Concorsi manipolati: Il caso della Amedeo Avogadro

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Questa volta invece di un ordinario si tratta "solo" di un ricercatore. Ma la musica è la stessa. Il fastidio viene pensando che, per un caso ogni due anni che esce alla luce, chissà quante decine passano inosservati. Se volete firmare la petizione, andate qui.

LETTERA APERTA AL RETTORE DELL’UNIVERSITÀ DEL PIEMONTE ORIENTALE

Al Magnifico Rettore
dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale ‘Amedeo Avogadro’
Ill.mo Prof. Paolo Luciano Garbarino
Via Duomo, 6
13100 Vercelli

Oggetto: Procedura di valutazione comparativa per un posto di ricercatore nel settore scientifico-disciplinare SECS-P/01 (Economia Politica) presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale ‘Amedeo Avogadrò, con bando pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale numero 97 del 7 dicembre 2010.

Roma, 9 dicembre 2011

Ill.mo Prof. Garbarino,

Siamo un gruppo di ricercatori e professori, animati dalla convinzione che le attuali procedure pubbliche di selezione del personale accademico, nel nostro Paese, debbano rispettare i più rigorosi standard di trasparenza e qualità, evitando ogni potenziale conflitto di interesse tra valutato e valutatore.

Per tale ragione, desideriamo portare alla Sua conoscenza le forti perplessità che nutriamo rispetto alla vicenda concorsuale in oggetto, sulla base delle notizie di stampa fin qui circolate e delle informazioni disponibili in merito.

Chi scrive non dispone certo né dei verbali della commissione (ancora non disponibili online e per i quali non abbiamo la possibilità di accedere agli atti) né del materiale originale spedito dai candidati. È tuttavia possibile per chiunque visionare i curricula dei candidati, accessibili online, al fine di procedere ad una immediata valutazione comparativa circa i meriti attuali dei candidati. Dalla semplice lettura dei loro curricula emerge una evidente disparità tra la qualità media dei profili dei candidati non vincitori e quella del candidato designato come vincitore dalla Commissione esaminatrice.

Siamo consapevoli di quanto sia complessa la valutazione delle capacità di un giovane ricercatore, e dell’autonomia che ciascuna Commissione può darsi nella definizione dei criteri di valutazione. Tuttavia, nel caso di specie, l’applicazione di ogni possibile, ragionevole e legittimo criterio alternativo di scelta condurrebbe chiunque, a nostro avviso, ad escludere dal novero dei possibili vincitori proprio il candidato giudicato idoneo dalla Commissione.

Innanzitutto la vincitrice rivela una produzione scientifica significativamente inferiore a quella di tutti gli altri 12 candidati partecipanti alla procedura di valutazione comparativa. In particolare, non presenta alcuna pubblicazione su rivista, né internazionale né italiana, a differenza di tutti gli altri 12 candidati. La tabella riportata in allegato (vedi [1]) mostra infatti che, secondo le graduatorie risultanti dall’applicazione dei quattro indici bibliometrici il cui uso è comunemente riconosciuto nella disciplina di afferenza – ISI Impact Factor (IF), H-index personale (PHI), Scopus Impact Factor (S-IF) e H-index delle singole pubblicazioni (HI) – la vincitrice risulta invariabilmente ultima.
L’originalità e la rilevanza all’interno della comunità scientifica del contributo di molti degli altri candidati è comprovata dalla pubblicazione di articoli su riviste internazionali con consolidata – e in alcuni casi elevatissima – reputazione presso la comunità scientifica internazionale quali, per esempio, American Journal of Economic and Sociology, Computational Economics, Economics Letters, Economic Modelling, Forum for Social Economics, Health Economics, Journal of Development Studies, Journal of Economic Psychology, Journal of Post Keynesian Economics, Public Choice, Structural Change and Economic Dynamics, Review of Political Economy, The Manchester School. Inoltre mediante Publish or Perish è facile rilevare che, diversamente dai lavori della candidata vincitrice – che non hanno finora ricevuto alcuna citazione – la produzione scientifica degli altri candidati ha avuto in media una discreta diffusione internazionale, risultante in un congruo numero di citazioni ricevute.

Al riguardo si rileva che il bando di concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 Dicembre 2010 [2] stabilisce esplicitamente che la valutazione comparativa si avvalga di indici bibliometrici qualora il settore disciplinare ne riconosca l’uso a livello internazionale. Tali indici sono ampiamente usati nelle materie afferenti al settore disciplinare dell’economia politica a livello internazionale. In Italia, nell’attesa che vadano a regime i nuovi decreti per l’abilitazione scientifica nazionale, si può fare riferimento al documento dell’ANVUR del 22 Giugno 2011 sui “Criteri e parametri di valutazione dei candidati e dei commissari all’abilitazione scientifica nazionale [3]” che propone di utilizzare per l’abilitazione esclusivamente parametri bibliometrici (citazioni ISI o Scopus, numero totale citazioni, indice H o H-IF).

Visto il testo del bando, sembra pertanto del tutto fuorviante l’affermazione che “tra gli appartenenti al settore scientifico disciplinare oggetto della seguente procedura è in corso un ampio dibattito sull’efficacia del loro [degli indici bibliometrici] uso e non c’è ancora un unanime riconoscimento della loro validità” usata dalla commissione per giustificare la decisione di non avvalersi di indici nella valutazione delle pubblicazioni [4]. Anche se va riconosciuta l’esistenza di un dibattito sull’efficacia relativa di ciascun indice, anziché sull’uso degli indici in generale, tale questione sembra superata dai fatti, poiché la candidata vincitrice risulta invariabilmente ultima nei quattro indici principalmente usati.

Anche volendo assecondare la decisione arbitraria di non considerare gli indici bibliometrici più utilizzati a livello internazionale, va rilevato che le pubblicazioni della candidata vincitrice sembrano inadeguate anche rispetto ai criteri suggeriti dalla Società Italiana degli Economisti (SIE). La SIE, infatti, nel suo documento di proposta al CUN titolato “Indicatori di attività scientifica e di ricerca Area 13 – Scienze Economiche e Statistiche” [5] propone di accettare come minimo criterio per la qualifica di ricercatore per i candidati dottorati da più di 3 anni “2 pubblicazioni in riviste scientifiche o (se libri) con editori di “grande rilievo scientifico”, di cui perlomeno 1 a diffusione internazionale e perlomeno 1 a firma singola” dove per “Per pubblicazioni in riviste o (se libri) con editori di “grande rilievo scientifico” si intendono quelle che hanno seguito procedure trasparenti di referaggio anonimo e indipendente e che compaiono in fasce di merito adeguate individuate dalle varie associazioni.”

In secondo luogo, analoghe considerazioni possono essere mosse per quanto riguarda i titoli e le esperienze didattiche dei candidati, che in ogni caso – da bando – vanno valutati per la significatività che essi assumono in ordine alla qualità e quantità dell’attività di ricerca svolta dal singolo candidato.

Infine se anche si accettasse la possibilità di non utilizzare indici bibliometrici, né di seguire la prassi prevalente (avvalorata anche dalla SIE) di privilegiare la pubblicazione su riviste internazionali che seguano procedure trasparenti di referaggio anonimo e indipendente – scelta che finirebbe per danneggiare tutti gli altri concorrenti con la sola eccezione della vincitrice – l’unico criterio residuo di valutazione possibile dovrebbe riferirsi all’originalità del contributo scientifico dei candidati. Ma qui si paleserebbe un gravissimo conflitto di interesse all’interno della Commissione.

Infatti, degli otto capitoli in volumi collettanei prodotti dalla candidata vincitrice, sei sono stati coautorati col presidente della commissione del concorso e i restanti sono stati pubblicati in volumi collettanei da quest’ultimo curati. Solo tre di tali otto capitoli sono in lingua inglese. Il presidente della commissione quindi dovendosi esprimere come da bando sull’originalità, innovatività e importanza di ciascuna pubblicazione scientifica della candidata si é trovato in buona parte a dover valutare l’originalità, innovatività ed importanza del proprio lavoro, mettendo probabilmente in imbarazzo gli altri membri della Commissione i quali, pronunciandosi sul valore delle pubblicazioni della candidata, hanno finito per doversi esprimere anche sul valore della ricerca del presidente della Commissione. Nemmeno l’eventuale “dichiarazione dei docenti interessati attestante l’apporto individuale del candidato” prevista dalla commissione per le “pubblicazioni in collaborazione tra i candidati e uno o più membri della commissione” solleva gli interessati dal potenziale conflitto d’interesse.

Confidiamo nella Sua sensibilità e nel valore che Ella attribuisce alla reputazione dell’università e della sua capacità di continuare ad attrarre buoni studenti e giovani ricercatori e professori nonché di motivare i dottorandi e gli assegnisti di ricerca dell’ateneo affinché investano sulla ricerca di qualità e sulle pubblicazioni internazionalmente riconosciute. Gli accadimenti legati al concorso in oggetto gettano un’ombra sulla trasparenza nell’accesso alla carriera universitaria nell’Ateneo che lei presiede e, soprattutto, scoraggiano i giovani ricercatori a continuare a credere al valore e al futuro delle nostre istituzioni accademiche.

Certi della Sua volontà di voler difendere l’onorabilità dell’Ateneo e consapevoli dei poteri che le spettano ai sensi dell’Art. 9 del bando di concorso (Prot. n. 24348 del 26.11.2010) la invitiamo caldamente a voler intraprendere quanto ritenga necessario alla luce delle considerazioni qui sopra espresse.

L’occasione è gradita per porgere un cordiale saluto.

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[1] Disponibile a http://petizionesecsp01.files.wordpress.com/2011/12/concorso-alessandria-3.pdf

[2] Disponibile a http://offline.rettorato.unipmn.it/concorsi/docenti/0102_02.pdf

[3] Disponibile a http://www.storep.org/criteri%20abilitazione_ANVUR.pdf

[4] Pubblicazione dei criteri di massima della procedura di valutazione comparativa a n. 1 posto di Ricercatore universitario, S.S.D. SECS-P/01 (Economia Politica) presso la Facoltà di Giurisprudenza. Pubblicato il 7 Novembre e disponibile a:http://offline.rettorato.unipmn.it/concorsi/docenti/cm0102_02.pdf

[5] Presentato il 18 Aprile 2011 e disponibile ahttp://www.sie.univpm.it/Emendamenti_proposti_da_SIE_a_CUN_18-04-11.pdf

 

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Commenti

Ci sono 72 commenti

Firmato. Ottima iniziativa. 

Anch'io (si parva licet)

Casi così eclatanti sono benvenuti: servono a convincere chiunque non sia direttamente od indirettamente implicato che la battaglia contro il nepotismo sia da combattere.

Chi ne ha titolo firmi, chi non fa parte dell'ambiente tenga comunque alta l'attenzione.

Anche io avevo firmato.

in realta' questa gente va sbertucciata per davvero, sono in una universita' del terzo mondo e si comportano, tr alti e bassi in media megli degli italiani he hanno piu' risorse e tutte le necessarie capacita' cognitive per no metter una cugina bidella e l'amante ricercatrice

comunque firmai, firmai

 

Mi chiedevo se il mondo accademico a livello abbastanza alto e quello della politica non possano essere coinvolti, per esempio proponendo a personalità politiche e accademiche l'adesione alla petizione, e inviando anche a quotidiani do ogni orientamento una segnalazione.

Oppure l'impermeabilità di questo mondo è tale che la cosa non ha nessuna utilità?

Firmato anch'io. Per la mia esperienza, se tutti i casi palesi o meno palesi venissero segnalati, ci sarebbero da firmare decine o centinaia di petizioni per anno.

Secondo me è scioccante pensare che la maggior parte dei ricercatori e professori universitari italiani sono gente che convive con questo livello di moralità rasoterra (e parlo, ovviamente, anche per me). Se avessi figli in età di università ci penserei su prima di mandarli a studiare.

Nel mio piccolo, osservo che i miei studenti negli ultimi anni vanno sempre più all'estero. Ultimamente non più per desiderio di viaggiare o per inseguire l'istituto di eccellenza, adesso se ne vanno anche per ragioni di disagio rispetto al proprio ambiente (di studio e di vita). E una volta fuori si sentono a casa.

 

Firmato anch'io. Per la mia esperienza, se tutti i casi palesi o meno palesi venissero segnalati, ci sarebbero da firmare decine o centinaia di petizioni per anno.

 

Questo mi sembra un caso particolarmente palese. Nella stragrande maggioranza dei concorsi vince il candidato locale, che in moltissimi casi è mediocre se non pessimo. E' più raro che si presentino parecchi outsiders di livello molto superiore a quello del candidato locale. In genere vengono scoraggiati prima. In ogni caso si aspetta il nuovo meccanismo concorsuale. Se il filtro nazionale fosse abbastanza efficace (cioè se vensse adottata la procedura ANVUR) questi obbrobri sarebbero molto difficile.

Qualcuno ha capito chi ha vinto? Magari ho letto troppo velocemente la petizione, ma non ho trovato il nome

Quella che ha tutti zeri nella tabella. 

Ancora non c'e' un vincitore ufficiale, che ci sara' solo quando il rettore avra' approvato "gli atti" del concorso. Questo e' il motivo, credo, per cui nella petizione non si fanno nomi.

Presumibilmente la commissione ha gia' preso una (prima) decisione e se un nome circola cosi' insistentemente vuol dire che questa decisione e' nota.

Per questo la pressione che come firmatari esercitiamo e' utile: la commissione e' ancora in tempo a prendere una (seconda) decisione e se la prima fosse confermata il rettore e' ancora in tempo a non approvare gli atti.

Ho firmato anch'io, naturalmente.

Due considerazioni:

(1) Adesso abbiamo il dovere morale di fare quello che aveva iniziato a fare Roberto Perotti, ovvero di monitorare TUTTI i concorsi sui quali siamo competenti e denunciare apertamente i casi sui quali non ci possono essere ne' se ne' ma.

(2) Per quanto la pressione che esercitiamo sia fondamentale, la soluzione al problema sappiamo qual e': liberta' completa di assumere chi uno vuole (cioe' abolizione dei controlli ex ante) e finanziamenti ai dipartimenti, alle facolta' e alle universita' legati in maniera significativa alla produttivita' scientifica delle persone assunte o promosse nell'arco degli ultimi 5-15 anni (cioe' un forte controllo ex post). Dovremmo preparare una petizione anche su questo.

Ho appena ricevuto, via email, il seguente messaggio da parte di Damiano Silipo


Cari colleghi,
con riferimento al Concorso di ricercatore in Economia Politica bandito dalla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Piemonte Orientale e alla discussione sui suoi esiti avviata nell'ambito della comunità degli economisti, tengo a precisare che ho espresso un voto difforme dalla maggioranza dei commissari e che nei miei giudizi ho tenuto in debita considerazione le pubblicazioni su riviste internazionali. L'ovvia riservatezza, a cui sono tenuto rispetto alla pubblicità degli atti del concorso, mi impone di evitare ogni ulteriore commento al riguardo.
Cordiali saluti e buon lavoro.
Damiano Bruno Silipo

Mi sembra una buona notizia: non tutti sono disposti ad avallare l'indifendibile.

Per Giovanni Federico e eventuali altri interessati. Uno dei due autori del lavoro che vi menzionavo sul calcolo degli indici bibliometrici da indicazioni Anvur mi ha risposto e scrive:

 

Caro Ernesto,

fra qualche settimana sarà pronta la revisione di quel lavoro della SIEP il cui lavoro è continuato in questi mesi.

[…]

In questa versione abbiamo quindi specificatamente simulato e comparato i cirteri ANVUR e CUN (per quanto possibile visto ancora l'aleatorietà delle definizioni...) con i dati aggiornati al 1 novembre 2011, nonchè adeguato i criteri alle modifiche "accettate" dall'ANVUR il 25 luglio in ragione del dibattito di questi ultimi mesi (normalizzazioni, utilizzo di isi rispetto a google scholar, criterio dei 2 su 3 criteri, ecc.).

Purtroppo essendo under review non possiamo ancora darti un documento […]

Quello che posso anticiparti è che adesso i criteri sono più selettivi (i soggetti NON ammessi all'abilitazione alla fascia superiore sono intorno al 60-70% della fascia di provenienza mentre viene confermata il risultato apparentemente "anomalo" di associati mediamente più bravi (mediane maggiori) degli ordinari per tutti e 3 gli SSD, nonchè differenze tra p01, p02 e p03 (con gli ultimi caratterizzati da mediane inferiori agli altri 2 SSD).

Non appena questa versione avrà concluso il suo iter te lo inoltrerò, così da poterla non solo leggere ma segnalare ai tuoi lettori del blob.

[…]

 

Occorrerà pazientare per leggere il lavoro definitivo.

Quindi il criterio ANVUR è fortemente selettivo (2/3 degli associati non potrebbe presentarsi al concorso  a cattedra) e rappresenta quindi un notevole salto  di qualità rispetto alla situazione attuale Speriamo venga adottato. Per quanto riguarda il confronto fra ordinari ed associati, c'è qulacuno che si stupisce in questo blog?

Gentili Sottoscrittori,

nel darvi conferma di aver ricevuto la mail, che esaminerò con la dovuta attenzione, desidero precisare che sto valutando la documentazione del concorso in oggetto con lo scrupolo e la diligenza che ritengo di aver sempre adottato. Anticipo inoltre che comunicherò anche all'indirizzo mail mittente le decisioni che saranno assunte.
Con i migliori saluti.

Paolo Garbarino

In data 16 dicembre 2011, il Rettore Prof. Paolo Garbarino ha inviato ai sottoscrittori della Lettera aperta il seguente comunicato:

In merito al concorso per un posto di ricercatore di Economia politica bandito dalla Facoltà di Giurisprudenza di Alessandria, il Rettore, professor Paolo Garbarino, dopo aver effettuato una verifica degli atti, ha riscontrato irregolarità. Gli atti, pertanto, non sono stati approvati e sono stati rinviati alla Commissione giudicatrice. La Commissione è stata invitata formalmente a riconvocarsi per rinnovare la procedura concorsuale a partire dalla definizione dei criteri, in coerenza con la normativa vigente.

Mi sembra una buona notizia. Adesso la palla è di nuovo nelle mani della Commissione e speriamo si arrivi ad un esito migliore, nel senso di più rispettoso del merito. L'altra buona notizia è che la pressione dell'opinione pubblica ha funzionato. Non ne ho la certezza, nel senso che magari il Rettore avrebbe preso la stessa decisione comunque, ma diciamo che male non ha fatto. 

Una buona notizia di cui si sentiva il bisogno. Forse impegnandosi opportunamente riusciamo a portare l'Italia verso alcuni standard civili comuni altrove.