All'inizio degli anni '60, quando ancora c'erano i dinosauri per le strade, mi iscrissi a Ca' Foscari ove si narrava la seguente storiella: anni e anni prima, viveva un commercialista di chiara fama che veniva consultato abitualmente dai maggiori mercanti dell'epoca. La sua parola appariva come quella di un oracolo soprattutto perché, prima di rispondere, apriva un cassetto della sua scrivania, ne scrutava il contenuto e, solo successivamente, sentenziava. Infine, spiccava una fattura salata.
Morì e gli eredi, che nulla sapevano di questo suo strano comportamento, si divisero l'eredità.
Un mercante dell'entourage, per pura curiosità, volle conoscere l'orgine della cospicua eredità che veniva spartita e interpellò uno degli eredi, il più intelligente, quello che aveva ereditato la scrivania. Ignaro del portato dell'informazione che stava per divulgare, l'erede accompagnò il mercante nell'ufficio del commercialista, aprì il cassetto che costui consultava prima di emettere il suo verdetto e vide una scritta: "i debiti stanno a destra, parti da li".
Da allora ho capito: 1) che i debiti stanno a destra di chi li emette e a sinistra di chi, putroppo per lui, li detiene; 2) che il patrimonio, se esiste, è investito nell'attivo (a sinistra), ma il suo ammontare deriva dall'ammontare dei debiti (a destra).
Ma chissenefrega!
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