1) Dentro al movimento Fare per Fermare il Declino vi sono almeno due visioni diverse di come procedere per andare avanti. Queste visioni si sono rivelate inconciliabili. Potrei riassumerle qui una volta ancora, ma mi sembra polemica assurda a questo punto. Tempo permettendo, e lo permetterà, ognuno racconterà la sua versione, inutile farlo ora rinfocolando polemiche a questo punto lesive per tutti. Solo i fatti che verranno decideranno per tutti noi se una delle posizioni era corretta o lo erano entrambe, o nessuna. Io credo di aver fatto ciò che a me sembrava e sembra corretto. Se ho sbagliato i fatti si incaricheranno di darmi torto. Ora voglio guardare avanti.
2) Io credo, assieme a migliaia di altre persone, che l'attuale struttura organizzativa di Fare per Fermare il Declino andasse immediatamente cambiata perché non funzionava e non funziona assolutamente. Di nuovo, possiamo discutere all'infinito se abbiamo ragione o torto, io credo di aver ragione e credo di poterlo provare. Ma, di nuovo, il tempo per articolare tutti i dettagli non c'è e mi chiedo se entrare pubblicamente in una diatriba del genere sia sensato. Io credo non lo sia. Semplicemente, io ritengo che l'attuale struttura organizzativa abbia fallito e vada immediatamente resa inattiva per pure ragioni di meritocrazia ed assunzione di personale responsabilità. Chi non raggiunge gli obiettivi e perde la fiducia di una parte cospicua (a mio avviso e sulla base dell'evidenza, della maggioranza degli aderenti) deve farsi da parte, smettere immediatamente di gestire l'organizzazione, dare ad altri la possibilità di provare per vedere se fanno meglio. Si tratta, ripeto, di praticare ciò che si predica, niente di più. Rifiutarsi di farlo implica violare un chiaro patto e dei principi fondamentali.
3) Nel caso di specie la mia (e di moltissimi altri) richiesta era ancora più semplice e minimale: dimissioni immediate di tutti i dirigenti con responsabilità organizzative, nomina di "facenti funzione" approvati unanimemente da tutti, adozione di uno statuto minimale che, partendo dal basso, permettesse lo svolgimento al più presto di un congresso costituente e democraticamente condotto. Su queste proposte, fondamentali e dirimenti, la votazione in Direzione è stata di 7 a favore, 8 contro ed un astenuto (che aveva parlato a favore durante la discussione). Impasse totale e, a mio e di moltissimi altri, avviso, decisione non legittima di procedere a nuove nomine e decisioni politiche (elezioni locali, nuove commissioni, nuove responsabilità, eccetera) da parte di una risicatissima minoranza di una Direzione nominata da un Presidente irrevocabilmente dimissionario.
4) A fronte di questa situazione e mancando di totale fiducia in questa Direzione e nelle persone che, a striminzita maggioranza, essa intendeva mantenere in funzioni direttive (con nomina a responsabilità politiche ed organizzative di nuove persone alcune delle quali sconosciute) io ho dichiarato che non mi sarei più sentito capace, in coscienza, di cooperare con questo movimento. Ho sempre lavorato volontariamente pagandomi tutte le spese per cifre ingenti senza alcun potere o funzione direttiva. Ho passato mesi facendolo ed ho dato tutto me stesso senza chiedere nulla. Migliaia di persone mi hanno incontrato da settembre 2012 ad oggi in tutta Italia. Ma posso dare me stesso solo ad una organizzazione in cui ho fiducia. Per mesi ho lavorato in assenza di tale fiducia verso chi organizzava il tutto. L'ho fatto per rispetto al progetto e, soprattutto, alle migliaia di militanti. Finite le elezioni, qualsiasi ne fosse stato il risultato, intendevo porre la questione. L'ho posta a voce varie volte e poi per iscritto dato che non mi era stato offerto di partecipare alla Direzione: mi è stato risposto picche nel modo descritto. Anzi, mi è stato spiegato che i 7 Fondatori, ed io in particolare, eravamo la causa di tutti i problemi (!) ed avremmo dovuto farci da parte. Queste affermazioni sono state fatte ripetutamente da persone che poi hanno votato contro la mia richiesta (contenuta in una dettagliata lettera pubblica disponibile in rete). A quel punto mi son fatto da parte.
Come uomo libero credo di avere il diritto di farlo. Credo di avere il diritto di non cooperare con persone in cui non ho fiducia e che pubblicamente disprezzano il mio lavoro e le mie idee. Credo di avere il diritto di dire che non accetto diktat ed imposizioni e che mi scelgo a chi DONARE le mie idee, il mio tempo, le mie energie.
5) Poiché migliaia di persone condividono la mia posizione procederemo dal basso, dai comitati, dai circoli, città per città, regione per regione, luogo di lavoro per luogo di lavoro, alla ricostruzione di questo fantastico movimento di popolo lavoratore. Il progetto non cambia, quel manifesto e quelle proposte le ho scritte (anche) io e le condivido tutt'ora. Altre cose si sono aggiunte, nuove idee sono emerse, ma l'impianto di fondo non cambia. Cambia il metodo: SI PARTE DAL BASSO!
6) Nei prossimi giorni, con centinaia di persone che condividono questa impostazione, lanceremo questa proposta e chiederemo ai circoli/comitati di organizzarsi territorialmente secondo regole trasparenti, semplici, democratiche. Useremo la rete per articolare assieme un processo costituente che porterà ad un congresso nazionale al più presto possibile. Lo schema - aperto e modificabile - che proponiamo è il seguente
a) Alcune tesi verranno proposte pubblicamente e sottoscritte da chiunque le voglia sottoscrivere. Tesi simili a quelle del 28 Luglio 2012 con miglioramenti ed aggiunte che raccolgono quanto appreso e suggerito da migliaia di persone in questi mesi. E con una proposta semplicissima di statuto costituente che definisca le regole elementari di adesione, codice etico, elezione rappresentanti, costituzione circoli/comitati ed elezioni di responsabili. Tali tesi provvisorie costituiranno la base di discussione per il congresso costituente durante il quale potranno essere emendate, migliorate e finalmente approvate se e solo se vi sarà grande consenso su di esse.
b) A partire dai circoli territoriali si inizierà il processo costituente. Dai circoli ai congressi regionali e, da questi, ad un congresso costituente nazionale. Contiamo di concludere tutto per maggio o nel minor tempo possibile, compatibilmente con discussione aperta e partecipazione inclusiva di chiunque condivida tesi e nuovo metodo di fare politica.
c) Io credo che le unità organizzative di base debbano essere i circoli/comitati e che occorra strutturare il movimento su base regionale. Regione per regione, in autonomia "federalista", convergendo poi assieme in una organizzazione nazionale trasparente e snella che permetta sia una comunicazione rapida ed efficace dalla base alla coordinazione nazionale, sia indipendenza territoriale, almeno a livello regionale. Richiederà lavoro, intelligenza e creatività ma vogliamo costruire un nuovo modo di far politica in una struttura organizzativa nuova e flessibile.
Ce la faremo e da questo andremo avanti. Il cammino è lungo ma l'obiettivo di fondo non cambia. Occorre cambiare classe politica per cambiare la politica, rivoltare questo stato come un calzino e fermare il declino affinché l'Italia ritorni a crescere e prosperare. Per tutti e con tutti.
COme puoi facilmente immaginare, io ci sono, anzi, ho gia' ricominciato a girare per l'Emilia per spiegare che siamo ancora in pista, anche se non dove eravamo prima.
ciao a tutti, io ci sono e come sempre disponibile all'approfondimento sui temi su cui mi sento di poter dare i miei 2c (federalismo, sanità, welfare). Vorrei pero' capire meglio l'ambito, visto che tu parli di un "dove" diverso rispetto a prima. Stiamo creando qualche cosa di nuovo oppure stiamo rifondando FARE dal basso? Ad integrazione del racconto di Michele, ieri alle 15 Silvia Enrico ha comunicato che "Purtroppo, preso atto delle difficoltà ad attuare in un clima di serenità le delibere sulla revisione dello statuto e la convocazione dei congressi, non posso fare altro che rassegnare le mie dimissioni e quelle di tutta la direzione nazionale." e quindi la richiesta di dimissioni fatta da Michele è stata accolta. Ripartiamo dal basso dentro FARE oppure questo tuo accenno ad essere in pista ma in un "dove" diverso indica che stiamo costruendo qualche cosa di totalmente nuovo?
Disponibile ad entrambe le opzioni, nel caso.
Io ci sono. Ho lavorato un po' con Franceso Forti e Mimmo su temi federali e intendo continuare a farlo se c'è una certa utilità. Ho anche altre idee su PMI e Welfare suddidiario, pronto a condividerle.