A cosa servono le amnistie e gli indulti?

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Quattro anni fa, il 29 luglio 2006, il parlamento approvò a larga maggioranza l'indulto che fece uscire dalle carceri italiane circa 20mila persone. Da allora è successo quello che è sempre successo dopo i numerosi episodi di amnistia e indulto in Italia negli ultimi 40 anni: tutto esattamente come prima.

Una figura vale più di mille parole, e quella che riporto sotto conferma la bontà di questo vecchio adagio.

Questa figura rappresenta la serie del tasso di incarcerazione in Italia (il numero di persone, per mille abitanti, detenuti nelle prigioni e nelle carceri statali).

Le linee arancioni verticali marcano i provvedimenti di amnistiaindulto (in breve, il primo estingue il reato, il secondo solo la pena) approvati in Italia negli ultimi 40 anni (ricostruiti da questo articolo): 1970, 1978, 1981, 1986 (amnistia), 1990 (amnistia e indulto), 2003 (indulto di fatto, o "indultino" come lo si chiamò allora), 2006 (indulto). Da questa lista sono escluse le amnistie per soli reati finanziari e tributari, che non hanno effetti di rilievo sulla popolazione carceraria.

incarceration rate, italy 1970-2009

La figura, come ogni buona figura, si spiega da sola. Ma aggiungo anche qualche parola, per chi avesse voglia di leggere.

La mia interpretazione è la seguente. La popolazione carceraria in Italia ha un trend crescente (questo è vero anche per gli altri paesi europei). Il motivo per cui si fanno gli indulti e le amnistie su vasta scala in Italia (mentre non mi risulta se ne facciano altrove in Europa di proporzioni simili, ma qui chiedo lumi agli esperti) è per svuotare le carceri, che sono cronicamente sovraffollate.

Tuttavia, ogni volta che un provvedimento di questo genere viene approvato si osserva uno svuotamento delle carceri che è solo temporaneo: nel giro di un paio d'anni il tasso di incarcerazione torna al trend (non c'è nulla di formale in quest'affermazione, sto andando "ad occhio"), cioé al livello al quale sarebbe probabilmente stato in assenza dell'amnistia o dell'indulto.

La prima conclusione, quindi, è che questi provvedimenti non raggiungono l'obiettivo di eliminare il sovraffollamento delle carceri e anzi non fanno che aggravare, non affrontandolo direttamente, il problema. È come voler curare un'infezione a colpi d'aspirina, insomma. Questo è esattamente lo spirito delle nuove proposte di amnistia e indulto in circolazione.

La seconda conclusione è più complicata e dipende da chi sono quelli che nei due-tre anni successivi all'amnistia o indulto finiscono in carcere a tassi superiori alla media. I casi possibili sono tre.

  1. Sono quelli che erano stati scarcerati. In questo caso amnistie e indulti sono doppiamente dannosi: non solo aggravano, a lungo andare, il problema del sovraffollamento ma implicano anche costi sociali (chi viene fatto uscire torna a delinquere) ed economici (è necessario impiegare risorse per prendere, giudicare, e incarcerare chi in carcere c'era già e poteva esserci fatto restare).
  2. Sono altra gente. In questo caso amnistie e indulti servono solo a far posto a periodiche onde anomale di nuovi carcerati (sono cioé un goffo tentativo di nascondere il fatto che il sovraffollamento è un problema ancora più grave di quello che appare) e, poiché non sono condizionati a cose come la buona condotta o il grado di riabilitazione, rivelano che stiamo tenendo in prigione un sacco di gente non pericolosa e che quindi le pene inflitte sono troppo lunghe (a meno che pene troppo lunghe non siano utilizzate di proposito a scopo deterrente)
  3. Una combinazione dei due casi precedenti.

In ogni caso, è ovvio, c'è qualcosa che non va nella politica carceraria di questo paese.

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Commenti

Ci sono 35 commenti

Dipende anche dalle leggi più del 40% dei detenuti sono per reati di droga

Dipende dalla velocità della giustizia : più del 20% sono in attesa di giudizio

ecco alcune statistiche 

Personalmente sono antiproibizionista, ma in questo caso non c'è da farsi soverchie illusioni: i detenuti per reati di droga sono essenzialmente spacciatori. Se gli fosse impedito di guadagnarsi da vivere legalizzando la droga, pensi che si darebbero alla vita contemplativa oppure commetterebbero altri tipi di reati?

***

Vado in vacanza: se non rispondo non è per scortesia ma per difficoltà di connessione.

 

***

 

dalle statistiche sembra che i condannati siano appena il 50%: l'altra metà è in attesa di giudizio (più una piccola quota di "internati"... cosa vuol dire?).

le tipologie (a pagina 5) sono in alcuni casi davvero curiose: reati contro la "fede pubblica", "la personalità dello stato", "il sentimento e la pietà dei defunti"...? di che si tratta?

grazie a chi mi vorrà rispondere...

 

Il motivo per cui si fanno gli indulti e le amnistie su vasta scala in Italia (mentre non mi risulta se ne facciano altrove in Europa di proporzioni simili, ma qui chiedo lumi agli esperti)

 

Non sono un esperto, onestamente non mi sono neppure preso la briga di controllare in internet:  però ricordo perfettamente che quando raccontai ai miei colleghi tedeschi dell' ultimo indulto mi guardarono sconvolti e faticai a convincerli che avevano capito bene il concetto. Ne deduco che da loro non deve essere una pratica abituale :-)

Giulio, una pignoleria: sono sorpreso dal fatto che le riduzioni della popolazione carceraria sembrino anticipare, non seguire l'indulto/amnistia. Dipende da come hai disegnato le linee? -- mi sembra l'unica spiegazione sensata...

(Domanda correlata: a quando si riferiscono i dati sulla popolazione carceraria: il 31.12, il 1.1. dell'anno, oppure la media annuale? forse sarebbe meglio piazzare le linee verticali 1 anno prima, o 0.5 anni prima dell'indulto)

Giulio, una pignoleria: sono sorpreso dal fatto che le riduzioni della popolazione carceraria sembrino anticipare, non seguire l'indulto/amnistia. Dipende da come hai disegnato le linee?

Si, in questo senso: il dato sul tasso di incarcerazione e' derivato dalla popolazione carceraria al 31 dicembre di ogni anno. Quindi, ad esempio, se c'e' stato un indulto nel 2006 e' in quell'anno che si osserva la riduzione del tasso, perche' e' prima della fine del 2006 che gli indultati escono.

 

Ciao Giulio, una (ingenua) domanda. Considerato che:

 

  • se ben ricordo, l’immigrazione illegale è valutata un crimine e per tanto punita col carcere e
  • cittadini stranieri potrebbero trovare conveniente venire a commettere determinati reati in Italia anticipando l’indulto (shopping legislativo)

 

È possibile che questi due fattori abbiamo in qualche modo contribuito alle dinamiche recentemente osservate?

 

Giuliano

Ciao Giuliano.

La domanda non e' per niente ingenua.

Che la popolazione carceraria sia composta da stranieri ben oltre la loro proporzione nella popolazione e' un fatto, e ne ho/abbiamo parlato in questoquest'altro post. Tuttavia, la penalizzazione dell'immigrazione clandestina in Italia e' troppo recente (2009) per vederne gli effetti.

Gli indulti e le amnistie sono si applicano a reati commessi prima di una certa data, di solito anteriore di diversi mesi all'approvazione del provvedimento, proprio allo scopo di renderli "non anticipabili" da potenziali criminali. Se questo funzioni non lo so. Che poi in Italia la legalita' sia debole anche perche' e' incerta la punizione per chi la viola e' un altro problema, e anche a questo abbiamo accennato nel secondo post linkato sopra.

 

Ho letto di una ricerca del DAP (Dipartimento Affari Penitenziari del ministero della giustizia) dalla quale pare che mentre il tasso di recidiva delle persone che hanno scontato interamente la pena sarebbe del 68% il tasso degli indultati sarebbe inferiore al 30%.

Ciò vorrebbe dire che vi sarebbe un turn over piuttosto ampio.

Interessante. E' una ricerca recente? Hai il link? Che gli indultati del 2006 siano relativamente poco recidivi e' coerente coi risultati di Drago, Galbiati e Vertova sull'efficacia deterrente delle pene: piu' del carcere sembra funzionare la minaccia del carcere, insomma. Queste evidenze aprono scenari interessanti per pensare ad alternative all'incarcerazione in certi casi.

Il che la dice lunga sull'efficacia del sistema carcerario sia per la deterrenza che sulla riabilitazione.

Non so per gli altri, ma l' ultimo indulto mi sa che sia stato fatto per evitare la galera ad una manciata di politici, lo spopolamento delle carceri era per lo più un pretesto.

Da quanto mi ricordo io, la legge sull'indulto fu fatta, per scopi propagandistici e per populismo, dai partiti di sinistra, al governo, ma fu votata anche da Forza Italia e AN, all'opposizione, per salvare Previti. Però, la responsabilità delle leggi è sempre della maggioranza, quindi in questo caso è irrilevante che le destre abbiano votato sì (tranne LN).

 

 

In ogni caso, è ovvio, c'è qualcosa che non va nella politica carceraria di questo paese.

 

Forse bisogna chiedere consigli alla Romania; loro, negli ultimi anni, sono riusciti a ridurre il numero di carcerati almeno di 20 mila unità, mai più rientrate.
Più o meno nello stesso periodo in cui la popolazione carceraria rumena qui da noi cominciava a crescere a vista d'occhio.

 

..e aggiungo (questa volta cito io la Spagna, mi scuserà Boldrin):

in Spagna la popolazione carceraria è passata dal 2000 al 2007 (dati Eurostat) da circa 45mila a oltre 67mila; loro non ce li hanno i problemi di sovraffollamento?

Forse bisogna chiedere consigli alla Romania; loro, negli ultimi anni, sono riusciti a ridurre il numero di carcerati almeno di 20 mila unità, mai più rientrate. Più o meno nello stesso periodo in cui la popolazione carceraria rumena qui da noi cominciava a crescere a vista d'occhio.

Be', non facciamo la caccia alle streghe, adesso. Nelle carceri italiane ci sono 3000 (tremila) rumeni. Se volevi suggerire che la Romania svuota le carceri mandandoli a delinquere da noi, questo dato da solo smonta la tesi (a meno che le nostre forze di polizia siano totalmente incapaci).

Giulio, l'immagine nell'articolo non è più disponibile; potresti rimetterla?

Sono tornato qui a vedere un po' di numeri dopo l'ultima pannellata sull'amnistia.

Sistemato.

Di pannellata infatti si tratta.

Grazie :-)