'O gall 'ncopp 'a munnezz

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Ovvero, "Il gallo sulla spazzatura". A Napoli così viene definito chi si mostra fiero delle cose che fa o ha fatto quando queste valgono molto poco, spazzatura infatti. Il problema è che in Campania la spazzatura vale più oro di quanto pesa.

Gli eventi che racconterò iniziano con la gara che alla fine degli anni 90 vide fronteggiarsi due ATI (Associazione Temporanea di Impresa), i cui capofila erano l’Enel  e Impregilo per la realizzazione di un ciclo integrato dei rifiuti in Campania, per superare "l'emergenza rifiuti" sancita nel 1994 da un Decreto dell'allora Presidente Ciampi (eh, si l'emergenza rifiuti dura da almeno 16 anni...).

Come è noto, a vincere la gara fu Impregilo. Il capitolato prevedeva la realizzazione di un ciclo industriale fatto da raccolta differenziata, combustione da rifiuti (CDR), discariche e termovalorizzatori, realizzando così il "ciclo integrato". Le opzioni vincenti della Fibe-Impregilo sono due:

  1. La consegna degli impianti di CDR funzionanti in 300 giorni

  2. Il prezzo d’offerta più basso a chilogrammo di rifiuto bruciato.

La commissione che aggiudicò il bando, presieduta dal Rettore dell’Università di Salerno, Raimondo Pasquino, fu però impietosa nel giudicare il progetto. La commissione scriverà che le pagine descrittive sugli impianti di CDR "sono per larga parte identiche e ripetute per tre volte", mentre per l’impianto di Acerra, "manca la relazione tecnica, sostituita da un opuscolo illustrativo di un inceneritore tedesco della Babcock, che brucia rifiuti indifferenziati e produce energia in quantità molto inferiore di quella richiesta dal bando, alla voce consumi di energia, carburante e lubrificante [...] non fornisce alcun dato".

Altra chicca è il bilancio di massa in uscita degli impianti. Valga per tutti quello di Caivano del 2001:

Residuo a discarica 14,6%, combustibile da rifiuti (CDR) 31,6%, compost stabilizzato 35,8%, sovvalli 15,4%, metalli ferrosi 2,5%.

Da comparare con la composizione reale dei rifiuti di ingresso allo stesso impianto, stesso anno:

Carta e cartone 26,65%, inerti 1,54%, legno 2,09%, metalli 3,38%, organici 30,99%, assorbenti 2,79%, cuoio e pellame 1,24%, plastiche 11,35%, stracci e tessuti 4,00%, vetro 5,20%, non classificati 1,78%, materiali fini 6,32%.

Da cui si evince (sommando le materie organiche in ingresso) che abbiamo un totale del 34% circa di roba organica. Considerando il calo fisiologico dell’umido, che si aggira intorno al 40/50%, del 34% di ingresso ne dovrebbe rimanere circa il 20%, sicuramente non più di quello in entrata così come sottoscritto da Fibe Impreglio, che ne dichiara il 35% (compost stabilizzato).

Ancora, garantire una produzione di residui da discarica di solo il 14,6% voleva dire sostanzialmente avere la necessità di poche discariche, e non percolanti, visto il grosso recupero di materiale organico.

Gli "esperti" nel settore dei rifiuti della Regione Campania non si accorgono che il bilancio di massa, oltre che impossibile, era anche in netto contrasto con lo schema di flusso dell’impianto, ma tant'è, è matematica, e abbiamo visto che la matematica in Italia è una opinione.

A questo punto intervengono anche le banche, che esprimono interesse al finanziamento dell’operazione, ma sono necessarie due condizioni: che il CIP6 venga pagato su tutti i rifiuti inceneriti, e non solo sulla metà come stabilito dal capitolato e che il CDR sia bruciato "entro la scadenza dell’affidamento", permettendo in sostanza l'accatastamento nelle more dell’entrata in funzione dell’inceneritore, invece di bruciare il CDR in impianti dedicati anche fuori regione, come previsto invece dal capitolato di gara.

Corollario: alti volumi di fatturato, col risultato che ai comuni viene di fatto ostacolata la raccolta differenziata, in quanto è pretesa da essi il pagamento della TARSU (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) in base a quanto prodotto e non a quanto conferito.

Nel 2000 le vicissitudini politiche della Regione Campania portano alle elezione di Antonio Bassolino, che accetta di firmare un contratto da centinaia di milioni di euro preparato dal suo predecessore. Dopo dichiarerà di averlo firmato "senza averlo letto".

Il capolavoro è l'Art. 22 del contratto “Oneri e obblighi a carico dell’affidatario”, che è praticamente una copia dell’articolo 24 del capitolato d’oneri. Una copia quasi conforme, ma mancano venti parole, la cui scomparsa ha permesso alla Fibe di non dare mai seguito al contratto.

Il punto dell’art. 24 del capitolato d’oneri specifica gli oneri e obblighi relativi alla gestione (peraltro in conformità con l’Ordinanza 2774/98) tra cui:

LA GESTIONE DEL SERVIZIO DI SMALTIMENTO RIFIUTI, A VALLE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA , PER IL PERIODO CONVENUTO IN CONTRATTO, IVI COMPRESA L’UTILIZZAZIONE DEL COMBUSTIBILE DERIVATO DAI RIFIUTI NELLE MORE DELLA MESSA IN ESERCIZIO DELL ‘ IMPIANTO DEDICATO DI PRODUZIONE DI ENERGIA, ASSICURANDO IL RECUPERO ENERGETICO DEL COMBUSTIBILE PRODOTTO.

Il corrispondente punto all’articolo 22 del contratto diventa:

LA GESTIONE DEL SERVIZIO DI SMALTIMENTO RIFIUTI , A VALLE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA , PER IL PERIODO CONVENUTO IN CONTRATTO IVI COMPRESA L’UTILIZZAZIONE DEL COMBUSTIBILE DERIVATO DAI RIFIUTI.

Di fatto alla Fibe non è più dovuto di far bruciare il CDR fuori dalla Regione Campania, se non riesce a farlo ad Acerra lo può accantonare.

Vi è un altro punto: l’incentivo CIP6 è previsto per l’incenerimento del CDR prodotto da tutti i rifiuti urbani della Campania, non della metà come prevedeva la legge per non disincentivare la raccolta differenziata.

A proposito delle famose venti parole scomparse, ecco il commento del GIP (testuale) nel processo “Lo stato Italiano contro Bassolino Antonio e altri 27”:

”Improvvida omissione che, indubbiamente, ha comportato conseguenze di considerevole e negativa portata sul successivo rapporto contrattuale e sulla corretta esecuzione del servizio, oltre che danni evidenti, a causa di una messa in riserva sine die di milioni di ecoballe che hanno invaso il territorio regionale, determinando le proteste delle popolazioni locali, comportando la ricerca spasmodica di nuove e sempre più vaste aree di stoccaggio a fronte di quantitativi di CDR prodotto in misura assai superiore rispetto alle percentuali previste dagli originari bilanci di massa

Ricapitolando: la Fibe vince una gara di appalto senza avere alcuna competenza in materia di rifiuti, salvo quella della Babcock tedesca (la Be finale di Fibe...) che realizza termovalizzatori per l'indifferenziato, in fase di stesura del contratto si fa inserire delle clausole contrattuali ancora più favorevoli, sparisce l'unica frase che poteva salvare la Campania, quella che obbligava Fibe a bruciare i CDR fuori della Campania in attesa degli inceneritori locali (poi divenuto uno solo: il megainceneritore di Acerra), la raccolta differenziata è scoraggiata (avete letto bene: scoraggiata), in quanto il contratto con Fibe non prevede alcuno sconto per i comuni che differenziano, e quindi conferiscono meno: si paga sul prodotto, a prescindere. Inoltre il contributo CIP6 è previsto sul 100% del CDR, non il 50% come prevede la legge: è evidente che Fibe non ha lacun interesse a gestire la differenziata: più brucia, più guadagna, e cosa brucia meglio di carta e plastica? Il contratto lo firma Bassolino Antonio (sinistra), che non cambia nemmeno le virgole a quello preparato da Rastrelli Antonio (destra), caso quasi unico di continuità destra-sinistra..

Arriviamo al 2008, le discariche sono chiuse (a che servono? C'è la CDR...) il sito di stoccaggio di Taverna del Re (Giugliano) ha raggiunto il massimo (beh, superato anche), il Ministro Pecoraro Scanio si oppone all'apertura di nuove discariche nel Salernitano, salvo poi firmare l'apertura di quattro nuove megadiscariche in giro per la Campania e tre termovalorizzatori, insomma lil solito casino all'italiana: le immagini del 2008 ce le ricordiamo tutte.

Fino a qua le responsabilità sono tutte della classe politica campana (incapace anche di gestire un condominio: figuriamoci una regione), dal 2006 la gestione del casinò, con il DL. 263 del 9 Ottobre 2006 passa alla Protezione Civile, il primo Commissario “non politico” è Guido Bertolaso. Nel 2005 è anche “risolto” il contratto con la Fibe, che continua però a operare in regime di “prorogatio”. Perchè questo? Perchè è dal 2006 che la gestione dei rifiuti in Campania non è più in mano ai ras/capataz locali, ma è devoluta a una Amministrazione Centrale dello Stato: la Protezione Civile di Guido Bertolaso. Dal 2006 non c'è più un atto, una delibera, una semplice mozione, della Regione Campania sulla “questione ciclo integrato” (ce ne sono altre, alcune vere e proprie chicche per lo sperpero di denaro pubblico nella gestione rifiuti, ma questa è un'altra storia).

Adesso arriviamo alla sequenza del 2008, in cui in piena (vera) emergenza rifiuti una serie di decreti del Governo Berlusconi sanciscono:

  1. L'apertura di 10 nuove discariche.

  2. La realizzazione di altri quattro inceneritori, oltre a quello di Acerra.

  3. La chiusura dei centri per il CDR e la loro conversione in Centri di Compostaggio.

  4. Il completamento dell'inceneritore di Acerra da parte della Fibe, nello stesso decreto è stabilito che l'inceneritore costerà 355 milioni di euro, tutti a carico della Regione Campania (io, da miscredente liberista, mi domando come può un decreto stabilire il costo di un bene pagato da altri. Ma io sono un miscredente, appunto).

  5. Aumenti della Tarsu dal 115% al 40% per i comuni che non raggiungono il 35% della differenziata entro il 31.12.2009 e il 50% entro il 31.12.2011. Qui il dato di Napoli negli anni 2000-2010..

  6. Il commissariamento dei comuni inadempienti.

  7. In deroga (barba) ai regolamenti UE è autorizzato lo sversamento in discarica e l'incenerimento anche dei rifiuti pericolosi (comma 2 art. 9-bis decreto 17272008), qui un elenco dei codici autorizzati (solo in Campania)

  8. La fine dell'emergenza rifiuti al 31.12.2009

È evidente che dal 2006 in poi la gestione del ciclo rifiuti in Campania è stata demandata allo Stato Centrale (con i relativi pazzeschi costi, che nel frattempo si sono magicamente incrementati), che nel 2008 il Governo decide anche cosa è buono e giusto e cosa no, ma soprattutto che tutta la problematica dei rifiuti ruota intorno alla città di Napoli e alla sua ridicola percentuale di Raccolta Differenziata. È stata commissariata la città di Napoli ? No. Perchè? Boh... i cittadini possono fare qualcosa? Ni.

Ma senza meccanismi premianti, (incentivi, maledetti incentivi), o punenti in qualche modo (tipo multe salate ai negozi che abbandonano i cartoni in strada, invece di conservarli fino al ritiro, oppure l'umido raccolto dai negozi di alimentari nei banchi dei vari mercati e abbandonato a marcire sui marciapiedi) non c'è Raccolta Differenziata, salvo quella lasciata al (scarso, 1 su 5) senso civico dei cittadini napoletani.

Adesso i numeri (ma sono davvero numeri) sul “ciclo integrato dei rifiuti”, così come disegnato dal duo Berlusconi-Bertolaso, sulle rovine di quello bassoliniano. Il famigerato gallo sulla spazzatura.

I dati sono al 31.12.2009 (quando, per legge, l'emergenza rifiuti non c'è più), per chi vuole c'è di tutto e di più qua, comunque questa è la tabella, basata sui dati del sito, e le cose che abbiamo letto all'inizio:

 

 

Quantità rifiuti annua

 
 

Quantità umido prodotta (max 33% della Raccolta)

 
 

Quantità di rifiuti in inceneritore (max) annua

 
 

Quantità di rifiuti da R.D. (con il 50% di R.D.)

 
 

2.700.000 circa

 
 

800.000 tonnellate circa

 
 

750.000 circa

 
 

400.000 circa

 

Mancano all'appello 750.000 tonnellate, che evidentemente avranno qualche potere magico, o più semplicemente finiscono in discarica, tale e quale. Ma si può fare? Ovviamente no, le discariche, anche a seconda del tipo di terreno, possono accogliere un certo tipo di rifiuti, e non altri, non solo, i numeri di cui sopra sono al massimo possibile (max raccolta differenziata, max incenerimento, max recupero di compostaggio), per cui in discarica ci finisce molto di più. E adesso le proteste anti-discarica. Perchè? I rifiuti dovranno pure andare da qualche parte, o no? Certo, ma non puoi buttare i rifiuti tale e quale in un buco (al di là della normativa comunitaria, di cui comunque l'Italia si fa beffe), devi buttarli dove non inquinino le falde acquifere (pare che poi l'acqua la bevi, sembra un processo irreversibile del funzionamento dell'organismo umano), non dovresti mai buttare il FOS in una discarica non attrezzata con vasche di raccolta di percolato (es.: cava Sari, Terzigno, non può accogliere il FOS, non perchè gli abitanti di Terzigno sono brutti, sporchi e cattivi, ma perchè non è attrezzata, dato il tipo di terreno). Peggio ancora per Taverna del Re (Giugliano), che non è nemmeno una discarica, ma un sito di “parcheggio per ecoballe”. Quindi ? Quindi con una semplice calcolatrice da due euro si sa già che, stante la follia di un piano che prevede la produzione di 200.000 tonnellate di FOS e circa 200.000 tonnellate di compost (tranquilli la matematica non è una opinione, la materia organica è composta al 50% da acqua, che evapora) le discariche non sono in grado di reggere, l'inceneritore l'umido non lo può bruciare e quindi si butta tutto ovunque capiti. E i cittadini si arrabbiano, perchè se dici: ho risolto tutto, e invece sei perfettamente cosciente (mmmhhh, dubbio personale sulla coscienza di certi personaggi) che non è vero, stai solo facendo “o gall' 'ncopp 'a munnezza”. Anche se i cittadini della Campania (ma Napoli soprattutto) si dessero come pazzi alla raccolta differenziata il sistema non è in grado di reggere, perchè le quantità in gioco sono di molto superiori alle possibilità del sistema stesso, basato su umido, R.D., inceneritore e discariche, in cui queste ultime sono l'unico anello funzionante (ma hanno un difetto: si saturano, e se ci butti dentro di tutto puzzano pure).

Qui un uso alternativo della “biomassa da Rifiuti” (grazie a Gilberto Bonaga per la segnalazione che esistono già tali discariche, e che funzionano benissimo. Sembra che ci si guadagni addirittura, ma non ditelo a B&B), così, giusto per far capire che non si sono assolutamente esplorate alternative realizzabili.

E, per finire, alcune “perle”:

  1. il 25 Gennaio 2008 (in piena emergenza!!) la giunta regionale approvava una spesa di 228.000 euro per una "Analisi sulla percezione della qualità del proprio territorio/ambiente, durante l'emergenza rifiuti, da parte delle imprese e dei cittadini campani rispetto a quella dei cittadini del resto d'Italia" . Qui

  2. 40°57'33.57” N 14°04'16.99” E Non è la combinazione del Superenalotto, ma le coordinate su Google Earth di Taverna del Re, posizionatevi a 15 miglia di altitudine e godetevi lo spettacolo. Dallo spazio.

  3. Questi sono i dati (pag.12) sul consumo annuale di compost in Italia: 350.000 tonnellate. Il piano di Bertolaso prevede di produrne 200.000 tonnellate solo in Campania...

  4. Bertolaso ha firmato un'intesa nel 2008 per la chiusura definitiva di Taverna del Re, riaperta in questi giorni. Comprereste un auto usata da Bertolaso?

  5. La Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti in Campania ha calcolato i costi connessi al “non ciclo dei rifiuti” (quelli di pertinenza regionale e comunale: spazzamento e trasporto RSU). La prima fase del non-ciclo dei rifiuti(spazzamento, raccolta, trasporto) costa ai cittadini campani circa 96,00 euro/anno (su un costo totale pro capite di circa 134 euro/anno). In particolare, il solo costo delle risorse umane è pari a 60,80 euro/anno per abitante, risorse dislocate in larghissima parte presso i consorzi, e non utilizzate. " NdR: vuol dire che sono pagati per non lavorare.

La munnezza è oro...

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Commenti

Ci sono 65 commenti

Ti confermo che la gestione in attivo di una discarica non e' un sogno possibile solo in Svizzera o in Germania, ma che che i romagnoli (bestiali, hanno un amarcia in piu') stanno facendo dei bei soldi con le loro discariche che producono corrente elettrica da biogas e ci hanno preso tanto gusto che hanno investito dei soldi per produrre ancora piu' biogas con la societa' romagnacompost. Da quello che so e' il primo impianto del genere in Italia, tanto e' vero che e' stata chiamata una societa' tedesca a progettarlo, perche' in Italia non c'erano la tecnologia e l'esperienza necessarie.

Per dare un'idea di quello che ottenevano dalla discarica, coi soldi della soglianoambiente, di cui il comune di Sogliano e' socio al 70%, si pagavano un autobus che al giorno di mercato andava a prendere la gente a casa per portarla i piazza, pagavano le rette scolastiche ed i testi di studio "dall'asilo alla laurea" dei residenti in pari con gli studi, offrivano un bonus "cash" alle nuove coppie che decidevano di andare a vivere nel territorio del loro comune. Questo fino a un paio di anni fa, quando sono andato in visita alla discarica l'ultima volta.

La discarica e' curata come un giardino e non fa puzza, perche' ogni litro di biogas scappato sono soldi in meno che si prendono dalla generazione di elettricita', per cui e' un continuo correre a coprire e sigillare il rifiuto per recuperae tutto il biogas possibile.

Perche' non sia possibile riutilizzare questo modello da altre parti non mi e' chiaro, o forse si', ma poi dite che sono un complottista, quindi non mi esprimo.

 

 

Perche' non sia possibile riutilizzare questo modello da altre parti non mi e' chiaro, o forse si', ma poi dite che sono un complottista, quindi non mi esprimo

dai, esprimiti :-) se poi non siamo d'accordo te lo diciamo.

 

ottimo lavoro.

Tra le perle aggiungo la demenza della legge regionale che affida alle province lo smaltimento di propri rifiuti,senza considerare che la provincia di Napoli ha densità abitative dalle 7 alle 18 volte maggiori di quelle delle altre, per non contare la superficie ridotta e l'urbanizzazione elevatissima.

 

Qui un uso alternativo della “biomassa da Rifiuti” (grazie a Gilberto Bonaga per la segnalazione che esistono già tali discariche, e che funzionano benissimo. Sembra che ci si guadagni addirittura, ma non ditelo a B&B), così, giusto per far capire che non si sono assolutamente esplorate alternative realizzabili.

 

Racconto divertente e istruttivo: qualche anno fa ero a Padova alla fiera SEP, e tra gli espositori c'era un'azienda tedesca (la Bekon) che realizza impianti di smaltimento che "mangiano" rifiuto umido anche misto a legna e altra roba. Attraverso un processo di fermentazione questi impianti riducono il volume del rifiuto producendo una miscela di gas, che può alimentare un motore per generare elettricità e calore.

Il simpatico rappresentante allo stand raccontava che l'allora impianto-pilota a Monaco andava benone anche grazie ai rifiuti utilizzati. In particolare, diceva lui, molto umido veniva acquistato dalla provincia di Padova, perché ha un potere energetico elevato. Al che incuriosito ho domandato se ciò dipendesse da una migliore qualità della differenziazione del rifiuto del padovano, e il tizio scrollando le spalle, mi rispose "mah, non so, forse è perché qui si mangia molto bene!".

Questo giusto per confermare che discariche come quelle campane ed inceneritori sono davvero tecnologie vecchie, e stupisce che non si sia valutato nulla di alternativo.

Ecco che finalmente si ha una sintesi globale. E pensate quanti pennivendoli si sono gingillati. Ed i questo post spieghi implicitamente perchè ti riferivi ad uno stato estero. Peggiore del regno dei Borboni visto chi è il sovrano

Sì, effettivamente il lamento mio, e di molti altri, è che le scelte sono state "imposte", capisco che durante l'emergenza devi buttare via come e dove capita, ma sono cinque anni che si sono affezionati a un piano del 2001 (che era già lacunoso), il risultato è che poichè non c'è alcun uso reale dell'umido (800.000 tonnellate annue) le discariche, sempre di più, saranno sempre più necessarie e puzzolenti.

E non appena c'è un intoppo (proteste dei cittadini per il tanfo, saturazione della discarica, rottura di un argine interno) e una discarica non funziona (una!) si va in emergenza. E non ci sono alternative: discariche, discariche e discariche, questo prevede il "piano", tra l'altro fra giugno e luglio 2011 andranno in saturazione tutte le discariche aperte dal 2008, nuove non ne sono in preparazione e sarà una catastrofe al cui confronto il 2008 sarà stata una passeggiata. E il governo "estero" lo sa. Ma fa finta che va tutto bene e la colpa è di quei sozzoni dei meridionali.

Secondo voi è un bluff? Il sistema funziona senza raccolta differenziata (wow!).

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200803articoli/30793girata.asp

http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=18&ID_articolo=145&ID_sezione=10&sezione=

 

Secondo voi è un bluff? Il sistema funziona senza raccolta differenziata (wow!).

 

Si', funziona, anche la discarica di Sogliano e' una discarica di materiale indifferenziato e produce biogas.

Coi soldi della produzione di elettricita', a fianco della discarica hanno montato l'impianto di "digesione" del rifiuto vegetale differenziato che produce ulteriore biogas. Hanno anche un impianto per la produzione di compost in umido, ma poi il compost non lo riuscivano a vendere a nessuno e ora lo usano per coprire la discarica.

 

 

 

NCOPP’ A NU MUNTONE ‘E MUNNEZZA

Sta ccà sotto nu povero canillo
ch’ era figlio ‘e nu cane ‘e canteniere:
s’ ‘o vennette ‘o patrone ‘a piccerillo,
pe doie lire, a nu giovene ‘e barbiere.

‘A chiste passaie mmano a nu signore
ca vuleva fa’ razza e c’ ‘o assaie,
pecché partette ‘e pressa, a ‘o servitore,
n’ ommo barbaro e nfamo quanto maie.

Nun ‘o deva a mangià; spisso ‘o vatteva,
e tanto ll’ abbelette e ‘o custringette
ca, na matina ch’ isso nun ce steva,
‘o canillo sferraie: piglie e fuiette.

Nu guaglione ‘o truvaie, nfuso e affamato,
na sera ‘e vierno ca chiuveva. ‘O cane
sott’ a na banca s’ era arreparato,
e ll’ alleccaie, tremmano ‘e friddo, ‘e mmane…

— Bonasera e salute, cacciuttié!..
Tu muzzecasse?… — dicette ‘o guaglione. —
Nun muzzeche?… Teccà!… Statte cu mme…
Mo ce cuccammo. Viene ccà a ‘o patrone!… —

Mangiamo nzieme: n’ uosso ‘e na custata,
na scorza ‘e caso e doie tozzole ‘e pane.
S’ addurmettero nzieme: e ‘int’ ‘a nuttata
‘o guagliuncello s’ abbracciaie c’ ‘o cane.

E campanno accussì, mo ‘a ccà mo ‘a llà,
pe duie tre mise fecero stu stesso:
‘o guaglione cercanne ‘a carità,
e ‘o canillo feréle appriesso appriesso!…

Che succedette? Ca na notta scura
‘o cane se sperdette. ‘O guagliunciello
ll’afferraie 1’ambulanza d’ ‘a Quistura
e ‘o tenette tre ghiuorne ‘int’ ‘o canciello.

Doppo tre ‘ghiuorne, na bella matina,
pe nun avé cchiù incomode e penziere,
‘o purtaino ‘int’ ‘o spizzio ‘e Donnalbina
e ‘o dettero a ruchessa ‘e Ravaschiere.

E ‘o canillo? Addio zumpe ‘e cuntentezza!…
Ll’ aspettaie, puveriello! Aspetta, aspetta…
Che buo’ venì?… Mo sta sott’ ‘a munnezza,
scamazzato ‘a nu trammo d’ ‘a Turretta…

Bella ! Chi è l'autore ? Ma soprattutto, l'hai compresa ? (se non altro perchè in napoletano).

Post di rara chiarezza e sintesi. Non ideologico e non ad usum delphini.

Grazie.

 

 

 

 

 

Il CDR è combustibile da rifiuti, è in pratica la parte selezionata secca dei rifiuti che brucia abbastanza bene (ha buon potere calorifico). Può essere bruciato in alcuni impainti industriali come i cementifici.

Dal punto di vista energetico (e , ovviamente, economico), tuttavia, è ampiamente dimostrato che conviene bruciare direttamente il residuo secco in inceneritore e recuperare l'energia termica prodotta. Produrre il CDR e poi bruciarlo è un allungamento inutile e costoso del ciclo (oltre che -non possiamo negarlo- nasconde un po' il desiderio di lasciare agli altri l'onere di bruciare i rifiuti).

giovannistraffelini.wordpress.com/2010/09/14/inceneritore-si-o-no/

 

 

Dal punto di vista energetico (e , ovviamente, economico), tuttavia, è ampiamente dimostrato che conviene bruciare direttamente il residuo secco in inceneritore e recuperare l'energia termica prodotta. Produrre il CDR e poi bruciarlo è un allungamento inutile e costoso del ciclo

 

Può portare qualche dato ulteriore o qualche pubblicazione a questo riguardo ? Ho seguito il suo link, ma non ho trovato niente.

 

Sull'Avvenire del 3/11/2010 (http://avvenire.ita.newsmemory.com/) in un articolo a firma di Valeria Chianese si riporta (verso la fine) che "I cittadini sono però costretti a tenersi oltre 6milioni di tonnellate di spazzatura in balle stipate a Taverna del Re, alla periferia di Giugliano, che nessun inceneritore può bruciare perché, superando i limiti di umidità, producono 6mila chilocalorie al chilo mentre gli impianti esistenti ne supportano poco più di 4mila."

Ora 6000 kcal al kg corrispondono ad un buon carbone: si potrebbero quindi bruciare in una centrale a carbone invece che in inceneritore? A me viene in mente quella di Torrevaldaliga Sud (Civitavecchia) che è attrezzata con impianti per la depurazione dei fumi state-of-the-art che dovrebbero poter gestire le porcherie che si producono nella combustione, ma magari ce ne sono altre.


nell'articolo si dice:

In deroga (barba) ai regolamenti UE è autorizzato lo sversamento in discarica e l'incenerimento anche dei rifiuti pericolosi (comma 2 art. 9-bis decreto 17272008), qui un elenco dei codici autorizzati (solo in Campania)

il che, a occhio, non mi sembra vero. Rifiuti pericolosi in discarica, e ancor di più all'incenerimento, ci possono andare eccome. La deroga in ogni caso riguarda solo il parametro idrocarburi, stando alla legge linkata. Considerando che sugli idrocarburi stessi ANPA ISPRA, ISS e altre autorità si dilettano in dotti quanto inconcludenti pareri da mesi/anni non è tutta questa grande deroga.

Anche perché il codice CER è solo una identificazione "merceologica" del rifiuto, quello che sia da un punto di vista chimico-fisico è un altro paio di maniche

 

 

In Campania possono andare in discarica (ad es.) questi codici:

19.01.11*; ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose

19.01.13*; ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose
19.02.05*; fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici contenenti sostanze pericolose

19.12.11*; altri rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose.

 

Qui la direttiva, che, a meno che l'Italia non sia uscita in queste 24 ore dall'UE, si applica in tutto il territorio dello stato italiano.

Nessuna, ripeto, nessuna, discarica campana è autorizzata allo sversamento dei rifiuti di cui a quei codici, perchè non sono assolutamente discariche adatte (se vuoi entrare nello specifico lo faccio, tutte le discariche hanno un codice univoco UE per specificare a cosa sono adibite), lo sono diventate (adatte) in base a una legge, che deroga alla normativa comunitaria.

Tanto per fare un esempio banale, il cromo esavalente è trattato con dei fanghi, quei fanghi in Campania possono andare in una discarica qualunque, il cromo esavalente può finire nelle falde acquifere. Se vuoi un sorso....

 

Anche perché il codice CER è solo una identificazione "merceologica" del rifiuto, quello che sia da un punto di vista chimico-fisico è un altro paio di maniche

 

Qui, cosa sia il rifiuto da un punto di vista chimico fisico, vista la deroga, lo scopriremo fra cinque anni. Le classificazioni servono a non farli finire in discarica senza aver visto di cosa si tratta o da dove proviene. Domanda: tu vivresti a due km da una discarica  in cui può finire di tutto ?

la  discarica Sari, era pensata per accogliere solo FOS, ovvero frazione organica stabilizzata. ha invece accolto e accoglierà, da legge 123/2008, di tutto.

A Torre del Greco, a 5 km in linea d'aria dalla discarica, si sta realizzando un impianto che tratterà reflui industriali trasformandoli in fanghi della categoria 19.02.05*. in quest'impianto giungeranno reflui industriali, da fuori regione. Il Comune di Torre del Greco è un Comune del Parco Nazionale del Vesuvio, dunque autorizzato a sversare, secondo i nuovi accordi, nella discarica di Terzigno...

 

questo post è la più bella risposta  a post su  vendola e politici onnipotenti risolutori di problemi.

Gianni Z.

Post illuminante, per cui ringrazio Marco. Ancora una volta vediamo l'effetto di scegliere un sistema di (dis)incetivi maltarato (per essere pudici).

Istruttivo (oltre che inquietante). Ho un dubbio sul(lo s)bilancio di massa: come calcoli il 34% circa di roba organica in ingresso? Che fine fanno carta e cartone? Grazie.

Il 34 % circa di umido è quello che è attualmente raccolto fra R.D. e separazione meccanica dei rifiuti, è un dato che si evince anche da quelli del 2001 in ingresso a Caivano (erano circa il 31% all'epoca).

Tieni presente che una parte dei rifiuti finisce tale e quale in discarica, ma non ci dovrebbero essere alterazioni nella composizione dei rifiuti.

La Carta e cartone in Campania è l'unico "rifiuto" con percentuali bulgare di riutilizzo, i calcoli del Comieco (a memoria) dicevano che eravamo quasi al massimo della percentuale possibile di riutilizzo, negli ultimi due anni sono stati fatti passi da gigante in questa direzione, anche per esperienza diretta (napoli è l'eccezione) carta e cartone si riciclano quasi ovunque in Campania. Uno stabilimento è ad Arzano (NA), ed è visibile dall'asse di accesso alla zona industriale.

ma non era "o GUAPP 'ncopp a munnezz"???

No, quello è 'o guapp 'e cartone, al quale il presidente Mao Zedong si è ispirato per la sua definizione di "tigre di carta": it.wikipedia.org/wiki/Tigre_di_carta

Solo per dire (per chi ha voglia di informarsi) che la situazione sta sfuggendo di mano: la provincializzazione del "ciclo industriale dei rifiuti" (forse voluta per toglierla a Bassolino, visto che prima la gestione era regionale, sia pure commissariata e affidata alla Protezione Civile) sta dispiegando i suoi effetti perversi, ma abbondantemente prevedibili: nella provincia di Napoli (altamente urbanizzata) non esistono praticamente "buchi" in cui buttare l'umido e il F.O.S. , Acerra funziona poco, e comunque deve bruciare quelli di tutta la campania, napoli non differenzia (ma a questo punto fa poca differenza) e il disastro sarà peggio del 2008.

Il Governo infallibile non farà marcia indietro sulla "provincializzazione" (le province campane sono tutte saldamente in mano al CDX), adesso si spenderanno qualche centinaio di milioni di euro (soldi della Regiona Campania, tranquilli, che se li riprende dai campani con gli aumenti della TARSU-TIA) per mandare la Frazione Organica e l'umido...in Spagna!

Il fallimento (previsto) del ciclo dei rifiuti made in Berlusconi e Bertolaso fa sì che si stia assistendo al più pazzesco paradosso mai visto: i giornali parlano "dell'emergenza rifiuti", ma non indicano le colpe...

Be' lo stesso Berlusconi , fallita la "resurrezione" dopo tre giorni , ha incominciato a dire e sopratutto a far dire e scrivere che la gestione dei rifiuti è un allare degli Enti Locali.

Qui un articolo, datato 19 novembre sulla possibilità di usare il "biogas" prodotto a Chiaiano per la produzione di energia elettrica.

La cosa sconvolgente è che era addirittura previsto nel piano originario...

Per chi non legge/sente i notiziari campani la notizia di oggi è che si sta pensando di rimettere in moto le macchine per la separazione dei rifiuti fra organici e non organici (costo stimato della rimessa in moto circa 1 mln di euro, praticamente niente), macchinari chiusi da Bertolaso, che, con il Decreto sull'emergenza, decise o incenerimento o discarica, con le conseguenze che sono oggi sotto gli occhi di tutti.

"rimettere in moto" vuol dire che prima funzionavano ed i rifiuti organici erano separati da quelli inorganici?

Provo a sviluppare un ragionamento ad alta voce, cercando di mettere insieme un po' di dati che faticosamente ho pescato dalla rete.

La nuova emergenza rifiuti per il momento riguarda la sola provincia di Napoli e comincia a settembre.

l'emergenza rifiuti termina ufficialmente il 31/12/09. Da quella data la provincia di napoli deve smaltire i rifiuti al suo interno (corretto marco?). Sostanzialmente discarica di Chiaiano (aperta a febbraio 2009), discarica di Terzigno (riaperta a giugno 2009), inceneritore di Acerra (marzo 2009).

Si tratta di smaltire 1.6 mln di t l'anno col 18% di riciclo, quindi 1.3 mln d'indifferenziato (qui i dati 2008).

Acerra ha una capacità a regime di 600000 t l'anno. Nel 2009 inizia a funzionare a fine marzo. Non andrà mai a regime.

Quest'anno la capacità di smaltimento dichiarata è di 520000 t (qui). Il 25%, tra scorie e ceneri finirà in discarica. Su 9 mesi fanno circa 100000 t mentre nello stesso arco temporale saranno arrivate all'inceneritore 390000t.290000 t saranno state effettivamente smaltite (t arrivate - scorie).

Considerando costante la produzione di rifiuti, e considerando che circa 290000 t sono state bruciate, resta da smaltire la produzione di 9 mesi (circa 1 mln di t) diminuita delle 290000 t, cioè circa 700000 t.

Dal sito istituzionale dell'emergenza rifiuti, alla voce discariche si legge che a fine 2009 tra Chiaiano e Terzigno erano stoccate 250000 t (1.5 10^5 t e 10^5 t).

Qui , in fondo a tutto, si legge che la capienza di chiaiano è di 770000 t e di terzigno 680000t, in tot 1.45 mln di t.Tolto quanto già stoccato nel 2009, restano 1.2 mln di t a disposizione, più che sufficienti per stoccare le 700000 t prodotte in 9 mesi (ovviamente dopo pochi mesi le discariche si sarebbero riempite comunque).

Perchè quindi la crisi scoppia a settembre?

 

 

 

Perchè quindi la crisi scoppia a settembre?

 

1. Perchè Acerra (che è un megainceneritore a tre linee) brucia i rifiuti di tutta la Campania e non solo di Napoli, e difficilmente arriverà a 500.000 (qui i dati ufficiali).

2. Perchè l'emergenza rifiuti è ufficialmente finita al 31.12.09, ma già Terzigno e Chiaiano erano attive, Terzigno, tra l'altro, era una discarica per il solo residuo secco.

3. Perchè anche le altre discariche attive sono in via di saturazione, perchè la frazione umida non era riutilizzata in alcun modo, e le discariche si sono riempite prima del previsto, quindi le altre province per evitare di avere problemi hanno "chiuso" le discariche per i rifiuti provenienti dalla provincia di Napoli, quindi a Terzigno c'è finito l'umido (che non ci doveva finire, non essendo Terzigno attrezzata per l'umido) che puzza, la gente ha protestato, Terzigno è tornata a "ingoiare" tale e quale, ma solo di 18 comuni del vesuviano e nessuno sa dove mettere la spazzatura, visto che l'umido non si può bruciare, non è stato fatto niente per riutilizzarlo, puzza e nessuno lo vuole.

Se si fosse fatto qualcosa (e in due anni hai voglia di fare cose) per l'umido non si sarebbe mai arrivato a questo, ma si dovevano fare le foto con napoli pulita... e guarda che se non si fa qualcosa nel frattempo oggi è Napoli, ma entro giugno arrivano Caserta (in verità già c'è, ma nessuno ne parla, napoli fa più notizia) Salerno, Benevento e Avellino.

 

Considerando costante la produzione di rifiuti, e considerando che circa 290000 t sono state bruciate, resta da smaltire la produzione di 9 mesi (circa 1 mln di t) diminuita delle 290000 t, cioè circa 700000 t.

 

Questa non l'ho capita: quante volte sottrai l'incenerito ? E comunque devi considerare che l'incenerito di napoli è di meno della potenzialità dell'inceneritore. Poi devi considerare che le discariche non sono un serbatoio in cui butti così come viene, hai dei tempi tecnici, le discariche non possono assorbire più di un tot di tonnellate/giorno, infine l'emergenza, quella seria, è scoppiata da 10 giorni, rifatti i conti e vedi che ti trovi.

Sarei curioso di conoscere , se l'ha visto , il giudizio di Marco sul servizio di ieri sera su Napoli e spazzatura. 

interessante articolo del C. del mezzogiorno

Io volevo aggiornare il post con degli update, ma non lo farò: è tale lo sconforto nel vedere cifre e balle che girano, le cifre andranno ai soliti noti, le balle ai cittadini. Segnalo solo che sembra facciano un impianto per il recupero del gas da biomasse (del tipo di quelli segnalatami da Gilberto Bonaga) a Caserta, quindi (forse) averne parlato è servito a qualcosa.

Comunque Marfella è molto preparato, e che i conti non tornano l'avevo segnalato pure io. Mistero napoletano.

aver reso legale buttare in discarica di tutto in campania di sicuro non aiuta a far quadrare i conti.

Ricordo male o parlasti di un impianto , credo fosse in Veneto, al quale si poteva conferire tutto e si comportava meglio di un inceneritore?

INTERESSANTE: continuo a fare il tifo per il mio comune di Bacoli e ad aspettare che anche a Pozzuoli, Fuorigrotta, Arco Felice e compagnia si mettano a lavorare perche' da terra spariscano i cumuli di immondizia, di spazzatura maleodorante. Che il popolo sia esasperato e bruci i cumuli abbandonati a terra da settimane o che li sbatta in mezzo alle vie principali della citta' di Napoli e' comprensibile. Che l'amministrazione comunale continui a non adoperarsi per risolvere il problema non lo e'.

La maggioranza della gente comune e' onesta, certo ha bisogno di essere educata al rispetto del suolo pubblico, incentivata a sposare la differenziata porta a porta, non solo mazziata a suon di aumenti per le tasse sulla raccolta e smaltmento rifiuti e poi abbandonata a promesse disattese.

il comune di Bacoli, NA anche lui facente parte della cosiddetta terra dei fuochi in quanto nei campi flegrei nel giro di tre anni  (dall'introduzione della raccolta differenziata) e' riuscito ad arrivare alla percentuale virtuosa di riciclo del 83% portandosi al primo posto in Campania.

Ho ascoltato la notizia riportata in coda ad un servizio molto bello sul castello di baia

http://www.montediprocida.com/wp/2013/11/il-tg3-regione-al-castello-di-baia-video/

da Baltimore, non posso altro che essere felice per Marco Esposito!!!