori, i delegati sindacali di UIL-PA, CISL -FP e UGL-Intesa hanno deciso di sottoscriverlo, avallando di fatto il ricatto a cui sono sottoposti i lavoratori. L’unica sigla che al momento (ancora) si astiene dal sottoscrivere i verbali di conciliazione sindacale è la FP-CGIL.

A causa del clima di sospetto creato dal “collegato lavoro”, varato dal Governo assieme alla finanziaria, le relazioni all’interno dei luoghi di lavoro stanno velocemente degenerando. Nei confronti di FormezPA, ad es., negli ultimi mesi sono state avviate decine di cause di lavoro da parte di lavoratori atipici “scaduti” che dopo anni di servizio non sono stati più rinnovati. Ora l’Istituto introduce, senza incontrare alcuna opposizione da parte dei principali sindacati, il ricatto del verbale di conciliazione. Domani chissà. I precari, o lavori atipici che dir si voglia, continuano a pagare il prezzo della crisi con la cancellazione dei diritti maturati nel corso degli anni…

 

 

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Commenti

Ci sono 58 commenti

Nonostante qualunque ottimismo della volontà, comincio a perdere la speranza che da qualche parte esista una riserva di energia ed orgoglio per risollevare questa povera Italia da indecenze continue e per di più autolesioniste che la stanno devastando moralmente e materialmente. Emerge l'atmosfera collusiva di tipo mafioso che prelude a scambi il cui prezzo lo pagano quelli che i sindacati dovrebbero difendere.

 

Terrificante ma non sorprendente.

Ci si affanna  a ragionare sulle divisioni del paese fra Nord e Sud, fra chi paga le tasse e chi le evade ecc ecc, ma la frattura trasversale più odiosa è quella fra chi è supergarantito e chi non lo è, in un ampio ventaglio di gradazioni dei diritti che trovano in questo "Verbale" leonino il loro insuperabile letamaio.

Trovo particolarmente ignobile l'aspetto (dis)educativo della cosa: oltre ad un basso compenso e all'assenza di diritti di garanzia la poca pochissima occupazione offerta ai giovani è condizionata alla complicità preventiva in un imbroglio contrattuale deliberato e sindacalmente assistito.

E a questo si arriva perchè ci sono da proteggere le infinite posizioni di "diritto acquisito" che meglio sarebbe definire "parassitario" di chi è entrato nel caveau inviolabile del pubblico impiego chissà in che modo, e vi rimane comodamente producendo poco e danneggiando molto, alla faccia del dettato costituzionale.

Purtroppo i giovani precari sono relativamente pochi, perchè la demografia è contro di loro. E quindi sono soli, e evidentemente anche di scarso interesse politico per chiunque. Meno male che c'è nFA, verrebbe da dire.

A complemento di quel che dicevo stamattina sull'aspetto demografico e politico della questione, ho apprezzato molto questa lucida analisi di Mario Deaglio, che si trova sulla Stampa di oggi

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=8598&ID_sezione=&sezione=

 

La questione pubblica amministrazione è curiosa e rispecchia pienamente ciò che oggi è il paese: come detto nell'articolo, se sei stato assunto anni fa hai il posto a tempo indeterminato e, nel pubblico, a meno di ammazzare un tuo collega, non verrai MAI licenziato (anche se sei una bestia, sia nell'istruzione, sia a livello umano). Quelli invece assunti oggi a tempo determinato o fanno gli "schiavi"  oppure se ne vanno...il bello è che devono sottostare alle bestie (oppure collaborare = fare anche il loro lavoro). 

 

Se è vero che la spesa pubblica deve diminuire, bisognerebbe iniziare a tagliare (= licenziare L) quei signori lì (le bestie) che sono inutili se non dannosi, assumento (A) i giovani volenterosi, guadagnando poi sia in efficienza, sia nella differenza A-L con L>A

Complimenti vivissimi Giulio!!!! Un articolo interessantissimo anzi un vero è proprio scoop (non si trova niente da nessuna parte).

Purtroppo la soluzione del "precariato all'italiana" è controintuitiva cioè non sta nel garantire gli stessi privilegi ma sta (anche) nel togliere i privilegi a quelli assunti con il vecchio sistema. Situazione difficile: oramai hanno fatto una riforma del lavoro a metà (per motivi elettorali) che divide i lavoratori e non hanno mai pensato, per motivi di potere politico, ad abbandonare la cassa integrazione per un vero sistema di sussidi per i disoccupati.

Forse loro lo pubblicano.

 

Avete notato nella lettera che prima dello spazio bianco per il nome c'e' "dott." ?

 

 

Mi chiedo chi sono i "dott." che, di fronte a questa infamia di schiavi e di garantiti, non si sottraggono e non scappano altrove.

 

Avete notato nella lettera che prima dello spazio bianco per il nome c'e' "dott." ?

 

Perché, se non ricordo male, dalla finanziaria 2008 in poi questi contratti sono riservati a laureati.

A me hanno insegnato che in Italia la lingua ufficiale è l'italiano. Questo verbale invece è più difficile da tradurre di una versione di Cicerone.

Magari è un po' OffTopic: ma anche in America i contratti per posizioni di così basso livello sono scritti in una lingua altrettanto incomprensibile?

E' solo un accordino transattivo.

 

Il contratto dei metalmeccanici è un comodo volume da 200pp.

 

A me hanno insegnato che in Italia la lingua ufficiale è l'italiano

 

Perchè non stavi* attento quando spiegavano le grida ed il latinorum ne "I Promessi Sposi"! :-)

Siamo rimasti lì, agli Azzeccagarbugli.

Prima la gente non capiva perchè era analfabeta poi, purtroppo per le elites, hanno imparato a leggere e si son dovuti inventare questo linguaggio "burocratico". 

PS

Aneddoto: quando facevo il carabiniere (ausiliario) le mie denunce venivano sempre contestate dai superiori perche, ad esempio, scrivevo: "Nella notte del xx veniva rubata l'autoradio dalla macchina targa XX " invece di "Nottetempo in data xx ignoti asportavano in maniera fraudolenta dall'autoveicolo.."

* posso darle del tu?

 

 

Magari è un po' OffTopic: ma anche in America i contratti per posizioni di così basso livello sono scritti in una lingua altrettanto incomprensibile?

 

Per quello che so io no, i paesi anglosassoni hanno una tradizione sia burocratica che giuridica che li porta a scrivere con maggiore chiarezza e comprensibilita', mentre la tradizione italiana ricerca la complessita' e l'incomprensibilita'.

L'ho gia' scritto ma lo ripeto, lo storico Marc Bloch scrive sul tema che c'e' una differenza tra dove il sistema giuridico origina dal diritto latino, ed e' stato storicamente scritto e discusso in latino, comprensibile dal Medioevo in poi solo a ristrette elites e non alle masse, e i sistemi anglosassoni, che risalgono alla tradizione sassone, con leggi enunciate nella lingua parlata e comprensibile da tutti.

Dove la tradizione e' latina storicamente le leggi sono state scritte e interpretate con lo scopo di avvantaggiare i potenti e i corrotti e a danno delle masse che non le potevano comprendere.  L'Italia primeggia in questa tradizione. Paesi come la Germania dove Lutero ha diffuso la Bibbia in volgare alle masse dal 1500 si sono in parte affrancate da questo handicap. Dove la tradizione e' anglosassone, le leggi sono state storicamente scritte e interpretate in modo piu' comprensibile ed onesto.

Purtroppo (mia valutazione personale) anche i  sistemi anglosassoni stanno decadendo e le loro leggi e regolamenti tendono a diventare meno chiari e piu' cavillosi, oltre che ampollosi.  Per esempio le licenze d'uso dei prodotti Microsoft mostrano un certo avvicinamento agli standard italiani che pero', sia chiaro, rimangono ben peggiori e difficili da eguagliare.

Va aggiunto che la ricerca della  complessita' e dell'incomprensibilita' non sono confinate alla giustizia e alla burocrazia, ma sono una caratteristica distintiva di tutta la cultura italiana.

Una considerazione e una domanda:

1)      il comportamento dei sindacati non deve destare sorpresa: la maggioranza degli iscritti è composta da pensionati, la totalità dei quadri da:

quelli assunti quando i governi della "Milano da bere" gestivano con nonchalance bilanci pubblici in deficit per il 10% del prodotto interno lordo (tendenzialmente vecchi e meno istruiti)

2) ma FormzePA serve a qualcosa o non sarebbe piuttosto il caso di sopprimerlo, risparmiando qualche soldino?

 

 

Conosco un po’  la realtà del Formez (ora FormezPA, da quando è stato creato un suo ente gemello FormezItalia), perché ho lavorato prima in una società in house al Formez (poi messa in liquidazione) e poi nello stesso Formez (nel quale non lavoro più perché non mi è stato rinnovato il contratto pur dopo tante battaglie fatte con i miei colleghi) e posso confermare che simili scorrettezze nei confronti dei dipendenti sono molto frequenti.

Il Formez abusa di questi contratti e ci sono persone che per anni rimangono in queste condizioni di precariato. Spesso poi si vedono superate da alcuni pivellini che, avendo le spalle politicamente ben coperte, percorrono le corsie privilegiate e ottengono prima di altri il contratto a tempo indeterminato.

In quanto ai sindacati, piuttosto che criticarli per non aver denunciato questo contratto o simili cose (stabilizzazioni annunciate e mai fatte, concorsi interni fatti in fretta in furia per far entrare i soliti noti), gli si deve chiedere perché troppo spesso tacciono di fronte alla gestione spudoratamente clientelare di questo ente, i cui dirigenti hanno stipendi alti, ma responsabilità inversamente proporzionali agli stipendi che prendono, e top manager ai quali nessuno dei ministri che si sono succeduti alla Funzione Pubblica ha mai chiesto conto dei costi di un simile carrozzone.

Certo, tali prese di posizione da parte dei sindacati rischierebbero di far crollare l’intero sistema e forse non a tutti questo potrebbe piacere.

Io continuo a non capire. Come cavolo fanno le amministrazioni pubbliche a rinnovare piu' e piu' volte contratti a termine alle stesse figure nel corso degli anni? A suo tempo lo studio di mia moglie, per una grossa commessa della durata di 5 anni, ha dovuto prendere dei laureati a collaborare, vista la mole di lavoro da eseguire. Dopo un primo contratto a tempo determinato ed un primo rinnovo, il nostro commercialista ha imposto a mia moglie di assumere a tempo determinato i collaboratori interessati. Per fortuna, una volta conclusa la commessa e resisi non piu' necessari i collaboratori, questi, forti dell'eseprienza acquisita, hanno trovato da lavorare in altri studi e si sono licenziati da soli, restando peraltro in ottimi rapporti con mia moglie.

Questa temporaneita' e non reiterabilita' nel tempo dei contratti a tempo determinato mi e' stata confermata da altre vicende di cui sono stato testimone. Una volta firmato il contratto a termine, al massimo lo rinnovi una volta per un tempo massimo di qualce mese, poi se lo rinnovi ancora il dipendente puo' farti una causa per essere assunto a tempo indeterminato ed ha fortssime possibilita' di vincerla (perlomeno a Bologna).

Faccio molta fatica a capire di cosa si sta parlando. E' un contratto a termine. Quindi alla fine del primo periodo non c'e' alcun obbligo, per il datore di lavoro di rinnovarlo, anzi, c'e' il divieto di rinnovarlo dopo il primo rinnovo.

Per un CO.CO.PRO sono necessari dei requisiti di autonomia esecutiva che vengono a cadere di fronte ad un giudice non appena salta fuori che c'e' un orario di lavoro da rispettare, le ferie vengono decise dall'azienda e cose simili.

Un contratto a termine, lo dice anche il nome, ha un termine, quindi si sa dall'inizio che terminera'. La lamentela dei precari e' che si pretende che venga rinnovato automaticamente? La pretesa del FormezPA e' che vengano cassati i rinnovi precedenti, in modo da poter fare figurare ogni rinnovo com e un contratto a se' stante e non un rinnovo (se', vai davanti ad un giudice del lavoro a fargli vedere un documento del genere e vedi le pernacchie e le bastonate che ti tira).

Pretendere che un contratto a termine venga rinnovato automaticamente e' come se mia moglie fosse scesa in piazza perche' quella commessa a termine non le e' stata rinnovata (il committente, una societa' di diritto privato interamente posseduta da un ministero, ha deciso di fare le stesse operazioni direttamente, utilizzando personale interno ed dotandosi della strumentazione necessaria).

Sotto il punto di vista del futuro garantito, mia moglie che e' un libeo professionista ed ha un suo studio da mandare avanti, non gode di alcuna garanzia che i vecchi clienti per cui ha eseguito del lavoro la richiamino. In piu' ha dovuto investire soldi nell'acquisto di attrezzature e continua ad investirne per la loro manutenzione, senza alcuna garanzia che le saranno necessari per continuare a lavorare.Dovrebbe pensare di non essere garantita pure lei e scendere in piazza?

Ho il sospetto che le amministrazioni pubbliche abbiano abusato di strumenti che comunque sono necessari per passare un improvviso e temporaneo aumento del lavoro e che i "precari" non siano in grado di andare da un giudice del lavoro per riportare nella legalita' le azioni delle pubbliche amministrazioni. Pero' una situazione del genere mi sembra molto improbabile. Evidentemente mi mancano informazioni per comprendere come stanno le cose in realta'.

Mi sa che dovra ripassare ad un pranzo o ad una cena da questa parti, cosi' ne parli direttamente con lei, perche' mentre guardava la televisione i commenti che le ho sentito faresu questa protesta mi hanno mostrato chiaramente che anche lei ha fortissime difficolta' a comprendere le ragioni di quanto sta accadendo.

Intanto se puoi spiegarmi come diavolo fanno alcuni a rinnovare contratti a termine per piu' volte senza finire davanti ad un giudice del lavoro, mi fai un piacere.

 

Intanto se puoi spiegarmi come diavolo fanno alcuni a rinnovare contratti a termine per piu' volte senza finire davanti ad un giudice del lavoro, mi fai un piacere.

Credo che basti assumere con un contratto a progetto, che puo' essere rinnovato quante volte vuoi.

 

mi sembra che l'accusa alla cgil sia speciosa e priva di ogni fondamento logico, qualora l'autore dell'articolo abbia vogli di accusare qualcuno cerchi tra qulli che hanno firmato gli accordi.Certe volte voler sembrare di capire tutto rischia di portare fuori strada  anche i professori universitari.

Antonio cornelio

Caro Antonio, il tono dell'articolo mi pare tutt'altro che saccente.

La mia osservazione sul comportamento della CGIL ha un fondamento logico piuttosto solido. Facciamo un esempio: se a me e altre tre persone viene proposto di commettere un reato e io dico "no grazie" ma non denuncio il fatto che gli altri tre sono andati a commetterlo, allora sono corresponsabile (in modo diverso, certo, ma lo sono almeno sul piano morale).

Questo e' esattamente quello che e' successo. La dirigenza del FormezPA ha proposto la sottoscrizione del verbale a tutti i rappresentanti sindacali, inclusa quindi la CGIL. O il loro rappresante era un non udente e semiinfermo mentale oppure lui sapeva cosa si stava facendo. In questo secondo caso questo articolo sarebbe dovuto comparire settimane fa sugli organi di informazione della CGIL, non su un blog che noi facciamo nel tempo libero.

 

non credo sia legittimo accusare la CGIL degli stessi misfatti di cui si accusano gli altri sindacati.

Zanella dice che il silenzio è consenso. Ma Zanella sa se la CGIL non ha cercato di denunciare questi misfatti nei media nazionali e semplicemente non le è stato dato retta? Dopo tutto, non è che se la CGIL vuol dire qualcosa le si fanno i ponti d'oro, la si invita da Vespa e Minzolini si sdilinquisce.

Ho fatto una piccola ricerca google nel sito FP e ho trovato quanto segue:

Per questa ragione riteniamo importante  che vengano sostenuti i nostri emendamenti  al  decreto “mille proroghe”,  attualmente all’esame delle Commissioni  Bilancio e Lavoro del  Senato, che rappresentano  l’unico  strumento in grado di consentire non solo la proroga dei rapporti di lavoro  (anche per coloro in servizio al 1 gennaio 2010 e cessati nel corso dell’anno), ma anche la ripresa e la conclusione dei processi di stabilizzazione. 

            Serve pertanto un sostegno visibile e manifesto alla nostra azione, prevedendo oltre a forti ed intensificate  iniziative di lotta e di mobilitazione, manifestazioni di sostegno e di concreto impegno per il superamento del ricorso al lavoro precario  (dichiarazioni pubbliche , cartoline, telegrammi, raccolte di firme, pronunciamenti delle amministrazioni e di autorità istituzionali, etc.) da fare  pervenire  al Parlamento, in questo caso alla Commissione Lavoro del Senato, con l’obiettivo di creare le condizioni affinchè il Governo modifichi i comportamenti assunti fino ad oggi nei confronti del precariato, che non deve essere espulso dai luoghi di lavoro perché rappresenta una risorsa  insostituibile per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione e quindi per la tenuta sociale e democratica del paese.

 

Non sufficiente forse a assolverla dall'accusa di Zanella, ma assai diverso dal firmare questo contratto capestro come hanno fatto gli altri sindacati.

Ma Zanella sa se la CGIL non ha cercato di denunciare questi misfatti nei media nazionali e semplicemente non le è stato dato retta? 

Non lo so con certezza ma ho fondate ragioni per dubitarne. E' bastato che oggi segnalassi il mio post al Fatto Quotidiano. Dopo 5 minuti mi e' arrivata questa risposta:

Pazzesca questa storia, ci lavoriamo e ne scriviamo sicuramente

 

 

Mi rivolgo ai giuristi per avere lumi. Tutti gli intervenuti fino a questo momento hanno dato per scontato che questa "transazione preventiva" abbia piena fondatezza giuridica. Ma non vi sembra che oltre a essere una porcheria nella sostanza lo sia anche dal punto di vista giuridico, se non altro considerando l'aspetto ricattatorio del documento che viene fatto firmare?

Non sono esperto di diritto del lavoro, però credo di potere proporre due osservazioni:

1 - la transazione, per definizione, serve a comporre una controversia in atto o a prevenirne una in potenza; perciò può ben essere conclusa prima che sorga un litigio;

2 - nei rapporti di lavoro, transazioni e rinunce ai diritti del lavoratore sono sospette per la disparità delle parti; perciò la legge prescrive che siano valide solo se concluse con l'assistenza di un sindacato o davanti al giudice. 

Il modulo pubblicato dal prof. Zanella sembra soddisfare entrambe le esigenze. 

Non aggiungo ulteriori valutazioni.

Caro Zanella, io faccio parte della RSU per la CGIL della mia azienda (caso più unico che raro in una società petrolifera per un quadro laureato) le posso garantire che il sindacato di cui faccio parte non ha mai fatto "pastette" e neppure tenuto silenzi "strani".

Evidenzio però che se la CGIL denuncia qualcosa diventa sempre un sindacato comunista che fa del collateralismo se sta zitta viene accusata per il suo comportamento, vorrei sapere cosa si deve fare.

In ogni caso le recenti prese di posizione degli altri sindacati sulle politiche governative e sul nuovo modello contrattuale (IPCA compreso) non lasciano dubbi!!!!!!

con rispetto

antonio cornelio  

Antonio, (possiamo darci del tu se non ti dispiace -- a me no) io credo a quello che dici, cioe' che la tua RSU ne' ha avallato abusi ne' ha taciuto su quelli altrui. La CGIL non e' un monolite, pero', e al suo interno (come all'interno di qualunque organizzazione) puo' esserci chi invece silenzi "strani" li accetta. Credo sia nell'interesse dei sindacati censurare quello che e' successo, come credo che anche tu faresti se fosse successo nella tua azienda.

Io ho un enorme rispetto per l'attivita' sindacale, e ho voluto sottolinerare un problema di rappresentanza che forse tu puoi aiutarci a capire meglio. Ovvero: i sindacati che hanno accettato questo verbale (lasciamo quindi fuori per un momento la CGIL e sorvoliamo anche sul fatto che se questo verbale fosse impugnato di fronte al giudice del lavoro ci sarebbero pochi dubbi sull'esito del ricorso) si stanno comportando come da manuale di political economy: non stanno cioe', evidentemente, facendo gli interessi dei co.co.pro. che dicono di rappresentare ma solo l'interesse della maggioranza dei propri iscritti.

Da cui il problema che ho posto: ma questi precari chi li rappresenta?

Eccoci,siamo noi del Formez. Un aspetto importante, non ancora commentato nel blog, è che il Formez non è un'Amministrazione Pubblica qualunque ma è l'Agenzia in House del Dipartimento della Funzione Pubblica incaricata di insegnare alle altre Amministrazioni le "buone pratiche" per la gestione delle risorse umane anche dal punto di vista di "trasparenza ed etica". Infatti, se andate sul sito di Formez PA trovate in bella evidenza la notizia di un progetto denominato "Etica Innovazione e Trasparenza" .... Rispetto al comportamento della CGIL, bisogna dire che non solo non ha divulgato la notizia a livello nazionale, ma nemmeno ha convocato un'assemblea per informare o discutere su possibili strade alternative da percorrere. Grazie dell'interessamento

è particolarmente strano che si scriva un articolo (di fatto) contro la Cgil, quando quest'ultima è l'unica sigla sindacale a non aver firmato. se ti fossi informato meglio, caro giulio, sapresti che Cgil, Uil e Ugl hanno scritto unitariamente all'amministrazione criticando questo metodo e chiedendo un tavolo per affrontare la questione. e ti saresti reso conto che la sola organizzazione a tener fede a quella denuncia è proprio la Fp-Cgil, mentre le altre sigle hanno continuato a firmare senza remore.

è giusto che tu dica e scriva quello che pensi ( magari scrivendo con un pò di rispetto e senza tutta questa arroganza gratuita), ma sarebbe giusto farlo senza criticare in modo aprioristico gli unici che si sono opposti.

secondo te la Cgil avrebbe dovuto denunciare pubblicamente dei lavoratori che firmano delle conciliazioni ricattatorie? o avrebbe dovuto denunciare pubblicamente il Formez? e soprattutto, a che fine? il sindacato si fa diversamente, con serietà e moderazione (le conciliazioni non sono illegali, ma queste sono orrende e, lo ripeto, ricattatorie). le campagne pubbliche si fanno quando sono utili. se tutti i sindacalisti del formez avessero fatto il loro mestiere, semplicemente, non avrebbero dovuto firmare e avrebbero dovuto chiedere che la conciliazione avvenisse in Dipartimento Provinciale del Lavoro (come avvenuto in altri casi).

trovo francamente ridicola l'accusa di aver taciuto. ridicola perchè non tiene conto del contesto e sembra assolvere chi ha firmato.

premesso che sono filo CGIL per reazione istintiva e che la CGIL FP è stata più decente degli altri, però

secondo te la Cgil avrebbe dovuto denunciare pubblicamente dei lavoratori che firmano delle conciliazioni ricattatorie? o avrebbe dovuto denunciare pubblicamente il Formez? e soprattutto, a che fine? il sindacato si fa diversamente, con serietà e moderazione (le conciliazioni non sono illegali, ma queste sono orrende e, lo ripeto, ricattatorie). le campagne pubbliche si fanno quando sono utili.

ecco, dimmi perchè NON avrebbe dovuto denunciare pubblicamente il Formez e perché sputtanare un caso esemplare di malcostume non sarebbe stata una campagna pubblica "utile".


 

vedi sotto ("una risposta collettiva")

Se confronto il giudizio dato sulla CGIL e ciò che trovo su internet (per esempio, vedi link sotto), concluderei che quel giudizio negativo è del tutto ingiustificato. In tal caso, l'autore dovrebbe delle scuse.

http://www.nidil.cgil.it/bacheca/ultime-notizie/pubblicato-gazzetta-ufficiale-collegato-lavoro-ridotti-i-termini-le-impugnazioni-dei-licenziamenti-dei-co

http://3.flcgil.stgy.it/files/pdf/20101125/scheda-flc-cgil-commento-su-legge-183-del-4-novembre-2010-collegato-lavoro-novembre-2010.pdf

 

 

 

vedi sotto ("una risposta collettiva")

 

O visto che più in particolare si parlava di FPCGIL: http://www.fpcgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13326

o meglio: http://www.fpcgil.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16121

Vabe', mi fermo qui. Grazie per l'articolo comunque. Buon lavoro

Stefano , se hai letto bene l'articolo non si contesta alla CGIL inerzia rispetto alle leggi , ma di non avere denunciato PUBBLICAMENTE il comportamento del FORMEZ che permette di aggirare la legge.

Almeno così a me pare

;D

 

Accidenti mi sembra che sei un acuto osservatore ed anche dal modo con cui ti esprimi un sincero democratico pronto al confronto.

saluti

antonio

Questo articolo di denuncia e le reazioni suscitate mi ricordano un episodio simile eppure diverso, citato in questo recente lavoro

When Federico Varese (1996) revealed that Stefano Zamagni, a well-established Italian economist, had plagiarised verbatim several pages from Robert Nozick, Varese was criticised by several Italian colleagues who together evoked nine norms or reasons that he would have violated by blowing the whistle. None of these include a justification of plagiarism per se. Varese discusses them in an unpublished article (“Economia d’idee II”). They are worth listing, their range is staggering:
1. There is nothing original, everyone plagiarises, so why bother? [journalist]
2. Whistle blowers are always worse than their targets [sociologist]
3. What is the point of targeting Zamagni? They will never punish him anyway.
4. What is the point of blowing the whistle as you will pay the consequences [family, friends]
5. He is a good “barone”, much better than many others, so why target him? [economist]
6. Zamagni is a member of the left and you should not weaken the left during election times [economist; various friends]
7. Zamagni shows good intellectual tastes as he plagiarises very good authors, so he does not deserve to be attacked [philosopher]
8. Given that many are guilty of plagiarism, targeting one in particular shows that the whistle blower is driven by base motives.
9. In addition, an economist suggested an explanation rather than a justification saying that the real author of the plagiarism was probably a student of Zamagni who wrote the paper for him. This would, funnily enough, imply that Zamagni was innocent of the plagiarism, but still that he signed a paper he did not write, written by someone who also did not write it!

Qua sta succedendo una cosa simile. Giulio denuncia che i sindacati non proteggono i lavoratori, e che ANCHE (ANCHE!) la CGIL pure se non ha firmato non ha pero' denunciato pubblicamente la cosa (a casa mia si chiama omerta') e quindi e' corresponsabile almeno moralmente. Riassuntino: i sindacati a parole difendono i precari, nei fatti no.  

Che fanno i critici? se la prendono con Giulio che ha denunciato i sindacati, soprattutto preche' ha denunciato la CGIL. Gli dicono nell'ordine: 

1) sei disinformato

2) perche attacchi la CGIL, sono gli unici che difendono i lavoratori

3) sei un presuntuoso arrogante

4) ma che ne sai tu della battaglia sindacale, si fa in altri modi sotterranei, con sotterfugi che solo Loro i Sindacalisti sanno fare

5) scusati, sei stato maleducato

E allora sapete che vi dico? che ve li meritate dei sindacati cosi', canaglie a braccetto con i politici e cagasotto omertosi. 

Ho letto solo ora il thread iniziato col commento di Sandrocchio. Faccio prima a scrivere una risposta collettiva.

Innanzitutto, per favore, non ci incazziamo ché stiamo discutendo tra persone civili. Sara' che da piccolo giocavo a non t'arrabbiare. Antonio, sono d'accordo con il tuo commento (per il quale ti rigrazio) dalla prima riga alla penultima: ma il "canaglie cagasotto omertosi" non lo condivido. Abbiamo argomenti migliori.

Sandrocchio, credo che tu non abbia letto i miei commenti in risposta ad altri lettori. Come ho scritto sopra in risposta ad Antonio Cornelio (anche lui rappresentante CGIL) io ho enorme rispetto per l'attivita' sindacale. Per questo ho raccontato questa storia: non capisco come UIL, CISL e UGL possano avallare questa cosa. Ne' come la CGIL possa non denunciare apertamente il misfatto. Mi chiedi:

secondo te la Cgil avrebbe dovuto denunciare pubblicamente dei lavoratori che firmano delle conciliazioni ricattatorie? o avrebbe dovuto denunciare pubblicamente il Formez? e soprattutto, a che fine?

Secondo me avrebbe dovuto denunciare pubblicamente sia il Formez sia gli altri sindacati che si sono sporcati le mani con questo verbale. Al fine di rendere credibili gli obiettivi che dice di perseguire. Questo avrei fatto io se fossi stato il rappresentante in questione. Se non capisco come si fa l'attivita' sindacale, chiedo lumi. Quelli che dai fin qui non sono molto utili. In particolare, se secondo te

il sindacato si fa diversamente, con serietà e moderazione

io non capisco piu' cosa sia la serieta'. E ho il sospetto che la moderazione si usi solo quando sono in gioco i diritti dei precari, perche' nessun sindacato e' moderato quando quancuno tocca, che so, i diritti pensionistici acquisiti. In quei casi si stracciano le vesti eccome. Secondo me fanno bene, perche' quello e' il loro mestiere. Mi stupisce quindi che, scrivendo

le campagne pubbliche si fanno quando sono utili

tu suggerisca che denunciare il Formez e gli altri sindacati conniventi la CGIL avrebbe fatto una campagna inutile. Scusa il paragone forse poco calzante, Sandrocchio, ma mi ricordi quei cattolici che giustificavano quei vescovi che hanno coperto col loro silenzio decine di preti pedofili. Anche loro dicevano che la chiesa e' istituzione seria e moderata, e che non bisogna fare campagne pubbliche su questioni che si risolvono meglio internamente.

se tutti i sindacalisti del formez avessero fatto il loro mestiere, semplicemente, non avrebbero dovuto firmare e avrebbero dovuto chiedere che la conciliazione avvenisse in Dipartimento Provinciale del Lavoro (come avvenuto in altri casi).

Su questo siamo d'accordo, mi pare.

Sull'informarsi meglio, Sandrocchio, io ho premesso che riportavo la storia come se l'avessi vista dal lato dei circa 100 co.co.pro in questione. Sono loro che me l'hanno raccontata, e solo loro in un commento qui sopra a dire che la CGIL non li ha mai convocati neppure informalmente per discutere la vicenda. Adesso tu aggiungi informazione utile dall'altro lato, da quello cioe' del rapporto sindacati-Formez. Il tuo racconto pero' non fa che riproporre la domanda che ho posto:

Cgil, Uil e Ugl hanno scritto unitariamente all'amministrazione criticando questo metodo e chiedendo un tavolo per affrontare la questione. e ti saresti reso conto che la sola organizzazione a tener fede a quella denuncia è proprio la Fp-Cgil, mentre le altre sigle hanno continuato a firmare senza remore.

Se questo e' quello che e' successo, cioe', e' ancora piu' misterioso (per me) il silenzio della CGIL. Dimmi tu cos'e' che non capisco: CGIL, UIL e UGL vanno dalla direzione Formez e criticano apertamente questo metodo. Chiedono un tavolo, che non si apre, presumo. Gli altri sindacati dopo aver criticato il metodo lo avallano. CGIL non lo avalla. Perche' non dice pubblicamente: guardate che stanno facendo una porcata, noi stiamo dalla parte dei co.co.pro. e vi impiantiamo un casino? Le persone che mi hanno raccontato questa storia mi hanno detto di essere umiliate dalla vicenda. Se un sindacato non lotta al loro fianco, Sandrocchio, spiegami tu a cosa serve, perche' io non lo capisco!

Infine, se il parlar franco per te e' arroganza gratuita, scusa l'arroganza (per me il parlar franco e' invece rispetto dell'interlocutore, ma su questo possiamo agree to disagree; e permettimi: rispetto dell'interlocutore e' anche firmarsi con nome e cognome, specialmente quando si sta per dargli dell'irrispettoso e dell'arrogante).

Marino bib e Aldo Lanfranconi hanno chiarito il resto in risposta ai tuoi commenti, sottoscrivo quello che hanno scritto.

Stefano Verde dice che devo delle scuse. Scusa, Stefano, ma anche qui non capisco. Ti chiedo aiuto (non sono ironico). Potresti per favore scivere un paragrafo su questa falsariga:

"Io, Giulio Zanella, mi scuso con ........ per aver scritto che ........ mentre in realta' ........ "

Sono pronto a chiedere scusa se mi mostri dove ho sbagliato.

 

Un dubbio da chiarire: come ho già detto, le transazioni in materia di lavoro devono essere perfezionate con l'assistenza di un sindacato.

Se ciò avviene, è perché i precari di cui si parla sono iscritti ai sindacati che accettano questa pratica. Allora, delle due l'una:

- questi sindacati li hanno turlupinati benché incassino le loro quote d'iscrizione;

- questi sindacati, in effetti, li tutelano permettendo loro di conservare il lavoro.

O c'è un'altra interpretazione?

@ Giulio A una seconda rilettura ho capito che ti riferivi specificamente a FP-CGIL vs Formez. E' molto facile, però, che il lettore estrapoli un giudizio su come l'intera CGIL (non) protegga i precari. Quanto alle scuse, usavo il condizionale, appunto perche' mi limitavo a osservare che su internet si trovano comunicati della FP-CGIL e della CGIL-NIDIL che criticano la legge in questione. Buona giornata, ciao   

 

accidenti, sei un acuto osservatore, e dal modo con cui ti esprimi un sincero democratico aperto al confronto.

Complimenti.

Domanda: perchè è vietato partecipare ad un blog stimolante ed interessante?

Vedi tu comunque

antonio

Segnalo articolo di Marco Sarti su l'inkiesta a proposito del trattamento pensionistico che attende precari, nell'indifferenza generale

Immagino tu ti riferisca a questo articolo.

La disparita' contributiva e previdenziale tra lavoratori a tempo indeterminato e lavoratori a tempo determinato e' uno degli aspetti piu' iniqui del dualismo che caratterizza il mercato del lavoro italiano. Qui lo diciamo da tempo: non ha ragione d'essere e dovrebbe essere rimosso subito (lo si puo' fare con un decreto di un articolo).

In generale, questo articolo va dritto al centro del problema pensionistico. Ecco una riforma utile ed equa: ognuno vada in pensione quando gli pare (anche a 49 anni, se vuole, come si poteva fare ai bei tempi) con un vitalizio il cui valore attuale e' uguale al valore capitalizzato dei *propri* contributi (si chiama metodo contributivo a capitalizzazione). E le pensioni di invalidita', sociali, ecc. si finanziano con la fiscalita' generale.

 

Mi segnalano questo blog che riprende il mio post. Diffondo volentieri.