Il concorsone degli insegnanti

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La stampa nazionale ha riportato gli esiti della prova di pre-selezione dei candidati da ammettere all'ennesimo concorsone per il reclutamento degli insegnanti. La premessa (il reclutamento tramite "concorsone") è già deprimente. Ma ancora più deprimente è dare una scorsa alle domande (che, incuriosito, sono andato a sbirciare, visto che sono tutte disponibili sul sito del ministero), e scoprire che due terzi dei 264mila concorrenti non sono riusciti a passare il test. Ho imparato qualcosa, se ce ne fosse bisogno, sullo stato del paese e sull'esigenza di fermarne il declino.

Il concorso, che serviva a preselezionare i candidati in attesa del concorso vero e proprio, è stato generalmente ritenuto "difficile" forse anche a causa dell'esito mediamente negativo. Non mancano le lamentele di chi non è passato, sostenendo che le domande erano poco attinenti alle capacità pedagogiche dei candidati. Non hanno torto: non c'è dubbio che le domande non verificassero in alcun modo la capacità di insegnare. Ma era questo lo scopo? In questo articolo pongo una questione diversa: vogliamo che i nostri figli imparino da persone che non riescono a passare un semplice test? E quanto semplice era questo test? 

Io credo che il test fosse abbastanza semplice. E no, non vorrei che gli insegnanti di mia figlia fossero persone incapaci di passarlo. Mi sento un po' a disagio, perché con oltre 150mila bocciati la probabilità che ci sia fra di essi qualche lettore di nFA e qualche amico non è bassa. Sono perciò pronto ad essere smentito: se la pensate diversamente, distruggetemi nei commenti. Però vorrei provare a convincere il lettore che ho ragione, fornendo qualche esempio di domanda. 

Quanto agli amici che non sono passati, è possibile che qualcuno abbia avuto una speciale ansia da esame. È possibile che qualcuno abbia trovato la domanda con il condizionale passato in inglese, con il quale è sempre facile fare confusione. O la  domanda sul BIOS del computer. Ma è difficile credere che due terzi dei candidati siano stati "sfortunati" da aver trovato, tutti, le domande strane o difficili. Casi individuali a parte, l'esito del concorso la dice lunga sulla qualità del capitale umano esistente nel nostro paese (se non sbaglio, per concorrere occorreva una laurea) e sulla qualità di chi pensa di essere in grado di formare i nostri figli.

Il test consisteva di 50 domande, tutte obbligatorie, da risolvere in 50 minuti. Un punto per ogni risposta corretta, -0.5 punti per ognuna sbagliata. Si passava con 35 punti. Quante domande si potevano sbagliare senza essere bocciati? Questa domanda non c'era, ma sarebbe stata una delle più difficili, di quelle cioé che per risolverle occorreva pensare un po' e risolvere un'equazione lineare (o poterlo fare anche senza sapere cosa sia un'equazione lineare). La risposta è 10, si potevano sbagliare dieci domande su cinquanta e passare il test. 

Quante ce ne erano di "difficili" (virgolette d'obbligo, qualificherò la parola sotto)? Ho scorso le domande di un paio di test e di difficili ne ho trovate più o meno 4-5 nella sezione logico-matematica, 1 o 2 in quella di comprensione del testo, 1 o 2 nella sezione di inglese, e, per un utilizzatore medio di computer, 3 o 4 nella sezione informatica. Ovviamente si tratta di valutazioni soggettive, ma sotto metterò alcuni esempi per darvi un'idea. Anche raddoppiando questi numeri, era possibile individuare quasi sempre almeno una o due opzioni ovviamente sbagliate fra le risposte a queste domande, scegliere a caso fra le rimanenti, e avere un'ottima probabilità di passare il test. Oppure bastava essere un po' esperti in almeno una delle sezioni: facendo bene almeno un'intera sezione, restano solo 10 domande "difficili" nelle altre. Anche sbagliando tutte queste 10 si arriva alla soglia dei 35 punti. Possibile che due terzi dei candidati non sappiano granché né di matematica, né di italiano, né di lingua straniera, né di computer, e siano stati pure sfortunati nella scelta casuale delle risposte?

Per qualificare la parola "difficile" usata sopra, non posso che mettere esempi di domande che ho trovato più "difficili" delle altre. Metto, per completezza, anche un campione di domande non difficili, così mi direte voi se sono io ad essere speciale e a non avere inteso la difficoltà del test. Con i numeri un po' di dimestichezza ce l'ho, con i computer e l'inglese pure (anche se non l'ho mai imparato a scuola) e con l'italiano un po' meno. Quindi magari mi sbaglio. 

Esempi di domande "difficili"

Cominciamo dalla sezione logico-matematica. 

 

Individuare il diagramma che soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i termini dati: numeri pari, numeri divisibili per 6, numeri divisibili per 30

1) Diagramma 1
2) Diagramma 2
3) Diagramma 4
4) Diagramma 7 

 

La difficoltà qui è capire che il 30 è divisibile per 6 (il risultato fa 5) e che quindi se un numero è divisibile per 30, deve esserlo anche per 6. Inoltre solo numeri pari possono essere divisi per 6 e 30. Possiamo immaginare che un laureato in filosofia non abbia pensato granché a questi problemi e diamogli pure il diritto di sbagliare. Potrà certamente essere un ottimo insegnante di lettere. Darà una risposta a caso con una probabilità di 1/4 di fare giusto. 

 

Qual è la probabilità che lanciando due volte un dado cubico regolare, con facce numerate da 1 a 6, escano due numeri multipli di 3?
1) 1/2
2) 1/9
3) 1/3
4) 1/6

 

Il bravo aspirante insegnante di italiano qui avrebbe dovuto cercare di pensare quante possibli esiti ci siano lanciando due dadi. Proviamo a contarli tutti: 1;1 - 1;2 - 1;3 ... davvero difficile contare fino a 36? Difficile capire che fra quest, gli esiti con i multipli di tre sono quattro?

 

Jack possiede 12 pipe apparentemente identiche, una delle quali però è più pesante delle altre. Avendo a disposizione una bilancia a due piatti, quante pesate saranno sufficienti per essere certi ad individuarla?

1) 3
2) 6
3) 4
4) 7

 

Cosa posso fare con 12 pipe e due piatti? Mah.... Notare che ho scorso le domande di 3 test diversi, ma questa domanda c'era sempre, solo che in uno erano 12 pipe, in un altro erano 12 piatti, in un altro 12 bicchieri... Hai voglia a convincere gli studenti a fare i compiti per casa se non li fai nemmeno tu. 

 

Completare correttamente la seguente successione numerica: 41; 49; 50; ?; ?; 46; 33; 41
1) 40; 47
2) 49; 38
3) 50; 59
4) 37; 45

 

Queste successioni più che difficili fanno perdere un sacco di tempo, perché bisogna calcolare differenze (e a volte i rapporti) possibili fra numeri successivi e individuare la sequenza che si ripete. Alcune erano più ostiche di altre e, oggettivamente, alcune richiedevano più di un minuto per essere risolte per una persona che non si era mai esercitata. Per chi avesse provato qualche test, invece, erano concettualmente tutte uguali.

Passiamo alla sezione di comprensione del testo. Questa sezione era composta da domande di vario tipo, tutte piuttosto elementari per una persona con una laurea. Occasionalmente si trovavano domande di questo tipo, che possono lasciar perplessi, ma erano rarissime

 

 Indicare l'alternativa da scartare:
1) Sangue
2) Fragola
3) Chianti
4) Pane

 

Le sezioni informatica ed inglese contenevano 7 domande ciascuna ed erano forse le più ostiche, perché implicavano conoscenza di concetti abbastanza poco ricorrenti per l'utente di computer (per esempio, sapere cosa sia un Pop Server, o un Bios) e nozioni di grammatica inglese che si apprendono al liceo ma poi si dimenticano facilmente, anche se si parla la lingua. Esempi:

 

In ambiente windows, quale tasto funzione si utilizza per aggiornare la finestra attiva?

1) F3
2) F12
3) F5
4) F1

It's __, __ I told the news

1) Him / Who
2) He / whom
3) He / whose
4) His / whose 

 

Queste le domande "difficili". Ne ho contate 10 (15 volendo essere generosi) su 50. Per sbagliarle tutte bisognava essere scarsi sia in matematica, sia in italiano, sia in computer, sia nella lingua straniera. Anche rispondento casualmente, magari dopo aver eliminato una o due alternative fra le più strane, non sarebbe stato improbabile centrarne 4 o 5 e passare il test.

Esempi delle domande meno difficili

Vedere le domande "difficilli" una dopo l'altra come le ho messe sopra può dare l'illusione che il test fosse effettivamente non banale. Il problema è che la maggioranza delle domande erano di una banalità disarmante, ed erano almeno 35-40 su 50. Ecco alcuni esempi per convincervi:

 

Completare correttamente la seguente successione numerica: ?; ?; 44; 41; 36; 33; 28; 25; 20
1) 50; 52
2) 49; 51
3) 52; 47
4) 52; 49

 

Qui si tratta semplicemente di scartare la prima e seconda alternativa, visto che la sequenza è chiaramente decrescente, e scegliere a caso fra le altre se proprio non si riesce a vedere che la differenza fra due numeri successivi è alternativamente 3 e 5. Ma c'è un buon 50% di probabilità di indovinare quella giusta senza nemmeno saper fare le sottrazioni. 

 

Completare la seguente successione usando l'alfabeto italiano: O;64;I;32;E;16; ?; ?;

1) B;8
2) Z;4
3) 6;A
4;A;8

 

Qui è il matematico ad essere svantaggiato perché potrebbe non sapere l'alfabeto. Poco male, perché sa dividere per due. 62, 32, 16 .... la prossima deve essere 8! Quindi poteva scegliere a caso fra le risposte 1 e 4: 50% di probabilità di far giusto. Il laureato in lettere invece individua la risposta esatta senza saper dividere per due.

 

Individuare il diagramma che soddisfa la relazione insiemistica esistente fra i termini dati: medici pediatri; medici pedanti; infermieri pedanti

(stessa figura visualizzata sopra)

1) Diagramma 1
2) Diagramma 2
3) Diagramma 4
4) Diagramma 7 

 

Che la pedantezza sia una specializzazione della pediatria? Di domande di questo tipo ce n'erano almeno 3 o 4 nello stesso test, tutte identiche e identicamente banali.

 

Quale valore si ottiene dal prodotto fra i due risultati delle operazioni seguenti? 820/410 e 480/240.
1) 6
2) 8
3) 4
4) 10 

 

No comment. Un bel po' di concorrenti deve aver difficoltà con divisioni e moltiplicazioni. 

 

Andrea arriva in aeroporto a Roma e osserva i seguenti dati I) l'aereo in arrivo da Milano per Praga atterrra a Roma alle 12:00 e riparte alle 12.30; II) l'aereo che va a Stoccolma parte 90 minuti dopo quello che va a Berlino che parte alle 12:00; III) 10 minuti prima del volo per Stoccolma parte l'aereo per Madrid e, 10 minuti dopo quest'ultimo, quello per Lisbona. In base alle informazioni precedenti, se l'aereo che va a Lisbona impiega un'ora e mezza per arrivare a destinazione, a che ora atterrerà a Lisbona?
1) alle 15:00
2) alle 14:20
3) alle 14:30
4) alle 14:40

 

Una domanda che sembra essere messa lì più per far perdere tempo che per la difficoltà. Però di tempo ce n'era in abbondanza, un minuto in media a domanda, con la stragrande maggioranza delle domande risolvibili in 10 secondi. 

 

Quale delle seguenti alternative contiene una lettera ripetuta esattamente 5 volte?
1) YYIUUYIUYIIU
2) LWLLQWLWQQQW
3) HHJKJKJHHKHK
4)EETRETTTRRR

 

Giuro che questa domanda si trova nella sezione logica/matematica. Cosa c'entri con la logica, non saprei. Con la matematica richiede di saper contare fino a 5 (e questa non è una critica agli esperti del MIUR che hanno compilato la domanda, ma a chi non l'ha risposta correttamente). 

 

Tutte le modelle sono alte. Enrica è alta. In base alle precedenti informazioni, quale delle seguenti informazioni è necessariamente vera?
1) Tutte le donne alte sono modelle
2) Nessuna delle altre alternative è corretta
3) Enrica è una modella
4) Enrica non è una modella

 

Forse  le donne basse non si chiamano Enrica. 

 

4) Se:
          ? + ? + ? = # + ?
          ? = 5

Allora # è uguale a:
1) 10
2) -10
3) 13
4) 7

 

Un sistema di due equazioni lineari, addirittura, in cui la seconda equazione viene già data come soluzione. Andiamo bene. Passiamo alla comprensione del testo. Il livello era questo:

 

Continuare la  seguenza: PRESENTIMENTO, PRESAGIO, ...
1) ESORCISMO, MAGIA
2) INTUIZIONE, CERTEZZA
3) PREAVVERTIMENTO, SICUREZZA
4) SENTORE, SENSAZIONE

Quale gruppo di lettere, premesso in sequenza ai temrini proposti, determina parole di senso compiuto? ALDA - BALLA - ALTO - ARCO - LASKA
1) S-S-S-V-A
2) S-S-N-V-I
3) S-S-S-A-V
4) A-S-S-V-S

 

"Leggero" sta a "leggerissimo" come "grande" sta a
1) piccolo
2) contenuto  
3) grandissimo
4) più grande  

"Queste matite sono di Patrizia" se è vero, quale è vera delle seguenti
1) Patrizia per scrivere usa soltanto matite
2) Patrizia possiede delle matite
3) A Patrizia piacciono le matite
4) Patrizia non ama scrivere con la matita

5) Patrizia è una matita. 

Sezione informatica, esempi: A quale paese appartiene il sito www.londra.fi (gran bretagna, spagna, finlandia o italia?), Se passo da risoluzione 640x480 a 10240x768 che effetto si ottiene? (aumentare il numero di colori; rimpicciolire gli oggetti; diminuire il numero di colori, ingrandire gli oggetti); Cosa si intende per "laptop"? (un computer portatile, un programma musicale, una cartella di files, ...).

Ci segnalano anche una protesta da parte dell'associazione software libero per il contenuto troppo Microsoft-centrico di molte domande. Hanno ragione, per molti utenti di Linux e Mac sapere cosa faccia il tasto F5 su windows è abbastanza inutile. Su 7 domande di informatica, in un test ne ho viste 2 inerenti a Windows. Prepararsi non sarebbe stata una brutta idea. 

Infine, le domande di inglese erano del livello "Veronica has three ____, Barbara, Helen and Peter". Risposte possibili: "sons, child, daughers, children". Occasionalmente, come ho detto, ce n'era qualcuna di ostica che richiedeva nozioni di grammatica che credo si studino solo al liceo, e solo in Italia. 

Le domande erano disponibili per tempo sul sito del ministero, tutte. Bastava spendere qualche ora a prepararsi, visto che la loro "struttura", anche di quelle più ostiche, era sempre la stessa. La "scusa" che le domande non avrebbero testato le capacità pedagogiche del candidato a me pare tenga poco. Qui si trattava di scremare candidati che o non riescono a risolvere semplici domande da scuola elementare, o hanno particolare propensione a stati ansiosi, e non hanno avuto la decenza di prepararsi adeguatamente dopo aver avuto a disposizione l'intero universo di domande formulabili. Certo, qualche candidato sfortunato ci sarà stato fra i 180mila bocciati. Gli altri, farebbero bene a non lamentarsi tramite blog. 

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Commenti

Ci sono 156 commenti

ha fatto molto discutere su vari blog questa domanda:
Premesse: "Pamela, Fiona e Gina, sono tre ragazze newyorkesi. Stanno prendendo il sole in una piscina della loro città. Pamela indossa un costume intero. Fiona legge un libro, Pamela e Gina sono cugine”.

Conclusioni: Fiona è una studentessa universitaria; Pamela è grassa; a Roma non sono le 9 del mattino; Pamela e Fiona sono cugine”.

Più che far discutere ha prodotto qualcosa come 3000 commenti su Il Fatto concordi al 95% che quell'insegnante di Geografia non debba più mettere piede nella Scuola Pubblica Italiana. A ragione..

non lo - al sottoscritto, che e' laureato in filosofia -- han fatto far la bellezza di sei corsi in teoria degli insiemi, memorabilil il dr. De Giorgi e il dr. Forti. rifiuto di dire chi fu compagno di banco, perche' siete in campagna elettorale (assurse a gran successo politico in Italia)

 una solo osservazione, chiunque usi UBUNTU o qualsiasi UNIX base, restera' di sale dal fatto che Microsoft si e' comprato il ministero dell'educazione in Italia (credo sia stato un gesto caritativo della sig.Ra Gates)

Quest'anno insegno in un ITIS a Torino ed ho voluto dedicare la giornata di venerdì per far "provare" il test del concorsone ai miei studenti. Dal momento che non avevamo una postazione per tutti, li ho divisi in coppie e sistemati ognuno ad un pc. Quindi abbiamo aperto l'esercitatore e ogni postazione ha eseguito un test diverso.

Alla fine sono passato, postazione per postazione, ed  ho fotografato i risultati, tranne in un caso dove i ragazzi hanno fatto casino e chiuso tutto al volo. Risultati:

2 test su 11 hanno avuto esito positivo, in due casi di fallimento è stato raggiunto un punteggio superiore o uguale a 33,5, quindi a una domanda di distanza dalla soglia di 35 punti. Il commento della maggior parte dei ragazzi è che con un po' di tempo per prepararsi sarebbero stati in grado di superarlo.

Ricordo che questi sono 16enni di un istituto tecnico, con una votazione pessima di matematica (sono tutti gravemente insufficienti tranne 3) e di inglese. Quindi chi oggi si lamenta del test avrebbe fatto meglio a dedicare il tempo che ha speso per scrivere a blog e giornali per prepararsi alla prova.

Btw il mio punteggio è stato 50/50

Marco

ho fatto fare il test a mia mamma, insegnante della scuola primaria ultrasessantenne in pensione. ha effettuato il test senza alcuna preparazione specifica.

risultato: 35,5 (l'ultima lezione di francese che ha seguito è stata negli anni '70)

ovviamente si è lamentata che con un po' di preparazione avrebbe ottenuto di più (ad esempio i test sugli insiemi o quelli delle successioni logiche, alla fine sono tutti uguali).
ritiene anche lei che un insegnante "fresco" (per l'informatica e la lingua straniera) e appositamente preparato (le domande preparatorie erano disponibili online) debba saper superare questo pre-test. 


p.s. il test di francese era più semplice di quello di inglese.

Anche io ho fatto fare il test a mia mamma (ragioniera diplomata nel '58, casalinga dal '73).

Difficoltà sull'insiemistica - che non ha fatto - sorprendente risultato (5 giuste, una errata) sull'informatica (le sue competenze si limitano ad accendere il computer, usare word e navigare qui e là col browser), nessun problema su italiano e francese (tutto giusto).

Con un po' di spiegazioni è arrivata a 40. Da sola con due esercizi penso che possa stare sopra il 35 con tranquillità.

Commento suo "certo che se hanno a disposizione tutte le domande, con un po' di esercizio non mi pare difficile".

 

Confermo che il francese mi è parso più semplice dell'inglese.

 

Un unico commento: una arzilla signora in pensione, non laureata, non lavorante da tempo (ma che legge giornali, libri e fa un po' di parole crociate) si ritrova ad essere "più abile" di due terzi dei laureati che si sono presentati al concorso.

 

Poveri noi.

Andrea, contesto una cosa, una domanda chiede:

 

Qual e' la probabilita' che lanciando un dado cubico regolare, con facce numerate da 1 a 6, escano due numeri multipli di 3?

 

nella risposta dici:

 

Il bravo aspirante insegnante di italiano qui avrebbe dovuto cercare di pensare quante possibli esiti ci siano lanciando due dadi

 

Da dove salta fuori il secondo dado?

Nella domanda non c'è, nella domanda si parla di un dado e, ovviamente, con un dado le possibilità che escano due numeri multipli di 3 è zero (non si parla di lanci multipli)

Chi ha scritto la domanda forse avrebbe avuto qualche difficolta con il test sull'italiano?

Aggiungo per chiarire quel che intendo dire:

Stiamo parlando di gente in ansia che sta facendo un test per loro importante, mi sembra che almeno questa domanda non sia posta nella maniera più chiara possibile (almeno..per me :-) ).

Quelli dei medici e degli infermieri "pedanti" non sono due insiemi data la vaghezza della loro caratterizzazione.

che la domanda sui dadi sia sbagliata.

c'è scritto "lanciano un dado" non "lanciando una volta un dado". Visto che una delle risposte è per forza giusta e visto che lanciandolo una sola volta non possono uscire due numeri (che siano multipli di tre o meno non importa) è implicito (quindi logico) presumere due lanci anche se non viene scritto esplicitamente.

credo di aver sbagliato a copiare la domanda. Il dado era da lanciare due volte. 

Caro Andrea Moro

fare i saccenti (e il tono del tuo post non e' neutro, rassegnati, dall'alto della tua vita dorata di emigrato in USA) mi sembra quantomeno fastidioso,  da qui il motivo per cui mi hai perso dopo un terzo

Tua figlia vive in america con te, quindi il problema di avere insegnanti italiani non si pone

i test fatti in questo modo sono il pane quotidiano della scuola USA tanto che prima dei famigerati test tutto si blocca e le scuole insegnano a passare il test (perche' da cio' dipende la ricaduta economica statle/federale) certo una scuola che invec e di insegnarmi mi insegna a passare i test e' sicuramente migliore della disastrata scuola italica.

Io invece di fare come hai fatto tu ho chiamato i miei amici precari di 40 e passa anni e ho chiesto come e' andata

Loro sono passati

quindi per loro questo concorsone non era cosi' fetente...a ma scusa...sono docenti che per quindici anni si sono fatti il mazzo nelle scuole internazionali..ecco come hanno fatto...avevano appreso il modus operandi del sistema anglosassone

 

sarcasmo a parte i miei ex colleghi hanno lamentato non tanto la difficolta' del test scritto ma della selezione per arrivarci: sono stati esclusi dal superconcorsone con criteri inverosimili

perche' non parli di questo?

e per cortesia

qualche volta considera il tono e , non ti costa nulla, modera la saccenza che di Fornero e Monti abbiamo gia' fatto indigestione

Io ho una certa dimestichezza con l'inglese, con i computer, e con la matematica per motivi professionali, quindi non mi sembrava giusto comparare i miei risultati con la media nazionale, ed infatti non l'ho fatto. Pero' mi pareva utile informare il pubblico sul livello delle domande. Non so se il tono e' saccente, mi spiace che sembri tale, ma il punto qui non e' tanto cercare di capire il tono del mio post, ma il contenuto delle domande e i motivi per cui 2/3 dei candidati non abbiano passato un test che, a quanto capisco da quanto viene scritto sopra, passano persone lontane dai banchi da una vita,  e ragazzini di 16 anni. A te sembra difficile? Spiegami perche' cosi' ne discutiamo. Pensi che la scrematura di un terzo di candidati vada fatta con altri criteri? Discutiamo pure di questo, qualcuno l'ha fatto sotto, giustamente direi. 

Ma davvero, le domande facili sono cosi' facili da essere irritanti. Quelle difficili sono affrontabili da chi si sia preparato. Poi si puo' essere particolarmente sfortunati, come puo' capitare al maestro particolarmente dotato durante ad una prova di insegnamento il giorno in cui ha la gastrite ed il mal di testa, e la sera prima gli e' morto il gatto.  Questa la mia opinione saccente. 

Non ho valuto parlare di altre cose, come dei criteri dell'esclusione perche' non ne so nulla. 

di medice, cura te ipse.

Non ho nulla da insegnare a nessuno, sono solo una persona che sa l'inglese piuttosto bene, avendolo studiato - o forse dovrei dire nonostante l'abbia studiato - a scuola. Apprendo infatti che la grammatica è una cosa che si impara, ma poi si dimentica, che è come dire che dopo che si è imparato ad andare in bicicletta ci si dimentica come pedalare, e che alcune regole grammaticali vengono insegnate solo in Italia e si fa l'esempio della parola children intesa come "figli di ambo i sessi", che non è una regola grammaticale, ma semmai una conoscenza di vocabolario che mi risulta appartenere alla lingua corrente. Sono davvero supefatta nel sentir dire che ci sono cose dell'inglese che si imparano solo qui, diciamo piuttosto che c'è un modo di imparare o meglio di non imparare l'inglese (e le altre lingue) tipico del nostr Paese, da questo punto di vista molto indietro. Poi ci sono le eccezioni, a me a NY è capitato di sentirmi dire da un'insegnante di inglese che parlavo meglio dei suoi allievi autoctoni...

... se replico al suo intervento andando forse un poco fuori tema. Io parlo della mia esperienza con un altro paese anglosassone, l'Inghilterra (due figlie che hanno frequentato la scuola parte in Italia e parte in Inghilterra).

Non mi sembra affatto infrequente vedere italiani che hanno studiato seriamente l'inglese a scuola che scrivono "meglio" di madrelingua inglesi, salvo poi magari non capire nulla della lingua parlata e sbagliare tutti i phrasal verb che vengono normalmente utilizzati al posto dei più eleganti costrutti della lingua scritta.

Da quello che vedo la scuola italiana dà agli studenti basi teoriche molto più salde della scuola inglese (e sospetto anche di quella americana). Mia figlia ha studiato frettolosamente in pochi mesi l'analisi matematica che uno studente di Liceo Scientifico arriva a padroneggiare perfettamente nel corso degli ultimi due anni. Certo aveva imparato benissimo come si modera un dibattito e come si gestisce una campagna di fundraising, cosa che non avrebbe probabilmente mai imparato in Italia.

Però da quello che ho visto mi sembra normale che uno studente italiano che si iscriva al primo anno di una università inglese si annoi mentre i docenti cercano di colmare le evidenti lacune dei ragazzi indigeni.

Non bisogna vedere da una parte tutto il male e dall'altra tutto il bene. La nostra scuola pecca sicuramente di eccessiva teoria e di distacco dal mondo del lavoro, ma sicuramente dà ai nostri ragazzi basi culturali più solide rispetto ad altre realtà.

Non credo sia impossibile vedere un ragazzo inglese conteso dalle facoltà di Legge di Oxford e Cambridge che magari sia convinto che Alessandro Magno fosse un imperatore romano o che l'Argentina sia un'isola dei Caraibi.

.... immancabili come sempre, le differenze regionali. Gravissime, se pensiamo che gran parte dei candidati già insegna, anche se in modo precario.

In realtà al ministero hanno detto che solo 1/3 circa dei candidati erano precari. Sarebbe utile sapere qual è stato il loro tasso di riuscita. Mi piace pensare che sia più alto...

La mia impressione chiacchierando con altri candidati venuti alla prova è che molti abbiano provato questo concorso tanto per fare, un concorso come un altro da provare insieme con quello delle poste o del comune o altro ancora, ma senza troppa convinzione.

Quindi qua si spiega il basso rendimento degli studenti del Sud delle medie e superiori ai vari test. La riforma dell'università è urgente perché se non si preparano bene i laureati, che un giorno saranno destinati all'insegnamento, già dall'università poi le debolezze si propagheranno a cascata a tutti i livelli della scuola.

PS. Buon Natale a tutti.

 

 

Io la prova l'ho passata con 49/50, però devo dire la verità: ho trovato questa preselezione urtante.  Avevo la netta sensazione che non era per questo che ho studiato all'università. Una domanda di logica presentava un enigma dell'ispettore Rock, quello dei quesiti della settimana enigmistica e della brillantina Linetti. Mi sono sentito preso in giro.

Poi mi ha fatto arrabbiare il ministero quando hanno detto che ci doveva essere una talpa nel sistema, perché, a detta loro, le risposte giuste erano arrivate in rete troppo presto, senza rendersi conto che con un minimo di organizzazione le risposte di tutti e 3500 i quesiti potevano essere ricavate in pochi minuti. Mi ha ricordato l'Italietta in guerra, in cui si attribuiva a talpe la precisione chirurgica dei bombardamenti sulle navi italiane da parte degli Inglesi, che invece avevano il radar. 

Non si sono resi conto che i risultati sarebbero stati venduti in rete sin dal primo giorno o quasi. Non si sono resi conto che rimescolare domande e risposte nell'esercitatore era solo un tentativo puerile di non rendere la cosa troppo facile. E non si sono resi conto che se rendi pubbliche le domande, non puoi pretendere che la gente poi non si impari a memoria le risposte (la ratio del rimescolamento era rendere più difficile la creazione di banche dati con le risposte) e che non puoi accusare i candidati di "fare i furbi", se sei tu stesso a pubblicare le domande e, quindi, le risposte.

E non posso anche fare a meno di pensare a colleghi che sono usciti perchè hanno contanto male le consonanti di una sequenza o perché dopo aver capito la ratio della domanda, hanno magari sbagliato qualche conto (la calcolatrice era vietata!!!!) o perché le domande erano ambigue.

Voglio dire: io mi sono trovato con questa domanda: Qual è l'elemento estraneo? 1) Terra 2) Giove 3) Marte 4) Luna. Era la Luna (satellite, non pianeta), ma perché non la Terra (unico corpo celeste tra quelli citati ad ospitare la vita)?

E se in virtù di una domanda come questa fossi finito sotto 35?

Per tutte queste ragioni, io speravo, speravo davvero, che il 90% dei candidati passasse rendendo inutile questa preselezione. Era una cosa su cui avrei scommesso dei soldi. E invece sono stato smentito, e questa cosa mi amareggia, per le ragioni già espresse nell'articolo.

Allora forse ce lo meritiamo il MIUR...

 

Aggiungo una cosa più posata, per certi versi brutale ma che va tenuta in considerazione e che molte delle persone che protestano tendono a tralasciare: questo concorsone, a prescindere dalla sua avvilente rozzezza, serve a far sì che tutti gli insegnanti assunti siano buoni, non ad assumere tutti gli insegnanti buoni.

Se il sistema non genera falsi positivi, allora funziona, anche a costo di presentare qualche falso negativo.

Dubito però che la prova successiva (le risposte brevi, nozionismo omologante e superficiale, per quel che ho capito) sarà in grado di selezionare veri positivi.

 

Credo che la tua sia un'obiezione che meriti una discussione seria. Pero' io dico, ci sono 240mila candidati. Una selezione degli "insegnanti buoni" fra questi e' costosa ed inefficiente, dobbiamo avere un modo per tagliare una coda di persone che si sono iscritte "tanto per provare". Cosa facciamo? Mettere insieme un test in cui si veda chi sa fare 2+3 e sappia fare un ragionamento banale, non mi pare cosi' folle. Tu fai degli esempi di domande ambigue (ad esse si potrebbero aggiungere, tutte, le domande sulle sequenze numeriche, che sono tutte ambigue). 

Io dire che se ti trovi al punto in cui la domanda ambigua e' quella che ti fa passare il te, significa che ne hai sbagliate altre 10. Trovarne 10 di ambigue in un test era quasi impossibile. Potevi trovarne 10 di difficili, quanto difficili fossero e' scritto sopra, e lascio al lettore il giudizio. Poi potevi trovarne due o tre di ambigue. 

Certo, il sistema seleziona falsi negativi e avra' lasciato a casa qualche ottimo insegnante. Qualsiasi sistema lo fa, quando parti da 240mila candidati. Ci sono dei costi,  capisco, ma il sistema usato per quanto irritante non lo trovo cosi' assurdo.

dovendo preselezionare da un universo molto ampio di potenziali candidati un innocuo test di cultura generale e generica "svegliezza" dovrebbe essere inappropriato ed irritante? Si fa ovunque, perche' mai offende qualcuno qui? Perche' erano laureati? Che c'entra? Questo li esime da sapere cose banali ed essere svegli? Se si fosse trattato di diplomati o gente senza diploma sarebbe andato bene?

Se la logica e' quella del concorso per punti come altro fare la selezione senza affrontare giganteschi costi di personale per la medesima? 

La lettura dell'articolo è veramente deprimente e fornisce chiaramente il senso di cosa sia diventata la scuola oggi in Italia, ovvero un qualcosa che serve a dispensare stipendi a insegnanti che, in larga parte, sono totalmente incapaci di fare il loro lavoro e a burocrati ministeriali che stanno lì a compilare graduatorie, trasferire Tizio e Caio da un posto all'altro e poco di più.

 

Purtroppo ogni tentativo di riforma è finora fallito e, a mio avviso, continuerà a fallire finché il dibattito continuerà a cadere nella diatriba scuola pubblica/scuola privata.

Nella realtà ciò che occorre, sempre a mio avviso, è superare questa contrapposizione e trasformare la scuola pubblica da scuola statale in scuola dei cittadini.

 

L'istruzione delle giovani generazioni è un qualche cosa che ha valenza per tutta la scocietà, compresi coloro che non hanno figli e gli ultra-novantenni. Proprio per questo  continuo a ritenere giiusto il principio costituzionale di scuola pagata da tutti attraverso la fiscalità generale.  Ma ciò non significa affatto che la scuola debba essere gestita dallo stato e ancor di più non significa che gli insegnanti debbano essere dipendenti statali.

 

I principi ispiranti dovrebbero essere:

 

A) La scuola è gestita da chi sta dentro la scuola

B) Gli insegnanti sono professionisti con contratto a termine dipendenti dell'istituto in cui lavorano (un po' tipo i calciatori)

 

Messo in pratica ciò significa:

 

1) Ogni istituto opera in completa autonomia sotto controllo periodico di un ispettore ministeriale

2) Ogni istituto è retto da un consiglio formato da: a) un dirigente di nomina ministeriale, b) due (o più a seconda delle dimensioni)  genitori eletti tra tutti coloro i cui figli non frequentano l'ultimo anno prima degli esami, c) due (o più) insegnanti selezionati in base all'anzianità di servizio nell'istituto

3) Ogni istituto riceve un finanziamento proporzionato al numero di studenti, con gli ovvi correttivi legati a particolari situazioni geografiche, presenza di un elevato numero di extra-comunitari e così via

4) Restano a carico dello stato le spese per la costruzione e la manutenzione degli edifici scolastici

5) Il finanziamento ricevuto, dedotto un piccolo compenso da destinare ai membri del consiglio escluso il dirigente, va utilizzato per il pagamento degli insegnanti e del personale non docente, fermo restando il diritto dell'assemblea dei genitori di decidere se avvalersi di personale non docente esterno o di svolgere i relativi compiti tra genitori che volontariamente si offrano per farlo (insomma, ci si può ben organizzare per svolgere a rotazione le pulizie)

6) Gli insegnanti vengono liberamente reclutati dal consiglio. Lo stato fissa unicamente i requisiti necessari allo svolgimento della professione di insegnante (esami di abilitazione, competenza nella materia pubblicamente riconosciuta, ecc.)

7) Gli insegnanti sono dipendenti dell'istituto e il contratto è rescindibile in qualsiasi momento senza necessità di motivazione. Nel caso di infermità documentata dell'insegnante, lo stato provvederà al pagamento degli emolumenti sulla base dei normali programmi di assistenza sociale.

8) E' esclusivamente di competenza del consiglio decidere quanti insegnanti assumere e quanto retribuirli nei limiti dei finanziamenti a disposizione.

9) Gli esami di fine ciclo vengono svolti da una commissione esterna formata da docenti provenienti da altra regione e da almeno 200 km di distanza, fatti salvi i casi delle minoranze linguistiche.

10) All'ispettore ministeriale è affidato il compito di vigilare sia sullo svolgimento della didattica sia sulla correttezza amministrativa

 

Questa bozza è un punto di partenza, ma penso che se si rimane solo a parlare di gran questioni di principio non si andrà mai da nessuna parte.

In effetti c'è sempra molta resistenza nei confronti dei test, che vengono attaccati in genere per due ordini di motivi. Da un lato si denuncia la natura semplificatrice e riduttiva di metodi di accertamento della conoscenza rispetto a quello che alcuni ritengono essere IL  Sapere, che non sarebbe riconducibile a quiz e che molti critici vendono come una manifestazione dell'ottundimento delle capacità "critiche" che il vero sapere dovrebbe diffondere; altri ancora contestano il fatto che quei test valutano competenze che non sono, almeno apparentemente, in relazione con la disciplina che si intende poi insegnare.

 

In entrambi i casi a me sembrano critiche un po' spuntate. Sul primo punto, ovvero sul fatto che la selezione via test automatizzati semplifichi "il sapere" si potrebbe rispondere: ma se questo modo di scremare è così banale e riduttivo, com'è che poi EFFETTIVAMENTE alcuni ci lasciano le penne? Forse qualche utilità devono pur averla. Inoltre, al solito, nessuno cogli il punto drammatico della questione: se si continua con questa visione centralista del concorsone fantozziano, stabilito centralmente dallo Stato, fare ricorso a metodi di scrematura anche draconiani è sempre più necessario. Almeno di non ipotizzare metodi di selezione il costo finale dei quali sarebbe inferiore alla messa in ruolo dei candidati abilitabili. Perché c'è anche un problema di ottimizzazione di tempi e costi della selezione. Voglio dire, anche nel Vangelo si dice multi sunt vocati, pauci sunt electi :-) ....una qualche selezione bisognerà pure farla!

 

Sulla relazione fra tipo di abilità testata e competenze specifiche dell'insegnamento la discussione poi assume tratti ridicoli. Capacità logiche, linguistiche e numeriche dovrebbe la base essenziale quale che sia la disciplina che si intende insegnare, se non altro perché capacità di arogmentazione analitiche e linguistiche interessano tutti. Pensare che invece i test dovrebbero essere in qualche misura collegati alla disciplina che si andrà a studiare (o insegnare) finisce per avvantaggiare chi ha già una consuetudine con quella, o perché "sente in casa parlare di certe discipline" o perché semplicemente ha avuto la costanza o i mezzi, per pagarsi una scuola di preparazione adeguata. Porre la concorrenza su standard che sono abilità distribuite mediamente e che tutti posseggono  in linea di principio, mi pare una forma di egualitarismo.

 

Però in Italia i test non godono di buona stampa e a tutt'oggi le selezioni a "crocette", come si usa dire con un contegno altezzoso, sembra essere vista come una degenerazione del metodo di selezione delle scuole italiane.

PS: non ho capito perché il MIUR non appalta tutta la gestione a società come EAS, che riesce a gestire la somministrazione dei test in maniera efficiente e credibile in tutto il mondo. Sarà che noi abbiamo questo mito delle buste portate dai corazzieri il giorno dell'esame, o della centralizzazione salvifica...mah, non so...

Trovo l'articolo di Moro pertinente, tempestivo e utile sotto diversi aspetti che cercherò di chiarire nel seguito anche riportando esperienze personali e sperando di non tediare per la lunghezza dell'intervento.

Sono insegnante di scuola secondaria di secondo grado. Non ho visto i test del “concorsone”.

1^ esperienza personale: Lo scorso anno provai a fare quello per dirigenti, che prevedeva un analogo test preselettivo. Ammetto che l'unico incentivo a fare il dirigente era l'aspetto retributivo (voglio continuare a insegnare ancora per un po' di anni) e quindi non ero “motivatissimo”. Avevo pensato di dedicare alla preparazione di quel concorso qualche settimana che si ridusse, causa un altro impegno sopraggiunto nel frattempo, a soli 3 giorni. In quei 3 giorni non mi rimaneva altro che leggere le domande su cui si sarebbe svolto il test, cosa che non riuscii a fare in toto appunto per motivi di tempo, rileggendo una seconda volta quelle che alla prima lettura avevo sbagliato. Il pozzo a cui attingere era costituito da circa 5.000 domande di 8 aree diverse. Esito della prova 75/100. Il minimo per passare era 80. Credo che un giorno in più sarebbe stato sufficiente.

2^ esperienza personale: Ho iniziato a insegnare relativamente tardi, dopo avere vinto il precedente concorso: quello del 1999-2001. Perché 3 anni per fare un concorso? Perché in quel caso la preselezione non c'era (dovetti aspettare 10 mesi prima di sapere l'esito delle prove scritte). Nella mia classe di concorso i “vincitori” risultarono 50 (35 entrati in ruolo nell'a.s. 2000-01; 15, tra cui il sottoscritto, nell'a.s. 2001-02). Gli iscritti, per la mia classe di concorso, erano stati oltre 11.000, i partecipanti alle prove scritte intorno ai 3.000 (quindi con una percentuale di successo ancora più bassa rispetto al nostro “concorsone”). La conseguenza di questa partecipazione di massa fu che le prove scritte si svolsero in un clima assolutamente irregolare, almeno nella mia aula. Avevo calcolato, a grandi linee, dati i numeri e stimando le immissioni in ruolo, che in media avrebbe “vinto” 1 candidato per aula. Come avrei potuto essere io il vincitore se quasi tutti (ripeto almeno nella mia aula) copiavano? Evidentemente i “copioni” avevano il fiato corto: molti non approdarono all'orale, altri probabilmente sì, ma questi, ne fui testimone diretto per una concorrente “della mia aula”, caddero in quella prova ulteriore.

Nel caso del concorso per dirigenti, non mi sono certo lamentato della procedura di preselezione, che, a maggior ragione se la platea di candidati è mostruosa come per i concorsi per docenti, credo sia la più efficiente possibile, essendo le alternative molto più costose.

Allora dove sta la ragione delle lamentele? Credo nel fatto che l'Italia è diventato un paese affollato di piagnoni, di ricorsisti e soprattutto dove la figura del docente è così scaduta che per svolgere questa professione si pensa che sia sufficiente “fare domanda”. Quanti sono gli insegnanti che una procedura di selezione non l'hanno mai vista perché assunti a tempo indeterminato da graduatoria? Naturalmente chi sta nella scuola sa che fra questi ci sono bravi insegnanti, ma ce ne sono anche non bravi, discorso che ovviamente vale per tutti (di ruolo e precari). Quello che voglio dire è che il superamento del concorso ordinario dovrebbe essere, stante l'attuale processo di reclutamento, la condizione minima necessaria per insegnare. Un'altra idea del tutto bislacca è il pensare che chi è abilitato abbia diritto ad insegnare. L'abilitazione andrebbe semplicemente abolita (risulta abilitato anche chi ottiene un punteggio poco superiore al 6). Si fa il concorso per i “posti” realmente vacanti (realmente vuol dire che a volte sono vacanti posti che in realtà le procedure burocratiche non fanno apparire come tali). Si assume quel numero di insegnanti. Per la prossima tornata si fa un'altra selezione:

3^ esperienza personale: dopo essere stato costretto a fare il concorso fuori dalla mia regione, non riesco a rientrare perché tra le altre cose, in questi anni, sono stati immessi in ruolo nella mia classe di concorso nella mia provincia persone che fecero il concorso del 1990!!! Immesse in ruolo dopo vent'anni. Ma erano... abilitate!!! Esistono in qualche altra parte del mondo graduatorie che durano decenni?

Sono ormai convinto che l'Italia comincerà a cambiare in positivo quando cambieranno certi aspetti di governance della scuola. Per questo penso che l'articolo di Moro sia assolutamente pertinente con quanto sta proponendo Fermare il declino. Credo che le due questioni siano indissolubilmente legate. Ma l'articolo è utile ancora per un altro aspetto e cioè perché, e questo appare evidente dal forum del sito Fare per Fermare il declino, stuzzica gli appetiti qualunquisti di una parte del vostro potenziale elettorato, quello che appena può spara a zero sugli statali come hanno sempre fatto i più ottusi pseudoliberali verso tutto ciò che odorasse di “comunismo”. Penso che quando si parla di scuola scatti quella sorta di riflesso del tipo: siamo tutti ct della nazionale. Forse per il solo fatto di essere stati studenti e/o essere genitori di studenti, tutti pensano di poter parlare, troppo spesso a vanvera, della scuola. E allora ecco che spuntano implacabili i moralizzatori delle 18 ore. Coloro che, proprio perché ignorano questa realtà dall'interno, non sanno che, per alcuni insegnanti, 18 ore non sono la metà delle ore che fanno effettivamente, ma sono 1/3 (quasi gratis).

OT? Seguo nfa dalle elezioni politiche del 2008, ma sempre sporadicamente per motivi di tempo. Sono sempre rimasto sbalordito dalla produttività di Boldrin e degli altri che, oltre al loro lavoro, riescono a seguire così da vicino e puntualmente nfa (complimenti). Quando qualche settimana fa, dopo un periodo molto lungo, mi sono collegato al sito, ho trovato quello che mi aspettavo e, in un certo senso auspicavo, e cioè la “discesa in campo”. Ho però qualche perplessità. Telegraficamente: ad esempio Giannino (ma non è la più importante); come mai tanti avvocati tra gli aderenti? Non mi sembra, per sua natura, la categoria più sensibile ai temi della liberalizzazione o del merito; le liste: quali i criteri per costituirle? Ultima, ma la più forte. Per dare il voto a Fermare il declino, avrei bisogno di una certezza: che per nessuna ragione foste disposti a collaborare con BS e company (tra cui ovviamente la Lega). Per me nel caso di BS e company non vale il motto: Non importa se il gatto è bianco o nero.

anche se OT, l'ultimo paragrafo di bdemme richiederebbe una pronta risposta del vertice FilD che e' palesemente assente sia qui, che nel sito ufficiale che nel forum del sito ufficiale e che si finisse di dire la solita mantra "siamo molto presi non possiam far tutto" perche' se il giorno di Natale si pubblica un post di questa mole a maggior ragione si dovrebbe trovare il tempo per la trasparenza con la base, che a quota 45.000 unita' avrebbe i numeri necessari per sentire dal vertice non una discesa della verita' rivelata ma una comunicazione trasparente e tempisticamente efficente

per favore, non se ne puo' piu' di comunicazioni after the fact

grazie

Per motivi vari sono componente di FiD, e se vuoi una risposta ufficiale te la posso dare tranquillamente:
"Mai e per nessun motivo al mondo con Berlusconi e Lega ".

In verità sono stupito che ci possano essere dubbi in merito a ciò, vorrei quindi capire da cosa desumi una ipotesi simile.

Concordo con la Sua impressione che le domande dei test a prima vista sembrino tutt'altro che impossibili.

Così come chi avesse ascoltato le domande che il TG di Sky ha citato come esempi di domande difficili si potrebbe chiedere se sia giusto affidare l'informazione della popolazione a persone che considerano difficili domande così elementari...

Ma se al concorsone hanno partecipato persone che hanno insegnato per anni se non per decenni, e visto che siamo in un mondo in cui sarà sempre più cruciale saper gestire i big data, è possibile che non si potesse tener conto della marea di informazioni provenienti dall'attività didattica svolta da queste persone nel corso del tempo?

Troppo difficile? Paura di adottare criteri arbitrari, come se scegliere le domande di un test non fosse arbitrario? Come scusi non ho capito la domanda cosa sono i big data? ecco sì forse...

Si lo so, all'impiego pubblico si accede tramite concorso, ma chi impedisce di valutare i docenti non di ruolo durante la loro attività e tenere conto di queste valutazioni al momento del concorso? Non mi sembra che la Costituzione ponga vincoli a questo proposito.

lungi da me difendere la procedura concorsuale, che prevede pero' ulteriori valutazioni sulla capacita' dei candidati rimasti, compresa una prova didattica. Purtroppo non include quello che davvero servirebbe: un periodo di prova lungo a sufficienza, con possibilita' di licenziamento (almeno due anni), la possibilita' di compensare finanziariamente i piu' bravi fra i docenti, la possibilita' di decentrare la scelta dei docenti a livello dei presidi, la valutazione dell'operato dei presidi, ....

Il mio post piu' che una risposta alle critiche al concorso e' una riflessione sul livello del capitale umano prodotto dall'universita' italiana. 

Quello che manca (e che ho provato senza esito a trovare) è una statistica di quanti casi ci siano stati per ogni possibile punteggio ottenibile. Ho visto grafici dei risultati per età e dei "passati" per regione ma nulla che mi dicesse quanti hanno fatto 30, 35, 50... oppure -25.  

Visto che si tratta pur sempre di 264'000 concorrenti (e non a posti da bidello o da ascensorista) si tratta pur sempre di uno spaccato interessante della nostra società.

Qual era l'obbiettivo del test di ammissione? Selezionare persone in grado di insegnare ed appassionare gli allievi alla propria disciplina oppure scremare dal totale dei candidati quelli con più attitudine al ragionamento logico-matematico? Solo a me è accaduto di avere (alcune) fantastiche docenti di lettere totalmente incapaci di ragionare in termini di matematica spicciola? Molto interessanti saranno i dati suddivisi per classe di concorso. E' credibile immaginare che i più alti tassi di superamento della prova saranno afferibili alle discipline scientifiche, i più bassi a quelle umanistiche. Probabilmente il concorso che seguirà il test servirà a selezionare ulteriormente i docenti sulla base delle competente specifiche. Tuttavia rimane il dubbio che alcuni ottimi umanisti, magari pure ottimi docenti, siano rimasti tagliati fuori da criteri inadatti. Era così difficile e costoso inventarsi almeno tre tipologie di test, tarate sulle diverse tipologie di intelligenza? Goleman vi ricorda nulla? Saluti Marzio

Era possibile passare il test senza particolari conoscenze di matematica spicciola, come speravo di aver chiarito. Tarare il test su "diverse tipologie di intelligenza" significava farlo piu' complicato di quanto in realta' era. 

Forse era distratto quando ha letto l'articolo di Andrea, quindi ribadiamolo: il test finale è stato preso estraendo le domande da 3500 che erano a disposizione sul sito DA DUE MESI per permettere ai candidati di esercitarsi. Dal momento che, come spiegato, si tratta di tipologie di domande in cui è possibile migliorare tramite banale ripetizione, sarebbe stato sufficiente prepararsi nelle aree in cui si era piu' debole. Chi non l'ha fatto ha da prendersela solo con se stesso. Vedo difese dell'indifendibile.

Una lettura più attenta del bando avrebbe permesso all'autore dell'articolo di evitare alcune deduzioni sbagliate. Il famoso concorsone NON è destinato a soli laureati: infatti vi possono accedere anche diplomati, che naturalmente concorrono a per i ruoli di scuola dell'infanzia e scuola primaria; in queste classi, infatti, c'è stata la maggiore scrematura - usando le parole del ministro: 

 

Infatti, la percentuale degli ammessi delle classi di concorso delle secondarie (I grado 48,5%; II grado 45,0%) sono più che doppie rispetto a quelle dell’infanzia (18,9%) e della scuola primaria (22,9%). 

 

 

Anticipo possibili obiezioni sul fatto che anche alle elementari i maestri debbano conoscere l'inglese  e il pensiero logico: sono d'accordo, ma consideriamo il fatto che tra i concorrenti di queste classi ci sono anche insegnanti precari con un'età media di oltre 40 anni, che insomma si sono formati in un sistema e per un sistema totalmente diverso da quello previsto dall'attuale prova, e che non hanno avuto altre reali forme di aggiornamento. Oppure si tratta di piccoli professionisti - operai, artigiani, commercianti - che con un diploma in tasca hanno provato a vincere il famoso posto fisso. Quando ci saranno maggiori dati sui percentili per classi di concorso, coorti d'età e punteggio conseguito, invito qualche valente redattore dell'ottimo sito a fare le opportune comparazioni e le valutazioni del caso. Ma fino a quel momento, per favore, almeno voi rispiarmateci la retorica su come stia messa male la scuola italiana e su quanto siano piagnoni gli insegnanti.

Commenti come questo fanno sinceramente irritare. Sospettavo che ci fossero classi di partecipanti che non avevano bisogno di laurea,  o con eta' di piu' di 40 anni. Non fa alcuna differenza. Gli scettici farebbero bene a provare a risolvere il test e a rendersene conto da soli, io ho cercato di dare un campione di domande, selezionando in maniera sproporzionata quelle difficili. 

Non so quanto piagnoni siano gli insegnanti, io ho rilevato solo i commenti di un blogger che voglio sperare non sia rappresentativo della classe insegnante. 

Per quanto ulteriori informazioni siano benvenute, non c'e' alcun bisogno di sapere che le persone senza una laurea hanno avuto risultati peggiori. Ci mancherebbe altro che fosse vero il contrario! Quanto male sia messa la scuola italiana non e' un esercizio di retorica! Lo dicono tutti i confronti internazionali. Lo dice la logica: la scuola e' finanziata male, le strutture sono fatiscenti, gli insegnanti sono malpagati, non c'e' alcun incentivo al merito, i rinnovi contrattuali  sono controllati da sindacati che hanno a cuore solo il mantenimento dello status quo. Che tipo di concorrenti ci si aspetta in una situazione simile? Rivendico pero' il diritto di stupirmi dei risultati.  

 

ci sono anche insegnanti precari con un'età media di oltre 40 anni, che insomma si sono formati in un sistema e per un sistema totalmente diverso da quello previsto dall'attuale prova, e che non hanno avuto altre reali forme di aggiornamento.

 

 

Qui siamo ben oltre i limiti del ridicolo. Se non hanno avuto altre reali forme di aggiornamento non dovrebbero insegnare, rischiano di trascinare nella loro obsolescenza pure gli allievi.  E mi spaventa che il sistema previsto dalle prove precedenti non prevedesse di saper rispondere a quattro domandine di logica, grammatica e inglese. 

condivido totalmente l'articolo.

l'occasione di questo concorsone ci ha dato involontariamente la prova che l'inderogabile necessità di riformare la scuola deve partire necessariamente dal reclutamento delle classi docenti e dirigenti (almeno). qualsiasi altra riforma della scuola è una presa per i fondelli in quanto destinata ad essere attuata da dirigenti e docenti sulla cui qualità non discutiamo mai abbastanza.

Sono un’insegnante di lingue, mi sono preparata per il test e l’ho superato brillantemente (45/50), ma mi è restato l’amaro in bocca. Penso a una mia collega che non l’ha superato pur avendo svolto tutti i 3500 quiz che erano stati messi online: è più competente di me, ha passione per il suo lavoro, ottime capacità d’instaurare rapporti positivi e costruttivi con gli alunni. Eppure lei è fuori. Capisco che in qualche modo si debba selezionare, che debbano esserci dei criteri, ma considerare la logica (che imperava nei quiz) come il criterio “principe”, mi sembra troppo riduttivo in particolare se si tiene presente che insegnando s'interagisce principalmente con persone. Non sparerei, quindi, a zero su chi non ha superato il test, ma mi augurerei che tra coloro che sono passati siano molti a possedere quei requisiti che il test non poteva certo misurare ma che sono fondamentali per svolgere una professione come quella dell’insegnante.

Però sarei curioso di sapere come mai non ce l'ha fatta, e quante persone si sono trovate in una condizione simile. Anche io sono un irritato fortunato, la mia domanda non vuole affatto essere capziosa.

Ha ragione quando dice che per insegnare servono altre competenze oltre quelle vagliate dal test. Però questo non toglie che il test non fosse giusto. Provo a dimostrarlo con un caso ipotetico.

Supponiamo di aver avuto tempo e risorse illimitate al fine di selezionare i candidati sulla base delle competenze nella materia che vogliono insegnare e sulla capacità di relazionarsi con gli allievi (queste mi vengon in mente, se ne avete altre fate finta che le abbia scritte). Ora per ogni cattedra c'erano mediamente 30 candidati, quindi ritengo plausibile che valutando secondo i due criteri scritti sopra passerebbero almeno 3-4 egualmente abili per ogni cattedra, a meno di non voler andare a valutare differenze "tirate", impercettibili o soggettive per selezionare un unico vincitore (ne verrebbero fuori comunque polemiche su polemiche: "a quello hanno fatto una domanda più facile", "solo perché era più simpatico ai giudici" etc etc).
Bene, tra questi 3-4 come procediamo per trovare IL vincitore? Non è plausibile a questo punto preferire chi conosce una lingua straniera rispetto a chi non la conosce? O chi ha più competenze informatiche, linguistiche e logiche? Quindi i criteri del concorsone sarebbero in ogni caso utili al fine della selezione. E invertendo l'ordine delle due prove non cambia di molto il risultato (e invece si rende più efficiente la procedura).
Seconda cosa, per evitare polemiche sulle "capacità che un test non può valutare" avrebbe più senso come dice anche Moro che si faccia tirocinio sul campo (ovviamente un pretest è d'obbligo, non si possono provare 30 persone per ogni posto vacante, quindi le polemiche non ce le leveremo mai), però questo implicherebbe la valutazione dopo l'assunzione dei docenti e la loro licenziabilità in base ai risultati, o strutture basate su presidi-manager con libertà di selezione dei docenti etc..

PS: la logica è importante, ha a che fare con la capacità di elaborare e combinare tra di loro concetti diversi, scovare correlazioni e quando queste sono dovute o meno a rapporti causa-effetto (su questo blog ne sanno qualcosa) etc. E questo influisce molto sia nell'applicazione delle materie insegnate che nella vita quotidiana (e questo ha a che fare con la parte pedagogica dell'insegnamento). Senza logica ci si limiterebbe soltanto a ripetere a memoria quello che si è letto sui libri. E parlo anche per le materie umanistiche. Quindi piano a sottovalutare i primi 18 quesiti.

Alla pre-selezioni sono passati in 90.000 per 11.000 posti giusto? Non mi sembra irragionevole pensare che 1 su 8 abbiano tutte le caratteristiche aggiuntive che fanno un ottimo insegnante - a meno che non ci sia qualche relazione negativa tra capacità logica e capacità umane. Per il resto io non butto nessuna croce addosso agli insegnanti, sono anzi molto contento per i 90.000 che sono passati e che, grazie alla pre-selezione, non dovranno aspettare 5 anni per vedere la fine del concorso. Non mi sembra una cosa da poco.

Cara Silvia,

grazie del messaggio. Mi spiace per la tua amica e collega. Deve essere stata particolarmente sfortunata. Sono in disaccordo che la logica fosse il criterio principe. Era possibile passare anche senza rispondere alle domande di logica, ma rispondendo correttamente alle altre. Pero' le altre erano estremamente facili, dai. Quelle di comprensione del testo erano banali. Due o tre di quelle di informatica un po' meno, due o tre di quelle di inglese avevano i soliti trucchetti di grammatica. Ma non passare questo test significa essersi preparati male, o averlo affrontato in modo sbagliato, per esempio perdendo 20 minuti su quelle di logica o sulle sequenze, finendo per rispondere di fretta alle domande elementari, alcune delle quali richiedevano di leggere 3-4 paragrafi per poi trovarsi con una domanda che richiedeva solo la conoscenza dell'ultima frase. Un po' di strategia in questo senso non sarebbe guastata: rispondere alle domande facili prima, guardare le risposte prima di leggere la domanda lunghissima, cose elementari per chiunque si sia un po' preparato al test. 

Non posso sapere perche' la tua amica non e' passata, ma sospetto che si sia preparata male e abbia affrontato il test con la strategia sbagliata. Nessun test e' affrontabile bene in queste condizioni. 

delle domande (almeno per la seconda sessione)

 

- Tre marinai sbucciano un sacco di patate rispettivamente in 3, 4 e 6 ore. Quante ore impiegano a sbucciare insieme le patate di 75 sacchi?
200
13
100
120

 

Mi piacerebbe sapere quanti hanno risposto esattamente, quanti hanno sbagliato, quanti hanno saltato la domanda. Per età, genere, luogo geografico, titolo di studio.

IO preferisco non saperlo, mi terrorizza l'idea che l'educazione dei ragazzi italiani possa dipendere da chi non sa neanche rispondere ad una domanda del genere....

Questa è una di quelle domande che, facilissima nella sua ratio, potrebbe tranquillamente venir sbagliata con un banale erroruccio di calcolo, che non è così assurdo considerando l'agitazione e la fretta della prova.

Non si potevano usare calcolatrici, cosa che ha reso tutte queste domande non un test di ragionamento, ma un test sulle quattro operazioni fatte manualmente.

Questa io pero l' annovererei fra le "difficili". Si deve capire che serve un minimo comune multiplo, trovarlo ( questo sì immediato ), e notare che le ore sono 4/3 dei sacchi altrimenti ci si avventura in calcoli facili me non esattamente immediati ( 75/9x12) e a rischio di errore senza calcolatrice.

Tra l' altro la risposta è corretta se si assume che la sbucciatura sia lineare nel tempo (vai a sapere, magari prima tolgono le patate dal sacco epoi le sbucciano...)  visto che due dei marinai saranno nel mezzo del loro "periodo di sbucciatura" allo scadere del tempo :)

A mio parere questa domanda non è poi così banale, ma è auspicabile che chi si candida ad insegnare materie scientifiche sappia risolverla.  L'inghippo (IMO) è capire che i numeri 3, 4 e 6 sono grandezze inverse rispetto a quelle che occorrono per risolvere il problema.  Quindi, passando agli inversi, si ha che i tre marinai sbucciano (1/3)+(1/4)+(1/6) = 3/4 di sacco in un'ora, quindi impiegano 1/(3/4) = 4/3 di ora per un sacco.  Da qui il risultato 75*(4/3) cioè 100.

Anche qui una preparazione adeguata avrebbe aiutato: però non mi aspetto che gli insegnanti di altre materie sappiano rispondere, visto anche il tempo limitato a disposizione per ciascuna delle domande.

tra le cose discutibili che ho letto questa lo è un po' troppo: "...la categoria è disabituata all'allenamento costante alla risoluzioni di problemi...". Ma dove hai studiato, Francesco? Hai veramente avuto sempre l'impressione che tutti i tuoi insegnanti entrassero in classe, ti propinassero la lezione per poi andarsene soddisfatti senza curarsi di chi avevano di fronte? il gruppo-classe da comprendere e motivare o il singolo alunno con problemi di apprendimento o di socializzazione  o di altro tipo? Non hai proprio idea di quanto si discuta spesso tra colleghi su  quali soluzioni escogitare di fronte a problemi che hanno a che vedere con una realtà complessa: c'è l'alunno, dietro di lui la famiglia, quindi  la classe,  l'istituzione scolastica...altro che sacchi di patate! E questo senza togliere nulla all'importanza di calcoli e logica.

ci vuole sempre una che riporti a bomba sui veri binari della realta'. E speriamo che con il nuovo governo dopo le elezioni la scuola venga ascoltata non solo riformata

ho studiato a milano, in un liceo di periferia che forse per questo era un po' diverso dai licei altolocati (migliori docenti e migliori studenti). Diciamo che tanto per dirne una era il periodo dei "caroselli degli insegnanti" e che questi non riguardavano il primo mese ma tutto l'anno. Per esempio ricordo 9 professori di italiano, in III liceo. Uno al mese. Ricordo anche che uno fu il migliore professore che abbiamo mai avuto, solo che è stato con noi troppo poco. Quando sparì per noi fu una mancanza enorme. Gli altri otto, meglio non parlarne.  Nullità. Anche con Matematica non si scherzava. Ricordo che si presento' una abbastanza abbondante e disse "sono la vostra nuova insegnante di matematica" . La guardammo con scetticismo, visto che era già la quarta. A metà delle due ore previste c'era l'intervallo e ci disse "vado a fare pipì" (notizia appresa con divertita curiosità) ma alla seconda ora non si presentò. Infine con 10 minuti di ritardo arrivo' una magrolina, anche lei dicendoci di essere la nuova ecc ecc. Naturalmente lo spiritoso del gruppo (ne avevamo 18 su 25) escamò "Fatta tutta, eh?" suscitando lo stupore della povera proff. Ecco, i curiosi ora sanno dove ho studiato, purtroppo.  In realtà dovevamo studiare da soli, facendo dei gruppi a casa ringraziando i piu' bravi tra noi. 25 anni fa me ne sono andato dall'Italia ed ho potuto far studiare i miei due figli in un posto decente, dove queste cose non succedono e dove la qualità docente è (a mio avviso) mediamente superiore, per non parlare dei laboratori e tutti i sussidi didattici, completamente gratuiti.

Che questo post analizza solo gli esiti della pre selezione? e che quindi il concorsone non e' ancora finito, e non sta gia' giudicando il valore degli insegnanti lavoratori nella scuola pubblica?

 discutendo con le mie amiche coetanee (venete )ed impiegate in Italia mi e' stato fatto ricordare che gli esisti della pre-selezione dell'ultimo concorso statale del 1992 (se ricordo bene la data) fu altrettanto devastante. la professoressa di Storia/Geografia che me ne ricordava l'andamento, mi ha riferito che per il Veneto la percentuale degli ammessi agli orali (cioe' di chi passo' la pre-selezione prova scritta) fu (per il Veneto) di solo 8% dei candidati presentatisi e che fu una pre-selezione mirata alla sola scrematura del volume intasante di quantita' dei candidati. la mia amica dice di ricordarsi che studio' molto per preparasri sia allo scritto che poi all' orale e che si ritenne fortunata perche' anche se precaria aveva sempre lavorato dalla laurea al concorso e che le ragioni per essere scartati furono delle piu' sconcertanti non solo allo scritto ma ancor di piu' all'orale: ci furono delle sue colleghe veronesi che pur avendo passato l'imbuto stritolante del 8% degli scritti arrivarono a Mestre, sede dell'orale, durante l'appello per colpa dei ritardi(sic) delle ferrovie dello stato e pur non essendo fuori tempo massimo (la commissione stava facendo l'appello non l'interrogazione) furono eliminate dal concorso e a nulla valsero i pianti e la giustificazione del ritardo del treno FFSS: la commissione sentenzio' che se un insegnante ha a cuore la serieta' del concorso si prende una camera d'albergo, dorme a Mestre e arriva alla sede di concorso in orario. (ricordo ai nFA che Verona-Mestre e' una distanza di piu' o meno 200km  e che sicuramente lo sfavillante stipendio di precario permette a tutti una sgangherata stanza d'albergo nella prossimita' della stazione, sic).

Allora , credo che varrebbe la pena confrontare le percentuali del 2012 con quelle del 1992 e domandarsi se davvero tutte le preoccupazioni della classe insegnante sono solo da imputarsi al mantenimento dei diritti salariali e di orario di insegnamento frontale ( tesi sostenuta negli ultimi commenti sopra dove si sostiene che nulla di buono ,come proposte propositive, puo' uscire da chi dovrebbe autoriformarsi dall'interno..una roba di "uova marce e che non servono le galline"..rileggete voi da soli poco sopra)

Forse il punto è TUTTI i commenti fatti tenevano conto del fatto che qualcosa di buono può uscire dalla classe insegnante, ma che negare l'esistenza di una minoranza parassita e dannosa toglie qualsiasi credibilità alle prospettive di "autoriforma", se la classe insegnante è capace di autoriforrmarsi non sono sufficienti le generiche enunciazioni di principio della rivista citata che poi finiscono sempre nel sindacalese dei "diritti acquisiti" ma eludono un aspetto, a cui era riferita la battuta sulle galline:

La scuola non è una fabbrica di posti di lavoro per insegnanti, e i suoi dipendenti sono solo fornitori di un servizio, la valutazione della qualità di questo servizio non può essere esclusiva prerogativa di chi lo fornisce, ma principalmente di chi ne fruisce.

Cosa fa CONCRETAMENTE la classe insegnante per espellere le mele marce?

non so come rispondere a questo commento, mi viene quanto segue:

- la classe insegnante oltre che preoccuparsi dei diritti salariali e di orario ha a cuore anche il diritto di partecipare al concorso arrivando in ritardo

- non so cosa si potrebbe dedurre dal confronto con il 1992. Magari le domande erano piu' difficili... e allora? 

Capisco la seccatura per chi arriva in ritardo e non puo' fare il concorso, pero' non ci sono altri mezzi tecnicamente che la definizione di una scadenza. Anche se ci fosse la possibilita' di andare una seconda volta per chi perde il treno, il treno uno lo puo' perdere due volte, per colpa non sua. E se non fosse stato il treno in ritardo ma l'autobus che portava in stazione? Davvero, non c'e' possibilita se non definire la regola chiaramente.

Io personalmente i concorsi nemmeno li farei, farei assunzione diretta da liste di idonei. Non era mia intenzione commentare la qualita' della selezione ma semplicemente la qualita' delle domande poste. Capisco ed e' comprensibile che questo fornisse spunto per parlare di sistema di reclutamento in generale. 

le mie amiche rimaste in Italia e che lavorano nella scuola statale e no mi dicono che dovresti esplorare lo SNALS sindacato autonomo lavoratori scuola, cosa che ha fatto anche il New York Times in occasione della prova prima del concorsone

io ho trovato questo articolo . Varrebbe la pena indagare dal di dentro oltre che dal di fuori della scuola. Copio e incollo, scusa se e' lungo

UNA FRENESIA IN ITALIA SULL’INSEGNAMENTO - DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE SUL NEWYORK TIMES ON LINE

Il New York Times on line pubblica un’interessante articolo sulla scuola italiana con particolare riferimento al concorso per il reclutamento del personale docente.

Il titolo dell’articolo è “Una frenesia in Italia sull’Insegnamento” riferendosi appunto al reclutamento del personale che “fornisce” l’istruzione.

Nell’articolo ci sono dichiarazioni di diverse personalità, tra cui, per la categoria dei rappresentanti sindacali del personale della scuola, è citato il prof. Marco Paolo Nigi, Segretario Generale dello SNALS-Confsal,  riportando la sua dichiarazione.

 

 

The New York Times

       December 20, 2012

A Frenzy in Italy Over Teaching Jobs

By ELISABETTA POVOLEDO

ROME — In a bad economy, jobs teaching at Italy’s public schools have become “a ship to jump on for everyone who is swimming in the sea,” said Luisa Ribolzi, an education expert.

Now imagine that the last ship passed in 1999.

That was the last time Italy held open examinations to fill teaching positions in its public schools. So when the exams opened this week, it set off something of a nationwide frenzy among Italy’s despairing underemployed educators, drawing more than 321,000 hopefuls for just about 11,500 openings.

The ratios said as much about the dim job prospects facing Italians with unemployment now topping 11 percent — and nearly 14 percent for people age 24 to 35 — as they did about the rigidities and turf-mindedness of a public education sector that has for years been dented by hiring freezes and job cuts.

The teaching exam is supposed to take place every three years. But the Education Ministry has continued to postpone the costly process, while aspiring teachers and unions have fumed. Hiring teachers on temporary contracts, in the meantime, has cost the state less than hiring full-time employees, critics charge.

Ministry officials say this year’s exam was intended to right past wrongs and allow a new generation of teachers to enter a teaching work force whose average age is 50, one of the oldest in Europe, freezing out aspiring young applicants. As it is, the average age of candidates this year was more than 38.

What is clear, critics said, is that the current complicated system for allotting teaching jobs — which differentiates between permanent jobs and annual, or even shorter, contracts that keep many in precarious employment conditions at low wages — does not work.

“It essentially kills young people who are kept on a leash year after year,” said Marco Paolo Nigi, secretary general of the autonomous teachers’ union, Snals-Confsal. “It’s shameful. And it’s a system we’re trying to change.”

While the exam opened the market to pre-qualified job-seekers, its return left few people happy, becoming instead an occasion for fresh scrutiny of an education and hiring system that many like Mr. Nigi agree is in desperate need of reform.

The test itself — the first to involve a computer — is designed to assess candidates’ logic, comprehension, math and linguistic abilities. Questions ranged from “what happens when you press control, shift, alt on a computer” to choosing between “would and could” in the English language portion. Some criticized the exam for ignoring abilities like passion or love of children that cannot be measured.

“There are better ways to determine merit,” said Romina De Cesaris, 37, a history and philosophy teacher who has been working on temporary contract in Pescara, on the Adriatic coast, for the past 10 years. “This mega-quiz is offensive for those of us who have teaching backgrounds. You can pass a quiz and still not have the didactic competence to teach students.”

Some education experts seemed to agree. While the teacher-to-student ratio in Italy is one of the most favorable in Europe, that has not necessarily translated into better education, according to AndreasSchleicher, the special adviser on education to the head of the Organization for Economic Cooperation and Development, which groups 34 countries in Europe and beyond.

While the country has improved in recent years, “in terms of student performance, Italy is below the O.E.C.D. norm,” he said. “You have a large number of teachers, but they are poorly paid and have relatively low levels of training. Other systems prioritize the quality of teachers over the size of the classes.”

Nonetheless, on Monday and Tuesday aspiring teachers sat down to answer 50 questions in 50 minutes, the first phase of a lengthy process that will land fewer than one in 30 a teaching job. Of the more than 260,000 candidates who took the test, fewer than 34 percent could answer 35 of the 50 questions correctly, the threshold to pass.

Typical among those trying their luck was Valentina, 34, who did not want her full name printed to preserve her privacy. She has been practicing law in Rome for the past eight years without managing to be hired full-time by a legal firm.

So she dusted off her high school education certificate — one of several qualifications that granted access to the state test — hoping for change of career. “Maybe this will work,” she said doubtfully, waiting at the gate of a high school in a middle-class neighborhood of Rome.

If she passes the pre-selection, and then a written and an oral exam, she will secure one of 118 nursery school posts available in the Lazio region, where Rome is located, and earn around €1,200, or $1,590. “How sad,” she sighed, musing on her general employment prospects.

While thousands like her welcomed the chance to enter teaching, many others protested that the Education Ministry had posted a new competition even while thousands of qualified teachers continued to languish on a list of eligible candidates for posts.

“Because there is no regularity in the recruitment of teachers, a selection that in other countries takes place in the normal order of things in Italyassumes a ritual character,” said Ms. Ribolzi, the education expert, who is also vice president of the National Agency for the Evaluation of Universities and Research Institutes.

The infrequency of the civil service exam, combined with the general lack of employment possibilities, made for “an avalanche of applications for every competition that arises, regardless of whether it is in the private or public sector,” said Arnaldo Agostini, editor in chief of LavoroFacile, a bi-monthly magazine that lists job openings.

The school overhaul passed in the past decade — which introduced, and then withdrew, several measures to certify teachers — have merely complicated matters, while repeated cuts to the education budget have made fewer jobs available, critics said.

“The education system in Italy has had no overall planning,” said Massimo Gargiulo, a spokesman for the Schools of Rome Committee, one of several groups advocating the rights of teachers with temporary contracts. Many of them have expressed their opposition to the exam because of the competition it added.

Mr. Gargiulo said that, even before the exam was offered this week, there already were some 200,000 teachers waiting to be hired — with all the right prerequisites. (The Education Ministry was unable to provide statistics.) The increased competition, he said, would make the odds of getting hired even worse.

“Right now I have 50 people ahead of me to teach Greek in Rome, but the test will put tens of thousands of other contenders in the ranking,” Mr. Gargiulo said. “It’s not a competition, it’s a lottery.”

 

It essentially kills young people who are kept on a leash year after year,” said Marco Paolo Nigi, secretary general of the autonomous teachers’ union, Snals-Confsal. “It’s shameful. And it’s a system we’re trying to change.”

 

Non si capisce in che modo dovrebbe essere cambiato. Il sig. Nigi non lo dice.

 

"Some criticized the exam for ignoring abilities like passion or love of children that cannot be measured."

 

Appunto. Come si fa a valutare un aspirante insegnante su questa base?

 

"“There are better ways to determine merit,” said Romina De Cesaris, 37, a history and philosophy teacher who has been working on temporary contract in Pescara, on the Adriatic coast, for the past 10 years."

 

Non si capisce quali dovrebbero essere. La sig.ra De Cesaris non lo dice.

 

This mega-quiz is offensive for those of us who have teaching backgrounds. You can pass a quiz and still not have the didactic competence to teach students.”

 

Assolutamente vero. Ma se il candidato non lo passa vuol dire che gli mancano "logic, comprehension, math and linguistic abilities"; sarebbe un buon insegnate? E siccome ci sono solo 11500 posti, fra i 100000 che lo hanno passato ce ne sarà uno su 10 che ha ANCHE le competenze didattiche?

 

Poi c'è il caso della sig.ra Valentina, che in otto anni non è riuscita a diventare avvocato e allora tenta l'insegnamento come ripiego. Non esattamente un caso di insegnamento inteso come missione; sarà una brava insegnante? Speriamo di si.

 

"While thousands like her welcomed the chance to enter teaching, many others protested that the Education Ministry had posted a new competition even while thousands of qualified teachers continued to languish on a list of eligible candidates for posts."

 

E come facciamo a sapere che sono qualificati senza un concorso?

 

Infine la posizione del sig. Gargiulo. Si capisce che non vuole un concorso; sembrerebbe che preferisca un sistema di liste d'attesa, nel quale ci si mette in coda e si aspetta di venire chiamati. Questo garantirebbe una buona qualità dei docenti? E se quelli brillanti nel frattempo trovano un lavoro interessante e se ne vanno a fare altro chi ci resta?

 

 

 Da repubblica.

www.repubblica.it/scuola/2013/01/12/news/concorsone_prof_i_vincitori-50362658/

Non mi sorprendono affatto le basse percentuali di successo di filosofi ed architetti e neanche le buone performance dei latinisti e grecisti. Mi sconvolge scoprire che un terzo dei laureati in matematica fisica ed ingegnereia non è passato

 

 

 

Non mi sorprendono affatto le basse percentuali di successo di filosofi

 

Mah, insomma: la logica l'ha inventata Aristotele, molti quesiti di logica erano semplici sillogismi, con le risposte sbagliate corrispondenti a sillogismi non validi. Aristotele e i sillogismi si studiano in qualsiasi liceo scientifico, per non parlare del classico...

Se poi ti sei laureato in Filosofia non ci sono scusanti: la logica dovrebbe essere il pane quotidiano per un filosofo.

Oltretutto, viene studiata durante il corso di studi: per esempio, questo è il programma della triennale in Filosofia a Pisa: omero.humnet.unipi.it/p_cerca.asp

Ci sono anche i corsi di algoritmica (mutuato da Informatica), elementi di teoria degli insiemi (mutuato ad Matematica) e istituzioni di logica (in cui si insegna anche la logica moderna).

Io avrei puntato su una performance migliore dei filosofi rispetto a latinisti e grecisti.

 

Mi sconvolge scoprire che un terzo dei laureati in matematica fisica ed ingegnereia non è passato.

 

Per la mia esperienza vige in Italia, anche nei migliori Atenei, la pratica di far passare gli studenti ad ogni esame col 18 almeno dopo due o tre tentativi per quanto disastrosi. Quindi l'universita' di massima italiana laurea anche fisici, matematici e temo ingegneri incompetenti, purche' abbiano la costanza di frequentare alcuni anni fuori corsi. L'unico segno distintivo per i laureati veramente scarsi (spero almeno negli Atenei migliori) e' un voto finale di laurea  inferiore a 100.

In uno Stato serio i dati del concorsone sarebbeeero studiati estensivamente e correlati sia agli Atenei che hanno rilasciato le lauree, sia ai voti di laurea dei candidati. E tutte le conclusioni statistiche del caso andrebbero pubblicate, anche per fornire un qualche elemento di valutazione dei voti di laurea per chi offre lavoro nel settore privato.