G.&H. vs. R.&T.

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La conclusione della vergognosa gazzarra rivela una vittoria del pensiero conservatore.

Ora il governo ritorna, in tempi "brevissimi" allo stesso parlamento che lo boccio' all'esame di politica estera e militare.

La differenza e' che tale Follini venne convinto, probabilmente con qualche blandizia (angherie ai malati terminali, "Te Deum" da recitare al Senato, qualche schiaffo dato da qualche beghina a Vladimir Ilich Luxuria, etc. --spero non un nuovo ministero, che so? rieditare Onmi?) votera' per i prodi di Kabul.

Il resto e' la piu' pura materia del nulla (Macedonio Fernandez), tranne la convulsione isterica di un gruppo di dementi (si chiamano "Officina Comunista".)

Il fenomeno interessante e' che i vincitori non furono Gobetti e Hayek. Piuttosto sottopongo l'ipotesi che essi siano Rodano e Togliatti. Al primo si deve la teoria arci-italiana che si debba far convivere il grande Georgiano Ioseb Besarionis Dze Jughashvili con Doctor Angelicus di Aquino. Al secondo si devono gli sforzi supremi di riprodurre la disciplina militare nella vita politica. Fu, come ora e' noto, uno dei responsabili delle iniziative criminali di sterminio degli anarchici e dei cosidetti Trockjisti durante la guerra civile in Spagna.

E' possibile che il compito di operare contro Rame, Turigliatto, Caruso e colleghi diventi assai difficile alla prima offensiva Talib che cominicia in Waziristan il mese prossimo.

E' anche auspicabile che qualcuno spieghi alla gente perche' e' "qualunquismo" ritenere che cio' che muove i politici sia l'interesse supremo al mantenimento del proprio scranno.

 

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Commenti

Ci sono 3 commenti

Mizzica Palma, ma un po' più ermetico non riesci a essere? G&H vs R&T? Macedonio? Besarionis? Il Waziristan? I'm scratching my head...

 

G= Gobetti, Piero

H= Hayek, Friedrich

R= Rodano, Franco

T= Togliatti, Palmiro

Macedonio= Fernandez, Macedonio (per la cronaca, maestro de Borges y referente de las vanguardias rioplatanenses - un qualsiasi modesto googling dona, non sto scherzando centinaia di pagine, e' autore di un trattato di metafisica che, forse, solo Borges lesse intitolato "La materia del nulla", per altro tradotto nel 1974 in quel di Parma da Franco Maria Ricci, editore.

Besarionis= passo' alla storia come Stalin, primo segretario del CPUS(b), autore di preziosi volumetti come "Il marximo e la questione linguistica" e di cruciali "working papers" come "Il marxismo e la questione nazionale". Si distinse in particolare nella prima grande deportazione di massa che riusci', quasi, a sterminare i montanari Checheni, nel torturare a morte svariati chirurghi di dubbia fede ebraica. Celebre anche per aver fatto vincere le sue truppe a Volgograd (all'epoca chiamata Stalingrad) facendo fucilare chiunque arretrasse di un millimetro di fronte alla VI armata diretta da Paulus.

Waziristan=

 

waziristan North & South                                                                                                                                                                                                                                                                              

 

Ma presto, quando la neve si scioglie, Waziristan si vedra' spesso.

 

 

Ho capito poco del post principale (troppe sigle, troppi nomi e troppi riferimenti colti) ma contribuisco lo stesso.

Il problema immediato è la legge elettorale in vigore, definita da Roberto Calderoli "una porcata" in tempi non sospetti. Definizione che mi sento di condividere, e con Calderoli non vorrei davvero condividere nient'altro.

Una possibile riforma della legge elettorale è oggetto attualmente di un dibattito che è esagerato definire timido.

Sarà perché gli eletti grazie alla legge attuale le sono riconoscenti , ma secondo me sono di meno rispetto a quelli che nonostante la miopia dei nostri politici, ne vedono chiaramente gli effetti negativi. Non foss'altro per vagliare l'effettivo peso rappresentativo di personaggi come Rossi o Turigliatto, tanto per non fare nomi. Senza preferenze, è impossibile capire chi è stato eletto da chi.

E' incredibile osservare come una porcata come l'attuale legge elettorale venga considerata un punto di partenza da parte dell'attuale governo, disposto invece a giocarsi la reputazione su questioni di differente rilevanza quali gli irrinunciabili Dico o l'Afghanistan.

Quando invece basterebbe una legge di una riga che abroga l'attuale legge elettorale facendo di nuovo riferimento al vecchio testo, perfettibilissimo ma un gioiello rispetto a quello attuale; così, se si va a nuove elezioni improvvisamente , la democrazia è salva; e poi, tra un dibattito e l'altro, larghe intese e quant'altro, si avvia la prossima riforma elettorale