Stampa, tv e molti politici lo scoprono solo oggi, ma quello che sta succedendo, recessione, contrazione dei consumi, aumento della pressione fiscale, scadenza dei pagamenti dell'IMU era ben evidente da più di sei mesi, almeno dal 6 dicembre scorso quando venne presentato il dlg 201 "Salva Italia" (QUI e QUI). Era meglio tagliare la spesa) merita un'analisi più seria anche perchè pochi di coloro che lo sostengono avevano obiettato a dicembre e quasi nessuno anche adesso dice quali e quanti tagli si sarebbero potuti fare a dicembre 2011 con effetti già nel 2012.
Al suo insediamento Monti si trovò nella situazione di dovere reperire per il 2012 oltre 20 miliardi di € per potere rispettare gli impegni del pareggio di bilancio nel 2013 (già inserito in Costituzione) e del fiscal compact. La Tabella 1 sotto riporta in breve la situazione che M.M. ha ereditato da Giulio Tremonti.
Tabella 1 - sintesi delle manovre 2011 di Giulio Tremonti.
Il decreto legge 98 ( a luglio) non era altro che la traduzione in provvedimenti di quanto annunciato nel D.E.F. di aprile (QUI).Il decreto legge 138 di metà agosto era una correzione ai conti messi a repentaglio da una peggiore prospettiva di crescita (prevista dall'OCSE e Centro Studi di Confindustria) (QUI) e dalla necessità di anticipare il pareggio al 2013. Nonostante la correzione al saldo primario di oltre 28 miliardi di metà agosto a novembre le prospettive di crescita risultavano ulteriormente peggiorate e l'andamento dello spread (550 p.b. con interesse per il Btp decennale al 7,56%) faceva facilmente prevedere un aggravio di spesa per interessi.. Per confermare gli impegni precedentemente assunti da Tremonti si rendeva urgentemente necessaria una ulteriore correzione di 20,2 miliardi per il 2012, 21,3 per il 2013, 21,4 per il 2014. Per l'anno alle porte non era facile operare la necessaria contrazione dopo quella di oltre 28 appena realizzata nei cinque mesi precedenti ed era ancor piu’ difficile farlo a mezzo di riduzioni di spesa. Gli unici tagli di spesa con effetto immediato sono la riduzione di organico o degli stipendi dei dipendenti pubblici e la riduzione degli assegni ai pensionati. I tagli alle altre spese richiedono una fase di studio ed esplicano gli effetti con un certo ritardo. La riforma delle pensioni, per esempio, comporta per il 2012 addirittura un peggioramento di 250 milioni e darà 3,2 miliardi solo nel 2014 e 16,0, più o meno a regime, dal 2016, esodati permettendo. La base su cui si sarebbe potuto agire per stipendi e pensioni vale 409 miliardi lordi e soli 224 netti (pubblico impiego 172 lordi e 77 netti, pensioni 237 e 187 che si riducono a 147 se si decide di non toccare le pensioni lorde sotto i 1000 euro lordi / mese, 870 netti); la base lorda delle altre spese è minore (304 miliardi) ma la netta è quasi il doppio (285 miliardi). E' quasi superfluo ricordare che l'effetto dell'aumento di quasi tutte le imposte è invece immediato.
La tabella seguente mostra i risparmi realizzabili con varie ipotesi di taglio di pensioni e stipendi pubblici:
Tabella 2
La proposta che circola da qualche giorno di tagliare 300k dipendenti pubblici porterebbe, se lineare, un risparmio di 6,4 miliardi netti, ma se fosse accompagnata da ammortizzatori sociali minimi (850€ netti/mese) o prepensionamenti il risparmio si ridurrebbe a 3,1 miliardi. Cosa poteva fare M.M.? Fare sua la proposta "Grillo" ("Le pensioni non devono superare i 3 mila euro netti al mese, tanto se guadagnavi milioni qualcosa da parte avrai messo, no?" - dalla intervista a M.Travaglio)? Avrebbe comunque dovuto prevedere tasse per 11 miliardi ed avrebbe colpito moltissimi che la pensione se l'erano pagata: (infatti se il sistema retributivo è generoso con le pensioni medio/basse è invece bilanciato con quelle oltre 75 k€ che sono erogate con rendimento per anno di contribuzione minore del 2% (75k 1,57%, 100k 1,33%, 150k 1,14%, 300k 1,01); anche se molte oltre i 100k€ sono truffaldine e per lo più erogate a grand commis dello stato. Forse avrebbe potuto sostituire l'aumento delle accise con un taglio del 20% di retribuzioni e pensioni sopra i 75 k€; sarebbe stato un provvedimento meno recessivo ma più ingiusto. Sicuramente sarebbe stato giusto ricalcolare con il contributivo tutte le pensioni sopra i 1000 € netti/mese ed adeguarle al risultato: non sono certo che globalmente avrebbe comportato risparmi (per la ragione esposta sopra) ma avrebbe sicuramente ridotto tutte le pensioni "G.Amato style", BdI, dei dipendenti di Camera e Senato, ecc... , sarebbe stato equo e sopratutto avrebbe spento definitivamente tante chiacchiere in libertà. Purtroppo con l'INPS che abbiamo, che dispone di tutti i dati per farlo, ma che è incapace di rilevare il numero degli "esodati", questa possibilità resta un sogno. La tabella seguente mostra i provvedimenti di Tremonti e Monti per il 2012.
Tabella 3 - provvedimenti per il 2012 dei decreti legge 98-138 e 201 del 2011
Qui i dettagli: decreto legge 98, decreto legge 138, decreto legge 201 (per un migliore confronto in tabella i 4,0 miliardi di minori entrate sono riportate negative in maggiori entrate, l'1,1 miliardo di "crediti di imposta agli autotrasportatori" anzicchè in maggiori spese è dedotto dalle accise in maggiori entrate)
Non si puo dire che Monti sia andato giù leggero, ma anche Tremonti che aveva più tempo a disposizione non ha scherzato. Eppure le colpe sembrano tutte di M.M. e tutti si dimenticano che molti dei provvedimenti di Monti si sono resi necessari per la politica economica decennale di Tremonti. Se dovessi muovere dei rilievi a MM lo farei per il calamento di braghe con le liberalizzazioni e per la riforma del mercato del lavoro che, non essendo stata legata alle misure anticorruzione, alla riforma della giustizia e a quella della burocrazia, veri freni agli investimenti sopratutto esteri, è divenuta una "boiata" praticamente ridotta alla pseudo riforma dell'articolo 18.
Quello che scrive è' sempre una lettura istruttiva e senza mezze misure politichesi ma "in quello che si poteva fare e non si è fatto" a me da l'impressione di richiudersi nella stanza del ricercatore..
Le condizioni politiche attraverso le quali MM (o la Fornero) possono aggredire concretamente i veri centri di spesa (politico-consociativa, ecc.) o i centri di potere, sul territorio - di influenza sui medesimi - sono infinitesimali rispetto al necessario.
Giusto Grillo&Travaglio possono giocherellare populisticamente sulle ricette facili e giusto perchè non sono al posto di MM a prendere decisioni; tutti gli altri (ABC ) cercano di evitare di segare l'albero su cui sono seduti e nè Napolitano nè MM hanno strumenti diversi per obbligarli a farlo.