In perfetto stile italico si parla solo di "FIOM sì/no", non si parla di cosa la Fiat propone, e su cosa la CGIL si sia impuntata. Per chi ha voglia di leggere qui c'è la proposta Fiat, che vi riassumo per sommi capi, saltando gli aspetti più tecnici, che trovate negli allegati.
Al punto uno c'è sicuramente la nuova turnazione. La Fiat, per ottimizzare gli impianti (che costano), vuole 6 giorni lavorativi a settimana, divisi su 18 turni,. Il primo turno partirebbe la Domenica alle ore 22, si concludono il sabato alle ore 22. Cambia anche il sistema, per cui mentre prima si faceva una settimana turno notte, poi si cambiava, adesso si introduce un sistema per cui, ad esempio, il riposo settimanale è, per tutti, la Domenica, una settimana ogni tre si ha una settimana corta di 4 giorni con due giorni di riposo in più.
La proposta Fiat continua con una richiesta di adeguamenti delle ore di straordinario su richiesta dell'azienda, con una diversa organizzazione delle pause (fino ad adesso 2 di venti minuti ogni turno, con la nuova organizzazione tre di dieci minuti, 10 minuti soppressi saranno pagati a parte), la pausa pranzo (retribuita) è posta sempre a fine turno.
Fino a questo punto nulla di “cinese” (anche se il nostro amico Phastidio ci trova qualcosa di "polacco") nessun operaio è incatenato al luogo di lavoro, c'è solo una diversa organizzazione della turnazione per sfruttare al meglio gli impianti (che costano...). Questo implica anche uno “sfruttamento” diverso della forza-lavoro: posso dire che non è piacevole lavorare “sulla linea”. Il lavoro è molto ripetitivo, anche se le “unità” cambiano mansione proprio per evitare fenomeni di noia dovuta alla routine. Ma, per quanto molti lavori siano altamente automatizzati, occorre ancora un operaio per passare, ad esempio, i cavi nella centralina; fatto n volte al giorno non è piacevole, ma non tutti possono fare i notai (dai Sabino, non ti offendere, dicevo per dire).
Con la nuova organizzazione non è che hai più cavi da montare, anzi se ti vuoi “ammazzare” di fatica puoi anche fare due turni semi consecutivi e poi avere un giorno e passa di riposo, anche a metà settimana, o, se sei bravo e hai culo, attaccarteli nel week-end. Nessuno “lavorerà di più per gli stessi soldi", eccetto per quei dieci minuti al giorno, che saranno comunque pagati. Difatti, fino a questo punto i sindacati avevano unanimemente fatto la faccia feroce, ma avevano abbozzato: se si vuol competere senza abbassare i salari (cosa che Fiat non ha proposto) e magari aumentarli un po' (cosa a cui Fiat ha lasciato la porta aperta) si deve aumentare la produttività, produrre di più a parità di costo orario, altrimenti la Cina (ma anche la Germania, la Svezia, la Slovenia) ci mangia(no). Insomma, i cambi negli orari e nei metodi di produzione, con le implicazioni appena descritte per al turnazione dei lavoratori dell'impianto, erano stati accettati da tutti i sindacati, FIOM-CGIL inclusa.
Il sindacato CGIL si è bloccato su ben altro...
Leggiamo dal documento Fiat: “occorre definire le modalità per contrastare forme anomale di assenteismo, non riconducibili a forme epidemiologiche”; più avanti: “ad esempio 471 certificati medici presentati per il 16.11.2007 in concomitanza con lo sciopero nazionale ...”; oppure i casi di assenza per “permessi elettorali”, come ad esempio i “1.578 permessi dell'aprile 2008 su un organico di 4.544 lavoratori...” In parole povere: c'è uno sciopero, per cui i partecipenti allo sciopero non hanno diritto alla retribuzione (statuto dei lavoratori...) ed i partecipanti allo sciopero presentano un bel certificato medico, per cui lo sciopero glielo paga l'azienda, quindi tutti noi. Idem per i “permessi elettorali”. Cosa chiede la Fiat ? Di recuperare le produzioni perse a causa di questi comportamenti che io definirei "anti sociali" ma che, magari, a molti sembrano solo metodi astuti per condurre la "lotta di classe". Mandare in malora le aziende facendone pagare i costi alla collettività, ottima lotta di "classe".
Ecco, comunque, l'invalicabile muro della FIOM-CGIL, altro che Cina e cinesizzazione dell'Italia! Qui si vuole solo difendere o “privilegi sindacali” (i permessi elettorali) o vere e proprie prese in giro (i certificati medici per non saltare la retribuzione nel giorno di sciopero).
Vorrei concludere con parole di speranza, ma non ne ho, con questi sindacati, difensori dell'indifendibile, non andremo da nessuna parte, anzi da una parte ci andremo: a picco.
Sbalorditivo.
L'unica via e' rendere pubblica la notizia in modo che tutti sappiano, sperando in un barlume di buon senso della gente.
A proposito di FIAT, mi si diceva che la FIAT ha dovuto richiamate qualcosa come 15000 Punto (tutte prodotte a Termini Imerese) per un problema di montaggio errato. Sono dovute tornare tutte a Torino. Confermate?