Giustizia part-time

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Un recente articolo de "La Stampa" ci informa che gran parte dei tribunali lavora solo mezza giornata per "mancanza di personale". Uno scandalo, specie alla luce dei tempi della giustizia italiana, che come sappiamo dagli articoli di Axel e relativi commenti, dipendono in buona misura dalla lunghezza dei rinvii.

Non si può dire si tratti di uno scoop: per esempio dei problemi di disponibilità dei cancellieri si era già parlatopiù volte su Report.

Credo però che alcuni passi dell' articolo meritino un po' di approfondimento:

 

Cosenza era uno degli ultimi baluardi dell’attività pomeridiana ordinaria. «Ora non più, tranne singoli processi in corte d’assise per ‘ndrangheta o altro - spiega Renato Greco, presidente del tribunale bruzio -. Ho pressanti richieste da parte del dirigente amministrativo. A novembre ho dovuto inviare una circolare ai miei giudici: l’orario previsto finisce alle 14». Perché? «Semplice: non ci sono più soldi per pagare gli straordinari ai cancellieri»

 

Sorgono spontanee due domande:

  • Ma questi hanno una vaga idea di come si gestisce un'azienda? Per non pagare straordinari ai cancellieri buttano mezza giornata di giudici, guardie e tribunali? Credono che Fiat chiuderebbe le linee di montaggio per non pagare due ore di straordinario ai magazzinieri?
  • Perché dovrebbe essere necessario lavoro straordinario per tener aperti i tribunali nel pomeriggio? Il resto del paese lavora fino alle 18 o giu di li.

La risposta al secondo quesito la fornisce lo stesso articolo:

 

«Molti cancellieri non volevano più restare “imprigionati” in udienze che a volte finivano anche alle 11 di sera senza che neppure venisse loro pagato lo straordinario, così hanno richiesto il part time. A un part time non si possono chiedere straordinari, quindi niente udienze»

 

Per una volta mi sento di spezzare una lancia a favore dei cancellieri: se c'è l' esigenza di proseguire le udienze a oltranza va regolata contrattualmente ed adeguatamente retribuita, la pretesa che questi lavorino gratis e senza preavviso è assurda. Se ho capito male e questa disponibilità era retribuita a forfait, spero che questo forfait non venga riconosciuto ai part-time.

Detto questo, la risposta è lungi dall' essere soddisfacente: si lascia intendere che l'ottenimento del part time non è subordinato alle esigenze operative, il che è assurdo , come è assurdo che tutti i lavoratori part-time debbano lavorare la mattina, a prescindere che la cosa dipenda dai dirigenti o dai regolamenti. Chi non sopporta le esigenze del proprio mestiere ha sempre l'opzione di cercarsene un' altro.

Ho anche un piccolo problema coi numeri riportati:

 

Francesco Scutellari, presidente del tribunale di Bologna, ha dovuto siglare un accordo con i sindacati: «Le udienze non potranno più superare le 17,30, in nessun caso - dice -. Ad Arezzo addirittura è stato chiesto come orario limite le 14, ma lì hanno carichi diversi»

Eppure quella dei sindacati sembra una cautela eccessiva. Alle 16 a Palazzo Baciocchi, dove si svolgono i processi penali, le luci delle aule sono spente.

...

A Bologna ci sono 246 cancellieri in pianta organica, 207 in servizio a cui vanno sottratti 13 applicati fuori. Poco meno di un terzo sono part time.

 

Questo lascerebbe circa 130 cancellieri , diciamo 100 fatta la tara e ferie, malattie e quant'altro. Davvero non bastano per tener aperto il tribunale nel pomeriggio, seppur a regime ridotto? E davvero nessuno di questi 100 è disposto a fare uno strappo alla regola delle 17.30? E davvero non c'erano margini di trattativa su quel "in nessun caso"?

Infine ho trovato buffo questo commento:

 

i giudici che, senza più personale, il pomeriggio rientrano a casa a studiare le sentenze

 

Maledicendo il destino cinico e baro che li priva di mezza giornata lavorativa, immagino. O magari vanno a farsi i fatti propri come spesso farei io al posto loro?

Al solito, il problema sembra venire da un mix di mancanza di incentivi, regolamenti assurdi ed incapacità gestionale. E le esigenze di servizio sono subordinate alla comodità del personale.

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Commenti

Ci sono 40 commenti

Aggiungo una piccola precisazione: so che i magistrati non lavorano solo in aula e non immagino scenari alla fantozzi alla chiusura dei tribunali.Ma se il numero di udienze è limitato dalla disponibilità delle strutture è ragionevole aspettarsi che si trovino con più tempo libero, e non credo proprio che tutti lo considerino una jattura.E mi aspetto anche che queste situazoni siano una vera manna per  un magistrato fannullone.

Grazie per l'articolo.  Descrive bene il miscuglio di incompetenza, stupidita' e malafede con cui lo Stato italiano spende i soldi dei suoi sudditi-contribuenti.

Mi pare utile  riportare l' opinione dell' ex-magistrato di Torino Bruno Tinti espressa in questo articolo sulla Stampa.

Mi sembra di capire, facendo una sintesi dei due articoli e rimanendo comunque in attesa di un possibile, gradito commento del dott. Bisignano, che sostanzialmente il nocciolo del problema consiste nelle procedure/regolamenti  farraginose e inefficaci e in secondo luogo nelle scarse risorse economiche ( un maggior numero di cancellieri per esempio aiuterebbe il funzionamento della giustizia in Italia).

Sarebbe anche  interessante capire  se l' affermazione di Tinti ( la produttività dei giudici è soddisfacente, quando il meccanismo non si inceppa) è confermata da rilevazioni empiriche.

 

Mi sembra di capire, facendo una sintesi dei due articoli e rimanendo comunque in attesa di un possibile, gradito commento del dott. Bisignano, che sostanzialmente il nocciolo del problema consiste nelle procedure/regolamenti  farraginose e inefficaci e in secondo luogo nelle scarse risorse economiche ( un maggior numero di cancellieri per esempio aiuterebbe il funzionamento della giustizia in Italia).

 

La scusa delle risorse economiche insufficienti a mio parere non puo' reggere perche' complessivamente se ricordo bene le spese per la giustizia in Italia sono uguali o superiori alla media UE e a quelle di Stati dove la giustizia funziona.  I problemi semmai saranno nella errata suddivisione delle risorse spese dallo Stato, e dal loro uso inefficiente.

C'è poco da sintetizzare: se ha ragione Tinti il problema discusso nell' articolo semplicemente non esiste.O perlomeno non in tutte le sedi: le due situazioni sono mutuamente esclusive.

Mi convince poco invece la teoria della scarsità di risorse: probabilmente i regolamenti degli uffici pubblici impongono limiti assurdi alla loro distribuzione (es: le 36 ore divise su 6 giorni: perchè non devono essere distribuite in 8 ore su 4 giornate e mezzo a rotazione?).

Ad esempio: se i giudici hanno bisogno di metà o più del loro tempo per attività fuori aula (più che plausibile) e gli uffici giudiziari sono grandi ed inefficienti, basta vendere o affittare i palazzi storici in centro, affittarne di piccoli e moderni in periferia, tenere aperti i tribunali fino a sera e ruotare i magistrati in modo che stiano in aula solo 2/3 giorni la settimana (5/6 mezze giornate).Coi minori costi di affitti e bollette si possono pagare straordinari o aumentare gli organici.

Certo, con ogni dettaglio deciso a Roma o affidato al genero di qualche capoccia locale è inutile discutere di efficienza gestionale, ma credo che la scarsità di risorse dipenda più dall' uso scriteriato che si fa di quelle disponibili.

 

spero che venga introdotta al più presto la norma che introduca l'obbligo di timbrare il cartellino, come la maggior parte dei dipendenti pubblici, per i magistrati (in particolar modo quelli giudicanti)

 

mi auguro che nel resto d'Italia non sia così, ma a Napoli nessun processo inizia prima delle 9,30 (quando va bene) altrimenti c'è da aspettare le 10 o anche più tardi

 

ovviamente il personale amministrativo d'udienza sta senza far niente fino all' arrivo dei giudici

 

 

Grazie per l'articolo. Descrive bene il miscuglio di incompetenza, stupidita' e malafede con cui lo Stato italiano spende i soldi dei suoi sudditi-contribuenti.

 

Mi sembra più adeguato il termine "pagatasse".

(Oopps. Voleva essere in replica al commento di A. Lusiani.)

 

 

 

Chiedo scusa se intervengo solo adesso, ma in questo periodo i miei pensieri sono presi dal grande casino creato con il provvedimento di sospensione e di trasferimento dei colleghi salernitanti.

Comunque Marcello mi chiese di prendere posizione prima di scrivere l'articolo. Riproto qui quanto gli ho scritto

 Le colpe sono da distribuire equamente tra politici, sindacati e magistrati. E quindi:

1) sulla gestione del personale purtroppo ci sono dei notevoli vincoli normativi. Anche da noi, un giorno, ci fu la lamentela che un cancelliere aveva il part time perchè faceva il maestro di sci. Mi meravigliai e chiesi perchè il presidente lo avesse autorizzato. Mi fu risposto che non era legislativamente possibile impedirlo. Analogo principio per la turnazione.

2) il personale che c'è, deve perdere tempo in mille stupidaggini da stato ottocentesco. Basta dire  che, il nostro archivio  funziona ancora in DOS... Siamo all'età del bronzo informatico.

3) il personale è allocato male territorialmente. Ci sono tribunali di piccole dimensioni con personale di troppo. C'è molto personale negli uffici meridionali e poco in quelli settentrionali.

4) Anche i magistrati hanno le loro colpe. Considerata la loro cronica incapacità e disinteresse per gli aspetti organizzativi, il personale viene allocato male all'interno dei singoli uffici.

Sul punto 2) aggiungo una considerazione riferita proprio alla problematica dell'articolo. Nei procedimenti civili i cancellieri non ci sono. In quelli penali devono essere necessariamente presenti, ma siccome il verbale è stenotipico, si limitano a scrivere due paroline durante tutta l'udienza, del tipo: "Viene introdotto il teste x (v. verbale stenotipico)", "L'avvocato formula l'eccezione y (v. verbale stenotipico). ecc.". Vista la situazione, basterebbe stabilire che la loro presenza in udienza non sia più necessaria, dato che c'è la stenotipia. Hai visto mai?

Sui rinvii e senza voler difendere la categoria, che non lo merita, faccio presente che essi, di per sè, non sono interesse del giudice, per il semplice fatto che, se rinvia, deve rileggersi il verbale. Il giudice è libero di organizzarsi la sua udienza, basta che fissa l'udienza più tardi, se non vuole lavorare. Oltretutto, i metodi per evitare il lavoro sono talmente tanti che non c'è bisgono di nascondersi dietro i cancellieri.

 

Questo è il quadro. Volevo trattare di queste problematiche più in dettaglio nella terza puntata della telenovela che forse scriverò prima di andare in pensione (considerate che noi magistrati andiamo in pensione a 70 anni ed io ne ho 43 :-).

Peraltro, a dimostrazione di come vanno le cose in Italia, segnalo che il Procuratore della Repubblica di Bolzano, Cuno Tarfusser, in questi giorni, è stato eletto al Tribunale internazionale dell'Aja. Perchè dico questo in questa sede? Per il semplice fatto che è noto in tutta Italia, per avere avviato il progetto di riqualificazione della Procura di Bolzano nel corso del quale, fra l'altro ha fatto risparmiare un bel po' di soldini al contribuente italico. Risulta, dunque, accertato che ha un notevole taleno organizzativo. Di conseguenza che facciamo, lo prendiamo a Roma e gli affidiamo l'organizzazione giudiziaria? Nossignori. Lo mandiamo all'Aja a fare il giudice (complimenti a lui comunque), così la smette di rompere gli zebedei sull'efficienza, sul risparmio e c... varie. Per la gioia dei politici e dei magistrati che, a parole, si sperticano in elogi. Intanto a Roma c'è un qualche correntocrate incapace che riscalda la poltrona. La cosa mi ricorda tanto quel film di Abatantuono che passa in rassegna il Milan, chiede a Dida da dove viene e gli dice che gli fa fare il centravanti, perchè non può "sprecare" un brasiliano in porta. 

 

 

Di conseguenza che facciamo, lo prendiamo a Roma e gli affidiamo l'organizzazione giudiziaria? Nossignori. Lo mandiamo all'Aja a fare il giudice (complimenti a lui comunque), così la smette di rompere gli zebedei sull'efficienza, sul risparmio e c... varie. Per la gioia dei politici e dei magistrati che, a parole, si sperticano in elogi.

 

Axel, giuro che ho pensato la stessa cosa: la notizia farebbe incazzare chiunque (a parte politici & burocrati, magistrati compresi, il cui modello di vita s'incarna ne Il Gattopardo ........)

La questione del part-time non riguarda solo l'impiego pubblico (perchè ha a che fare con il modello organizzativo della società, ad esempio per quanto riguarda le madri e la scuola dei figli) ma, certamente, nella PA raggiunge vette eccelse, legate all'abitudine di assecondare qualunque richiesta. Ovviamente, perché a nessuno interessa l'efficienza, in ambienti di lavoro gestiti dal connubio sindacato-politica.

 

C'è molto personale negli uffici meridionali e poco in quelli settentrionali.

 

Ma dai, non dici sul serio ........ ecco il solito razzista (perdipiù crucco e keynesiano, perdincibacco!) ........ :-)

 

Confesso che io, quando ho sentito la notizia della promozione, non ho pensato male...chi era con me si, e io dopo un attimo di confusione ho pensato: ma io so chi può dirmi la verità su tutta la storia, e così ho pensato ad Axel.

Quindi, tu pensi male pensi che sia un modo per levarsi dai piedi chi, col suo lavoro, potrebbe gettare un ombra sugli altri uffici. Se così fosse, siamo al basso impero: i politici Odoacre depongono i giudici che fanno bene e quelli che fanno anche male.

Una domanda personale. MA tu puoi parlare pubblicamente su queste cose senza correre il rischio che qualcuno, un privato oggetto di indagini, o un tuo superiore usino questa tua attività per criticare il tuo operato?

 

Grazie delle precisazioni Axel.Non ho apportato modifiche sostanziali all' articolo un po' per non appesantirlo ed un po' perchè credo che la sostanza non cambi molto.O meglio, cambiano i dettagli organizzativi ma resta il fatto che un' insieme di incompetenza, rigidità contrattuali e scarse motivazioni inceppa il funzionamento dei tribunali.

Sono convinto che non sia questa la principale fonte di inefficienza del sistema, ma anche questi dettagli organizzativi hanno la loro importanza.

Quanto ai fannulloni c'è poco da fare, l' unica soluzione sarebbe un ostacolarne la carriera o licenziarli, il che è alquanto difficile da fare senza minare l' indipendenza della magistratura.

P.S. il pezzo sulla stenotipia l' hai aggiunta dopo, se no almeno quella ce la facevo stare :)

 

Tema affascinante. Da leggere il libro "Toghe rotte" di Tinti, non c'è solo Tarfusser (bravissimo) anche a Torino hanno fatto quasi lo stesso; ho letto che ad Ancona ci stanno provando. Ma volevo chiedere a Bisignani: nel processo civile, senza cancelliere, perchè il giudice fissa una raffica di udienze scaglionate a mezz'ora di distanza una dall'altra, per poi rinviare tutto di mesi o anni, con i testimoni riconvocati anche 3 o 4 volte? non potrebbe fare un'unica udienza di 3 ore su un unico caso e chiudere almeno la fase dibattimentale? c'è una norma che glielo impedisca?

nel processo civile, senza cancelliere, perchè il giudice fissa una raffica di udienze scaglionate a mezz'ora di distanza una dall'altra, per poi rinviare tutto di mesi o anni, con i testimoni riconvocati anche 3 o 4 volte? non potrebbe fare un'unica udienza di 3 ore su un unico caso e chiudere almeno la fase dibattimentale? c'è una norma che glielo impedisca?

Molto sempllice. Perchè non è capace di organizzare il suo lavoro e perchè se ne strafrega delle esigenze dell'utente. Tanto basta che faccia il leccapiedi di qualche capocorrente e fa carriera lo stesso, o forse proprio per quello. Per il resto, sul processo civile, francamente non ne so molto.

Mi scuso per il commento off topic, ma da totale incompetente mi è piaciuto questo articolo di Luigi Ferrarella sul Corsera, dove si commenta la decisione del giudice di concedere gli arresti domiciliari a un ragazzo accusato di stupro. Decisione, contro cui, come è noto, si è levata vibrante la solita ondata di italica indignazione su cui, manco a dirlo, soffiano politici di destra e di sinistra...

Che una volta tanto il Corriere abbia fatto informazione come si deve? E se così fosse, che dire di questi ministri? O c'è qualcosa che mi sfugge? Chiedo lumi all'esperto (che anticipatamente ringrazio)!!!

(Tempo fa, non ricordo chi commentando non ricordo quale articolo su nFA, si lamentava della deprimente alfabetizzazione economica degli italiani. Forse anche un po' di altre alfabetizzazioni non guasterebbero, no?)

 

Forse anche un po' di altre alfabetizzazioni non guasterebbero, no?

 

Certamente c'e' in Italia un profondo problema di analfabetismo in varie materie.  Questo analfabetismo tuttavia e' coltivato dai peggiori politici del mondo occidentale, che quando ci vanno di mezzo di persona si sgolano per i diritti e le garanzie degli imputati e contro la carcerazione preventiva, quando invece ci va di mezzo qualcun altro chiedono che venga carcerato preventivamente senza processo a tempo indeterminato.  Si aggiunge a questo disastro una giustizia troppo lenta e inefficiente che fornisce argomenti ai forcaioli, del genere "se non lo mettono dentro ora passano 5-10 anni prima che si arrivi alla Cassazione, e tra attenuanti e indulti vari si rischia che in galera non ci vada piu'". Credo sia difficile trovare un Paese messo peggio dell'Italia su tutta la materia della Giustizia.

 

Confermo quanto scritto dal giornalista che, peraltro, é uno bene informato sul funzionamento del sistema. In qualsiasi paese civile la c.d. carcerazione preventiva e cioé la custodia cautelare in carcere in attesa della sentenza é una extrema ratio, per l´elementare principio della presunzione di innocenza. 

Anche in Italia, sulla carta (come al solito) é cosí. Per legge, la custodia cautelare in carcere puó essere applicata solo per certi reati particolarmente gravi (ad esempio non potrei ingabbiare uno come Madoff, quello della truffa miliardaria in Amerika, perché se solo di truffa si tratta, la pena in Italia é troppo bassa) e solo in presenza delle c.d. esigenze cautelari (pericolo di inquinamento probatorio, fuga, o reiterazione del reato). Inoltre, il giudice deve valutare prima se le dette esigenze non possono essere garantite anche con misure meno afflittive. E´ appena il caso di aggiungere che,  non piú tardi di 3 anni fa, i medesimi signori che adesso sbraitano (non la Lega, per essere precisi) hanno votato l´indulto perché le carceri erano troppo piene... Se prendiamo questo stupratore e ragioniamo seriamente, non gli si poteva applicare nessuna misura per il semplicissimo fatto che non ci sono le esigenze cautelari. Difatti non é scappato, ma, anzi, si é costituito, ha confessato e, quindi, non puó inquinare le prove, non si vede come dover motivare un pericolo di reiterazione, visto che si tratta di una persona incensurata e, quindi, quanto meno sulla carta, non violenta. Cosí, stando ai principi del nostro diritto penale, creato dal nostro amabile legislatore, peraltro, in aderenza a principi di civiltá, il vero abuso non é la tipologia di misura applicata, ma proprio il fatto che una misura cautelare sia stata applicata in assenza dei presupposti di legge. Insomma, il mondo alla rovescia. E pensare che BS si ostina a definirsi liberale (a Michele gli si torcerebbero le budella). 

Tenuto conto delle assurditá del sistema, l´ulteriore paradosso é costituito dal fatto che, in Italy, il cittadino, quasi sempre, finisce in galera solo prima della condanna, quando vige la presunzione di innocenza, mentre dopo di essa non sconta nessuna pena. Prendiamo il caso specifico, per questo reato, con una scelta del rito appropriata (ad es. rito abbreviato) ed il pagamento del risarcimento del danno, avrebbe buone probabilitá di cavarsela con una pena di 3 anni ed ottenere l´affidamento in prova ai servizi sociali.

Sul Blog del collega Lima c´é una presa di posizione della Camera Penale romana (avvocati) e di Stefano Racheli sostituto procuratore generale sul punto, peraltro, evidenziando, ancora una volta i doppiopesismi dei nostri vertici correntizi.

Alle altre domande rispondo domani, cosí non scrivo boiate come ho fatto ieri.