Avevo chiesto l’accesso ai documenti, tramite PEC, per capire come avessero proceduto. Ho ricevuto una telefonata in cui una funzionaria, molto cortese, mi ha comunicato che la mia richiesta era stata accolta, e che pertanto avrei potuto prendere visione dei documenti dell’istruttoria. Mi avevano anche mandato una lettera via PEC, che ho effettivamente ricevuto
Ho chiesto di spedirmeli, e la cortese, ma ferma, risposta, è stata: no, sarei dovuto andare a Roma a prenderli di persona, o tramite mio incaricato di fiducia. A Roma c’è mia mamma, invero, ma ha 93 anni, e non mi sembrava il caso di affidarle questa missione. Così è passato un po’ di tempo, ma finalmente ho avuto l’occasione di andare giù per altri motivi, e mi sono ritagliato un’oretta per andare in piazza Verdi.
Prendo appuntamento, Direzione agroalimentare e trasporti (ma con che criteri accorpano le funzioni?) e mi presento. Vengo fatto accomodare in una saletta accanto alla portineria. Io mi ero spiritualmente preparato (in fondo sono un fifone) a fare foto di nascosto col cellulare al dossier (altrimenti perché non mandarmi il tutto per posta?). Invece la gentilissima funzionaria è arrivata già con le fotocopie fatte, e me le ha date. Mi ha anche fatto firmare un verbale.
Prima considerazione. Perché farmi andare a Roma a ritirare queste carte? Una raccomandata o una PEC non sarebbero state sufficienti? Tra l’altro mi hanno consegnato atti pubblici, mica segreti, nessun vincolo di confidenzialità o altro. Beata burocrazia, che vive in quel suo mondo astratto.
Seconda considerazione. Cosa mi hanno dato? Il materiale su cui hanno basato la loro decisione è la sospensiva del TAR di Venezia, già citata da valerio in un suo commento al primo post, e la risposta del Ministro Del Rio ad una interrogazione parlamentare sullo stesso argomento (questo è il link, atto 09681, interrogazione a risposta scritta).
Nessuno dei due documenti affronta la questione che avevo sottoposto all’AGCM, ovvero l’abuso di posizione dominante nella competizione per i parcheggi. Né il TAR, né la risposta del ministro ne parlano. Accettano per buona la risposta di SAVE, secondo la quale si tratta di un provvedimento per prevenire ingorghi.
Chiunque abbia frequentato l’aeroporto di Tessera sa benissimo che non c’è nessun problema di questo genere lì. E’ una scusa bella e buona.
Ora l’AGCM ci ha messo 15 mesi (quindici) per rispondere ad una richiesta di intervento basata su un'istruttoria limitata all’acquisizione a) di un rigetto di richiesta di sospensiva del TAR (neppure una sentenza, che non mi risulta emessa a tutt’oggi), b) la posizione di un ministro, che è uno dei soggetti contro cui il ricorso era stato posto. Non ha sentito nessun altro, non ha approfondito, non si è posta dubbi, non ha cercato evidenza addizionale. Un vero lavoro da agenzia indipendente, insomma!
La questione sollevata non era certamente di primaria importanza, ma credo che, sia nel merito che nel metodo, l’AGCM non abbia brillato. Mi domando se qualcuno sarebbe disposto a darmi una mano a perseguire il tema, sia con SAVE che con con l'AGCM stessa. Avvocati, parti interessate, semplici volontari?
A titolo di esempio di come funziona in UK, questa è una FOI fatta da me alla UKBA nel 2012:
https://www.whatdotheyknow.com/request/naturalisation_of_european_citiz
Tutto pubblico, tutto online, tutto via email (tramite quel sito, dove si possono trovare centinaia di migliaia di risposte).
il sito chiedi.dirittodisapere.it