Due Commenti e uno Sfogo sul Settore Pubblico, Aspettando G...iarda

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Data la situazione dellle finanze pubbliche italiane molti, sottoscritto compreso, si esercitano per individuare i possibili tagli alla spesa pubblica. Mentre aspettiamo la spending review, azzardiamo alcuni commenti a mezzo di conti, con sfogo finale. 

Commento 1: Effetti diretti e indiretti dei tagli. Nelle varie ricette è quasi sempre compreso un ridimensionamento della spesa per il pubblico impiego da realizzare sia riducendo il costo del lavoro pubblico, o con una riduzione degli organici o tosando le retribuzioni, sia risparmiando sugli acquisti di beni e servizi. La stragrande maggioranza dei commentatori, calcolando gli effetti di possibili tagli al pubblico impiego, commette però  l'errore di non considerare gli effetti fiscali che scaturiscono dal taglio della spesa. Se il fine di un taglio è infatti produrre un miglioramento del saldo primario e una riduzione del deficit, allora vanno anche considerati i suoi effetti sulle entrate. Questi effetti fiscali dei tagli al lavoro pubblico sono notevoli e ne riducono pesantemente l'effetto finale.

Su nFA la materia è stata recentemente trattata in modo diretto da Marco Esposito lo scorso 6 aprile in Tasso alcoolico o tasso glicemico ? Tasso e basta  e il giorno seguente, in modo indirettto citando un articolo sull'argomento di Oscar Giannino, nelle letture per il fine settimanaOscar Giannino, ad esempio,  scrive:

 

la massa salariale pubblica [è stata]  stabilizzata in questi anni grazie al blocco del turnover intorno a 175 miliardi di euro l'anno. Dopo la stabilizzazione, occorre la riduzione. Senza buttare nessuno per strada. ..... un taglio ..... del 15%, comporta in 3 anni un taglio alla spesa di 35 miliardi di euro rispetto aivalori a bilancio 2011. Il risparmio è superiore al valore percentuale dei lavoratori che escono dal perimetro [il grassetto è nostro; suggerisce che Giannino  abbia in mente licenziamenti, non un taglio ai salari, come peraltro anche confermato in seguito quando propone la ricollocazione del 60% dei licenziati presso una società privata di servizi; ndr] perché i dirigenti pubblici costano molto di più dei loro dipendenti.

 

Tabella 1

 

I dati di partenza stanno qui; il tfr/tfs stimato e i contributi sociali dipendenti qui; il  calcolo IRPEF qui da qui (ingrandimento tabella qui); la distribuzione è stata costruita sulla base di un dirigente ogni 12 impiegati

Applichiamo i dati della Tabella 1 ad una ipotesi di 35 miliardi di riduzione della spesa attraverso riduzione del personale, come suggerito da Giannino. Questa riduzione della spesa pubblica comporta nello stesso istante una perdita di gettito contributivo e fiscale che dipende dalla situazione del mercato del lavoro e da quella del sistema pensionistico. In particolare, se una frazione x dei dipendenti pubblici licenziati non trova lavoro nel settore privato (supponiamo che chi invece trova lavoro lo faccia ad identiche condizioni salariali e contributive) 

i) la perdita indiretta di trattenuta IRPEF sarebbe pari a 6,3 miliardi moltiplicati per x

ii) l costo di eventuali ammortizzatori sociali sarebbe dell'ordine di 6 miliardi per x

iii) la perdita indiretta di contributi dello stato e del lavoratore sarebbe, 10,7 + 2,7 miliardi moltiplicati per x e per un coefficiente y  che cattura la riduzione dei benefici, ad esempio pensionistici, dovuta alla riduzione dei contributi. [Nota: per la precisione, il coefficiente y si applica a rigore solo solo sulla componente previdenziale (2/3) dei contributi sociali; inoltre, la riduzione dei benefici inizierà per scaglioni alla data del pensionamento, cioé da un minimo di due a un massimo di 35 anni dalla data del taglio.]   

Nel caso estremo in cui nessuno dei licenziati trovi lavoro (x=1) e che i benefici siano indipendenti dai contributi (y=1), il risparmio finale si riduce da 35 a 9,3 miliardi,  e cioé  poco meno del 27% del taglio. Se ve ne fosse bisogno questo calcolo prova, una volta ancora, come sia vero che il costo del lavoro in Italia consiste soprattutto di imposte e contributi previdenziali, non di redditi dei lavoratori: da questo punto di vista il pubblico ed il privato son trattati ugualmente!

Nel caso estremo opposto, in cui tutti i licenziati trovano lavoro (x=0), la stima di Giannino è corretta, indipendentemente da y. 

Supponiamo  poi di procedere, come pare suggerire Giannino, esternalizzando i servizi non più coperti ad una società privata tenuta ad assumere il 60% dei licenziati. Nelle ipotesi che:

1) la società riassuma ad uno stipendio pari al 70% del precedente,

2) si accontenti di un mark up sui costi del 10%,

3) x e y siano =1 per il 40% dei non riassunti dalla società privata

il risparmio si ridurrebbe ulteriormente a 7,1 miliardi, pari a poco più del 20% del taglio. Trovate qui le stime dei costi degli ammortizzatori sociali e dell'outplacemet usati.

Prendiamo invece ad esempio il taglio suggerito da Marco: 

 

A fronte di un salario medio privato di € 28.380 abbiamo un salario medio pubblico di € 31.608, riportando i dati del settore pubblico a quello privato avremmo un risparmio di € 3,227,5 per ognuno dei 3.500.000 dipendenti pubblici, pari a circa 12 miliardi

 

Sempre dalla tabella precedente (e sempre sotto l'ipotesi che i benefici siano indipendenti dai contributi) 12 miliardi di lordo erogati in meno comportano ipso facto un mancato gettito di 4,8 miliardi (1,3 di contributi sociali dei lavoratori e 3,5 di minore IRPEF, che trattandosi di un haircut è calcolata con le aliquote marginali.) Il risparmio netto diviene quindi 7,2 miliardi, il 60% del taglio.

Commento 2: L'evoluzione del costo del lavoro pubblico. La tabella 2 mostra alcuni dati relativi al lavoro pubblico nel trentennio 1980-2010.

Tabella 2

Per comodità ecco i links alle fonti: pil - IV tavola, foglio t1, spesa lavoro pubblico - tavola 1, rivalutazioni a €2010

Si noti che: 

i) da tre decenni gli organici crescono di circa il 7% ogni decennio;

ii) dal 1990 al 2000 la spesa in €2010 è addirittura diminuita (nonostante la costante crescita degli organici): complimenti ad Amato, Ciampi e anche a Prodi anzi a Giarda (un protagonista del primo governo Prodi);

iii) l'ultimo decennio ha visto una crescita della spesa del lavoro a € 2010 di 17,6% contro una crescita del Pil, sempre a € 2010 di solo lo 6,3% (nonostante la spesa per lavoro nel 2009 e 2010 sia rimasta praticamente costante in termini nominali al livello 2008; il male è stato fatto nel lustro terribile 2001-2006). 

iv) il lordo erogato al personale degli enti locali valeva nel 1980 il 37.8% del totale: nel 2010 è salito al 45,6%. La spesa è aumentata sopratutto negli enti locali (in particolare regioni/sanità). L'elefante nella stanza è il federalismo. Difficile discutere di tagli al settore pubblico senza discutere di federalismo.  

Sfogo finale. Il rapporto risparmio/taglio può anche essere modesto e maggiore attaccando i salari più bassi, ma questo non vuol dire che non sia il caso di tagliare, né che si debba partire dai salari più bassi. Fare i conti a questo modo, senza una misura della produttività relativa del lavoro, può non portare a tagli efficienti. E se fosse che un dirigente ogni dodici impiegati è troppo? Se questo rapporto tradisse il fatto che uno su tre dei burocrati di alto livello scaldano la poltrona (sorry le poltrone: Mastrapasqua, presidente dell'INPS, ne occupa ben 23) per meriti politici, per "meriti" familiari o per frequentazione del giro giusto? Sfoltire il numero dei dirigenti, ridimensionarne la retribuzione e proibire incarichi (e retribuzioni) multiple? Non c'è via d'uscita alla spending review.  

Ma hai voglia ad aspettare G...iarda e la sua review. E allora tiriamo fuori due idee dal cappello, mentre aspettiamo. Una riduzione di organico si potrbbe ottenere con gli accorpamenti. Anche qui Mario Monti con la manovra ha accorpato INPS, INPDAP ed ENPALS ma i risparmi che si otterranno saranno peanuts (100 milioni all'anno a regime) rispetto a quelli che deriverebbero accorpando Carabinieri, P.S. e G.F. (il nostro indice di addetti alla pubblica sicurezza per 1000 abitanti è scandaloso ma loro sono armati per cui meglio tacere). In questa area andrebbero ridotte all'osso anche le scorte e il dispiego di uomini per eventi privati. Parte delle risorse recuperate andrebbero girate alla magistratura dopo averla riorganizzata. Ogni ministero ha almeno un un suo Ufficio Studi (per lo più elaboratore di dati ISTAT esattamente come quello accanto), il M.E.F. ne ha quattro o cinque e si foraggiano tre o quattro uffici studi semi-privati. Abbiamo almeno due sistemi di contabilità. Mi chiedo se non possiamo avere un solo ufficio studi efficiente e un solo sistema di contabilità. Questa ultima azione libererebbe grandi spazi di uffici rendendoli disponibili per per la vendita o riducendo la spesa per affitti: libererebbe anche materiale informatico da girare anzitutto alla magistratura. E le authorities sono troppe e costano un occhio e quasi tutte hanno a che fare con la concorrenza: si accorpino quindi che magari ci si guadagna pure in efficienza. Andrebbe anche controllata la spesa per il personale degli enti locali: al sud sopratutto anche se il mitico nord non scherza. Fino a pochi anni fa ai piccoli comuni (< 3000 abitanti) bastava il segretario, due impiegati,lo spazzino/becchino e un geometra ad ore. Ora hanno tutti decuplicato il personale, creato almemo tre dipartimenti ciascuno affidato a un dirigente. Il geometra ad ore è stato sostituito da un architetto in pianta stabile. Occhio anche alle regioni: Formigoni non ha costruito il grattacielo per farci atletica indoor, bensì per riempirlo di persone, fra le quali molte amiche. E con le retribuzioni non scherzano. Ci sono quindi spazi per risparmi.

Insomma, diciamocelo, la "spending review" è una presa per il culo: con  tre corpi di polizia da unificare, tre gradi di giudizio da ridurre a due, i tribunali decentrati da chiudere, sedi universitarie pubbliche in ogni città sopre i 50k abitanti con costi ridicoli per l'utenza, con CDA pubblici e di società miste affollattissimi, andare in fino con la spending review è come misurare il pezzo che esce dalla fonderia da finire con il micrometro.

O, forse, è solo l'ammissione che i veri tagli non si possono fare nè oggi nè mai. 

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Commenti

Ci sono 68 commenti

Da Spending Review a "salary cap". I dirigenti (TUTTI) dello Stato si vedono decurtare lo stipendio o gli stipendi fino a 80.000/100.000 EURO  irpef /anno. Se loro pensano che siano pochi, si licenziano e vanno nel LIBERO MERCATO a procacicarsi un contratto. Se trovano qualcuno nel privato che glieli dà' , vuol dire che se li meritano. Senno' stanno a casa e allora NON se li meritavano. E' esattamente lo stesso discorso dei camerieri della buvette del Senato in esubero: il lavoro è dietro l'angolo (forse con stipendio inferiore). Ecco, ai dirigenti (diciamo a molti) piace lo stipendio elevato, le comodità, e il "posto fisso noioso" all'interno del recinto della Pubblica Amministrazione. Un dirigente deve dirigere: stabilire procedure chiare, benchmark per misurare le performance dei dipendenti e magari anche sue, stabilire obiettivi, pensare agli improvements dell'ufficio, spostare personale una volta migliorato il servizio e la produttività (che significa processare piu' "pratiche" , con meno personale, in meno tempo perchè le procedure sono chiare, tracciando chi processa la pratica e in quanto tempo, cosi' vedo i bottlenecks).

"Laddove c'è arbitrio, c'è la corruzione". La corruzione, il furto, la concussione dovrebbero essere SEMPRE giusta causa per licenziamento in tronco senza reintegro del giudice, cioè stabilito per legge, cosi' il giudice non si deve affannare a reintegrare.

Sono d'accordo. Il tetto alle retribuzioni imposto da M.M. non è sufficiente. Non diminuirà di molto la media dei compensi degli alti dirigenti che sono più alti che altrove (elaborazione dati OCSE)

Era stato presentato come il "governo dei tecnici" ma sembra ogni giorno che passa piu' simile ad un "governo di trote".

O peggio. 

 Ripetere l'esame di maturita' tre volte (o piu') non e' un segnale incoraggiante sulle capacita' intellettive di uno studente. Ma anche fare "spending review" (cioe' un conto della serva sulle spese pubbliche) da trenta anni (la prima volta fu Andreatta nel 1981 ad assegnare a Giarda questo compito) senza cavare un ragno dal buco non e' un buon segno. 

 

A meno che non si voglia ipotizzare una certa predisposizione bu-giarda. 

E un "commentino" alla nomina di Super-commissario Sandro Bondi non lo vogliamo fare? Su, su, è il "vecchio" che avanza...si nel frigorifero... Che in "certi ministeri" e in molti posti di PA ci sia bisogno della frusta lo pensano in molti... che molti dirigenti (non tutti) siano di nomina politica lo pensano sempre molti, che la nomina politica non favorisca il merito anche, che le procedure "fumose" agevolino la corruzione pure. MInistra Severino: dove è la legge contro la corruzione? Ministra: anzichè occuparsi di cosa scrivono i blog, si occupi delle mazzette. Si occupi di utilizzare i servizi segreti per "fare cadere in tentazione" i politici appena eletti, cosicchè, se abboccano, li si mandi al gabbio. E se non abboccano, di li a un anno, riprovarci. I probi resistono, i ladri no, abboccano e vanno al gabbio. Sicuramente garantisti destri e sinistri alzeranno grandi lai di lamentela "mi hanno ingannato!", "era una trappola!", "cosi' non vale!" (scusa di mio figlio di 9 anni). E si, perchè VALE RUBARE al POPOLO ITALIANO, (bue per definizione). Buona giornata.

Misurare il pezzo di fonderia con il micrometro, rende proprio l'idea! Ascolti Giarda e sembra che ci sia da fare labor limae, opera di fino, bisturi... quando invece serve l'accetta!

intanto per aver ricordato che le "economie" tagliando i dipendenti pubblici comportano anche perdite sul piano fiscale e contributivo che le novelle Regine Rosse ("tagliategli la testa!") ignorano bellamente. E poi per le sante parole:

 

 

L'elefante nella stanza è il federalismo. Difficile discutere di tagli al settore pubblico senza discutere di federalismo.

 

Invece ho qualche perplessità su:

 

 

rispetto a quelli che deriverebbero accorpando Carabinieri, P.S. e G.F. (il nostro indice di addetti alla pubblica sicurezza per 1000 abitanti è scandaloso ma loro sono armati per cui meglio tacere). 

 

perché i Carabinieri hanno anche funzioni militari in senso proprio. Però un accorpamento nella PS di tutte le altre polizie farebbe risparmiare, come pure liberarli da compiti che potrebbero fare altri e meglio, tipo i permessi di soggiorno. Oppure l'insensatezza di vedere la GdF impegnata in servizio d'ordine pubblico.

 

 

perché i Carabinieri hanno anche funzioni militari in senso proprio

 

Allora facciamole fare ai militari. Semplice no?

Non è che le cose che fanno negli altri paesi, noi dobbiamo per forza farle diversamente. Non è scritto nella costituzione.

Aggiungerei, alle sagge parole di Aldo, che almeno bisognerebbe accorpare e coordinare i vertici delle varie forze di polizia.

Non è solo una questione di risparmio, ma anche una questione di efficienza.

Sulla GdF andrebbe fatto un discorso a parte. A cosa serve? Che bisogno c'è, per scovare degli evasori fiscali, di avere un corpo speciale di...poliziotti?

Non bastano dei funzionari in collaborazione con la polizia?

Poi se per lotta "all'evasione" si intende una pattuglia di finanzieri a fermare le auto con la paletta, il venerdì sera sulla statale Regina, allora lasciamo proprio perdere. Chiudiamola almeno risparmiamo i soldi.

come sempre da parte di aldo lanfranconi. 

 

aggiungo:ridurre i gradi di giudizio del processo civile ad uno, aiuterebbe.

 

Ps: bisognerebbe spingere per soluzioni pragmatiche ed efficaci. Vedo, invece, un radicalizzarsi del dibattito  tra i commentatori più preparati, mentre le soluzioni alla Grillo diventano sempre più popolari. Ieri un servizio su Report sui benefici effetti che ha avuto il default sull'economia Argentina (sic). Propaganda+ignoranza: mix pericoloso.

Spingere chi scusa ?

Grillo straparla e su questo sito è stato detto, ma dagli altri hai sentito proposte o idee che non parlino di nomi nuovi o di finanziamento ?

Oltretutto di finanziamento si parla perchè è l'argomento del momento, se domani un cane morde un bambino parleranno tutti di tasse sui cani pericolosi.

Il dibattito politico al momento non c'è: esistono le "soluzioni" populiste e poi il nulla.

Parafrasando Lovecraft:  Nfa è l'ultimo e parlerà al vuoto in ascolto.
Argentinos, estamos llegando!!!

Forse dovrebbe spiegare meglio cosa intende e perché.

Il problema è serio, non si può esaurire in una battuta.

Come già detto precedentemente (grazie Aldo per la citazione) il "taglio delle spese" non  spiega che lo Stato è un erogatore di servizi, e che quindi le spese per il personale costituiscono, a sua volta, le maggiori spese che lo Stato sostiene.

 

Quindi, per tagliare le spese, il taglio dei salari,stipendi, consulenze, e quant'altro è, a mio modesto parere, l'unica strada percorribile in maniera credibile, ma non penso a dei tagli lineari (x % in meno e basta), penso a dei tagli molto più mirati, compreso il riportare gli stipendi dei dirigenti pubblici a livelli di "mercato". Cioè il "come tagliare gli stipendi pubblici" è sicuramente "matter of opinion", non certo la sua necessità.

 

E' vero che nei sei-dodici mesi successivi ci potrebbe essere un abbassamento delle entrate, dovuto a un fattore immediato, ma è, secondo me, assolutamente falso pensare che tale calo sia definitivo: il calo delle spese dello Stato deve essere accompagnato da una riduzione corrispondente del carico fiscale sulle famiglie e le imprese, che avranno quindi più risorse da dedicare al rilancio dei consumi, falciati dalle tasse, e maggiori consumi significano maggiore IVA per lo Stato.

 

Mica sono uno che gode al pensiero che i dipendenti pubblici a fine mese si trovino meno soldi in busta paga, penso solo che quegli stipendi non ce li possiamo più permettere, senza alcun giudizio morale.

P.s.
Anche Giarda notava che la spesa si è trasferita dal centro alla periferia, e che il sistema non funziona, perchè non c'è relazione fra chi incassa e chi spende.

l'hair cut selettivo degli stipendi è sicuramente cosa giusta e pone meno problemi sociali della ricetta Giannino. (vedi l'ultimo link relativo a due segretari comunali del mio nord strapagati). Volevo solo dire che il risparmio è < del taglio almeno nel breve che diviene "più lungo" in periodi di recessione. 

I licenziamenti sono poi sicuramente necessari nella dirigenza pletorica sicuramente da sfoltire. Basta che i licenziati non vengano poi infilati in qualche CDA di società mista allargato all'uopo.

Si si , la mia modesta proposta era di "affamare" i dirigenti pubblici facendogli "fare la fame" a 100mila euro di irpef / anno. Effettivamente oggi in Italia se non guadagni almeno 200mila euro non riesci a fare la spesa... ma per favore. 100mila euro irperf/anno è l'irpef di 5 maestri di scuola elementare. Ah, già la cultura non serve...mandiamo i bambini a zappare. In controtendenza con il restu du mundu... Federalismo: comuni e Regioni in base al numero di abitanti e all'età degli abitanti ricevono tot soldi. Punto. Sopratutto il sistema di benchmarking dicce che piu' di un giardiniere, due vigili e due segretari non puo' avere. Che oltre xxmila euri di stipendio non puo' pagare. Se eccede il consiglio comunale si decurta lo stipendio. I bilanci del comune e gli appalti con responsabilità (nomi e cognomi) di chi autorizza e firma i contratti ai fornitori devono essere pubblici: mica parliamo di armi op segreti di stato. Se la procedura è chiara, non c'è arbitrio, quindi non c'è corruzione (o molto poca). E se c'è le melemarce vanno espulse dal sistema amministrativo (da segretario a pulitore di gabinetti). Pulire gabinetti ha un'azione di catarsi. Mentre si lustra la ceramica si ha modo di pensare sulla prorpia condizione.

e che dire dell'esistenza di un Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e di una Protezione Civile ? A nessuno viene in mente che un unico organismo di soccorso possa bastare in un Paese relativamente piccolo ? Ma perche' per trarre in salvo un alliuvionato, la barca, un VF o un operatore di Protezione Civile, la guidano in modo diverso ?

E' più complesso. I vigili del fuoco fanno parte dei corpi/strutture di cui può avvalersi  la  protezione civile nello svolgimento dei suoi compiti.E'spiegato abbastanza bene su Wikipedia Italiana (stranamente)

Leggo: ii) dal 1990 al 2000 la spesa in €2010 è addirittura diminuita (nonostante la costante crescita degli organici): complimenti ad Amato, Ciampi e anche a Prodi anzi a Giarda (un protagonista del primo governo Prodi);
Questo vorrebbe dire che gli stipendi sono diminuiti in termini reali, di quasi il 20%.

Risulta a qualcuno?

il monte stipendi netti è per ogni anno a € 2010 per cui in termini reali è diminuito del 9,24%. Hanno contribuito (essendo  netti) l'aumento dell'aliquota di contribuzione del lavoratore (+1,6%) e quella IRPEF (3,2%) per cui il lordo è diminuito in termini reali del 4,4%.

Poichè avevo letto un commento diverso ti dò il file, che nel frattempo ho riformattato in Googledoc, da cui ho derivato i numeri partendo dai numeri ricavabili con il secondo link sotto la tabella del post (QUI).

Il passaggio da euro correnti a euro 2010 l'ho fatto usando il terzo link.

Il numero dei dipendenti lo ho estrapolato e interpolato da numeri certi 1995, 2005 e 2008. Tieni presente che il decennio 1990-2000 è l'anno della grande crisi (1992) ed è il decennio in cui l'A.P. ha iniziato ad assumere precari (legge Treu - 1997) 

 

Per essere precisi i 64665 milioni del 2000 a dipendenti 1990 sarebbe stato 60322 (64665/1,072) e la diminuzione 15,3% di cui 4,8% riconducibili a maggiori contributi e tasse.(a parità di mix dei salari)

Il segretario generale della provincia dell'Olgiata prende quasi 200k all'anno, molto di più di quello di Cremona. Ho spulciato tutti i siti grazie alla glasnost imposta da Brunetta. I risultati sono su i mille.org. E se qualcuno ha voglia si può spulciare i dati comunali. Posso solo dire che il segretario di Civitavecchia, un poco più che trentenne senza alcuna esperienza né studi (ha il liceo) guadagna 130K.

MEF. è l'unico ministero che non ha sofferto di tagli lineari, nonostante l'enorme numero di dipendenti che guadagna più di 70K. Anche qui è tutto sul sito del MEF.

Insomma, sono d'accordo, di spese folli ce ne sono eccome e tutti lo sanno. Eppure volevano levare i soldi ai dottorandi.

Grazie per l'articolo e i dati quantitativi sui costi dei dipendenti pubblici.

 

Come ho gia' scritto in passato, il costo dei dipendenti pubblici dovrebbe essere livellato provincia per provincia sui salari reali dei settore privato, e quando non disponibili o difficili da appurare, sulle medie europee per posizioni equivalenti, riscalate per il PIL nominale della provincia dove il dipendente pubblico presta servizio.


Questo sarebbe una forma di federalismo corretta, specie se l'implementazione fosse lasciata ai governi locali e i costi fossero al 100% pagati localmente.  Ma soprattutto questo sarebbe 1) giusto da un punto di vista sostanziale 2) efficiente dal punto di vista economico, dell'allocazione delle risorse, e dell'assenza di distorsione economica imposta dallo Stato. Inoltre, equiparando i salari dei dipendenti pubblici specie meridionali a quelli del settore privato locale, costituirebbe un significativo risparmio in termini di spesa pubblica.

 

Riguardo a:

 

L'elefante nella stanza è il federalismo. Difficile discutere di tagli al settore pubblico senza discutere di federalismo.

 

ritengo si tratti di un commento errato.  Non c'e' un reale federalismo in Italia.  Lo Stato centrale prende quasi tutte le tasse, anche la ridicola tassa regionale dell'Ulivo, cioe' l'IRAP, e poi redistribuisce alle Regioni (dopo aver ricoperto d'oro dai dirigenti statali di Roma fino ai barbieri del Parlamento).  Questo si chiama centralismo, non federalismo. In Italia esiste una versione stupida e inefficiente di centralismo, spacciata da politici incompetenti e disonesti come un abbozzo di federalismo. Ripeto, lo Stato centrale controlla quasi tutte le risorse, ma poi consente alle amministrazioni locali di sforare i bilanci pattuiti e finanziati centralmente, ripianando tutte le spese a pie' di lista. E' un sistema profondamente stupido e profondamente italiano, che non ha praticamente nulla a che fare col federalismo.

 

il costo dei dipendenti pubblici dovrebbe essere livellato provincia per provincia sui salari reali dei settore privato, e quando non disponibili o difficili da appurare, sulle medie europee per posizioni equivalenti, riscalate per il PIL nominale della provincia dove il dipendente pubblico presta servizio


 

Quindi un poliziotto/magistrato a Palermo dovrebbe guadagnare meno che a Milano. Immagino già le difficoltà a riempire gli organici.  Non stiamo parlando di un' azienda metalmeccanica dove la differenziazione salariale ha senso ( in maniera surrettizia è già presente). La domanda di lavoro è tale che gli organici sarebbero coperti. Affermare lo stesso per magistrati polizia et similia, è azzardato. a meno che non si abbia in mente una polizia provinciale, una magistratura provinciale ,ma spero che non si affermi questo.


 

 E' un sistema profondamente stupido e profondamente italiano, che non ha praticamente nulla a che fare col federalismo.


 

Concordo. A me interessa che il sistema funzioni.Tagliare i trasferimenti al sud, eliminare regioni e parte delle province, stabilire le competenze esclusive di quelle rimanenti e dei comuni e divieto assoluto di salvataggio da parte dello stato centrale, magari accompagnato da non candidabilità delle amministrazioni responsabili di fallimenti. Spannometrico, ma credo che la corruzione si ridurrebbe e l'efficienza aumenterebbe.

Curioso, io quel passaggio l'avevo interpretato in modo esattamente opposto, ossia proprio che l'elefante di cui non si vuol parlare (federalismo, che appunto adesso non c'è) sia almeno parzialmente la soluzione, per quanto riguarda gli sprechi degli enti locali. Se questi le spese se le dovessero pagare con imposte proprie, si vedrebbero interessanti situazioni, specie nei piccoli o poco meno piccoli centri, di gente inferocita in cerca del sindaco, che tanto san benissimo dove trovarlo.

Forse sono OT, ma spulciando i dati eurostat (http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Tax_revenue_statistics) si vede come la pressione fiscale italiana nel 2010 si colloca nella fascia medio-alta (42.6%) e ciò si sapeva.

Al contrario la pressione fiscale negli altri 6 PIGS si colloca in una fascia medio-bassa (secondo gli standard europei): Cipro: 35.7%, Malta 34.8%, Portogallo 34.7%, Grecia 33.2% Spagna 32.9% Irlanda 29.8%... Fa differenza, secondo voi?

 

sono scelte

i bisogni dello stato possono essere coperti da: tasse (pf), deficit, altre entrate (oth  rev)

Le altre entrate sono proventi della vendita di beni e servizi, dividendi, interessi, trasferimenti da altri stati.

Nel grafico per esempio Portogallo e U.K. compensano la minore pressione fiscale (rispetto a noi) con maggior deficit; esattamente come abbiamo fatto noi quando si è formato il nostro debito abnorme.

 

Alcuni esempi su come la spesa pubblica distrugga ricchezza.

 in germania come negli usa i contibuti pubblici al settore del fotovoltaico si sono risolti in una distruzione di ricchezza in seguito alla produzione degli stessi beni ma a costi minori da parte delle industrie cinesi.un esempio di miopia da parte delle classi dirigenti nell'allocazione della spesa pubblica?Prelevare a settori competitivi per finanziare settori in maniera quanto meno avventata.

in linea generale ,stessa cosa in Italia:De Cecco,per esempio,ha un credito nei confronti dell'amministrazione finanziaria pari al 13%del fatturato che non riesce a riscuotere e che non consente all'azienda investimenti(o almeno ,l'impresa è pur sempre in grado di investire ,ma lo deve fare rivolgendosi alle banche a costi superiori) volti ad aumentare la propria capacità produttiva.in questo caso vengono meno   investimenti ,occupazione,pil e accumulazione del capitale da parte dell'impresa stessa.anche a parità di pressione tributaria. 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-04-18/deraglia-locomotiva-tedesca-fotovoltaico-155546.shtml?uuid=AbhlnzPF

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2012-04-24/cecco-aspetta-fatturato-064430.shtml?uuid=AbsinkSF

 

Gli incentivi alle energie rinnovabili non sono stati pensati come stimolo all' occupazione ma mirano a corregere una esternalità: la dipendenza dagli idrocarburi che sono destinati a esaurirsi nel giro di pochi decenni. Il fatto che il prezzo dei pannelli solari siano calati dimostra che questo intervento ha almeno in parte raggiunto i suoi obbiettivi. Il fatto che aziende cinesi offrano panelli solari a buon mercato beneficia i clienti in tutto il mondo. Determinare se si tratti di uno spreco di denaro o meno richiede una comparazione dei benefici (anche a lungo termine) e dei costi.

Non ci sono solo i tagli o gli accorpamenti della PA ci sono anche regole da cambiare. Prendiamo gli appalti. Non si sa mai chi sia il responsabile, cioè non ci sono un nome e un cognome, si parla generalmente di Comune, Regione ecc. con la coseguenza che nessuno è mai responsabile di niente. Bisognerebbe introdurre il concetto di responsabilità personale, con tre semplicci regolette:

1) Ogni appalto pubblico deve avere un responsabile che risponda anche in sede civile e penale dell'appalto stesso e di ogni centesimo che esce

2) Negli appalti pubblici sono frequenti le sviste, le dimenticanze e quant'altro con la conseguenza che il progetto originale deve essere cambiato perchè magari sul tragitto della nuova strada spunta come un fungo dalla mattina alla sera un cimitero. In tal caso chi ha fatto il progetto lo modifica a sue spese.

3) Se l'opera pubblica non viene consegnata entro la data fissata nell'appalto scattano le sanzioni a carico della ditta vincitrice, evitando così di avere appalti che invece di durare cinque anni ne durano venti.

Ovviamente ci possono essere delle eccezioni (non troppe) come ad esempio il ritrovamento di reperti storici che possono ritardare l'opera o, qualora fossero rilevanti, addirittura stravolgerne il progetto.

 

Le autostrade dovrebbero tornare sotto il controllo dello Stato abolendo i numerosi C.d.A. che servono solo come posteggio per politici locali spesso come seconda, terza, quarta carica. Adottare un sistema simile a quello svizzero dove si paga una cifra fissa all'anno e non a chilometro come accade ora, facendo così diminuire le spese per il trasporto delle merci e aiutando di conseguenza le imprese, nel frattempo però migliorare il trasporto merci via ferro.

 

I corrotti, i mafiosi ecc. dovrebbero essere licenziati in tronco perdendo il diritto al TFR.

 

Contro l'evasione fiscale bisognerebbe adottare pene molto più severe delle attuali prevedendo sopra una data cifra (ad esempio 10.000€) la galera senza attenuanti di legge.

Vi segnalo un commento sui tagli alla spesa messi in atto dai Paesi Mediterranei da parte di Hans-Joachim Voth, Professore della Barcelona GSE.

Si noti che, a quello che mi pare di capire, i tagli alla spesa che Voth ha in mente dovrebbero portare ad abbassare i costi del lavoro di questi paesi, in special modo in relazione con la Germania. Questa è la via per ripristinare competitività e mettere a posto gli squilibri interni all'area Euro.

 Tutto ciò ha un costo politico. Da qui il suo commento, come al solito in prospettiva storica.

 http://www.youtube.com/watch?v=vfEO1jNkrwM

Mah, il video di Voth è la presentazione di una ricerca in cui si rileva che i tagli alla spesa fanno aumentare la probabilità di disordini sociali (soprattutto se sono consistenti) e ciò può scoraggiare gli investimenti aggravando la situazione macroeconomica.  Il risultato potrebbe essere interessante, anche se non ho ben capito il dataset su cui si basano.

Voth in realtà fa solo alcuni accenni alla questione del costo del lavoro per unità prodotta, che in ogni caso è un fattore abbastanza ovvio per eventuali interventi, visto il livello di disoccupazione attuale dei paesi mediterranei.  Però se è vero che l'uscita dalla crisi si ottiene ristabilendo gli equilibri monetari e macroeconomici dell'Eurozona, la questione è un po' più complessa e non può essere ridotta al semplice costo del lavoro.

Titolo principale sul sito del Corriere della Sera: "Statali, in 5 anni persi 6 mila euro".

 

Più in basso, per Repubblica:  "Statali, in cinque anni persi oltre 6mila euro".

Beh il titolo è stato loro fornito dalla CGIL .

Ovviamente la CGIL non si domanda se licenziando i cialtroni e eliminando gli sprechi sarebbero rimaste risorse per non tagliare indiscriminatamente lo stipendio a tutti.

Devo dire che non se lo domanda mai nessuno in questo paese.

PS

uno dei due link non funziona