Frequentazione universitaria: i fatti

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I dati riportati in una lettera di Alessandro Figà Talamanca al Corriere mi hanno sorpreso. Sono andato a controllare, ricordandomi che mia madre mi dava sempre del "san Tommaso che no ghe crede fin che no'l ghe mete el naso" ... È del tutto possibile che AFT ed il sottoscritto usino fonti di dati distinte. Le mie son riportate in ciò che segue.

Secondo l'ISTAT gli italiani che avevano 25 anni nel 2007 erano 676mila.

Secondo il motore di ricerca del MIUR

(che sembra avere in linea tutti i dati necessari) abbiamo:

Tipo Laurea:

Triennali e C.U.;

Anno accademico:

2006/2007; Totale Laureati: 109479

Tipo Laurea:

Specialistiche;

Anno accademico:

2006/2007: Totale Laureati: 52230

Sommando si ottiene un totale di 161709 laureati. Se capisco bene, questo totale evita il conteggio doppio che dava percentuali amerikane di laureati. Mi sbaglio? Se non mi sbaglio, poiché 162/676= .239, la percentuale di laureati sulla popolazione di riferimento è, nell'Italia del 2007, uguale al 24%, al più.La qualificazione "al più" è importante, come dovrebbe risultare chiaro da quanto segue.In ogni caso, a me sembra un numero davvero piccolino - specialmente se questo è il frutto di una "grande crescita"! - ed è senz'altro molto inferiore al 33% dato da AFT.

Sul sito del MIUR uno può ricostruirsi anche la distribuzione per età e sesso dei laureati, che è pure molto interessante.

Gruppo di eta'
 
Numero laureati
 
% su Totale  Uomini
 
Donne
 
Età inferiore a 2326.37816,31%9.91316.465
23 e 24 anni63.46739,25%23.81239.655
25 e 26 anni35.57622,00%15.27320.303
27 anni e oltre36.28922,44%19.14017.149
Totale:161.710100,00%68.13893.572

Se considerate che l'età in cui i giovani italiani dovrebbero finire l'università è, al più, di 24 anni, le conclusioni sull'efficienza del

sistema (e sulla percentuale di laureati) seguono da sole ... e non sono delle belle conclusioni. Notare anche

quante di più siano oramai le donne che si laureano e quanto più rapidamente lo facciano rispetto agli uomini!

Visto

che c'ero mi sono divertito (all'IMF sono andati tutti via e sono

troppo stanco per dedicarmi a cose serie ...). Allora ho calcolato

(usando i due siti indicati sopra) un po' di altri dati. Eccoli, parlano da soli ...

Iscritti Al Primo Anno - 2007/2008 - Fasce di età - Tutte le lauree

    Fascia di Età Iscritti
     
    % sul totale Maschi Femmine
    Età inferiore a 18210,00%129
    18 anni2.6810,54%1.1151.566
    19 anni117.83223,53%48.06169.771
    20 anni133.64726,69%56.84976.798
    21 anni41.8058,35%20.41621.389
    22 anni36.2737,24%16.82019.453
    Età compresa tra 23 e 30 anni129.45425,85%58.14371.311
    Età compresa tra 31 e 40 anni24.0204,80%10.59313.427
    Età maggiore di 40 anni14.9752,99%7.0177.958
    Totale:500.708100,00%219.026281.682

    L'Italia è un paese strano, per cui si può essere iscritti al primo anno senza essere del primo anno, anzi: ci dice il glossario del MIUR che si può essere iscritti al primo anno pur essendo al terzo o al quarto. Ecco dunque che è meglio dare un'occhiata a quanti sono davvero, più o meno, gli studenti al primo anno, e questi, in Italia, si chiamano "immatricolati". Il sito MIUR ci fornisce anche questo secondo dato, che è molto utile per dare un'idea precisa di quanti siano i giovani italiani che davvero frequentano l'università, invece di far finta di farlo perché tanto non costa nulla e non si sa mai. Gli iscritti, ovviamente, contengono i famigerati "fuori corso" e sembra siano parecchi assai: mentre gli iscritti al primo anno sono 500708, gli immatricolati, al primo anno, sono 315946, ossia circa il 63% degli iscritti! Non male, no? Vediamo la loro distribuzione per gruppi di età:

    Immatricolati - 2007/2008 - Fasce di età - Triennali e C.U.

    Fascia di Età Immatricolati% sul totale Maschi Femmine
    Età inferiore a 18210,01%129
    18 anni2.6740,83%1.1131.561
    19 anni117.24936,27%47.79869.451
    20 anni121.18037,49%51.32569.855
    21 anni25.9458,03%13.08112.864
    22 anni9.7623,02%5.2234.539
    Età compresa tra 23 e 30 anni23.4707,26%12.02311.447
    Età compresa tra 31 e 40 anni13.5254,18%6.8356.690
    Età maggiore di 40 anni9.4242,92%5.0224.402
    Totale:323.250100,00%142.432180.818

    I pignoli noteranno che il totale qui è leggermente maggiore di quello riportato sopra per gli immatricolati al primo anno: la differenza, minima, è dovuta a coloro che si immatricolano al secondo o terzo o quarto anno. Poca roba che non cambia la sostanza.

    Quanti sono i residenti in Italia in quei gruppi di età, in particolare in quelli fra i 19 ed i 21 anni? Dall'altro sito, quello dell'ISTAT sulla demografia nazionale, ricavo la seguente tabella:

     

     

    Popolazione residente al 1 Gennaio 2007 per età, sesso e stato civile Italia

     

    Eta'Totale MaschiTotale FemmineMaschi
    +
    Femmine
    19298199281242579441
    20299578284245583823
    21307732297044604776
    TOTALE9055098625311768040

    Dalla tabella concludo che la percentuale di giovani italiani iscritti al primo anno di università, rispetto alla popolazione nel gruppo di età di riferimento, è MOLTO bassa: uniformemente inferiore al 25%. Se poi dovessi guardare agli immatricolati (che sono i veri iscritti al primo anno) si scende a qualche decimale sopra il 20%. Notate che questi sono quelli che iniziano non quelli che finiscono e si laureano! Se a voi questa sembra l'università di massa, stiamo freschi ...

    Son erronei i dati del MIUR? In Italia, si sa, tutto è possibile quindi non lo posso escludere. Ma questi, non altri, sono i dati ufficialmente forniti dal sito ufficiale del ministero preposto.

    Poiché l'appetito vien mangiando, mi sono incuriosito e mi son detto: cosa succede negli anni successivi? Purtroppo è vero che l'appetito non viene solo mangiando ma anche quando non si mangia da tempo, come nel mio caso, quindi lascio ad altri il diletto dell'analisi disaggregata ... e mi affretto a finire per scappare a cena.

    Per avere un'idea globale di quanti siano i giovani italiani che vanno all'università, si può provare a guardare al totale degli iscritti, astraendo dal fatto che siano o meno iscritti al primo, al secondo, o al diciottesimo anno. Il sito del MIUR dice che:

    Iscritti - 2007/2008 - Fasce di età - Tutte le lauree

      Fascia di Età Iscritti % sul totale Maschi Femmine
      Età inferiore a 18210,00%129
      18 anni2.6930,19%1.1201.573
      19 anni120.0758,50%48.92971.146
      20 anni221.87615,71%91.732130.144
      21 anni212.23215,03%89.104123.128
      22 anni198.54914,06%83.728114.821
      Età compresa tra 23 e 30 anni530.69937,59%234.692296.007
      Età compresa tra 31 e 40 anni77.3425,48%35.16342.179
      Età maggiore di 40 anni48.4123,43%23.90824.504
      Valore non coerente20,00%02
      Totale:1.411.901100,00%608.388803.513

      Sottolineo di nuovo la presenza femminile: da quanto tempo è così grande la differenza? In ogni caso, la domanda a cui sono interessato è: quanti sono gli iscritti, rispetto ai giovani italiani nelle medesime fascie di età? Ecco i dati demografici ISTAT per le età tra 19 e 30:

      Popolazione residente al 1 Gennaio 2007 per età, sesso e stato civile Italia

      Eta'Totale MaschiTotale FemmineMaschi
      +
      Femmine
      19298199281242579441
      20299578284245583823
      21307732297044604776
      22315201303767618968
      23324521312852637373
      24336571328242664813
      25342119334282676401
      26352852344232697084
      27368358359387727745
      28391769381017772786
      29405493396784802277
      30426978416991843969
      TOTALE416937140400858209456

      Calcoliamo, data la tarda ora e la fame, solo due percentuali:

      - studenti universitari età [19,22] in percentuale della popolazione età [19,22] = 752/2387 = 31.5%

      - studenti universitari età [23,30] in percentuale della popolazione età [23,30] = 531/5822 = 9.1%.

      Questi sono i dati, i freddi ed inumani numeri che saranno anche noiosi e poco creativi ma hanno una dote: sono verificabili e confrontabili, al contrario delle opinioni e dei "sentito dire". Mi sembra che parlino chiarissimo: l'accesso all'università in Italia - anche dopo il 3+2, l'esplosione delle sedi in ogni provincia e la crescita vertiginosa nel numero di professori - rimane un fenomeno relativamente di elite, riservato alle classi medio alte. Al più un giovane su tre si iscrive all'università (contro i più di due su tre negli USA) e non più di uno su quattro o cinque sembra riesca a laurearsi. Infatti, son convinto che, se qualcuno meno affamato di me studia con attenzione i dati disaggregati, si scoprirà che la percentuale di persone d'età compresa fra i 25 ed i 30 anni (andando oltre è peggio) in possesso di una laurea non supera, in Italia, il 18-20%.

      Quando si fanno i confronti sulla spesa pro capite, o in rapporto al PIL, o quando si cerca di capire il livello di produttività dell'università italiana rispetto a quelle degli altri paesi, è meglio NON scordarsi questi fatti. Impietosi, e molto poco utili a sostenere che tutto va bene madama la marchesa, ma sempre fatti sono ...

      P.S. Cercando questi dati sono incappato in questo.

      L'avevo già visto, volevo farci un articolo tempo fa, poi è mancato il

      tempo e me lo son scordato. Date un'occhiata alla distribuzione

      territoriale della spesa per istruzione ed al rendimento della

      medesima ... ma qui ci vorrebbe un altro post ed ho davvero una fame boia!

       

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      Commenti

      Ci sono 38 commenti

      Molto interessante, adesso mi domando: come mai una tale differenza fra la popolazione maschile e quella femminile, intesa come popolazione residente ? 23 anni fa, all'esame di Demografia, mi ricordo che la differenza esisteva, ma non era così marcata, anzi c'era una curva di mortalità maschile all'età di 20-25 anni, per cui i due gruppi quasi si pareggiavano. C'entra forse l'immigrazione ? Penso di sì, anzi ne sono convinto, per cui questi dati andrebbero depurati dell'immigrazione, poichè i dati fanno riferimento alla popolazione "residente", non alla cittadinanza (penso), e gli immigrati o sono già laureati, o difficilmente sono in Italia per studiare.

      Altri dati interessanti sarebbero sulla qualità media dei laureati, ovvero con quali votazioni noi produciamo laureati, e che fine fanno questi laureati nei due anni successivi, a me ad esempio arrivano curriculum di laureati(e) in Scienza della Comunicazione (???) con xx/110, la cui attività post laurea è sempre la stessa: Dal.... al.... ha lavorato presso il Call Center della... con posizione di addetto all'inbound (?) per la clientela affluent (?)...

      Non ho dati, nè me li cerco, sulla distribuzione degli studenti fra le varie facoltà, penso che le donne siano distribuite più in facoltà "umanistiche", meno in quelle "tecniche", ma avendo amiche laureate in Ingegneria non mi pronuncio, ma sarebbe interessante anche questo.

      Penso che quel quasi 10% di iscritti dopo i 30 anni sia l'effetto della sciagurata scelta di far partire i dipendenti pubblici e altre categorie con un alto numero di esami "sostenuti" grazie ai "crediti formativi", per cui è (in parte era) possibile laurearsi con pochissimi esami in alcune selezionate Università (?). Pochi quelli scemi che si prendono una seconda laurea per appendersi un secondo pezzo di carta alla parete, del cui valore è lecito dubitare.

      Concludo con una nota per i giovani maschietti che seguono Nfa : è all'Università che dovete andare se siete interessati all'altra metà del cielo, non in discoteca, pistola ! 

       

      Sono andato sul sito del MIUR e ho trovato qui i dati relativi ai laureati del 2005. Non mi sembrano coerenti con quelli riportati per il 2006 ( che non ho trovato) :

      laureati vecchio ordinamento 142.993

      laureati triennali                  138.307

      laureati magistrali                  10.454

      laureati  magistrali a ciclo unico 7.855

      diplomati                                1689

      totale                                301.289

       

      MIUR = Misteri delle Italiane Università Riunite.

      P.S. Dopo cerco la spiegazione.

      P.P.S. Ci sto provando. È una cosa altamente frustrante, il sito fa abbastanza pena e funziona quando vuole, comunqe qualcosa ho trovato. Uso questo commento per accumulare dati e spiegazioni. Una volta chiarito ci faro' un post, perche' la cosa ha aspetti interessanti, paradossali ed anche, francamente, scandalosi (neanche a dirlo ...).

      Prima tabella (usando Dati Generali ... non indicato l'anno ... ma dev'essere anno solare 2007, vedasi tabella seguente)

      Tipo corso laureati totale
       
      laureati
      femmine
      laureati fuori corso
       
      laureati fuori corso
      femmine
      laureati già in possesso di titolo
       
      laureati già in possesso di titolo
      femmine
      CDL 

      63863

       
       

      39117

       
       

      60092

       
       

      35932

       
       

      2598

       
       

      2096

       
      CDU 

      433

       
       

      212

       
       

      421

       
       

      208

       
       

      16

       
       

      7

       
      L 

      173668

       
       

      99468

       
       

      90901

       
       

      51293

       
       

      5096

       
       

      2924

       
      LMG 

      502

       
       

      298

       
       

       


       
       

       


       
       

      437

       
       

      263

       
      LS 

      50538

       
       

      27838

       
       

      16576

       
       

      8632

       
       

      50538

       
       

      27838

       
      LSCU 

      11114

       
       

      7171

       
       

      5233

       
       

      3311

       
       

      260

       
       

      156

       
      SDFS 

      13

       
       

      10

       
       

      10

       
       

      7

       
       

      0

       
       

      0

       


       

      LAUREATI per

      ANZIANITA' DI CARRIERA (a.a. di prima immatricolazione e già in

      possesso di un titolo universitario), sesso e corso di studio - anno

      solare 2007

       

      Tipo corso 2005/06 e precedenti
       
      2004/05
       
      2003/04
       
      2002/03
       
      2001/02
       
      2000/01
       
      1999/00
       
      1998/99
       
      1997/98 e successivi
       
      a.a. sconosciuto
       
      già in possesso di un titolo
       
      TOTALE
       
      TOTALE
      M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F M F
      CDL 

      4

       
       

      12

       
       

      19

       
       

      54

       
       

      42

       
       

      748

       
       

      80

       
       

      960

       
       

      213

       
       

      761

       
       

      4742

       
       

      8094

       
       

      4673

       
       

      6915

       
       

      3506

       
       

      4984

       
       

      10959

       
       

      14481

       
       

      6

       
       

      12

       
       

      502

       
       

      2096

       
       

      24746

       
       

      39117

       
      63863
      CDU 

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      1

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      1

       
       

      3

       
       

      0

       
       

      2

       
       

      28

       
       

      43

       
       

      42

       
       

      28

       
       

      37

       
       

      32

       
       

      104

       
       

      96

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      9

       
       

      7

       
       

      221

       
       

      212

       
      433
      L 

      7066

       
       

      4808

       
       

      15303

       
       

      23168

       
       

      19491

       
       

      31755

       
       

      12461

       
       

      17636

       
       

      8015

       
       

      10516

       
       

      3431

       
       

      3156

       
       

      1643

       
       

      1573

       
       

      1080

       
       

      931

       
       

      3449

       
       

      2889

       
       

      89

       
       

      112

       
       

      2172

       
       

      2924

       
       

      74200

       
       

      99468

       
      173668
      LMG 

      1

       
       

      1

       
       

      1

       
       

      0

       
       

      2

       
       

      0

       
       

      11

       
       

      21

       
       

      13

       
       

      11

       
       

      1

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      1

       
       

      1

       
       

      1

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      174

       
       

      263

       
       

      204

       
       

      298

       
      502
      LS 

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      22700

       
       

      27838

       
       

      22700

       
       

      27838

       
      50538
      LSCU 

      8

       
       

      18

       
       

      3

       
       

      4

       
       

      2

       
       

      1

       
       

      344

       
       

      732

       
       

      1298

       
       

      2587

       
       

      742

       
       

      1373

       
       

      481

       
       

      831

       
       

      325

       
       

      488

       
       

      632

       
       

      979

       
       

      4

       
       

      2

       
       

      104

       
       

      156

       
       

      3943

       
       

      7171

       
      11114
      SDFS 

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      3

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      1

       
       

      2

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      1

       
       

      2

       
       

      4

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      0

       
       

      3

       
       

      10

       
      13


       

      Dove dicono 1997/98 e successivi, devono intendere "1997/98 ed anteriori" ... still working to make sense of the statistics, ma credo di aver cominciato a capire. In sintesi: in parte fanno confusione, ed in parte si raccontano balle. Ma ci vorrà un po' di tempo per chiarire le cose e dissipare il fumo. Se qualcuno più esperto di me ci si mette, potrebbe essere utile.

       ISCRITTI FUORI CORSO e ripetenti a.a. 2006/07 per corso di studio e sesso

      (TOTALE = 666000 circa)

       

       

      Tipo corso fuori corso
      di cui intermedi
      M F M F
      CDL 

      100987

       
       

      144035

       
       

      2005

       
       

      3436

       
      CDU 

      1173

       
       

      919

       
       

      17

       
       

      3

       
      L 

      168850

       
       

      190669

       
       

      13905

       
       

      12945

       
      LMG 

      222

       
       

      320

       
       

      213

       
       

      300

       
      LS 

      15669

       
       

      17303

       
       

      689

       
       

      661

       
      LSCU 

      10802

       
       

      16622

       
       

      3622

       
       

      5176

       
      SDFS 

      2

       
       

      25

       
       

      0

       
       

      0

       

       

       

      L'apparente inconsistenza e' probabilmente l'effetto della fase di transizione, diversa come sviluppo tra Atenei, tra le lauree prima de 3+2 e dopo.  Assumendo corsi di laurea di 4 anni, e assumendo che la tranzieione avvenga nel 2002, nel 2005 si laureeranno a 4 anni gli iscritti 2001 e a 3 anni gli iscritti 2002, per esempio. L'anno successivo (assumendo zero fuori corso) solo gli iscritti 2003, a 3 anni. Quindi vi possono essere picchi e doppi conteggi, distribuiti intorno all'epoca 3 anni dopo la transizione, distribuiti secondo la durata degli studi nei due ordinamenti e il momento e la velocita' della transizione per i diversi Atenei.

      Secondo me la misura piu' attendibile e' quella corrispondente al numero di giovani per es. di 27 anni che hanno come titolo di studio almeno la laurea. Intorno a questa eta' il numero credo sia 20%, e mi aspetto aumenti rapidamente negli anni successivi, oppure ancora di piu' per i 27enni nel 2009, fino ad un plateau che potrebbe essere 30%.

       

       

      Grazie a Michele per la impagabile precisione e curiosità con cui ci legge e restituisce i dati ...

      Ci dice che il 40% di iscritti di cui si parla nel rapporto ISTAT  sono un dato muto (faslo?) se non lo si analizza del dettaglio: anzi, potrebbero essere il campanello di allarme di un utilizzo della (non) formazione univeristaria in chiave di 'parcheggio' e non di tassello utile a successivi progetti di sviluppo e professionali.

      Ci dice che le percentuali di studenti universitari rispetto alla fascia di età sono bassissime, e visto che il tasso di disoccupazione giovanile italiano è tra i più alti di europa, non possiamo nemmeno consolarci pensando che sono tutti a lavorare (come succedeva negli anni d'oro del nord est, in cui c'erano alti tassi di abbandono scolastico perchè erano alti i tassi di occupazione di quella fascia di età: non ho tempo di recuperare i dati, cito a memoria spannometrica ed accetto spocchiose e puntuali critiche su questo, come in uso in questo sito di forte cultura maschile..).

      Il dato sulle donne lo si intuiva dalle considerazioni qualitative di amici e parenti docenti universitari che favoleggiavano di aule piene di ragazze e di voti molto più alti rispetto ai maschi, certo i numeri fanno piuttosto impressione e danno ragione ad Abravanel quando dice che  è sulle donne che bisogna investire: e quindi sui servizi! Se no i futuri cittadini chi li produce? Vi ricordo tra l'altro, a proposito di donne, che siamo il paese europeo che ha contemporaneamente uno dei tassi di occupazione femminile tra più bassi e il tasso di crescita demografica più basso, con buona pace dei maschietti che pensano che è colpa delle donne che lavorano se si fanno meno bambini!

      Insomma Michele, dati veramente deprimenti! Più vi leggo e più mi viene voglia di raggiungervi...

       

      Caro Michele, grazie molte per aver raccolto e pubblicato questi dati, che per l'Italia sono sconcertanti.

      Con che faccia il MIUR ha comunicato all'OCSE che la partecipazione universitaria e' il 55% come riportato nella tabella A2.4 del rapporto OCSE Education at a glance 2008? Dai tuoi dati appare essere ~30% (come la Turchia nel rapporto OCSE). Se veramente i dati sono stati falsificati, bisognerebbe mettere in galera chi arriva a falsificare le statistiche per fare propaganda e disinformazione, perche' si tratta di un'operazione che avvelena la convivenza civile. Quanto alla percentuale di laureati nella popolazione, il rapporto OCSE riporta 17% nella fascia d'eta' 25-34 e 13% nella fascia 35-44, coerentemente coi tuoi dati.

      Allo stesso tempo il rapporto OCSE cita 39% di laureati nel 2006 rispetto alla popolazione giovanile in eta' da laurea. AFT stima che il doppio conteggio riduca il 39% al 30%, tu non hai avuto tempo di calcolare questa percentuale direttamente dai dati pubblici MIUR. Mentre il 39% puzza, vedendo quanto mi accade intorno non mi sembra irrealistico che con la riforma che da' le lauree triennali con tesina compilativa o comunque estremamente semplificata, la percentuale di laureati sui giovani in eta' da laurea sia salita al 30% partendo dal 20% degli anni piu' recenti della coorte 25-30 ancora laureati col vecchio sistema. Questo 30% fra l'altro corrisponderebbe al 100% degli iscritti che misuri tu, forse un po' troppo, ma entro il 10% ritengo che ci possiamo essere.

      Se rimane vero che nella coorte 25-30 la percentuale di laureati e' 17%, probabilmente tra 8 anni da oggi misureremo 30% per effetto delle lauree triennali. Se per scienze, lettere, economia e legge la laurea triennale abbrevia da 4 a 3 anni, non bisogna dimenticare che ora ci si laurea con 3 anni anche in medicina (prima erano 6 anni) e ingegneria (erano 5 anni). Ovviamente, se prima si poteva affermare che le laurea italiane corrispondevano ad una durata di studi superiore ad USA e UK, ora non possiamo piu' affermarlo.

       

      Sulla durata dei percorsi di studi, questo non è vero. I dati pubblicati da Almalaurea dimostrano una riduzione della durata del 3+2 rispetto al vecchio ordinamento da 27,5 a 27 anni (L + LS). Bisogna infatti ricordare che l'equivalenza ai fini dei concorsi e delle professioni è stata fatta con la LS (Laurea Specialistica) e non con la Laurea (L). Siamo quindi MOLTO distanti da USA e UK, che in queste fascie di età laureano PHD.

      Bisogna infine distinguere tra le varie facoltà. Ingegneria e Scienze in particolare laureano raramente in 3 anni. Per esperienza personale nelle facoltà di ingegneria (Nord-Est) ci si impiega non molto meno che con il vecchio ordinamento (4/5 anni per la L, 2/3 anni per la LS).

      Per avere i dati corretti bisognorà, comunque, a mio avviso, aspettare qualche anno per avere stime realistiche: per adesso, infatti, si sono laureati solo i migliori.

       

       

       

      Il dato OCSE del 39% (l'anno precedente era addirittura superiore) dipende dal fatto che l'OCSE aggrega i dati per tutte le lauree, comprese le lauree specialistiche non a ciclo unico, e naturalmente le lauree del vecchio ordinamento. Queste ultime si sono sovrapposte a lungo alle lauree del nuovo ordinamento facendo gonfiare il numero dei laureati. Per questo nei miei calcoli le ho omesse. D'altra parte è difficile per l'OCSE utilizzare dati disaggregati, se vuole fare (o far finta di fare) paragoni internazionali. Ad esempio come trattare l'ordinamento francese che prevedeva un diploma biennale DEUG, seguito da uno triennale License, seguito da uno quadriennale Maitrise, seguito da uno quinquennale DEA, seguito dopo tre anni ulteriori dal dottorato? Siamo noi che dobbiamo disaggregare e interpretare oculatamente i dati italiani, e considerare con cautela i confronti internazionali dell'OCSE. Il rapporto CNVSU del 2008 uscirà tra breve, ma è disponibile, e molto ben fatto (tranne l'errore sui bilanci delle università di cui abbiamo giù discusso) il rapporto 2007 che è uscito un anno fa. Si trova sul sito del cnvsu che naturalment è www.cnvsu.it. Escludo che l'ufficio statistica del MIUR comunichi dati falsi all'OCSE, essi stessi sono un po' disperati che l'OCSE aggreghi i dati che loro forniscono disaggregati. Che il rapporto tra numero di immatricolati e numero di diciannovenni abbia superato il 50% è un fatto ben noto da anni. Non è una "vera" misura della domanda di istruzione universitaria. Secondo i dati del cnvsu il 20% degli immatricolati non si iscrive al secondo anno.

       

       

      Credo di capire ora come si verifica la discrepanza tra percentuale di giovani che frequentano l'universita' secondo il rapporto OCSE 2008 (55%) e percentuale di 19-22enni iscritti ottenuta da Michele dai dati MIUR. C'e' una congestione di nuovi iscritti dovuta alla riforma 3+2, dovuta a giovani che si iscrivono dopo 18 anni e che non si sarebbero altrimenti iscritti col vecchio sistema. Quindi se uno calcola il numero totale dei nuovi iscritti diviso il numero dei 18enni, ottiene 55%. Se al contrario uno calcola (correttamente) la frazione dei 19-22enni immatricolata ottiene 31% che e' la cifra corretta da confrontare con quella degli altri paesi (71% scandinavi, 64% anglosassoni, 50% Europa continentale occidentale, 50% asiatici avanzati). L'effetto e' conosciuto, vedi MIUR, L’UNIVERSITÀ IN CIFRE 2007

       

      Nell’A.A. 2005/06 i nuovi ingressi nel sistema universitario, più spesso di donne (55,5%), sono stati oltre 324.000, il 2,3% in meno rispetto all’anno precedente (Tav. 2.1.3). Tuttavia, i nostri studenti manifestano, rispetto agli altri Paesi, una notevole propensione verso gli studi accademici (Tav. 2.1.4). Il tasso netto di accesso all’istruzione universitaria (56%) è superiore alla media OCSE (54%) ed è stato il più alto in Europa dopo la Finlandia (73%) e risulta più elevato del Giappone (41%) (Tav. 2.1.4).

      Riguardo l’età, si nota che solo il 56,3% degli immatricolati ha diciannove anni. Molti giovani infatti entrano nel sistema dopo l’età “teorica” di passaggio dalla scuola all’università e una quota consistente (20,6%) dopo il compimento del ventiduesimo anno (Graf. 2.1.3). I tassi di immatricolazione per età (Tav. 2.1.5) per l’A.A. 2005/06 confermano che, se la probabilità di accedere all’università nell’età subito successiva a quella di conseguimento del diploma è quella più elevata (31,6%), tuttavia essa è consistente anche per le età più “adulte”: il tasso di immatricolazione degli ultra 22enni è del 10,6%. Il fenomeno deve essere ricondotto alla riforma universitaria che, con il conseguente rinnovamento dell’offerta formativa, ha richiamato agli studi giovani che, diplomatisi in anni passati, non si erano iscritti subito all’università.

       

      A conferma dell'incompetenza (e/o della volonta' di disinformare) dei ministeriali italiani, pur avendo tutti i numeri sotto mano e pur capendo l'effetto della riforma 3+2 non si rendono conto che "Il tasso netto di accesso all’istruzione universitaria (56%)" di cui si gloriano e che ci porrebbe ai vertici mondiali, e' solo un effetto artificiale transitorio, mentre il numero che descrive correttamente la realta' e che va confrontato con gli altri sistemi universitari e' piuttosto il 31% estratto da Michele.

       

      La tua spiegazione ha senso, ma il fenomeno della partecipazione (spesso solo sulla carta con una iscrizione cui non segue la frequenza) all'istruzione universitaria ha radici più lontane. Dai uno sguardo alla Tabella 1.2 dello "ottavo rapporto sullo stato del sistema universitario" del cnvsu. Vedrai che i rapporto tra immatricolati e diciannovenni passa da 0,449 a 0,511 con l'avvio della riforma nel 2001, ma era già 0,468 nel 1998. Inoltre il fenomeno interessante è l'aumento del numero dei maturi sul numero dei diciannovenni, che è indicato nella terza colonna.  Io non sono in grado di trasferire tabelle da un file pdf ad un commento in noisefromamerika. Penso però che la tabella 1.2 del rapporto 2007 del cnvsu possa essere di interesse per tutti i lettori di noisefromamerika. Dimostra che l'aumento degli immatricolati è parte di un fenomeno sociale che nessuno ha previsto o promosso. A proposito, nessun ministeriale si gloria dell'aumento degli immatricolati. Infatti fuori del cnvsu e dell'ufficio di statistica credo che nessun ministeriale permanente o provvisorio ne sia al corrente. Tra l'altro i ministeriali, esperti in leggi, decreti e circolari, non saprebbero nemmeno leggere una tabella.

       

      La mia fonte è il Comitato Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario (CNVSU), ed in particolare i dati del rapporto 2008 non ancora reso pubblico. I dati di base coincidono, quasi perfettamente, con quelli forniti da Gianfranco Cerea nell’articolo “I numeri dell’universita’ di massa” pubblicato il 25 agosto scorso nel sito www.lavoce.info. Penso quindi che egli abbia avuto accesso agli stessi dati. Non ho fatto i conti sulla base del rapporto 2007, che è uscito nel gennaio scorso, ma non credo che ci siano stati cambiamenti di rilievo. Le cifre sui laureati da me riportate si riferiscono all’anno solare 2007. (Non ha molto senso considerare i laureati di un anno accademico, perché molte sedi prolungano la sessione di febbraio dell’anno n/n+1 fino al maggio dell’anno n+2). Sommando i laureati ritardatari del vecchio ordinamento (64.309) ai laureati triennali non in possesso di un precedente titolo (168.371) e ai laureati delle lauree specialistiche a ciclo unico (11.616) si raggiunge la cifra di 244.296  laureati per la prima volta nel 2007. Tolti i 64.309 laureati del vecchio ordinamento si arriva alla cifra di 179.997 laureati, che ho approssimato a 180.000 Quanto ai venticinquenni mi sono basato sul numero dei diciannovenni del 2002 indicato come 605.191 nel documento del CNVSU (che ho approssimato a 600.000, tenuto conto che i diciannovenni del 2003 sono 598.432). Penso che il CNVSU si serva dei dati ISTAT per calcolare il numero dei diciannovenni. Ma questo numero può ben non coincidere con il numeo dei venticinquenni sei anni dopo, perché l'Italia è ormai un paese con una forte immigrazione prevalentemente giovane.  Gianfranco Cerea considera anche i laureati del vecchio ordinamento, stima così al 40,6% la percentuale dei laureati sulla popolazione di riferimento. Io non ho considerato i laureati del vecchio ordinamento, anche se sono “prime lauree”, perché ritengo che una volta esauriti i ritardatari del vecchio ordinamento, la percentuale di ritardi estremi sarà molto modesta con il nuovo ordinamento. Insomma le lauree triennali non sono destinate a grossi aumenti dovuti a laureati in ritardo. Secondo il documento del CNVSU il rapporto tra immatricolati del 2006-07 e diciannovenni del 2006 è 0,532 (era 0,561 l’anno precedente). Il rapporto tra diciannovenni e immatricolati non coincide con la percentuale di diciannovenni che si immatricolano. Infatti molti studenti si iscrivono per la prima volta all'università ad una età superiore ai 19 anni. E' tuttavia un rapporto che è un buon indice della domanda apparente di istruzione universitaria. Naturalmente molti immatricolati abbandonano presto gli studi, come è naturale per un sistema che non prevede selezioni per l’ammissione. Le mancate iscrizioni al secondo anno raggiungono il 20%, che non esaurisce il totale degli abbandoni. E’ da osservare, come infatti osserva anche Gianfranco Cerea, che negli ultimi 25 anni la percentuale degli immatricolati dell’anno n/n+1 sui maturi dell’anno n, è rimasta quasi invariata, invece è aumentata dal 38,7% (1983) al 77,6%  (2006) la percentuale di maturi sui diciannovenni. Questa crescita della percentuali dei maturi che ha quasi raggiunto livelli “americani” (non so quale sia la percentuale di diciottenni che ottengono un “high school degree” negli SU, ma sospetto che non sia lontana dall’80%) è stata in parte oscurata dal calo demografico. Si tratta comunque di un fenomeno sociale spontaneo, da nessuno previsto né tanto meno programmato. Non so fino a che punto il fenomeno sia stato determinato dalle richieste del mercato del lavoro. Certamente l’accesso di percentuali così alte di giovani agli studi secondari superiori ed universitari, non può non aver avuto conseguenze profonde sulla scuola secondaria e sull’università.  Non ho qui i dati precisi ma sono sicuro che nei primi anni novanta la percentuale di laureati italiani sulla popolazione di riferimento non raggiungeva il 10%. 

       

       

      Ho guardato stamattina i dati dell'ufficio statistica del MIUR all'indirizzo

      http://statistica.miur.it/scripts/31gennaio/TOTALI.ASP

      l numero totale dei laureati del 2007 (compresi quelli del vecchio ordinamento) risulta 299.026

      Secondo la mia fonte invece sono 300.735. Questo conferma nella sostanza i miei dati. Le poche centinaia di differenza potrebbero essere dovute all'aver incluso qualche vecchio "diploma universiario". In ogni caso nei miei calcoli non contavo i laureati del vecchio ordinamento. Non so dove Michele abbia trovato i suoi dati.

       

       

      Scusatemi, ma io non vedo il problema nella differenza vera o presunta fra i dati dei laureati di Michele o AFT, il problema, per chi lo vede dal mondo del lavoro, è: come si sono laureate queste persone, e in che discipline. Che il trend di immatricolazione sia crescente, Michele o AFT è evidente, che ci sia un elevato trend di abbandoni pure, ma il vero gap con gli altri paesi è: di tutti questi laureati in Lettere e Filosofia, Scienza della Comunicazione, o Scienze Pedagogiche, che ce ne facciamo ? (Ho omesso Sociologia per rispetto a Johnny230281, ma anche tutti 'sti sociologi che fanno ?). Poi, se sono andato fuori tema me ne scuso, ma poi parlare di riforma dell'Università senza sapere dopo che fare, o far fare, a chi comunque ha sgobbato sui libri, mi sembra un pò frenante.

       

       

      Non so dove Michele abbia trovato i suoi dati.

       

       Sul medesimo sito, come indicato.

      Sono in viaggio di lavoro e devo viaggiare anche oggi, quindi non ho purtroppo il tempo per partecipare ad un dibattito molto interessante e che io stesso ho provocato. Le tabelle nel mio commento non ho trovato il tempo per metterle in ordine, quindi sono probabilmente non trasparenti. Si costruiscono con le funzioni che il sito statistico del MIUR offre.

      Un solo suggerimento, per quanto riguarda la discussione su quanti si laureano. Mi sembra che ci si scordi di togliere i doppioni (quelli che già hanno un titolo universitario) ma che, soprattutto, ci si scordi di eliminare le persone che si laureano ad età ben superiori ai 25 anni. Questo ha un effetto non secondario sulle statistiche. Ma ho un aereo che parte, spero di rifarmi vivo giovedi'

      Buon dibattito che, ripeto, mi sta insegnando molto. 

       

      Duro articolo dell'Espresso contro Brunetta

       

          

      Non ho parole. http://dx.doi.org/10.1787/401474646362

      Tabella 1.3a

      Il 17% degli italiana tra i 25-35 ha una laurea... 

       

      Non mi sembra un dato sorprendente. Ed è facile prevedere che tra quindci anni questa percentuale sarà raddoppiata. Da un lato c'è stata, e c'è, una crescita sostenuta della percentuale dei diciannovenni che conseguono la maturità. Dall'altro, dagli anni novanta ad oggi il parlamento ha deciso che bisogna avere la laurea per fare il ragioniere, per fare l'infermiere, per fare il professore di ginnastica, per fare il maestro elementare, ecc. tutte professioni cui si accedeva senza laurea. C'è insomma un fenomeno sociale di domanda di istruzione superiore ma anche un aumento delle barriere legali che impediscono ai non laureati di accedere a molte professioni ed impieghi.

       

      Segnalo che l'enorme differenza che rileva nel suo intervento tra immatricolati e studenti iscritti al primo anno è in gran parte dovuta al fatto che lei ha comparato gli immatricolati relativi alla laurea triennale e CU (315.946) con gli iscritti al primo anno relativi a tutti i corsi di laurea (500.708). La comparazione corretta sarebbe con gli iscritti al primo anno relativi alle sole lauree triennali e CU (391.348). La quota degli immatricolati sugli iscritti al primo anno sale così da 63% a 81%. La differenza tra immatricolati e iscritti al primo anno rimane comunque elevata (19% degli iscritti al primo anno non sono matricole), anche se in parte può essere spiegata dagli studenti che decidono di cambiare corso di studi e dagli studenti che si iscrivono nuovamente al primo anno perché non hanno superato gli esami necessari per passare al secondo, altrimenti non saprei.