Espropriazione e Rassegnazione?

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Giammai! Un appello alla disobbedienza civile di fronte alla tassa patrimoniale che verrà. In nome della Costituzione italiana.

Il linguaggio orwelliano nasce ben prima di Orwell. Ad esempio la Chiesa chiamava indulgenze i tentativi (infruttuosi) di corrompere un’autorità posta molto in alto e dai vasti poteri. Nella contemporanea apoteosi orwelliana di utilizzatori finali, cene eleganti, compagni che sbagliano, amici bisognosi, signorine di madrelingua, deputati responsabili, bene del Paese, libere elezioni et similia, la definizione di tassa patrimoniale si fa strada nella hit parade del bispensiero, ma senza scalarne le vette. Conscio di commettere uno psicoreato in questo post provo a lanciare un sasso contro il vetro blindato del neocollettivismo oligarchico.

Tassa patrimoniale è una definizione brillante. Marketing politico allo stato puro, efficace e suadente. Non a caso è stata riportata in auge dalla mantide del craxismo (in arte il Dott. Sottile), rilanciata da un banchiere per grazia partitica a nome Modiano, e abbracciata da un altro con fremiti politici come Profumo, facendo poi abboccare all'amo dell’ineluttabile extrema ratio un arco trasversale di sindacalisti, giornalisti ed economisti. Sandro ha dimostrato in questo post e in quest'altro, la malafede o l'ignoranza di chi sbraita sulle "diseguaglianze". Un altro contributo collettivo recente l'hanno fornito Alberto, Michele e Sandro.

La cosa divertente è che in Italia quasi tutti sono convinti che il patrimonio, per definizione, appartenga a qualcun altro. La casa dove rientrano la sera (e su cui pagano il mutuo), la macchina che guidano, il conto in banca, l’orto lasciato dal nonno e la quota nel negozio non vi ricadono. Sono immuni dalle mondizie della politica fiscale, secondo la percezione dei teleminzolati. Nessuno si considera un possidente. La grancassa sulla tassa trae ispirazionedallo slogan orwelliano “L’ignoranza è forza”. E infatti nella lotta si è arruolato Warren Buffett (ignorando che il saggio di Omaha parlava di imposte sul reddito).

Per scardinare la rassegnazione (persino Oscar Giannino non vede alterantive alla resa) bisogna finirla di stare al gioco semantico truccato. Cominciamo a chiamare quest' ancora di salvezza finanziaria del regime con il suo nome vero: ESPROPRIO DEL RISPARMIO PRIVATO. Tanto per cominciare si chiarisce il concetto e poi si apre la strada a delle scoperte interessanti, come l’articolo Art. 47 della Costituzione il cui primo comma recita (e non si tratta di una commedia):

La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.

In un paese dove al primo stormir di fronda si invoca la Costituzione, soprattutto da parte dei maggiori sponsor dell’esproprio, va gridato che il patrimonio è frutto del risparmio, anzi è IL RISPARMIO. Per cui, a meno che non si dimostri per vie legali che è stato acquisito illegalmente, la Costituzione lo tutela “senza se e senza ma” in tutte le sue forme: conti bancari, immobili, titoli di stato, azioni, gioielleria, ecc. Una volta pagate le imposte sul reddito, quello che rimane è intoccabile. Inviolabile come il diritto all'uguaglianza. Così come si tutelano i diritti dei lavoratori, vanno tutelati i diritti dei risparmiatori, che, en passant, in buona misura sono gli stessi lavoratori di cui sopra.

È importante qui riconoscere che il termine "risparmio" può avere una connotazione ambigua perché alcuni (tra cui gli economisti) fanno riferimento alle definizioni della contabilità nazionale e lo intendono come flusso (quello che non consumo in un certo periodo di tempo), mentre altri (tra cui alcuni giornalisti un po' ignoranti e il ministro dell'economia più ignorante che ci sia in Italia in questo momento) fanno riferimento al linguaggio comune e intendono il risparmio come stock (il valore accumulato e capitalizzato di quello che non ho consumato durante in passato). Emblematica la Giornata Mondiale del Risparmio che si celebra il il 31 ottobre: questa si riferisce al risparmio accumulato (lo stock), non a quello dell'anno in corso (il flusso). La Banca d'Italia per evitare questa ambiguità parla nelle sue pubblicazioni di "flussi di risparmio" (vedasi a pagina 7 qui).

Cosa intendevano i "padri costituenti" italiani? Il flusso o lo stock? Nella nostra Costituzione il senso è abbastanza chiaro. Infatti non c'è alcuna indicazione nella giurisprudenza costituzionale di un'interpretazione in linea con l'accezione della contabilità nazionale. Tutto lascia pensare, insomma, che negli anni 40 del 1900 i "padri costituenti" scriverssero "risparmio" avendo in mente lo stock. Il contrario sarebbe illogico vista la lettera dell'art. 47: significherebbe che la  tutela è limitata all'ammontare risparmiato nell'anno in corso, ma non si applicherebbe a quello accumulato negli anni precedenti.

Il problema dell’ordinamento giuridico italiano è che un diritto costituzionale (a meno che il Presidente della Repubblica rifiuti di firmare la legge per manifesta incostituzionalità) si può far valere solo sollevando un’eccezione in Tribunale. Allora, per far capire che all’esproprio a cui si aggrappa la casta politico-sindacale non ci si rassegnerà, bisognerebbe organizzare un’azione di disubbidienza civile.

Ecco quindi la proposta. Basterebbe che un numero congruo di contribuenti già da ora si impegni a versare un euro in meno di quanto preteso nella legge di esproprio, di autodenunciarsi per la violazione e poi sollevare l’eccezione di incostituzionalità. Se lo fa un individuo isolato sarebbe facile per la casta esercitare pressioni su un guidice, senza nemmeno bisogno di un Bisignani, per respingere l’eccezione. Se lo fanno in migliaia almeno una delle eccezioni di incostituzionalità verrebbe accolta. Un missile legale a testata multipla, di cui basta una sola che vada a bersaglio.

La sola minaccia di un’azione del genere costituirebbe un deterrente all’esproprio perché i mercati sconterebbero il rischio di una sentenza favorevole mettendo comunque in dubbio la stabilità dei conti pubblici. E il contenzioso terrebbe alta la tensione dell’opinione pubblica evitando che subìto il latrocinio, ognuno si metta l’animo in pace. Io mi impegno sin da ora ad essere il primo ad autodenunciarsi. C’e’ qualche avvocato tra i lettori disposto ad assistermi? E disposto a mettere una bustina di thé nel plico contenente i documenti legali? Sperando che i Giudici della Consulta non manchino di cogliere il sostrato amerikano del messaggio.

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Commenti

Ci sono 232 commenti

 

thé ...

 

... molto bella la grafia francese, ma anche dopo la traduzione in inglese il lemma richiede per me un chiarimento: auspica un "tea party" model-year 1773 o 2009? (Oppure non ho proprio capito ...)

Non auspico niente. Intendevo sottolineare che lo stato moderno costituzionale e' nato per mettere un freno alla pretesa dei governanti di poter prelevare quello che vogliono dalle tasche dei sudditi.

Per questo nelle Costituzioni esistono limiti alle pretese dello Stato come nell'art. 47 della nostra Carta. Inoltre va ricordato il principio "No taxation without representation" che ispiro' la rivolta del 1773. Con questa legge elettorale non c'e rappresentazione se non in modo molto debole.

Messa così, si potrebbe anche cominciare con l'ICI, che sempre patrimoniale è...

Nella mia ignoranza ritengo che l'ICI gravando su un bene durevole acquistato a scapito di un eventuale risparmio, e quindi su qualcosa che dovrebbe essere catalogato come investimento, non sia in contrasto con la difesa costituzionale del risparmio, correggetemi se dico fesserie.....

qualche brevissima osservazione (a parte che persone attive nei TP li conosco in rete... dio ce ne scampi e liberi, ma è un parere personale. Io, tra Palin, Perry e SB mi terrei quest'ultimo, e lo dico grondando sangue dal cuore, come dice lui):

una tassazione moderata e strutturale del patrimonio è necessaria per due motivi: il patrimonio è comunque indice di capacità contributiva e, specie sugli immobili, è necessaria agli enti locali (senza servizi il valore del patrimonio immobiliare crolla... quanto vale una casa a Mogadiscio?)

una tassazione patrimoniale moderata NON è un esproprio, a meno di non essere come il mio amato troll civatiano, che poi investe in Cina (sic):

 

 

l'attuale governo socialista italiano può fare tutte le manovre correttive che vuole, noi persone per bene dei comunisti non ci fidiamo.se vanno su gli eredi universali degli amici di polpot, stalin, mao e compagnia criminale assortita, il problema non sarà più prestarli in futuro ma bisognerà cercare di salvare il salvabile portando via tutti ciò che si riesce prima delle confische di massa che ieri si chiamavano espropri proletari oggi vengono chiamate patrimoniali.


l'unica cosa che non cambia è l'arroganza criminale con cui i comunisti ti spiegano che è giusto ammazzare i loro nemici perché così vuole il popolo, che il loro comportamento assassino è etico e che tu che hai lavorato devi subire tutte le loro angherie perché loro sono superiori.io ho già venduto e sto già vendendo a trust di diritto lussemburghese, tutto estero su estero ovviamente, e i soldi li investo in cina che non mi piace quando si intromette tra me e il mio collaboratore e lo costringe a pagarmi quando si dimette ma dove posso investire liberamente e vantarmi dei miei giusti profitti.

 

 

e comunque, se non è costituzionale tassare il risparmio, sarebbe costituzionale tassare redditi (specie bassi) o consumi (specie se necessari)?

 

 

Visto che la repubblica è fondata sul lavoro sicuramente questo va tutelato quanto il risparmio, quindi non deve essere tassato: dovremmo farlo pure con l'Irpef, allora, no?

Che le uniche tasse costituzionali siano sui consumi e sugli investimenti (ma forse su questi no, visto che sono finanziati col risparmio)?

ps: La mia personale opinione è che tra "tutela e incoraggiamento" e "dispensa da ogni onere" ci sia una bella differenza e quindi sarebbe costituzionale qualsiasi tassa non sufficientemente alta da vanificare lo scopo del risparmio stesso (quindi ad esempio l'ICI va benissimo, ma la "patrimoniale definitiva" con la quale cancellare d'un colpo tutto il debito pubblico, oltre che insensata, sarebbe probabilmente incostituzionale per i motivi citati).

La lettera della Costituzione tutela il risparmio. Del consumo che io ricordi non ne parla. Del fisco ovviamente si e infatti paghiamo tutti (o quasi) imposte tasse accise ecc.

La Costituzione tutela anche la proprieta' privata e vieta l'esproprio, che viene tollerato solo per ragioni di pubblica utilita', come una strada o un elettrodotto. Non per pagare le auto blu.

 

una tassazione moderata e strutturale del patrimonio è necessaria per due motivi: il patrimonio è comunque indice di capacità contributiva e, specie sugli immobili, è necessaria agli enti locali (senza servizi il valore del patrimonio immobiliare crolla

 

Quella di cui stai parlando é una tassa, corrisposta aspettandosi precise controprestazioni in termine di servizi, non una imposta patrimoniale. Sono due cose molto diverse.

Mi pare logico che l'esistenza di un immobile richieda dei servizi e generi necessariamente tutta una serie di spese ed investimenti nell'anno corrente, e che chi offre quei servizi debba essere retribuito.

Polizia locale, vigili del fuoco, gestione dei rifiuti, ma anche ospedali, scuole, e tanto altro, ha senso che siano parzialmente pagati (e non tutti allo stesso modo) da chi o ne gode (chi vive negli immobili) o ne ha la potenzialitá (chi possiede immobili sfitti).

Ma pagare per ottenere quelle controprestazioni non é pagare un'imposta patrimoniale.

 

Così come si tutelano i diritti dei lavoratori, vanno tutelati i diritti dei risparmiatori, che, en passant, in buona misura sono gli stessi lavoratori di cui sopra.

 

Insomma. Vista la situazione lavorativa attuale e l'abolizione della tassa di successione, mi sembra che tra i risparmiatori vi siano anche tanti figli di lavoratori piu' che lavoratori in prima persona.

 

Una volta pagate le imposte sul reddito, quello che rimane è intoccabile. Inviolabile come il diritto all'uguaglianza.

 

Il problema e' che, siccome in Italia non si riesce o non si vuole far pagare le tasse a tutti e per tutta una serie di motivi ben noti si sta sull'orlo del default non restano molte alternative che colpire tutti a casaccio (col risultato che qualcuno viene bastonato due volte).

 

Il problema e' che, siccome in Italia non si riesce o non si vuole far pagare le tasse a tutti e per tutta una serie di motivi ben noti si sta sull'orlo del default non restano molte alternative che colpire tutti a casaccio (col risultato che qualcuno viene bastonato due volte).

 

Aumentando le tasse il default si avvicina. Bisogna tagliare le spese.

Vorrei segnalare un altro caso eclatante di linguaggio orwelliano: le "rendite finanziarie", un termine del tutto sconosciuto nel resto del mondo. In quasi tutti i paesi ci sono imposte analoghe a quelle italiane, ma almeno le si chiama con il loro nome: "tassazione del risparmio".

 

 

 le "rendite finanziarie", un termine del tutto sconosciuto nel resto del mondo. In quasi tutti i paesi ci sono imposte analoghe a quelle italiane, ma almeno le si chiama con il loro nome: "tassazione del risparmio".

 

 

una volta tanto è più corretta la denominzione italiana anche se mi pare che altrove si parli di "capital gains" molto simile a rendite finanziarie.

Domanda: esistono 2 individui X e Y. X e' un dirigente, ha un reddito da lavoro e paga in tasse il 40% (?) sul suo reddito e Y ha ereditato dai suoi genitori un paio di case in piazza Duomo a Milano e si gode gli affitti. Fiscalmente sono trattati nello stesso modo? Inoltre esiste un modo per Y per evadere (tutto o in parte)?

 

Se non erro fino a poco tempo fa erano trattati allo stesso modo. Poi il governo ha introdotto la cedolare secca sugli affitti al 20% (correggetemi se sbaglio) per indurre a non evadere. Se  l'ereditiere si fa pagare in nero ('a la Tremonti) e senza contratto riesce ad evadere il fisco (ovviamente se nessuno lo denuncia al 117).

 

 

 

Domanda: esistono 2 individui X e Y. X e' un dirigente, ha un reddito da lavoro e paga in tasse il 40% (?) sul suo reddito e Y ha ereditato dai suoi genitori un paio di case in piazza Duomo a Milano e si gode gli affitti. Fiscalmente sono trattati nello stesso modo?

 

Risposta (lasciando perdere il discorso sull'evasione): no. Y paga l'ICI sul valore catastale delle case, più qualche altra piccola gabella (es. le imposte di registrazione del contratto di locazione), più l'IRPEF sui canoni di affitto. L'aliquota IRPEF è pari: o al 20% secco se si applica la recente riforma, oppure si applica la piena aliquota IRPEF sui canoni ridotti del 15-30% (a seconda dei casi).

Ma Gianni, devi considerare che qualcuno a suo tempo quelle case che oggi si gode Y in qualità di erede le ha acquistate, ha pagato già tasse sui redditi prodotti (di lavoro o quel che è, da qualche parte i genitori di Y i soldi li avranno pur presi), e poi ancora tasse indirette (di registro, IVA, ecc.) quando ha fatto l'acquisto. Anche il signor X del tuo esempio, se compra casa coi suoi redditi di lavoro, già tassati al 40%, si troverà poi a pagare ancora tasse ogni anno pari a ICI+IRPEF+registro. È equo che chi risparmia come la brava formichina e compra case venga mazzuolato dal fisco (prima con le imposte sul lavoro, poi con quelle sul risparmio pagate da lui o dagli eredi), mentre chi consuma subito tutto come la cicala se ne vede bene? La questione dell'equità della tassazione dei risparmi, che siano detenuti come immobili o in altra forma, alla fine è tutta qui.

Oppure se non funzionasse la proposta "eccezione di incostituzionalità" c'è sempre la strategia di exit, l'emigrazione. Il posto ideale per i capitali mobili (quelli immobili si possono vendere e convertire in soldi e poi compra casa là) sembra essere la Svizzera, ma non dite a nessuno che in CH esiste la patrimoniale!! Per quanto strano possa sembrare, anzi è una delle imposte liberali piu' antiche, nate all'inizio della rivoluzione liberale stessa. La storiella che si racconta è che prima siano nate le imposte sui capitali, che gravavano su latifondisti, vescovi e proprietari di castelli. Poi sono venute le piu' moderne imposte sul reddito e sui consumi, che facevano pagare le imposte anche alla nascente borghesia. Ma il trittico dell'imposizione bilanciata (capitale, reddito e consumo) è rimasto e malgrado questo dalla Svizzera i capitali non fuggono.

Francamente non capisco se contro la patrimoniale si tratta di una opposizione a prescindere (indipendentemente dal testo di legge in discussione) oppure se l'ostilità è legata ad un progetto in particolare. Nel primo caso definirei questa opposizione concettuale scarsamene liberale nel metodo e nel merito (e chi se ne frega, alcuni diranno) mentre nel secondo vorrei appunto discutere nel merito.E nel merito potrei essere anche contrario ad alcune tipologie di imposta sulla sostanza, o sulla fortuna, come dicono in Francia.

Ora qui l'unico appunto che faccio è che si discuta di patrimoniale (di farla) in tempi di crisi, per fare cassa. Questo è naturalmente sbagliato, secondo me, ma non inficia il ragionamento per cui come dice marino, un'imposizione dei patrimoni che sia moderata e progressiva (parliamo di millesimi) sia aupicabile e non di tipo espropriativo. Per me è infinitamente molto più espropriativo prendere il 50% e piu' della busta paga per pagare pensioni di anzianità ed autoblu, che prendere ogni il 3%% del capitale sopra il milione e diminuire di pari gettito le altre imposte.

 

 

 

In astratto e' tutto molto condivisibile: pero' la patrimoniale in ITALIA si AGGIUNGERA' all'imposta sul reddito e quindi e' inutile discutere in astratto di come sarebbe bello e liberale il sistema svizzero.

Del resto in astratto potrebbe essere anche condivisibile che un professore universitario o un prete esprimano alle elezioni un voto che valga il triplo di quello di un contadino analfabeta. Purtroppo (come diceva Amato) c'e' la Costituzione che vieterebbe una cosa del genere.

 

In effetti il termine "patrimoniale" è stato utilizzato per indicare molte imposte significativamente diverse fra loro: Susanna Camusso la vorrebbe imporre a partire da un patrimonio di € 800.000 "per famiglia"; Pellegrino Capaldo la vuole imporre solo sugli immobili; Giuliano Amato ha colpito solo i depositi bancari, Casini solo sulle "grandi ricchezze", e poi c'è chi vuole escludere le partecipazioni in aziende non quotate etc.

Poi sarebbe utile distinguere fra una patrimoniale ordinaria (aliquota molto bassa, si paga tutti gli anni) ed una patrimoniale straordinaria (aliquota più alta, ma una tantum, si spera).

Insomma se non classifichiamo le varie fattispecie è facile non capirsi e perdersi in una discussione inconcludente.

Personalmente non ho pregiudizi specifici verso un'imposta patrimoniale ordinaria: la considero nè più nè meno nociva delle imposte sui redditi, sui consumi etc, tanto in ogni caso sono io a pagare. L'importante per me è il livello complessivi di tassazione, che in Italia è decisamente troppo elevato. La tassa più balorda per me è il bollo sulla patente: perchè se so guidare un'automobile devo pagare una tassa e se so giocare a biliardo no? Si tratta di un indice di capacità contributiva?

 

 

Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese.
Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte.

 

Sembra che il pareggio di bilancio ci sia già in costituzione ma forse al governo pensano che repetita iuvant.

L'art. 81 non ha impedito l'accumulo del debito pubblico.

Da almeno quaranta anni con l'anagrafe tributaria il fisco conosce per ogni codice fiscale redditi dichiarati ogni anno, eredità godute (gli sfuggono solo le vincite al gioco e i proventi di rapine e furti). Da ameno 25 anni conosce anche i movimenti con l'estero (modello rw e se qualcuno non lo ha compilato cXXXi suoi!) Penso che il patrimonio accumulato dovrebbe avere qualche relazione con tutto questo e penso anche che si potrebbero stabilire delle formule che possano stabilire la congruità dello stesso. Una patrimoniale sulla parte di patrimonio non congruo la vedrei più che una tassa su risparmio un recupero di evasione e potrebbe prevedere anche aliquote molto alte.

Un caso limite per spiegarmi: se x ha sempre dichiarato zero, non ha mai presentato dichiarazioni di successione, non puo dimostrare vincite al totocalcio o al superenalotto e dispone di un patrimonio di 10 milioni o è un evasore o è un ladro.

buona idea! una patrimoniale sui patrimoni non spiegati o spiegabili

Fabio a me non interessano i masimi sistemi, siamo rapinati ad ogni momento da uno stato vorace e incapace (stamattina il benzinaio, mentre facevo il pieno, mi ha detto: "Dottò, ma che aspettate ad andare a piedi tutti quanti, che di benzina qui dentro ce n'è poca, state facendo un pieno di tasse! Detto da lui che la benzina la vende..), per cui mi associo, evaderò di un euro, mi autodenuncio, e andiamo alla Consulta.

Solo che non sono un avvocato, ma posso solo fare mal comune mezzo gaudio.

Il mio benzinaio invece la macchina se l'è venduta perché non ce la faceva più a mantenerla...

Io non capisco come si faccia a difendere eventuali imposte del genere.

La situazione mi pare abbastanza chiara: per decenni hanno tassato tutto il tassabile, buttando nel cesso il relativo ricavato. Ormai la vacca è stata munta a tal punto dal non essere praticamente più in grado di produrre latte; vale a dire che l'economia è totalmente strozzata.

A questo punto si tratterebbe di andare a rapinare quello che le persone, nonostante ciò di cui sopra, sono state in grado di risparmiare. Cioè dopo aver pagato tasse su tasse e contributi su contributi, a favore dello sperpero che tutti conosciamo e che va avanti da decenni praticamente senza alcun freno.

La vacca è stata munta troppo e non produce più abbastanza? Non c'è problema, prendiamo direttamente la vacca, la facciamo a pezzi e ce la mangiamo.

Con che coraggio si può difendere un comportamento del genere?

E dopo? Dobbiamo aspettare di non avere più nulla, neanche qualche risparmio (visto che giustamente il rimanente scapperebbe) con cui ipoteticamente cominciare a produrre ricchezza qualora ci fossero le condizioni, per capire che non è questo il modo di fare, e che devono semplicemente spendere di meno e lasciare l'economia libera di vivere?

I paragoni con le patrimoniali svizzere o Usa mi fanno onestamente ridere: sono sistemi con un fisco completamente diverso, complessivamente molto meno vorace, e soprattutto gli svizzeri e gli americani non hanno pagato nei precedenti decenni e non pagano oggi le imposte a livello di rapina che hanno pagato e pagano gli italiani.

NB: anche la "relazione" con una presunta evasione, secondo me è solo una scusa, per giustificare l'eventuale scempio con la caccia alle streghe del momento.

 

 

A questo punto si tratterebbe di andare a rapinare quello che le persone, nonostante ciò di cui sopra, sono state in grado di risparmiare.

 

E' esattamente questo il punto fondamentale del post. O, per chi ancora non capisce, e' il profumo di bistecca inebriante che la classe politico-sindacale sente sempre piu' invitante alla vista della vacca (tanto per rimanere nell'allegoria agro-pastorale di kasparek).

 

 

 

premetto che sono un'ignorantona (nonostante due lauree e studi all'estero) e che forse qualche meches bionda di troppo ha irrimediabilmente rovinato i due neuroni ancora attivi...tuttavia condivido appieno la proposta.

pagherò un euro in meno, mi autodenuncerò e solleverò l'illegittimità costituzionale.

 

Ieri sera ho visto una ventina di minuti di Ballaro' e mi e' venuta la depressione piu' acuta: non mi ero reso conto che sulla patrimoniale, oramai, sono tutti, ma proprio TUTTI, d'accordo. Confindustria, i sindacati, il PD, il resto del centrosinistra, i commercianti, gli artigiani, .... . Ma che sta succedendo? L'unico contrario e' rimasto Berlusconi. Ma che mi vogliono costringere a votarlo?

Altro motivo di depressione: come esperto di economia Floris e' passato da Michele e Tito a PAOLO LEON! Proprio quello di Roma III che ha preso la compagna di Biasco invece di Francesco Lippi. Ma e' roba da matti! Michele, Tito ma non metteteci piu' piede li'. Vi hanno svalutato!

L'unico contrario e' rimasto Berlusconi. Ma che mi vogliono costringere a votarlo?

 

Vedrai che rivince proprio perchè non vuol mettere la patrimoniale. But this is too hard to understand for Bersani and Co.

il fatto è che il risparmio è visto come un privilegio, certo quello nei paradisi fiscali non fa testo

Tralasciando le argomentazioni di Alessandro Riolo sulla reintroduzione dell'ici (piccola patrimoniale ordinaria per pagare certi servizi locali, magari compensata da una riduzione di irpef/iva/etc ...., il che ha una sua logica), a me ciò che fa specie è che perfino su NfA molti dei commentatori sembrano favorevoli ad una patrimoniale straordinaria e convinti della sua ineluttabilità.

Già Boldrin su Oilproject ha spiegato il perché dell'assurdità di una patrimoniale straordinaria in Italia adesso:

- incentivo al mantenimento dello status quo;

- marcato effetto recessivo;

- (ulteriore) fuga di capitali, imprenditori, professionisti di talento.

 

In sostanza, la classica zappa sui piedi. Io aggiungo che un contributo straordinario (il cosiddetto oro alla patria) si può chiedere a fronte di eventi catastrofici imprevisti ed improvvisi. Ad esempio un terremoto, una carestia, una guerra. Nella crisi che viviamo ora non c'è nulla di imprevisto ed improvviso: è il frutto di 15-20 anni (forse più) di irresponsabilità, incoscienza ed incompetenza politica, in larga parte avallati -più o meno consciamente- dalla maggioranza degli italiani.

Per rimediare non serve un intervento straordinario (cosa in cui -fatto noto in tutto il mondo- siamo maestri: condoni fiscali ed edilizi, infornate di precari, regolarizzazioni di massa di clandestini, indulti ...), ma cambiare andazzo. Le relativamente poche lacrime e sangue menzionate da Boldrin, accompagnate da una nuova classe dirigente e da una serie di prime misure di cesura con il passato (es. età pensionabile, efficienza nella pubblica amministrazione, costo della politica, liberalizzazioni ecc ...). E poi da altri passi concreti verso un paese moderno, E così via. Non facile, ma il cammino per uscire da questa lunga crisi è stretto.

Questo è ciò che pensa un tedesco medio. O un olandese medio. Ecc ... Mi sorprende che su NfA molti lo ignorino e si siano lasciati persuadere dalla propaganda (interessatissima) di politici, banchieri, imprenditori, intellettuali (tutta gente che i suoi patrimoni li ha già messi al riparo).

 

 

Non mi è chiara una cosa nell'articolo. Dici che il ministro dell'economia Tremonti definisce il risparmio in termini di stock e nell'articolo scrivi che è un ignorante. Successivamente fai notare come i Costituenti avessero fornito la definizione esatta di risparmio e cioè come stock. Allora vorrei capire chi è l'ignorante se Tremonti, i Costituenti o io che non ho capito l'articolo....  :-))

Io eviterei di far ricorso alla Costituzione. A cui si fa ormai strumentalmente riferimento da destra e da sinistra a sostegno della causa che si intende perorare e che si trova  spesso nel punto diametralmente opposto a quello in cui l'avversario colloca la sua richiamandosi anche lui alla stessa fonte. Se lei non esponesse il suo punto di vista in termini quasi sacrali (il patrimonio E' il risparmio) e in  toni così ultimativi (giammai) sarebbe difficile non condividerlo. Tuttavia avendo lo Stato Italiano (maggioranza e opposizione, non ho sentito voci dissonanti) deciso di riportare il debito a livelli fisiologici e di raggiungere da qui al 2014 il pareggio di bilancio  (si poteva anche deliberare diversamente, l'Islanda lo ha fatto rifiutando il caritatevole aiuto, si fa per dire, del FMI): è meglio la tassazione del reddito? la punizione delle rendite? la penalizzazione dei consumi? la svendita del capitale pubblico e la sua trasformazione in monopolio privato (questo è quello che fin qui è successo e non abbiamo elementi per credere che da domani le cose andranno diversamente)? La verità, signor Scacciavillani, è che qualsiasi ulteriore imposizione improvvisata, non strutturata, pensata solo per fare cassa dall'oggi al domani, in qualunque ambito la si pratichi (patrimonio, reddito, capitale, rendita) in un paese in cui il livello di pressione complessiva è prossimo a quello svedese a fronte di una qualità dei servizi tutta italiana, rischia di diventare un esproprio di stampo sovietico. La verità è che dovremmo smettere di ragionare sempre in termini di emergenza da risolvere in un batter d'occhio, pena il disastro del Titanic. Perchè i problemi strutturali che ci assilano si affrontano certamente intervenendo sulla spesa (con il bisturi e non con la mannaia, eliminando sprechi e dazioni clientelari) ma anche, se del caso e senza ideologiche barricate di principio, programmando sistematici e contenuti interventi sui patrimoni che tengano anche conto della loro consistenza e del loro utilizzo.           

 

Io eviterei di far ricorso alla Costituzione

 

Anche tanti pseudo politici.

Però, se a loro mancano le basi della democrazia e del vivere civile, non facciamoci trascinare anche noi.

Si da il caso che, quel coacervo di estranei che si chiaman cittadini della Repubblica Italiana, abbiano deciso, anni fa, che avrebbero vissuto insieme senza scannarsi (homo homini lupus e quelle robe lì) attenendosi alle "regole" scritte nella costituzione. Se sulla costituzione c'è scritto che certe cose non le puoi fare...non le puoi fare, altrimenti decadono i fondamenti che ci tengono insieme come paese e il debito pubblico non è più mio cari estranei arrangiatevi.

Il fatto che ci sia crisi non autorizza nessuno ad avere comportamenti non previsti dalla costituzione.

Ti sei mai chiesta perchè le pattuglie dei carabinieri non vanno a derubare la gente (almeno gli stranieri) per raccogliere i soldi che servono?

Un po' è perchè a me non danno mai retta, un po' è perchè la costituzione non lo permette anzi principalmente per questo :-)

 

programmando sistematici e contenuti interventi sui patrimoni che tengano anche conto della loro consistenza e del loro utilizzo.  

E del fatto che si sono accumulati pagando meno tributi rispetto a quanto sarebbe stato sensato pagare (altrimenti il debito pubblico non sarebbe così alto).

Sempre puntualizzando che le tasse sugli immobili non sono necessariamente imposta patrimoniali.

taglio della spesa pubblica...siamo al 50% del PIL...spesa primaria al 46 e qualcosa...a metà anni 90 eravamo al 41 di spesa primaria sul PIL...

Cosi' almeno nel titolo, ma a leggere si parla solo di "una tassa di successione che non escluda i patrimoni societari". Cosa tra l'altro assurda, perché intaccare il bilancio di una società con un prelievo successorio solo perché è morto il titolare puo' far rischiare il fallimento e dimostra di essere rimasti come mentalità ai tempi del "padrone della ferriera". Tutto il resto dell'articolo è la solita fuffa superfissa (superfuffa).

 

 

In precedenza Susanna Camusso aveva richiesto una patrimoniale per tutti i patrimoni superiori a 800mila Euro. Comunque, se patrimoniale o imposta di successione sarà, non si vede come si possano escludere i patrimoni societari.

non sarebbe un imposta che ricadrebbe sulla società ma sul proprietario o proprietari...non ci vedo niente di sbagliato...se si deve pagare un imposta di successione su eredità in denaro o immobili non vedo perchè non la si debba pagare per avere ereditato una società o quote di società o azioni...

E se per mettere tutti d'accordo facessero un bel condono?

Se volete farvi quattro risate vedete come una pubblicità progresso dell'Agenzia delle Entrate descrive un paese con pressione fiscale da Scandinavia, ma con ferrovie da terzo mondo, sprechi, parassitismi e clientele diffuse nella spesa pubblica.

http://www.youtube.com/user/Fiscooggi#p/u/1/lpm_F60LBrM

Contro tutte le asinate di stampo berlusconiano che invitano a fare le barricate, appare molto buona la proposta odierna di Confindustria:

Un’altra misura cruciale ai fini del contrasto all’evasione consiste nel prevedere l'obbligo, per le persone fisiche, di indicare il proprio "stato patrimoniale" nella dichiarazione annuale dei redditi, per consentire di valutare la coerenza fra reddito e patrimonio. Nell’ambito di una riforma complessiva del sistema fiscale, l’obbligo dichiarativo può essere accompagnato da un prelievo annuale sul patrimonio delle persone fisiche ad aliquota contenuta e con una soglia di esenzione. In questo modo si darebbe concretezza all’obbligo dichiarativo e si otterrebbe un gettito annuale certo e tendenzialmente stabile da destinare, nell’ambito della riforma complessiva e nell’ottica della rimodulazione del prelievo, alla riduzione del prelievo diretto su imprese e persone. In alternativa, si renderebbe necessaria un rivisitazione della tassazione sui patrimoni immobiliari.

Beninteso, il problema italiano è un problema di controlli, e di relativa volontà politica. 

RR

 

C'è qualcosa che mi sfugge, la dichiarazione dei redditi non dovrebbe esser già un indicatore del proprio stato patrimoniale?

Diverso è il caso se mi dichiari di essere nullatenente e poi risulta che tutti i mesi ti vai a fare un giro alle Maldive.

Suggerisco la lettura di questo breve libro, fresco di ristampa:

http://www.chiarelettere.it/libro/instant-book/limposta-patrimoniale/index.php

Apparentemente anche Einaudi era favorevole alla patrimoniale...

...in realtà la sostiene solo in certe particolarissime circostanze.

C'è anche un'ottima introduzione del Prof. Giavazzi, e sul sito dell'editore anche un suo breve commento (vale la pena ascoltarlo):

http://www.youtube.com/watch?v=MphJ2EgRVlE&feature=player_embedded

 

P.S. no patrimoniale, no tax !!!

 

Dopo aver letto questo articolo, quelli linkati nel testo e i relativi commenti mi pare che:

La tassa patrimoniale,

nella migliore delle ipotesi sia inutile, ( Ipotesi blanda )

nella peggiore dannosa se non addirittura fatale per il sistema Italia e gli Italiani ( Ipotesi pesante).

In entrambi i casi non si eliminerebbero le cause che determinano il deficit.

Il passaggio logico con il quale  una patrimoniale possa stimolare la crescita del PIL  resta oscuro.

 

 

 

Il passaggio logico con il quale  una patrimoniale possa stimolare la crescita del PIL  resta oscuro

 

Non e' oscuro. E' insussistente. Altrimenti basterebbe confiscare tutto il patrimonio a tutti e la crescita del Pil raggiungerebbe il massimo possibile. E l'Unione Sovietica sarebbe stata e sarebbe rimasta il paradiso dei lavoratori.

Purtroppo queste osservazioni elementari non riescono a scalfire ne' le minzoliniche certezze ne' le vendoliche illusioni.

 

l passaggio logico con il quale  una patrimoniale possa stimolare la crescita del PIL  resta oscuro.
 

il passaggio lo trovi nei cinque punti di confindustria

nel punto fisco le entrate della patrimoniale (6 miliardi) dovrebbero compensare sgravi su lavoro (4 miliardi alleimprese, 2 ai lavoratori)

Scusate, vorrei provare a ripartire un momento dal principio e dai punti condivisi da tutti, almeno in questa sede.

1) In primis, sottoscrivo in pieno il principio che una tassa patrimoniale imposta dall'attuale mostruoso regime di ruberia statale ed ingiustizia contributiva sarebbe un furto, per giunta inefficace: il famoso ladro stupido del quadrante di SE del prof. Cipolla.  All'ipertrofico, grasso, avido e ripugnante Leviatano statale bisogna tagliare la testa, e non dargli ossigeno per respirare ancora qualche anno.

2) Per risanare l'economia occorre liberalizzare, semplificare, creare incentivi a produrre, positivi ma anche (anzi: specialmente, temo)  negativi: a casa il funzionario dell'ente inutile, il baby-pensionato, il falso invalido, il sotto-assessore alla raccolta della cacca di piccione: tutti a zappare la gleba/intrecciare canestri di vimini, con storno da deficit a pil. Colpi di accetta sull'evasione, tracciabilità dei pagamenti, ma sapienti colpi di lima alle aliquote per chi produce e paga, etc. Tutto giusto, con sfumature un po' più così o più cosà, ma questo è il punto.

3) Tuttavia, perchè sia risanato, il sistema economico deve poter restare in vita: condizione necessaria, anche se non sufficiente, perchè una cura pro-crescita esplichi la propria efficacia è che il sistema finanziario non collassi sotto il peso di un default il quale, Costituzione o no, falcidierà comunque la ricchezza finanziaria degli italiani, come la sta già falcidiando in questi mesi. 

Pertanto, la discussione sulla famigerata patrimoniale credo debba ricondursi alla valutazione di merito, e non astratta, nel contesto della situazione specifica che stiamo fronteggiando.

La quale mi pare evidenzi un dissesto sia reddituale che finanziario/patrimoniale. Il primo è ben la causa del secondo, come sempre accade: e dunque per risanare occorre curarne gli squilibri in maniera stabile e duratura. Tuttavia, la crisi finanziaria viene, come sempre, innescata dall'elemento patrimoniale/finanziario (equilibrio stock, molto più volatile): il costo del debito cresce a causa del rischio di crisi di liquidità e di default, innescando la ben nota spirale perversa, etc.  Il dato di fatto è che un costo del debito pubblico (e quindi bancario, in consegienza) a + 400 bps non è sostenibile, ed ogni anno circa 30 mld di valore (spread sul Bund) vanno pagati all'Estero (largo circa: 800 G€ di titoli x 4%). Se anche liberalizziamo, incentiviamo, recuperiamo evasione, abbassiamo le aliquote IRPEF, vendiamo il Colosseo a Warren Buffet, privatizziamo l'aria e ci industriamo, secondo me è impossibile con questi numeri risanare i conti ed ottenere la crescita che fa salire il denominatore del rapporto Debito/PIL: basta redigere un banale modello .xls , e si vede che il surplus primario necessario per convergere con crescite nominali realistiche è troppo alto, full stop. Occorre anche ridurre il debito one shot.

Ora, dal momento che la risposta alla vexata quaestio "are government bonds net wealth" è indubbiamente negativa, in quanto il loro valore eguaglia quello delle imposte future: se l'aritmetica non è opinabile, una tassa patrimoniale  equivale al VAN di minori imposte sul reddito future. Ciò naturalmente vige al netto del patrimonio statale che deve essere valorizzato, venduto, swappato contro debiti, etc prima (un prima logico, non necessariamente temporale)di tassare le famiglie: lo specifico, a fugare ogni dubbio di statalismo.

In questa prospettiva, una patrimoniale oggi allevia future imposte, nella misura in cui va a ridurre il debito e non a finanziare nuove spese. (Tralascio per il momento di discutere in merito all'equità  contributiva di una eventuale patrimoniale - secondo me, è possibile pensare ad uno schema equo, ma non ne discuto ora per non perdere focus).

In termini di analogia aziendale, la ristrutturazione a mio giudizio potrebbe/dovrebbe essere sia patrimoniale che reddituale: i) aumento di capitale a riduzione del debito, ii) cessione di cespiti e iii) taglio dei costi. i) e ii) forniscono il tempo e le condizioni di funding perche iii) esplichi suoi effetti. Ovviamente, il tutto presuppone il cambio del managment. In mancanza di accordo degli azionisti e creditori, si va in tribunale con i libri sotto il braccio e le pive nel sacco.

Il punto vero, quindi, non è la giustezza o meno della patrimoniale in sè, ma la credibilità,  le motivazioni ed gl'intenti di chi la dovesse proporre: deve essere chiaro che lo scopo dev'essere chiaramente ed inequivocabilmente quello di tagliare la testa del Minotauro statale, che non se la taglia di certo da sè, e non invece di nutrirlo con le carni di nuove fanciulle!  A tal fine, occorre un cambiamento radicale e discontinuo della leadership politica. Ma chi, come, con quale empowerment e quale patrimonio di credibilità politica e morale?  Mandatemi Teseo con un programma preciso di Tauromachia (non vorrei essere frainteso riferendomi a San Giorgio e draghi...), ed il denaro per comprarsi la nave e la spada glieli anticipiamo, magari non volentieri, ma con serena rassegnzione.

Questa è la sgradevole realtà, e questa la sfida. Pensare di fermare lo tsunami finanzario in atto con la liberalizzazione dei notai e delle licenze commerciali per stimolare la crescita è a mio giudizio una civettuola posa intellettuale.

 

e perchè dovrebbe essere meglio una patrimoniale che porti 6 miliardi piuttosto che un taglio di spesa di 6 miliardi?

 

Ovviamente, il tutto presuppone il cambio del managment.

Presuppone soprattutto un cambio del business model per passare da una gestione in perdita ad una gestione in attivo.

La patrimoniale invece e' concepita proprio per evitare di cambiare il business model e permettere che il management continui ad arricchirsi a spese degli azionisti (se necessario corrompendo qualche influente membro del patto di sindacato).

 

 

A naso direi che la strozzatura sia al punto 2! Resta da capire chi se la sentirà di metterci le mani sapendo che il sistema gliele morderà!

La cosa divertente è che in Italia quasi tutti sono convinti che il patrimonio, per definizione, appartenga a qualcun altro.

E se invece puntassimo ad assicurare che il patrimonio colpito sia davvero quello degli altri? Penso all'esclusione della prima casa e della prima auto, e non certo della prima piscina o del primo fuoribordo.  In un paese come l'Italia ad alto tasso di corruzione e di illegalità, dove spesso l'entità del patrimonio coincide con guadagni occulti al fisco, difendere sempre e a qualunque costo il principio dell'inviolabilità del risparmio finisce per condonare di fatto l'evasione fiscale. Una patrimoniale vincolata potrebbe essere l'unico strumento in grado di colpire il bersaglio. Se poi finisce per incidere anche su risparmi alla luce del sole, avrà almeno il merito di colpire in modo discriminato i patrimoni dei più ricchi, e ridistribuire l'onere delle attuali manovre, che finora hanno colpito sempre alla base della scala sociale. Leggo con sospetto il suo appello alla sacralità dei risparmi, specialmente quando come oggi nessuno sembra in grado di obiettare il principio dell'ineluttabilità dei sacrifici.

 

 

Penso all'esclusione della prima casa

Va benissimo escludere la prima casa da un'imposta patrimoniale, ma dovrebbe essere sempre sottoposta a tassazione locale.

Non esistono pranzi gratuiti.

Mi vorrei complimentare per la lucidita' del commento. Credo che nemmeno Tremonti coadiuvato nei suoi sforzi intellettuali da Vendola e dalla Camusso avrebbe potuto esprimersi in modo cosi' lineare. 

A chi si illude che il patrimonio dei piu' ricchi cadra' sotto la scure del fisco bisognerebbe far capire che quel patrimonio e' da secoli lontano dall'Italia. Gli yachts battono bandiera panamense o sono intestati a societa' delle Cayman. I soldi evasi sono in Svizzera o altrove. Quelli scudati sono per la maggior parte proventi di attivita' criminali, perpetrate in Italia, non all'estero, che sono stati riciclati al 5% e non al 30%. E comunque sono di nuovo sparsi ai quattro angoli del pianeta.

Una patrimoniale e' come dare il vostro bancomat al governo. Oggi magari fanno la prova generale sulle seconde case e sulle piscine. Poi, quando servira', e il popolo bue si sara' abituato all'idea grazie ai telegiornali di regime, arriveranno le mazzate sulle prime case e i conti in banca. 

Come credete che si sia arrivati a tassare il 60% del Pil (quello vero, non quello dei dati "ufficiali" che includono il nero)? In un colpo solo? No. Ci si e' arrivati poco a poco con misure di austerita' "irrinunciabili", tasse una tantum (ve ne siete scordati vero?), emergenze epocali, molta vaselina democristiana, grancasse sindacali, proclami sui sacrifici, slogan nelle piazze, la classe operaia non si tocca e via dicendo.

Il tutto mentre i somari ragliavano in dotti dibattiti se fosse meglio aumentare l'Irpef oppure l'IVA, o magari le accise sulla benzina, o forse il bollo auto. Esimi professori propendevano per le tasse sui fabbricati. Come e' andata a finire? Da Andreotti a Tremonti hanno introdotto tutte le imposizioni possibili e immaginabili fino al massimo tollerabile

Adesso di fronte al tentativo di aprire un nuovo monumentale flusso di risorse per mantenere corrotti e mafiosi ben saldi in sella, ecco una generazione di somari nuova di zecca che ragliare con rinnovata intensita' pensando che la campana suoni solo per gli altri.

E come si sentono intelligenti ad argomentare che una piccola patrimoniale non fa male a nessuno!!!! una piccola confisca, cosa sara' mai? Basta essere un po' furbi e farla pagare ad altri. I sacrifici, quelli che ci hanno insegnato al Catechismo da bambini, bisognera' pur farli fare a qualcuno. Non ai somari ovviamente. Mica si possono ridurre le spese!!! Altrimenti si rischia che a Palermo a luglio non vi siano soldi per spalare la neve. E Berlusconi come farebbe a scorrazzare le olgettine con i voli di stato? E a pagare le frequenze un boccon di pane.

Poi con la banana tra le natiche si ritroveranno tutti al Bar Sport a inveire contro la casta!!!! Maledetti!!! Ci avevate garantito che dovevano essere gli altri a pagare e invece.....

Pero' si consoleranno presto alla notizia che le quotazioni del gruppo Marcegaglia hanno fatto faville in Borsa grazie a un nuovo prestigioso appalto ottenuto dalla Protezione Civile. Raglieranno tutti giulivi leggendo l'editoriale del Sole 24Ore.

 

 

 

 

 

Infatti questo sondaggio dimostra due cose:

a) chi fa sondaggi ha una certa tendenza alla disonesta' intellettuale messa al servizio del committente 

b) il lavaggio dei cervelli labili attraverso il tubo catodico e' estremamente facile e la retorica dell'oro alla patria fa sempre presa sui gonzi (soprattutto su quelli che sbraitano contro la casta e i privilegi della politica)

 

Sono troppo drastico nei miei giudizi? Allora mi aiuto con un esempio.

Se il sondaggio invece di un linguaggio generico avesse chiesto qualcosa del tipo:

"Siete disposti domani mattina ad andare in banca e, in base ad una legge che confisca il risparmio delle famiglie italiane, versare nelle casse dello Stato 10,000 euro [o altra somma a pioacere] per pagare, tra le varie cose:

 

  • gli assegni mensili di chi e' andato in pensione a 40 anni,
  • gli appalti delle varie cricche,
  • i debiti sanitari della Regione Puglia il cui ex assessore e' sotto processo, 
  • i salari dei 17,000 impiegati della Regione Sicilia
  • le multe sulle quote latte causate da 637 criminali sostenuti dalla Lega
  • i sussidi alle imprese,
  • i sussidi alla stampa,
  • ......

Poi vediamo se il 36% risponde affermativamente.

 

 

  • gli assegni mensili di chi e' andato in pensione a 40 anni,
  • gli appalti delle varie cricche,
  • i debiti sanitari della Regione Puglia il cui ex assessore e' sotto processo, 
  • i salari dei 17,000 impiegati della Regione Sicilia
  • le multe sulle quote latte causate da 637 criminali sostenuti dalla Lega
  • i sussidi alle imprese,
  • i sussidi alla stampa,
  • ......

Poi vediamo se il 36% risponde affermativamente.

 

Il dramma è che in un paese fascio-corporativo-assistenzialistico-socialisteggiante, la somma di coloro che in qualche modo sono beneficiati dalle erogazioni di cui sopra (e non vorrebbero perdere quei benefici) credo superi il 36%.

 

  • gli assegni mensili di chi e' andato in pensione a 40 anni,
  • gli appalti delle varie cricche,
  • i debiti sanitari della Regione Puglia il cui ex assessore e' sotto processo, 
  • i salari dei 17,000 impiegati della Regione Sicilia
  • le multe sulle quote latte causate da 637 criminali sostenuti dalla Lega
  • i sussidi alle imprese,
  • i sussidi alla stampa,
  • ......

Sono esempi di sprechi che richiederebbero l'eliminazione di qualsiasi tipo di tassa richiesta per finanziarli, non solo di una imposta patrimoniale. 

aggiungi anche gli affari del Grande Governatore Illibato

sul tema di questo articolo

http://www.quadrantefuturo.it/appunti/congiuntura/imposta-patrimoniale-istruzioni-per-l%27uso.aspx

Anche questo articolo, a mio avviso, parte per la tangente. Perchè parla di paesi "civili" che tassano anche i patrimoni e fa paragoni tra gli stessi, ipotizzando quale sia il sistema migliore.

Facendo così si contribuisce a dare dignità di proposta politica alla gabella extra di cui si discute in Italia. Certo, alla fine, mettono il disclaimer:

 

Sotto questo specifico punto di vista, la patrimoniale è utile se accompagnata da un parallelo abbassamento delle imposte su redditi, lavoro e imprese, perché libera risorse per nuovi investimenti, innescando un volano di crescita “vera” dell’economia reale e quindi di maggior occupazione futura.

 

ma senza specificare che questo non passa per la testa a nessuna delle parti politiche.

Discutere della gabella in questo modo aumenta solo la convinzione (ogni giorno più diffusa) che la patrimoniale sia l'unica strada percorribile. La panacea! E buonanotte a riforme e tagli agli sprechi.

 

 

Veramente di patrimoniali già ce ne sono varie:

1) tassa sui rifiuti urbani: parametrata ai mq di casa, cioè ad un elemento patrimoniale, anzichè ai      residenti in quella casa, cioè al vero servizio richiesto (più o meno richiesto);

2) contributi previdenziali a carico del datore: ho un debito (chiamato "stipendio") e sopra ci pago un "contributo" per un servizio individuale e divisibile che godrà un altro: strepitoso, un' imposta sui debiti !

3) iva calcolata sull' imposta di fabbricazione: anche qui un' imposta sui debiti, addirittura quelli tributari.

 

Perchè scandalizzarsi: una patrimoniale in più od in meno che cambia ?

1)Non è un imposta patrimoniale,visto che pur essendo calcolata ai mq della casa,viene pagata da chi abita e non dal proprietario

2)I contributi previdenziali non sono un debito ma un costo...comunque,se ti riferisci all'IRAP,non è comunque un imposta patrimoniale.Pero' credo che vada abolita proprio perchè fa pagare un imposta su dei costi e che vada sostituita da un addizionale regionale sull'IRES,così come esiste un addizionale regionale IRPEF,con contestuale abolizione dei trasferimenti alle aziende che secondo alcuni,dovrebbero compensare il mancato gettito IRAP dei privati (per quanto riguarda l'IRAP degli enti pubblici non ci sono problemi,è una partita di giro).E comunque i contributi previdenziali formalmente a carico del datore di lavoro,in realtà fanno parte dei costo del lavoro che corrisponde alla reale retribuzione lorda del dipendente...sarebbe ora di rendersene conto e di inglobare tutto nella retribuzione lorda,avendo solo piu' una contribuzione previdenziale unica al 26,65% su imponibile fiscale piu' contributi previdenziali lordi,direttamente in busta paga. (es lordo busta paga attuale 1500,contributi previdenziali a carico del lavoratore 137,85 (1500*0,0919),a carico del datore 357,15 (1500*0,2381),contributi totali 495 (1500*0,33 oppure 137,85+357,15),lordo con tutti i contributi 1857,15 (1500+357,15),quindi il peso dei contributi totali sul lordo compresi i contributi è pari al 26,65%. (495/1857,15).

3)L'IVA ricade sul consumatore e anche l'imposta di fabbricazione per effetto della traslazione,visto che il prezzo finale ingloba l'imposta di fabbricazione:anche qui non capisco come tu possa parlare di imposta patrimoniale,semmai è un imposta su un imposta e comunque ricade sul consumatore,non sul produttore.

 

Vi segnalo questo articolo su istituto bruno leoni direttamente da Libero, in cui con il suo articolo

Fabio Scacciavillani, capo economista del Fondo d'investimenti dell'Oman, ha infatti invitato i contribuenti italiani alla disobbedienza fiscale, qualora l'esecutivo, di qualunque colore esso sia, decida di introdurre una tassa patrimoniale per mettere ordine nei conti pubblici

Ovviamente si perde il concetto di disobbedienza civile impostato nell'articolo per puntare direttamente su tesi berlusconiane di evasione fiscale.


 

Grazie tantissime della segnalazione. Anche su Chicago blog ne parlano

www.chicago-blog.it/author/serena-sileoni/

 

Oggi sul sole24ore Enrico De Mita ritorna sulla questione; segnalo soprattutto la seconda parte dell'articolo, che solleva il problema di un'imposta patrimoniale come un possibile caso di doppia imposizione. Se consideriamo che i patrimoni colpiti sono in liena di principio frutto dell'accantonamento di parte di redditi percepiti e già tassati in quanto tali si arriverebbe addirittura ad una tripla tassazione.

Ciao a tutti,

a questa discussione interessante, anche se la trovo di difficile attuazione, vista la situazione italiana, vorrei aggiungere un altro argomento che ritengo interessante:

Punto 1: i parlamentari hanno una legge che indica nel 16% forfettario le loro imposte. http://www.senato.it/istituzione/109754/109755/genpagina.htm Articolo 5 L'indennità mensile prevista dall'art. 1 della presente legge, limitatamente ai quattro decimi del suo ammontare e detratti i contributi per la Cassa di previdenza dei parlamentari della Repubblica, è soggetta ad una imposta unica, sostitutiva di quelle di ricchezza mobile, complementare e relative addizionali, con aliquota globale pari al 16 per cento alla cui riscossione si provvede mediante ritenuta diretta.
L'indennità mensile è altresì assoggettata, nei limiti e con le detrazioni di cui al comma precedente, ad una imposta sostitutiva dell'imposta di famiglia per la quota di reddito imponibile corrispondente al suo ammontare netto, alla cui riscossione si provvede mediante ritenuta diretta, con aliquota forfettaria pari all'8 per cento; l'importo corrispondente è devoluto ai Comuni presso i quali ciascun membro del Parlamento ha la residenza. L'indennità mensile e la diaria per il rimborso delle spese di soggiorno prevista dall'art. 2 sono esenti da ogni tributo e non possono comunque essere computate agli effetti dell'accertamento del reddito imponibile e della determinazione dell'aliquota per qualsiasi imposta o tributo dovuti sia allo Stato che ad altri Enti, o a qualsiasi altro effetto. L'indennità mensile e la diaria non possono essere sequestrate o pignorate.
Articolo 6 - Il trattamento tributario previsto dall'art. 5 della presente legge si applica, per quanto compatibile, alle indennità ed agli assegni spettanti ai consiglieri delle Regioni a statuto speciale.
Punto 2: art. 53 della Costituzione dice che Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività. La costituzione dice TUTTI
Punto 3: sempre la costituzione dice Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Punto 4: come si spiega la normale legge sulle imposte che impone ai cittadini aliquote IRPEF ben superiori a quella dei parlamentari? 

A me sembra che portando questa combinazione in agenzia entrate si possa dichiarare incostituzionale la legge del punto 4 affermando l'uguaglianza di trattamento di un cittadino ai parlamentari.

cosa ne pensate?

 è soggetta ad una imposta unica, sostitutiva di quelle di ricchezza mobile, complementa............, ad una imposta sostitutiva dell'imposta di famiglia

sicuro che la legge che citi sia ancora in vigore visto che ricchezza mobile, complementare e imposta di famiglia sono in "pensione" dal 1974?

 

 

cosa ne pensate?

 

Penso che indipendentemente dal fatto che le norme che indichi siano vigenti o superate, e' in generale un'indecenza che i compensi dei parlamentari abbiano un'imposizione fiscale difforme da quella dei restanti sudditi italiani, per cui il programma di ogni forza politica decente dovrebbe mettere ai primi posti la completa equiparazione fiscale delle remunerazioni dei politici a quella dei comuni cittadini, oltre che il livellamento alla media europea commisurata al PIL pro-capite italiano del valore assoluto delle loro retribuzioni lorde.  Solo se queste misure venissero prese in maniera inderogabile i cialtroni del Parlamento avrebbero la possibilita' di sperimentare personalmente in misura integrale le norme demenziali che approvano in grande numero.

 

Comunque prepariamoci alla patrimoniale. Il continuo fiorire di articoli come questo, che ci spiegano quanto siamo ricchi, non lascia presagire nulla di buono (ma il MinCulPop non l'avevano chiuso?)

 

Trovato il libro di Einaudi www.chiarelettere.it/libro/instant-book/limposta-patrimoniale.php

Per come la capisco io la morale e' che sarebbe cosa buona e giusta ma non in mano a una classe politica come questa.

 

dunque lor signori del monte dei paschi di siena sono l'attirafulmine (aggeggio simmetricamente opposto al parafulmine) per portar magagne in italie mandate dal Valhalla in cui siede Mario Draghi. porfumo mussari e simil, ci spiegano perche'?

la domanda è perchè il MPaschi non ha superato gli esami? di nuovo, non ha studiato? profumo è intelligente ma non si applica?

gli stress test sono argomento corposo, intrecciato con la sorveglianza bancaria, i rating creditizi, l'influenza sistemica  e dio ci scampi e liberi dalla riserva frazionaria. l' allievo palma chieda meglio.