La chiesa cattolica e la storia

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La chiesa ha sempre brillato per la capacita' di leggere la storia a proprio favore, ma la frase di Papa Benedetto XVI ad Auschwitz e' davvero troppo.

"Io sono qui oggi come figlio del popolo tedesco, figlio di quel popolo

sul quale un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse

bugiarde... un popolo usato ed abusato come strumento della loro smania

di distruzione e di dominio," dice oggi 27 maggio il Papa ad Auschwitz.

L'unica possibile reazione composta a questa affermazione e' una bibliografia (di seguito); non vorrei mai che un monaco albino suonasse alla mia porta.

Le

promesse dei nazisti infatti non erano affatto bugiarde: "distruzione e

dominio" hanno promesso al popolo tedesco, distruzione hanno raggiunto

e dominio quasi. La "smania di distruzione e di dominio" e' stata in

gran parte internalizzata dal popolo tedesco (e non solo da quello

tedesco, ma anche da quello polacco, austriaco, olandese, italiano, e

tanti, tanti altri popoli). Questo dice la storia documentata (vedi

ancora la bibliografia). La storia dei governanti cattivi che traviano

un popolo buono e' esattamente questo, una storia, cioe' una balla

raccontata da altri governanti (o da figure religiose, a quanto pare)

per traviare un'altra volta il popolo, che buono non e', come i

governanti (e soprattutto le figure religiose) sanno benissimo.

Il dramma di queste affermazioni sta non solo nel fatto che piegano la

storia ai propri interessi, ma che i) la storia che piegano e'

(ampiamente) documentata, ii) gli interessi a cui la piegano sono

"privati", del Papa come personaggio storico, non del Papa come

difensore della cristianita'.

Ed ecco la bibliografia. Non sono un esperto, naturalmente, e non ho fatto una seria ricerca bibliografica visto che sto reagendo a frasi di cronaca. Ma questi sono libri che conosco; a me pare che basti leggere

i seguenti pochi titoli per essere sommersi da prove documentali (e da

ulteriori riferimenti). (I libri sono in inglese, non ho controllato se

esistano traduzioni in italiano, in tedesco o in latino).

Tony Judt, Postwar: A History of Europe Since 1945, Penguin, 2005; a cui ho scritto una breve recensione

in questo blog. Questo libro e' un riferimento fondamentale per la

comprensione del sostegno che l'ideologia e la pratica Naziste hanno

ricevuto in Europa (e in particolare in Germania) prima e durante la

guerra e per la comprensione della formazione della memoria storica

piu' o meno negazionista dopo la guerra.

Istvan Deak, Essays on Hitler's Europe, University of Nebraska

Press, 2001. Il libro contiene un'interessante rassegna della

letteratura accademica sulla distribuzione per classi sociali del

supporto al partito nazista.

Daniel J. Goldhagen, Hitler's Willing Executioners : Ordinary Germans and the Holocaust, Knopf, 1996. Questo libro ha sollevato enormi discussioni spesso critiche. Si veda la voce Daniel Goldhagensu wikipedia. Queste reazioni critiche sono in maggior parte centrate sulla tesi del libro riguardante la natura profonda della cultura tedesca. A noi questo non interessa; le prove documentali del supporto popolare ai nazisti appaiono solide.

Jan Tomasz Gross, Neighbors: The Destruction of the Jewish Community in Jedwabne, Poland, Princeton

University Press, 2001. Il libro contiene una terrificante, dettagliata

e documentata analisi dell'accettazione della teoria e pratica nazista

in Polonia.

 

 

 

 

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