Letture per il il fine settimana, 19-6-2010

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Questa settimana: Christopher Hitchens contro il principe Carlo; gli effetti dello studio dell'economia sulle posizioni politiche;le previsioni sui mondiali delle banche d'affari; gli effetti della portabilità dei numeri telefonici; le proposte di liberalizzazione del PD; Samuel Bentolilla sulla riforma del mercato del lavoro spagnolo; Steve Williamson cerca di mettere Narayana al suo posto.

Buona lettura e buon fine settimana.

 

  • Dite quello che volete di Hitchens ma scrive veramente bene. La sua invettiva contro il principe Carlo (in inglese), l'uomo con ''the most abysmal taste in royal consorts'', è feroce e motivata. Ma l'articolo va più in la, e vale la pena di essere letto tutto. Noi, in ogni caso, siamo sempre stati contro tutti i principi. Tranne uno. (Ci siamo poi accorti che l'articolo è stato tradotto in italiano e pubblicato dal Corriere).
  • Uno studio di Sam Allgood, William Bosshardt, Wilbert van der Klaauw e Michael Watts,quattro economisti della New York Fed, spiega che studiare economia aumenta la probabilità di votare Repubblicano. Inoltre, lo studio di materie economiche è associato con le seguenti posizioni politiche: i dazi sulle importazioni sono sbagliati, deficit commerciali sono da evitare, aumentare il salario minimo fa aumentare la disoccupazione, la distribuzione del reddito non deve essere più egalitaria (in inglese).
  • Interessati alla qualità dei modelli previsivi delle principali banche d'affari? Questo l'elenco delle previsioni: JP Morgan: Inghilterra, Goldman Sachs: Brasile, Danske Bank: Brasile, UBS: Brasile (in inglese).
  • Minjung Park, della University of Minnesota ha calcolato che la portabilità fra operatori dei numeri telefonici cellulari ha ridotto fino a quasi il 7% il costo dei piani tariffari (riassunto del New York Times) - entrambi in inglese.
  • Quando meno te lo aspetti, Bersani si sveglia e dice qualcosa di liberale. Vedremo un po' come va a finire. Ne parliamo anche in un altro pezzo, intanto date un'occhiata al commento di Carlo Stagnaro.
  • Nel paese dove hanno le pezze al culo ci provano, ascoltando con molta attenzione gli economisti "liberisti". Poi è anche vero che fanno un po' quello che vogliono, i politici, ma il livello del dibattito pubblico è altra cosa. Dal nostro "blog hermano" spagnolo, la valutazione dell'esperto.
  • Polemiche accademiche, ma non tanto. Quest'estate ci mettiamo anche noi del nostro.
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Commenti

Ci sono 16 commenti

"Uno studio di Sam Allgood, William Bosshardt, Wilbert van der Klaauw e Michael Watts,quattro economisti della New York Fed, spiega che studiare economia aumenta la probabilità di votare Repubblicano. Inoltre, lo studio di materie economiche è associato con le seguenti posizioni politiche: le tariffe alle importazioni sono sbagliate, deficit commerciali sono da evitare, aumentare il salario minimo fa aumentare la disoccupazione, la distribuzione del reddito non deve essere più egalitaria (in inglese). "

 

Sarebbe interessante uno studio su altre materie: per esempio che influenza ha studiare ingegneria, o medicina  (scienze della comunicazione no, preferisco non saperlo).

Non so gli ingegneri, ma gli scienziati della vita (biologi, fisici etc) sono incredibilmente democratici/sinistrorsi (e atei).

Computer scientists tendono ad essere anarchico/libertarians (e atei).

 

io consiglierei di dare un'occhiata anche ai due articoli di krugman e skidelsky apparsi sul ilsole24ore di stamane. ho l'impressione che il keynesismo doc sia alla frutta. avariata. elevato livello di verbosità e argomenti zero. skidelsky almeno ci mette un po' di storia. krugman sta anche diventando imbarazzante. 

 

krugman sta anche diventando imbarazzante.

 

You got the tense wrong, buddy! :-)

Talking about keynesismo, two news.

- Sul FT di qualche settimana fa c'era il solito camaleonte Sachs che, anticipando un redde-rationem in un paio d'anni con i costi sociali delle follie keynesiane recenti, ne dichiara la morte e dice "ciò che conta è la crescita". Whow, Jeff, always one step ahead of the crowd when it comes to marketing oneself ...

- Lunedì esce la pappardella del secolo, a quattro mani Bisin&Boldrin, sulla lettera "degli" economisti ... si quella a proposito della quale ci avete scritto insistendo d'intervenire. Sarete accontentati.

Incredibili le fesserie del principe Carlo! Io non pensavo fosse a quei livelli di ignoranza. Però mi chiedo. Ma a Oxford possono tollerare roba del genere? OK Ok probabilmente nei dipartimenti di filosofia e teologia dicono cose altrettanto ostili alla scienza seppure con forme di sofisticazione più accattivanti e più sottili, ma che una cosa del genere la dica un futuro capo di stato è assurdo. (Secondo me Carlo starà fermo un giro e il suo posto lo prenderà direttamente il figlio).

Dunque se uno studia economia assume con più frequenza certe convinzioni quali quelle elencate, se invece uno legge di filosofia è probabile, dato lo spirito dei tempi, che ne esca fuori con certe cazzate.

Sul fatto che poi queste cose si vadano a dire in un consesso di studi islamici lo trovo non solo vigliacco intellettualmente, ma anche pericoloso dal punto di vista morale. La chiusura intellettuale delle società arabe è già spaventosa ci manca solo che la loro ignoranza si incroci con l'anti-scientismo di casa nostra.

Alle volte questi cultural studies hanno standard intellettuali veramente vergognosi.

 

chissà se l'associazione tra studi economici e voto repubblicano è un effetto di selezione o un vero effetto causale. Non nascondo che la seconda ipotesi mi preoccuperebbe un po'...

 

 

Noi, in ogni caso, siamo sempre stati contro tutti i principi. Tranne uno.

 

 

Voi state scherzando, spero?

E' da poco che segui nfA, vero?

Noi, in ogni caso, siamo sempre stati contro tutti i principi. Tranne uno.

Occhio all'accento.. ;-)

Sono rimasto abbastanza perplesso leggendo il pezzo su Narayana. L'attuale boss della Fed di Minneapolis (quella piu' rigidamente monetarista) era qualche anno avanti a me nel corso di Ph.D. a Chicago (l'ho avuto come assistente in una o forse due materie).

All'epoca era tutto d'un pezzo a' la Lucas e Sargent. E' vero che anche Woodford ha insegnato a Chicago nello stesso periodo (si occupava, se non ricordo male, di money in the utility function e di sunspot equilibria, prima di diventare neo-keynesiano) e qualche traccia la puo' aver lasciata.

Ma affermare che uno stimolo monetario (soprattutto di entita' come quelle che stiamo vedendo in questi anni) possa avere effetti reali grazie alla rigidita' nel breve periodo dei prezzi mi sembra davvero clamoroso per il Presidente della Minneapolis Fed (Prescott sara' stato ammesso nel reparto di terapia intensiva in qualche clinica svizzera).

Cosa dire? Forse anche all'interno della Fed bisogna officiare le messe cantando i salmi squadernati sul leggio: o detto in altri termini, bisogna pur trovare qualche argomento a beneficio del popolo bue che giustifichi l'aumento esponenziale del bilancio della Fed e le misure senza precedenti che si sono rese necessarie a causa dell'insipienza (tanto per usare un termine blando) della Fed medesima nella supervisione bancaria.

 

Premettiamo che Narayana è uno che pensa con la sua testa. A me il suo pezzo è parso abbastanza equilibrato. Che uno stimolo monetario abbia effetti reali se ci sono rigidità è abbastanza poco controverso. Che ci siano rigidità da qualche parte è un po' più controverso, ma non tanto. Il problema è quanto rilevanti siano, queste rigidità, e che ruolo abbiano nelle decisioni di politica monetaria e, in genere, quanto influiscano sul welfare. Per capirlo occorrono modelli con rigidità, modelli che spiegano da dove vengano e che siano testabili empiricamente, etc etc.. Il pezzo di Narayana l'ho interpretato così. Negare per partito preso che rigidità esistano mi pare futile. Affermare che contino poco e documentarlo empiricamente è il lavoro da fare, in parte anche gia fatto se non erro. 

 

se il principe cosidetto di Inghilterra scorreggia, non poteva mancare il principino di Cagoya, figlio di omicidi e nipote di genocidi, con le sue proposte, senza dubbio presentate dalla Rai.

 

Scelsero il bisnonno a bassa statura per meglio servir oralmente il duce, scelsero il nipote per servire il popolo

 

Emanuele Filiberto

Dopo l’esperienza da attore in “Così fan tutte” al fianco di Alessia Marcuzzi, il principe Emanuele Filiberto torna alla conduzione di uno show tutto suo. “Ricchi di energia” sarà il nuovo game show di Rai Due, programmato per il 21 giugno.

Per ben due settimane il principe ci farà compagnia ogni pomeriggio alle 14.30, dal lunedì al venerdì.

E di che ti stupisci, amico mio?

La RAI e lo stronzetto son fatti l'un per l'altra .......