Considerazioni.
1. Il titolo della home page del Corsera dice "Marcegaglia, Governo: 'Berlusconi vada avanti'."; quello della Stampa "Berlusconi deve andare avanti.", quello di Repubblica "Marcegaglia difende Napolitano."; quello del Messaggero "Marcegaglia: 'Non scassare le istituzioni. Il governo vada avanti, niente elezioni'." Infine, il Sole 24 Ore (versione ufficiale ed autorizzata, assumo) titola "Marcegaglia: 'Berlusconi vada avanti a governare'."
2. Credo ragionevole inferire che: Confindustria ha ufficialmente dichiarato che sta con Silvio Berlusconi e che lo ritiene la persona adeguata a ricoprire il ruolo di primo ministro. Confindustria chiede che "vada avanti a governare" un uomo di cui la destra europea ha orrore (se vi stanno sul culo i francesi, sfogliatevi il Times o El Mundo o il WSJ o Der Spiegel ...) e che, come cortesemente mi scriveva ieri un conoscente americano esimio esperto di scienze politiche,
Intentional or not, he's certainly making monkeys of Italians.
3. Ora sappiamo, ufficialmente, quale sia la nozione che Marcegaglia ed i suoi soci (per capirsi: quelli della nuova Alitalia, delle concessioni pubbliche e della "sleale" concorrenza cinese ...) hanno della democrazia liberale, della separazione dei poteri e del conflitto d'interessi in politica. Per Marcegaglia e Confindustria, evidentemente, deve andare avanti e governare uno secondo cui la democrazia liberale funziona così: il Presidente della Repubblica ha controfirmato la legge, il Presidente della Repubblica è di sinistra, quindi il PdelllaR avrebbe dovuto garantire il voto favorevole alla legge dei membri di sinistra della Corte Costituzionale!
4. La dichiarazione in questione, con le logiche implicazioni di cui sopra, e sotto dovrebbero indurre tutti ad un sobrio realismo: il paese reale è quella cosa là. Quelle che così parlano sono le elites economiche e sociali italiane. Seguono la "nobile" tradizione di Gino Olivetti e Dante Ferraris, aspirando, suppongo, ad un ruolo storico che rivaleggi quello di Giuseppe Volpi, conte di Misurata. Con elites sociali ed economiche dotate di tal'intendimento del proprio ruolo, non v'è molto da sorprendersi che (s)governino BS ed i suoi impiegati. Preoccupati? Compratevi un biglietto di solo andata ed assicuratevi che la scadenza del vostro passaporto sia la più lontana possibile.
6. Immaginatevi, chiudete gli occhi ed immaginatevi, Epifani e Bonanni che rilasciano una dichiarazione simile, ma di segno opposto. Incredibilmente, stan stando zitti: ma immaginatevi la canea di parte PdL se parlassero magari criticamente del signor BS.
7. Eravate rimasti "sorpresi", si fa per dire, dal tono molto "solidale", "concreto" e "assolutorio" degli editoriali del Corriere degli ultimi giorni? Ora forse sarete meno sorpresi.
8. Cosa c'entra tutto questo con il "peronismo"? Una delle colonne portanti di quest'ultimo è l'accettazione (nella testa della gente e nella pratica quotidiana) di una concezione di "paese" (nazione, stato) come un tutto organico in cui le varie "parti" (sociali, economiche, politiche, culturali) cooperano al "bene comune" attraverso organi e canali ad esso preposti. Le corporazioni, appunto, che si fanno stato e vengono dal medesimo assorbite in modo tale che la mente che guida il tutto possa coordinare (per il superiore bene della patria) le loro disparate azioni ad un unico fine. Niente conflitto, quindi, niente competizione, niente dialettica d'interessi contrapposti: tutti a remare per il bene comune, 'ché la patria è in grave pericolo. Questo messaggio apparentemente "fattivo" fu, appunto, quello di Gino Olivetti nel 1915, ripreso poi innumerevoli e tristi volte dalla "sempre governativa Confindustria". Questo è oggi il messaggio di BS e delle sue teste d'uovo, ed a questo messaggio Marcegaglia si allinea ed associa. Chi a questo messaggio si oppone è - oggi come nel 1915, nel 1919 e per i più di vent'anni seguenti - un "disfattista". Ebbene: oggi in Italia la democrazia liberale si preserva facendo, invece, i disfattisti. Ma questo è tema complicato, ci ritorneremo un'altra volta.
9. Tutto questo esporsi, poi, in cambio di cosa? Delle famosi grandi riforme? Delle sempre attese e mai arrivate trasformazioni dell'apparato dello stato, del sistema fiscale e delle regolamentazione del mercato del lavoro? Di un inizio, anche solo accennato, di riduzione della spesa pubblica e di messa sotto controllo di quella pensionistica? Ma neanche per sogno. La signora Marcegaglia, ed i suoi soci di Confindustria, sono persone pratiche e concrete, che non perdono tempo con illusioni e grandi progetti ma guardano al grano. Pochi, maledetti e subito: è così che si viene ammessi ai salotti buoni dell'olimpo economico italiano. È su tale cultura che si formano le elites nazionali: prendi i soldi e scappa. Quindi, in cambio del suo supporto ad un ulteriore stravolgimento delle regole della democrazia liberale in direzione peronista (ed alla Banca del Sud, non si sa mai convenga ...) Marcegaglia che chiede? Che riducano, per favore, l'IRAP.
Non m'avevano detto che, di secondo nome, faceva Esaù. Strane tradizioni battesimali in casa Marcegaglia.
Michele, che c'e' da stupirsi? La Confindustria fa lobbying e munge piu' che puo'. Come ha sempre fatto e sempre fara'. Sono quattro o cinque gruppi industriale che si comprano linee aeree, di telecomunicazioni, autostrade, ulteriori sussidi automobilistici...e, non scordiamoci, la promessa di mantenere lo status quo di monopoli. Che poi se BS elimina il falso in bilancio gli va pure bene. I sindacati proteggono chi il lavoro ce l'ha e chi se la prende nel di dietro sono quelli che non ce l'hanno e che cercano di entrarci nel mercato. Il parallelo di chi subisce i danni corporativi della Confindustria sono tutte quelle piccole imprese che esportano il 70% di cio' che producono, sono soggette alla concorrenza internazionale sostenendo come input il costo di servizi monopolizzati inefficienti. Ay There is the rub! Ma perche' questa classe imprenditoriale non s'incazza? Da buoni veneti sappiamo cosa trovi se fai un giro nei nostri distretti: imprenditori che lavorano come bestie, corrono dietro ai prezzi dei cinesi ma sono pronti a santificare Tremonti e a votare BS. Questo si' che e' un mistero!